Speciale Mass Effect - La storia

Una panoramica sulla trama della saga Bioware

Speciale Mass Effect - La storia
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • L’hype deve essere ormai alle stelle, le stesse che il Comandante Shepard raggiunge normalmente a bordo dell’efficientissima Normandy, vanto del progresso umano, per quanto costruita in collaborazione con tecnici Turian. Mentre EA si diverte a complicarci la vita, tra edizioni speciali in esclusiva, lanci orbitali e i primi dettagli di futuri DLC che lasciano presagire un epilogo non così perentorio e chiuso, l’impazienza di milioni di videogiocatori in tutto il mondo sta raggiungendo livelli mai visti.
    Del resto siamo di fronte a un vero e proprio evento: la chiusura di una trilogia. Per quanto è praticamente scontato che l’universo di Mass Effect continuerà in nuove forme ed episodi, il Comandante Shepard dovrebbe andare in pensione in seguito a questa ultima fatica, lasciandoci orfani dopo averci così tanto arricchiti nell’arco di questa scintillante generazione di console.
    E’ doveroso allora essere preparati al meglio, sicuri di non aver lasciato nulla al caso quando vi ritroverete nuovamente nella plancia di comando della Normandy. Dopo l’ Everyeye After di qualche settimana fa, teso a una riconsiderazione generale di quanto visto nei due capitoli precedenti, in questa sede ci preoccuperemo di riassumervi l’intreccio narrativo che sottende le gesta del Comandante Shepard. Per questo motivo dobbiamo avvertirvi della presenza di numerosi spoiler: se non avete ancora giocato Mass Effect e Mass Effect 2 e non volete rovinarvi la sorpresa, interrompete immediatamente la lettura.
    Vale inoltre un'altra raccomandazione: esistendo numerosi e netti bivi narrativi eviteremo di scendere eccessivamente nel dettaglio, evidenziando dove possibile le principali variazioni a cui siete andati incontro.
    Siete pronti per la prima parte di questo viaggio a ritroso nel tempo?

    Una tranquilla missione di recupero

    L’universo immaginifico di Mass Effect si basa su un apparente paradosso: come è riuscita l’umanità, nel giro di pochi anni, a diventare una delle razze più influenti di tutta la Galassia? Come è stato possibile, dopo milioni di anni di confinamento forzato sulla claustrofobica Terra, conquistare con incredibile velocità prima il Sistema Solare e poi gli astri fino a poco prima ritenuti irraggiungibili?
    Le risposte sono due e rimbalzano freneticamente nella testa del Comandante Shepard, secondo in comando della Normandy, in rapido avvicinamento alla colonia umana di Eden Prime. La prima ha un carattere prettamente antropologico. L’umanità è sempre stata una specie intraprendente, capace di abituarsi ad ogni situazione e piuttosto rapida nell’apprendere e interpretare nuovi codici. La Guerra del Primo Contatto, in questo senso, è stata un ottimo esempio. Pur in evidente inferiorità numerica e tecnologica, la battaglia contro i Turian, scoppiata all’indomani del primissimo incontro tra le due specie, si è rivelata una mezza vittoria che ha dimostrato tutta la tenacia e la validità delle tecniche militari umane.
    La seconda risposta ha invece carattere storico. L’anno della svolta è il 2148, il luogo è Marte. Qui un gruppo di esploratori e ricercatori scoprono le rovine di un’antichissima specie estinta, o ritenuta tale, ormai da migliaia di anni: i Prothean. Con le informazioni ottenute comincia l’esplorazione extra-solare dell’uomo che porta alla scoperta dei famosi portali che, sfruttando l’effetto di massa, permettono la navigazione da un settore all’altro della Galassia.
    Da li in poi la sua specie è stata chiamata a un rapidissimo aggiornamento: conoscere meglio Turian, Salarian, Asari, Krogan; imparare a rispettare una nuova legislatura dominata e piegata al volere dal Consiglio; prendere parte alle attività burocratiche e amministrative della Cittadella, gigantesca stazione spaziale che raccoglie le ambasciate di quasi tutte le specie senzienti esistenti; rispettare le leggi sulla colonizzazione di nuovi pianeti e prepararsi ad affrontare nuovi pericoli.
    Sono questi i pensieri che si combattono la mente di Shepard mentre la Normandy, equipaggiata di un avveniristico sistema che la rende invisibile a tutti i sensori esistenti, si avvicina di soppiatto alla superficie di Eden Prime.
    Forse neanche lui immagina che questa prima missione è solo l’inizio, una parte infinitesimale di un’epopea che lo porterà a determinare il destino dell’umanità e dell’intera Galassia.

