Metroid Prime 4 per Nintendo Switch: Arrivederci Samus?

Qualche riflessione a caldo sull'inatteso rinvio di Metroid Prime 4: lo sviluppo del gioco è ripartito da zero in collaborazione con Retro Studios.

Hot Topic: il rinvio di Metroid Prime 4, Retro Studios torna al timone
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  • In un venerdì che pensavamo potesse essere già abbastanza videoludicamente denso - tra le recensioni di Kingdom Hearts 3, il day one di Resident Evil 2 Remake e l'inizio ufficiale della VIP Beta di Anthem ce n'è davvero per tutti i gusti - ecco che Nintendo decide di scombussolare i piani e sgancia la bomba. Così, dal nulla, con un impatto devastante che fa tremare tutto. Una bomba che però non è purtroppo quella che ci saremmo augurati di sentire.
    Shinya Takahashi, Senior Managing Executive Officer della Grande N, ha infatti preso la parola per comunicare, tramite un video pubblicato su YouTube, una triste e inattesa notizia in merito allo sviluppo di Metroid Prime 4: il gioco, in lavorazione ormai da diverso tempo presso uno sviluppatore mai effettivamente precisato (ma sotto la guida del "solito" Kensuke Tanabe), non ha raggiunto gli standard qualitativi previsti da Nintendo, e di conseguenza in quel di Kyoto si è deciso di interrompere il progetto e di fare tabula rasa. Ritornando nel mentre sui propri passi, per rimettere le sorti di Samus Aran nelle sapienti mani di chi ha saputo regalarle una seconda giovinezza, ovvero quei Retro Studios che con la serie Prime avevano dato nuova vita alla gloriosa serie nata nel lontano 1986. Insomma, bye bye Metroid Prime 4, si ricomincia tutto da zero, e arrivederci a fra qualche anno.

    Il futuro di Metroid Prime 4

    Come prendere una news simile? Siamo dalle parti del proverbiale fulmine a ciel sereno, ed è ovvio che la mazzata si faccia sentire, bruciando almeno all'inizio, fortissimo. Parliamo del resto di un franchise che ha un fascino tutto speciale all'interno dell'immaginario della casa di Super Mario, di un'IP decisamente adulta e per certi versi senza termini di paragone nel ricco universo della Grande N: Metroid (e in particolare il brand Prime) incarna forse come niente altro la deriva orgogliosamente hardcore di una certa Nintendo, ed è proprio a Metroid Prime 4 - insieme a Bayonetta 3 - che una specifica fetta di utenza di Switch guardava con particolare ansia e attenzione. Parliamo non a caso di una saga che il 13 giugno 2017 riuscì a fare impazzire Internet con appena un'immagine, letteralmente una schermata fissa con un semplice logo e la dicitura "Metroid Prime 4".

    E in effetti, al di là dei rumor legati al misterioso nuovo team responsabile del progetto (con voci insistenti che parlavano del coinvolgimento più o meno diretto di Bandai Namco Singapore), proprio a quel fatidico logo eravamo rimasti. In un anno e mezzo nessun aggiornamento ufficiale, nessun nuovo trailer o screenshot, nessuna menzione nei Direct. Insomma, il nulla più assoluto, in un naturale crescere di attese, di speranze, di desideri cullati nei cuori di milioni di fan.

    Almeno fino a oggi, con una notizia che ridimensiona il quadro e che cambia prepotentemente gli scenari futuri: da possibile protagonista annunciato dell'E3 2019, con un posto di primissimo piano pressoché assicurato in quel di Los Angeles, Metroid Prime 4 riparte infatti dal via, destinato a riaffacciarsi chissà dove, chissà quando ("La strada prima del giorno in cui potremo aggiornarvi sullo sviluppo sarà lunga, e il tempo che occorrerà sarà parecchio", le parole proferite in merito da Takahashi). Insomma, non aspettiamoci di rivedere Samus tanto presto, perché sarà purtroppo questione di anni.

    In un contesto di forte delusione, di disappunto e magari per qualcuno persino di rabbia, non mancano certo le domande. Che anzi sono tantissime, e inevitabilmente assai più delle possibili risposte. Per quanto mi riguarda, la brama di scoprire i perché che si celano dietro a una decisione senza dubbio travagliata è abbastanza irrefrenabile: chi stava sviluppando il gioco? In quale direzione si stavano muovendo e cosa si è inceppato? A che punto era arrivato il progetto? Qual è stata la pietra tombale, il fattore ultimo che ha portato al doloroso epilogo? Forse un giorno ne sapremo qualcosa, dalla Rete affioreranno materiali di produzione o addirittura qualche gola profonda si deciderà a cantare (anche se il riserbo di Miyamoto & Company è quasi un dogma in casi simili).

    Per assurdo però, la curiosità che più mi assale non riguarda direttamente Metroid Prime 4, bensì Retro Studios: senza esagerare pagherei per capire cosa stia accadendo, ormai da anni, tra Nintendo e la compagnia americana. L'immobilismo in quel di Austin ha in effetti dell'inspiegabile: uno dei team più acclamati al mondo, potenziale fiore all'occhiello della Grande N, ridotto - nonostante assunzioni anche di un certo peso da altri studi americani - a un silenzio paradossale, a collaborazioni di secondo/terzo piano, a qualcosa che semplicemente non si spiega.

    Perché lo sviluppo di Metroid Prime 4 non era stato immediatamente messo nelle sapienti mani di Retro, come sarebbe stato naturale e lecito attendersi? Su cosa stavano lavorando nel mentre in Texas, e su cosa sono stati impegnati da Donkey Kong Country Tropical Freeze (datato 2013) in poi? E come mai ora Samus viene ricondotta in quella che è un po' la sua casa, per chiudere il cerchio e per provare a raddrizzare le cose? Impossibile o comunque alquanto prematuro chiederselo oggi, ma certo è che la Galassia, con la sua leggendaria cacciatrice di taglie costretta a ripartire da zero, non è mai sembrata così in subbuglio. E anche per il catalogo di Nintendo Switch, almeno nel medio termine, la mancanza di un peso massimo come Metroid Prime 4 non potrà non farsi sentire.

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