No Man's Sky VR: un viaggio in realtà virtuale nell'universo inesplorato

Abbiamo viaggiato nell'universo di No Man's Sky con PlayStation VR2 e siamo pronti a raccontarvi nel dettaglio la nostra esperienza spaziale.

No Man's Sky VR: un viaggio in realtà virtuale nell'universo inesplorato
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Un intero universo procedurale a disposizione e le meraviglie dell'ignoto pongono il concept di No Man's Sky in particolare sintonia con la realtà virtuale. Lo sa bene Hello Games che, non appena si è presentata l'occasione, non ha esitato a raggiungere le piattaforme VR con il Beyond Update. Se su PC il risultato era notevole, su PS4 bisognava scontrarsi con i limiti di PSVR 1 e di un hardware ormai datato. Per fortuna il gap sembra destinato a sparire su PS5 grazie al nuovo Fractal Update, aggiornamento che aggiunge il pieno supporto a PlayStation VR 2 con la promessa di offrire la massima immersione possibile. Dopo aver vagato negli angoli più remoti del cosmo possiamo affermare che l'obiettivo è stato raggiunto quasi del tutto, al netto di qualche incertezza sulla fedeltà grafica.

    Guanti e casco di un esploratore spaziale

    Come visto con Gran Turismo 7 (a proposito, qui la nostra prova di Gran Turismo 7 su PSVR 2), siamo di fronte a un aggiornamento che estende il supporto VR a tutto il pacchetto ludico del titolo originale, senza sacrificare alcun contenuto. Una volta indossato il visore è possibile lanciarsi in una nuova partita, o riprenderne una in corso caricando uno dei vostri salvataggi precedenti.

    Rispetto alla classica modalità flat, giocando in realtà virtuale bisogna prendere confidenza con un sistema di controllo completamente riprogettato per l'occasione. Ed è qui che si nota il balzo qualitativo più evidente, un vero e proprio salto generazionale per chi proviene da PSVR 1. I Sense Controller si sostituiscono ai goffi PS Move, trasmettendo la sensazione di indossare i guanti di un vero esploratore del cosmo.

    Oltre alla versatilità nei movimenti garantita dalla presenza degli stick analogici, il feedback aptico dei controller e del caschetto riescono a farci percepire le condizioni ambientali di ogni pianeta. Quando si attraversa una tempesta di sabbia o una bufera di neve si ha l'impressione di sentirla sulla propria pelle, per non parlare delle inquietanti vibrazioni del terreno che potremo avvertire al passaggio di un verme gigante.

    Portando la mano dietro la spalla possiamo estrarre la pistola multi-tool, strumento che useremo abitualmente per raccogliere le risorse sparse nei vari biomi. Il sistema di puntamento funziona con precisione e sarà molto intuitivo abituarsi a muovere testa e braccia per interagire con l'ambiente. La facoltà di usare le due mani in modo indipendente, inoltre, aprirà a nuove dinamiche nei combattimenti grazie al fatto di poter gestire in autonomia scudo e arma in qualsiasi direzione, cosa impossibile da fare con un sistema di controllo tradizionale.

    Chi ha giocato a No Man's Sky ricorderà con emozione il primo volo, il momento in cui staccandosi da terra si viene proiettati verso l'infinito cosmico. Affrontarlo in VR sarà come riviverlo del tutto, e con maggior coinvolgimento. La realtà virtuale riesce sempre a stupire quando ci introduce all'interno di un abitacolo, e le navicelle spaziali dell'avventura procedurale di Hello Games non fanno eccezione. Rispetto alla versione PSVR 1 si può apprezzare un livello di dettaglio maggiore a bordo del velivolo, oltre che una profondità di campo più estesa alla vista del panorama. Anche il modello di guida è stato reso più immersivo, adibendo l'uso di una mano al controllo della cloche mentre si dosa la velocità con l'altra.

    I menu e l'inventario, invece, vengono richiamati sotto forma di ologrammi proiettati all'altezza dei polsi, e risultano abbastanza semplici da consultare in qualsiasi momento. Abbiamo apprezzato in modo particolare la modalità creativa e la fase di base building, dove è stato sfruttato con intelligenza l'eye-tracking per selezionare con lo sguardo le posizioni in cui piazzare le varie unità costruttive.

    Grazie alle numerose opzioni disponibili per il comfort, inoltre, giocare a No Man's Sky in VR si dimostra alla portata di tutti. Che vogliate farlo da seduti o in piedi, con il movimento libero o il teletrasporto, affidandovi alla rotazione fluida o a quella a scatti, il vostro viaggio tra le stelle sarà comodo e a prova di motion sickness. Nel nostro viaggio abbiamo avvertito un leggero fastidio iniziale solo quando si aziona il jetpack, problema che consigliamo eventualmente di ridimensionare con l'abilitazione della vignettatura.

    Prestazioni e senso di immersione

    Il vero punto debole della modalità PSVR 2 di No Man's Sky, almeno allo stato attuale, risiede in un comparto grafico che lascia qualche perplessità.

    Hello Games dichiara di aver migliorato la qualità delle texture, la tessellatura del terreno, la resa dei pianeti e la distanza di rendering. Sfortunatamente, sembra che lo sviluppatore non abbia trovato il giusto punto di equilibrio tra qualità degli asset e risoluzione, dato che la presentazione visiva finisce per restituire una generale mancanza di pulizia e nitidezza. Quando si osserva l'ambiente da vicino si nota un ottimo livello di dettaglio, ma basta volgere lo sguardo anche a media distanza per notare un decisivo degrado dell'immagine, come se si avvertisse la sensazione di avere la vista annebbiata e non riuscire a distinguere con chiarezza ciò che si sta osservando. Si rimane con un po' di amaro in bocca, e con il rammarico di non potersi godere pienamente il magnifico senso di scala cosmica che si respira durante l'esplorazione dei pianeti. Sembra quasi che Hello Games non abbia sfruttato del tutto il Foveated Rendering, la tecnologia messa a disposizione dal visore Sony per concentrare la massima qualità grafica nella sola porzione del campo puntata dagli occhi. Tecnologia che ha consentito di raggiungere risultati notevoli in altri giochi come Resident Evil Village (vi rimandiamo alla nostra recensione di Resident Evil Village per PSVR 2), con risoluzione sorprendente anche negli scenari più aperti.

    Comprendiamo quanto possa risultare complicato gestire le risorse di calcolo in un gioco aperto e ricco di variabili come No Man's Sky, e confidiamo che i prossimi aggiornamenti possano migliorare la situazione (come già avvenuto in passato per la versione PSVR 1, del resto).

    Ad ogni modo, non ci vorrà molto prima di essere rapiti dal pellegrinaggio galattico e venire completamente assorbiti dall'esperienza. Scoprire nuovi pianeti alla ricerca di risorse preziose, perdersi nella contemplazione di panorami dominati da giganti gassosi, sollevare la testa per incrociare lo sguardo di una creatura colossale, seguire con lo sguardo la traiettoria di uno sciame meteorico o ammirare il bagliore fluorescente di una pianta aliena all'interno di una caverna: tutto acquisisce un potere evocativo impareggabile in realtà virtuale. Qualcosa che è sempre arduo da spiegare a parole, e che può farvi dimenticare in fretta i limiti tecnici di una modalità VR che - una volta provata - renderà difficile tornare a giocare su un semplice schermo con gli stessi occhi di prima.

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