    Da Eden Prime alla quasi distruzione della Cittadella

    E’ su Eden Prime che il nostro si confronta per la prima volta, seppur a distanza, con l’ambiguo Saren. Spettro del Consiglio, né più né meno un agente speciale dotato di poteri che superano le leggi che regolano tutte le specie della Galassia, prima elimina il suo collega Nihlus, sul posto per giudicare l’operato di Shepard, poi si imbarca su un misterioso vascello spaziale con il quale ha letteralmente spazzato via la timida difesa dei coloni. Nel tentativo di raggiungerlo, il nostro entra in contatto con una sonda Prothean rinvenuta sul luogo. Ciò che ne ottiene è qualcosa a metà strada tra una visione e un brutto sogno. Immagini confuse che gli parlano di uno scellerato sterminio compiuto da una misteriosa e sconosciuta specie aliena e del pericolo che tutto ciò possa accadere nuovamente.
    Quanto ha visto Shepard non può passare sotto silenzio e il Consiglio deve essere avvertito di avere una mela marcia tra le sue fila. Sfortunatamente il nostro non trova l’appoggio sperato. Giunto sulla Cittadella e supportato dall’ambasciatore umano Udina, riesce a dimostrare il tradimento di Saren, ma non viene creduto quando tenta di raccontare ciò che ha solo intuito grazie al contatto con la sonda Prothean. Nominato Spettro, il primo umano a ricevere un tale onore, viene incaricato di catturare il Turian e di scoprire il suo collegamento con i Geth, robot senzienti e dotati di un’intelligenza collettiva, sfuggiti al controllo dei Quarian, loro creatori, diversi anni prima.
    Messa in piedi parte della squadra che lo accompagnerà per tutto il primo episodio e investito ufficialmente del comando della Normandy, Shepard ha la possibilità di scegliere tra tre diverse destinazioni dove spingere la sua indagine. Su Therum salva dai Geth l’Asari Liara T’soni, esperta di tecnologia Prothean e capace di aiutare il comandante a interpretare le visioni ottenute su Eden Prime. Su Noveria si scontra con la Matriarca Benezia la quale, in punto di morte, lo avvisa che la Sovereign, la strana nave di Saren, ha la capacità di condizionare mentalmente i suoi ospiti. Infine su Feros, sconfitto il Thorian, un parassita dotato di intelligenza e esperto nel controllo della psiche degli infetti, ottiene il Cifrario con il quale fa finalmente chiarezza su quanto appreso su Eden Prime. I Razziatori, specie aliena tutt’ora sconosciuta, sarebbero gli artefici dello sterminio dei Prothean migliaia di anni fa e si appresterebbero a fare lo stesso con umani, Krogan, Asari e quant’altro. Il mezzo che gli garantirebbe il ritorno sarebbe il non meglio specificato Condotto e Saren avrebbe l’incarico di ritrovarlo e riattivarlo per loro.
    Ancora incapace di convincere il Consiglio su ciò che sta realmente accadendo, Shepard viene inviato su Virmire dove una cellula d’infiltrazione Salarian, ora in difficoltà, ha scoperto una base scientifica controllata dall’ex-Spettro. E’ su questo pianeta che siete stati costretti a prendere le decisioni più influenti e moralmente pesanti del primo Mass Effect. Raggiunti i Salarian, tanto per cominciare, dopo aver scoperto che Saren ha in mente di curare la genofagia, un’alterazione genetica che rende sterili quasi tutti i Krogan, dovrete gestire la reazione di Wrex. Agitato dalla possibilità di ridare un futuro alla propria specie, si ribella al suo comandante e al resto della squadra, ritrovandosi quasi a sostenere la causa di Saren. Se siete riusciti a riportarlo alla ragione o se invece avete fatto degenerare la situazione, fino all’assassinio del Krogan, questo lo avete deciso voi in base alle vostre abilità oratorie o alla pazienza di scendere a compromessi con una montagna di muscoli e nervi in evidente stato confusionale.
    L’altra, pesantissima, scelta che avete compiuto era invece relativa a chi far sopravvivere tra Kaidan Alenko e Ashley Williams.
