Little Nightmares 2: la paura si fa tascabile su Nintendo Switch

Ci siamo rituffati nell'incubo di Tarsier Studio: l'avventura di Mono e Six sarà inquietante anche sull'ibrida di Kyoto?

Little Nightmares 2: la paura si fa tascabile su Nintendo Switch
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Gli incubi, piccoli o grandi che siano, alla fine lasciano sempre un segno al momento del risveglio. Come vi abbiamo già raccontato nella nostra recensione di Little Nightmares 2 su PS4, anche l'ultimo, grottesco sogno videoludico di Tarsier Studio ci ha suggestionato a tal punto da catturarci nel suo universo perverso e ansiogeno, ancor più di quanto aveva fatto il suo già "saporitissimo" predecessore (se volete, potete recuperare a questo link la recensione di Little Nightmares). Dopo aver completato l'avventura, siamo stati attanagliati da dubbi, domande e teorie, nonché da un senso di inquietudine pervasiva, proprio come se ci fossimo appena destati da un bellissimo incubo nel quale avremmo voluto continuare a tremare. Ecco perché abbiamo deciso di rituffarci di nuovo nel mondo di Little Nightmares 2, questa volta su Nintendo Switch, dove l'orrore si fa più piccolo e perde un po' di definizione, ma non viene privato minimamente della sua carica destabilizzante.

    Trema e riprova

    Vi abbiamo già raccontato in più occasioni qual è il cuore ludico e narrativo della serie, e in questo speciale lo riassumeremo brevemente per scrupolo di chiarezza: Little Nightmares 2 è un puzzle-platform che concentra tutto il suo level design e la sua direzione artistica nella costruzione di un immaginario contorto e simbolico, che si nutre di metafore, suggestioni orrorifiche e fiabesco terrore.

    A differenza di quanto avvenuto nel primo capitolo, qui i protagonisti sono due, Mono e Six, bambini sperduti chiamati a cooperare in un'isola che non c'è fatta di cacciatori famelici, maestre dal collo oblungo e serpentino, dottori indemoniati e schermi televisivi che ipnotizzano e - letteralmente - ci risucchiano tra le loro spire. Nonostante su tutta l'intelaiatura del gameplay prevalga senza dubbio l'impatto scenografico ed estetico, Little Nightmares 2 non rinuncia a una componente ludica più marcata in rapporto al precedente episodio: alle fasi platform e ai momenti dedicati al puzzle-solving si accompagna un andamento più frenetico e attivo, in cui dovremo fuggire dall'inseguimento di indicibili abomini o difenderci dagli assalti dei nemici con il giusto tempismo. Se l'anima più smaccatamente horror e quella avventurosa hanno subito un incremento, lo stesso può dirsi per l'approccio trial & error che contraddistingue determinati passaggi dell'esperienza. L'equilibrio che si crea in Little Nightmares 2 non è perfetto, e la reattività degli input non sempre compie adeguatamente il suo dovere, rendendo alcuni frangenti meno scorrevoli di quanto avrebbero potuto (o dovuto) essere, ma nell'insieme l'opera di Tarsier Studio si lascia giocare con assoluta piacevolezza.

    Il merito, come è facile intuire, risiede nella rara capacità di pennellare un mondo depravato e corroso da chissà quale male endemico, che si annida nelle strade nebbiose, nelle aule scolastiche putrescenti, nelle tavole imbandite di carne marcia. Non ci si sente mai al sicuro, in Little Nightmare 2, nemmeno nelle stanze vuote, cimiteri di giocattoli lasciati a prender polvere, neppure quando teniamo per mano la piccola Six e, insieme, ci supportiamo a vicenda, scaliamo qualche parete troppo alta, spostiamo un cassonetto che ci blocca la strada, o scappiamo a gambe levate da bulletti dal cranio di porcellana.

    Se osserviamo con attenzione, ci rendiamo conto di come ogni ambiente sia puntellato di tanti, piccoli dettagli che, a modo loro, cercano di raccontarci una storia: che siano uomini dalle viscere di lana, o residui corpi senza sostanza che penzolano impiccati, oppure ancora manichini fin troppo carichi di vita, tutto in Little Nightmares 2 ci ricorda che dobbiamo assolutamente andar via. E questo senso di perenne e irrequieto malessere è proprio la linfa che muove un'avventura che, in una manciata di ore, ci narra quanto possano esser belli gli incubi.

    Un incubo meno definito su Switch

    In un gioco come Little Nightmares 2, la qualità strettamente tecnica, legata a risoluzione, frame rate e livello di dettaglio, passa in secondo piano in confronto alla potenza dell'art direction. È questo il motivo per cui, nonostante la versione Switch sia visibilmente meno definita e ricca di particolari rispetto alle console di Sony e Microsoft, la bellezza dell'esperienza non subisce eccessivi contraccolpi.

    In modalità televisiva, la risoluzione si mantiene sui 720p, e la resa delle texture e della pulizia visiva ne risentono in maniera tangibile: tutto appare più sfumato, le superfici perdono di dettaglio e alcuni elementi della scenografia non balzano subito all'occhio come dovrebbero. Ma è una mancanza che non inficia la direzione artistica, che preserva tutto il suo lugubre fascino malato. Trasferendoci sul piccolo schermo di Switch, l'impressione è che la risoluzione cali al di sotto dei 720p, e viene acuito l'effetto di polverosità sulle superfici dello scenario: la cornice visiva rimane ammaliante e suggestiva, ma specifici oggetti scenici rischiano - inevitabilmente - di passare inosservati, non rendendo sempre piena giustizia al lavoro del team. In compenso, Little Nightmares 2 si lascia giocare benissimo in portabilità, mantenendo stabili i 30 frame al secondo e adeguandosi perfettamente ai ritmi di partite rapide e concise, merito anche di un ottimo sistema di checkpoint che minimizza l'impatto, altrimenti un po' frustrante, delle meccaniche trial & error.

    Little Nightmares 2 Tarsier Studio torna con un episodio ancora più cupo e stratificato sul piano simbolico. L’incubo di Mono e Six è uno di quelli in cui perdersi senza remore, avvolti e irretiti da un art design d’alta caratura e da una sostanziosità ludica più accentuata, al netto di qualche incertezza nel bilanciamento del grado di sfida, di cui vi abbiamo parlato nella recensione dell’edizione PS4. Anche se la resa visiva su Switch è inferiore a quella delle console Sony e Microsoft, la qualità della direzione artistica conserva il suo fascino fiabesco e degenerato al tempo stesso. Su qualunque schermo, grande o piccolo che sia, Little Nightmares 2 continua quindi a ipnotizzarci.

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