    Attaccata la base di Saren infatti, la situazione diventa drammatica. Mentre una squadra si incarica di attirare l’attenzione della maggior parte delle guardie, Shepard si infiltra nel complesso, riuscendo perfino a entrare in contatto con la Sovereign. Il dialogo è uno dei momenti più significativi ed emozionanti di tutto il primo capitolo e non fa altro che confermare ciò che il comandante aveva già capito da tempo: i Razziatori non sono altro che giganteschi organismi bio-meccanici che ciclicamente sterminano la vita sulla Galassia prima di ritornare in uno stato di semi-incoscienza al di fuori di essa. Per ripetere la strage hanno bisogno di riattivare il Condotto e per farlo si stanno servendo di Saren, vera e propria marionetta piegata al loro controllo mentale.
    La situazione però precipita ulteriormente. Preparato l’ordigno nucleare che spazzerà via l’intera base, si giunge al momento fatidico: chi dei due raggiungere per dargli manforte? Ashley o Kaidan? Dopo un breve scontro con Saren stesso, Shepard è costretto ad abbandonare uno dei due che morirà coinvolto nell’esplosione nucleare.
    Ritornato sulla Cittadella scopre finalmente dov’è il Condotto: su Ilos, un pianeta periferico, anticamente abitato dai Prothean. Ancora senza il supporto del Consiglio, che anzi gli mette i bastoni tra le ruote, Shepard aiutato solo dall’Ammiraglio Anderson e dalla sua squadra raggiunge il pianeta. Qui, nella disperata rincorsa a Saren, si imbatte in Vigil: un’intelligenza artificiale creata dagli stessi Prothean. Egli svela l’arcano: la Cittadella è il vero Condotto, il portale usato dai Razziatori per fare il loro ritorno, creato ad arte come cavallo di troia affinché tutti gli esseri viventi di ogni ciclo la usino come loro centro nevralgico. Così come hanno ingannato i Prothean, anch’essi spinti a colonizzare ogni angolo della Galassia sfruttando la Cittadella e i portali, i Razziatori hanno raggirato Asari, Turian, Umani e così via.
    Shepard ovviamente non ci sta e, raggiunto Saren, riesce a sfruttare lo stesso passaggio che lo catapulta direttamente all’interno del Presidium della Cittadella. L’attacco è già iniziato e trova la stazione in uno stato di caos e distruzione. L’esercito di Krogan e Geth al soldo dell’ex-Spettro sta devastando ogni settore, mentre la Sovereign si appresta a distruggere la flotta di navi giunte in difesa.
    Anche in questa battaglia finale sarete spinti a prendere una decisione solenne: far si che la flotta dell’Alleanza si schieri in difesa dell’incrociatore dove è stato evacuato il Consiglio, preventivando però numerose perdite tra le fila umane, oppure che si concentri sin da subito il fuoco sulla Sovereign.
    Indipendentemente dalla scelta presa l’epilogo finale è il medesimo: Shepard elimina Saren, mentre i vascelli spaziali spazzano via il Razziatore determinando la fine dello scontro.
    In seguito, poco prima dei crediti finali, all’umanità viene riconosciuta la possibilità di entrare a far parte del Consiglio, in seguito al coraggio dimostrato nella battaglia contro Saren e Shepard avrà modo di decidere su chi far ricadere l’incarico tra l’ammiraglio Anderson e l’ambasciatore Udina.
    Si chiude così il primo episodio di Mass Effect tra qualche luce abbagliante e molte inquietanti ombre. Nonostante la vittoria sul Razziatore, Shepard sa bene che non si trattava che di un timido approccio e che il grosso dei guai deve ancora arrivare. Come se non bastasse sin da ora si ha il netto sentore che il Consiglio non sia affatto persuaso nel credere all’esistenza di questa specie aliena minacciosa, ma che preferisca cullarsi nell’illusione che si trattasse solo di un’iniziativa di Saren.
    La Galassia è ben lontana dal poter dormire sogni tranquilli.

    L’inizio della fine

    Come ben sanno i nostri lettori più assidui, l’universo immaginifico di Mass Effect si arricchisce grazie a diversi romanzi (quattro fino a questo momento) utili a collegare tra loro i vari episodi e a esplorare altri eventi inerenti al plot principale. Mass Effect: Revelation infatti, si pone temporalmente prima del capitolo originale e ha come protagonista l’Ammiraglio Anderson in missione proprio con quel Saren che di li a qualche anno causerà quanto appena riassunto. In seguito alla misteriosa distruzione di un avamposto di ricerca, il duo viene incaricato di ritrovare la ricercatrice umana Kahlee Sanders, unica sopravvissuta all’incursione e misteriosamente scomparsa nel nulla. In mezzo a mille cambi di ambientazione e numerosi scontri a fuoco, Anderson ritrova la scienziata: prigioniera in una raffineria di elio-3. E’ in questo frangente che tutto il cinismo e la perversione di Saren viene fuori con inaudita potenza: pur di portare a termine la missione fa saltare in aria il complesso uccidendo decine di operai. L’efferato gesto si rivela però un diversivo: in realtà è proprio all’interno della raffineria che Saren entra per la prima volta in contatto con la Sovereign. E’ da questo preciso istante che il Razziatore inizia a stringere i fili del controllo mentale sulla già fragile psiche del Turian.

    Intervallo scoppiettante

    A completare il pacchetto di romanzi, al di là di Mass Effect: Deception del quale potrete leggere la recensione tra qualche giorno, ci pensano Ascension e Retribution. Temporalmente a cavallo tra i due episodi videoludici, ripropongono come protagonisti David Anderson e Kahlee Sanders. Le loro storie tornano ad intrecciarsi a causa di Gillian Grayson, una potentissima bambina biotica, e Paul Grayson, agente di Cerberus che finge di essere suo padre. Addestrata all’interno del Progetto Ascension, destinato ai bambini umani biotici, la speranza dell’organizzazione capitanata dall’Uomo Misterioso è quella di poterla usare come potente arma e oggetto di studio. La situazione precipita quando Paul, sinceramente affezionato alla ragazza, decide di farla scappare, contando sull’aiuto di Kahlee.
    Se Ascension si concentra sulla fuga dei due, Retribution rappresenta la vendetta di Cerberus. Stizzito dal tradimento del suo agente, l’Uomo Misterioso ne ordina la cattura. Imprigionato in una struttura di ricerca, Paul subisce un trattamento molto simile a quello che stava subendo Saren: usando la tecnologia dei Collettori, viene tramutato in uno schiavo al soldo dei Razziatori. Con la forza e agilità acquisita scappa dal complesso, diventando il ricercato numero uno di Cerberus. Tuttavia l’organizzazione non è l’unica sulle tracce di Grayson. Kahlee infatti, aiutata da Anderson, si metterà sulle sue tracce, sino al triste epilogo: proprio sulla stazione-base del Progetto Ascension, il duo di eroi è costretto a eliminare Paul, ormai completamente al soldo del volere dei Razziatori.

    Collettori: una minaccia che viene dal passato

    Dopo il breve excursus sui romanzi tratti dal brand, torniamo al main plot, riassumendo le vicissitudini di Mass Effect 2.
    A discapito di un ritmo più brillante e di una durata quasi doppia della main quest, l’intreccio narrativo di questo episodio appare più semplice da raccontare. Tutto inizia con la morte di Shepard un mese dopo la battaglia della Cittadella. In ricognizione alla ricerca di possibili minacce Geth, la Normandy viene attaccata e distrutta da una nave di Collettori. Il corpo dell’eroe, come ben spiegato nel fumetto Mass Effect: Redemption, viene recuperato da Liara T’soni che lo consegna a Cerberus. Grazie ai soldi dell’Uomo Misterioso e alle ultime trovate in fatto di tecnologia, il Comandante ritorna in vita. Neanche il tempo di spiegarsi come abbia fatto a risorgere che gli viene affidata una missione tanto semplice a dirsi, quanto difficile a farsi: scoprire perché i Collettori stanno rapendo intere colonie di umani, mettere in piedi una squadra di temerari e attraversare il misterioso portale di Omega 4, lo stesso che utilizza la minacciosa specie aliena quando è in vena di razzie.
    Diffidente verso l’organizzazione che ha persino combattuto in passato, Shepard è costretto a far buon viso a cattivo gioco: pur attirandosi le antipatie di parte dell’Alleanza e il sospetto del Consiglio, che comunque gli restituisce la nomina di Spettro, il nostro comprende che questa scomoda alleanza è necessaria per avere la meglio su un nemico meglio equipaggiato e dagli intenti sconosciuti.
    Via via che il team viene raggruppato e l’indagine portata avanti, la triste realtà viene a galla. I Collettori, in realtà, non sono altro che gli antichi Prothean ridotti in schiavitù dai Razziatori e costretti a compiere per loro il lavoro sporco.
    In seguito all’esplorazione di una nave dei Collettori e del relitto di un Razziatore, il team ottiene il modulo di riconoscimento per poter attraversare in tutta sicurezza il portale di Omega 4.
    Si giunge così alla parte più critica di Mass Effect 2. Attivato il congegno ritrovato sul Razziatore, viene attirata una nave dei Collettori che lancia un pesante attacco alla Normandy e rapisce buona parte dell’equipaggiamento (tra i quali l’ammiccante Kelly Chambers). Vi toccherà così prendere una decisione: partire immediatamente per il portale Omega 4, cercando di salvare i vostri compagni, o dedicarvi ad altro lasciando buona parte di loro a morte certa?
    La questione si complica ulteriormente quando deciderete infine di affrontare la famosa Missione Suicida. Attraversato il portale infatti la sopravvivenza di parte del team sarà decisa dalla quantità di potenziamenti che avete fatto sviluppare e da come dividerete il gruppo in base alle capacità di ciascuno e alla quantità di fiducia che nutrono nel loro Comandante. A bordo della base dei Collettori si consumerà l’ultimo scontro di Mass Effect 2. Dopo aver tratto in salvo qualche sparuto gruppo di sopravvissuti, giungerete di fronte alla shockante verità: i rapimenti di umani servivano per la costruzione di un gigantesco e imponente Razziatore di forma umanoide. Giunto allo stadio finale della sua costruzione, viene attivato e attacca Shepard e i suoi compagni. E’ uno scontro epico, prolungato e debilitante, ma alla fine il nostro ha la meglio sul nemico.
    La gioia per la riuscita della missione è breve. Non solo ci si ritrova tristemente a piangere i caduti, ma una rapida panoramica ci introduce a quella che sarà la situazione in Mass Effect 3: i Razziatori hanno definitivamente perso la pazienza e puntano a gran velocità verso la Galassia. Mass Effect 2 insomma, non regala neanche il gusto di una vittoria schiacciante e duratura: il tempo del vero scontro finale è ormai giunto.

    Mass Effect 3 Mentre i più fortunati di voi si staranno già godendo le nuove gesta del Comandante Shepard, altri hanno di fronte a loro alcune ore di interminabile attesa prima di poter abbracciare la loro copia di Mass Effect 3. Questo speciale, ci auguriamo, vi è stato utile per ricordarvi tutte le vostre fatiche e imprese compiute in passato e per ripercorrere a grandi linee il gigantesco intreccio narrativo creato ad arte da Bioware. Del resto se è vero che ignorando il proprio passato è impossibile conoscere il proprio presente e futuro, i vostri Shepard non potevano proprio iniziare questo nuovo viaggio ignari del pericolo che a breve si troveranno ad affrontare. Buona fortuna Comandanti di tutto il mondo. Possa il vostro coraggio e fermezza di spirito salvare l’umanità e la Galassia tutta.

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