Mkers con Aprilia al Mugello per la grande festa dell'Aprilia All Stars

Al Mugello l'Aprilia All Stars è stata una grande festa di sport ed esport grazie alla collaborazione tra Aprilia e il Team Mkers. Ecco come è andata!

Mkers con Aprilia al Mugello per la grande festa dell'Aprilia All Stars
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  • Il motociclismo è passione, spirito d'avventura, amore incondizionato per una cavalcatura che, forse, non dovrà essere strigliata e sellata ma che deve comunque esser trattata con grande rispetto se non si vuole esser disarcionati. I moderni cavalieri lo sanno sin troppo bene: la simbiosi con il proprio bolide, pronto a mordere l'asfalto in direzione orizzonte, deve essere totale.
    Il motociclismo, però, non è un rito solitario. Nonostante le apparenze, la passione per le due ruote si sublima nel "gruppo". Un'esperienza collettiva e gioiosa; un rito che accomuna grandi e piccini, spesso famiglie intere; che, alla fin fine, smorza rivalità sportive e preferenze di marchio.
    Si è prima di tutto motociclisti e poi tifosi.
    Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare a una di queste feste, proprio sabato scorso. La cornice? Le splendide colline toscane in cui, incastonato come un piccolo gioiello, sorge uno dei circuiti più belli e famosi al mondo: il tortuoso Mugello.
    L'occasione? La celebrazione della casa motociclistica di Noale: l'Aprilia.
    Vi starete chiedendo per quale motivo eravamo presenti anche noi. L'occasione festosa ha portato in dote anche un'altra grande pagina per l'esport italiano: la collaborazione tra il Team Mkers e l'Aprilia.

    Aprilia, parata di stelle

    La grande festa dedicata alla casa motociclistica di Noale è iniziata sotto i migliori auspici, quelli in cui spera qualsiasi centauro: un bello e caldo sole primaverile, cielo sgombro e voglia di inforcare la propria due ruote. Infatti, sono stati in molti a giungere al Mugello con i loro bolidi per godersi la festa. Nei paddock, allestiti di tutto punto, gli appassionati accorsi in gran quantità hanno potuto ammirare le nuove derivate di serie, sbirciare l'attività nei box e accomodarsi sulle tribune per assistere al red carpet, rigorosamente in diretta per Sky.

    La prorompente energia della collaudata coppia Guido Meda e Mauro Sanchini, a cui si è aggiunta anche la splendida Vera Spadini, hanno caricato a molla gli oltre diecimila del Mugello, che sono scoppiati in un'unica, fragorosa ovazione quando si sono accesi i motori delle due RS-GP 2019. Andrea Iannone (fresco acquisto dopo la sua - breve - esperienza in Suzuki) e Bradley Smith hanno fatto un giro di pista per salutare il pubblico e fermarsi sul red carpet, a fianco della nuova RSV4 1100 Factory presentata proprio sabato.

    Poi si è unita alla festa anche una pioggia di stelle del glorioso passato, di quelle che hanno scritto pagine di storia per la scuderia veneta: Manuel Poggiali, Loris Capirossi, Max Biaggi, Roberto Locatelli, Lorenzo Salvadori, Alex Gramigni.

    A Max Biaggi è stato anche affidato il compito di far conoscere la nuovissima RSV4 X, bestia mangia-cordoli da 225 cavalli, leggera con appena 165 kg e soli 10 esemplari, realizzati per festeggiare proprio i dieci anni di vita del modello RSV4.
    A fianco dei divertenti duelli, andati in scena in pista, in uno dei box si è scritta una nuova pagina per l'esport italiano. Al Mugello, infatti, si è concretizzata una collaborazione storica: quella tra Aprilia e il Team Mkers, già bicampione nel MotoGP eSport Championship con l'ormai ex, Lorenzo "Trastevere73" Daretti.

    In un box del circuito toscano, il numero 17 per la precisione, è stato dato il giusto spazio al gaming. Diverse postazioni dedicate a MotoGP hanno permesso ai molti appassionati e curiosi di testare le proprie abilità ludiche sul Mugello virtuale.
    Il bello di un evento che unisce sport ed esport è quello di osservare genitori e figli (o grandi e piccini, come si diceva un tempo) che, in un certo senso, si "contaminano" a vicenda, trovando un terreno di intesa comune.

    Mkers e Aprilia, un connubio che guarda al futuro

    "Eptacaidecafobia" è una parola difficile, quasi impronunciabile, legata alla tradizionale superstizione che accompagna il numero 17. Un numero che, invece, al Mugello è stato foriero di grandi auspici per il futuro dell'esport tricolore. I Mkers, infatti, sono una delle realtà più importanti e consolidate dello Stivale e Aprilia una delle case motociclistiche italiane più vincenti. Un connubio, come potete immaginare, dal potenziale immenso.

    I Mkers, peraltro, sono pronti a ripartire in quarta per la nuova stagione del MotoGP eSport Championship, grazie al nuovo acquisto della scuderia: quell'EleGhost555 che a Valencia, in novembre, ha dato del filo da torcere proprio a Trastevere73 sino all'ultima curva del Ricardo Tormo. Il simpatico talento iberico, secondo al mondiale dello scorso anno, sembra già carico per affrontare la nuova stagione.

    La collaborazione con Aprilia, come ci conferma Thomas De Gasperi, ha già mosso i primi passi con grande e positiva energia. La speranza è che l'evento del Mugello possa rappresentare solamente un punto di partenza per tutto quello che, ci si augura, potrà arrivare in futuro.

    "I Mkers, che peraltro sono la formazione campione uscente, si stanno già preparando al prossimo campionato. Siamo orgogliosi di annunciare il nostro nuovo pilota: Eleghost555, arrivato secondo a Valencia.
    Ora siamo ancora in attesa delle indicazioni che dovrebbero arrivare da Dorna relative alle modalità di svolgimento della stagione 2019. La nuova sfida è quella di ingaggiare una quantità di pubblico più grande rispetto al passato.

    Quello dei motori non è un mondo che soffre l'incapacità di attrarre spettatori come sta accadendo in altri sport, tutt'altro. La passione per le moto esiste a prescindere dall'età". E riguardo al MotoGP Championship?
    "Dorna, iniziando il proprio percorso nell'esport due anni fa aperto alle scuderie, ha di sicuro aperto la via a qualcosa di nuovo. Però se si coinvolgono solo le scuderie si rischia di ricadere nell'errore di proporre un campionato chiuso che esclude proprio i maggiori attori della scena competitiva, che sono i team, i quali dovrebbero garantire ai giocatori un ambiente strutturato in cui crescere.
    Un secondo rischio è che un campionato così si trasformi in una "semplice" competizione videoludica. Ovviamente lo è ma dobbiamo capire che l'esport è qualcosa di ben diverso: prima di tutto metodologia e comunicazione. Dobbiamo far conoscere i giocatori, farli crescere, raccontarli e far sì che il pubblico si possa affezionare e li segua
    ".

    La figura del mental coach è sempre più importante, per i giocatori...
    "Amir è davvero molto preparato e segue un metodo che permette di comprendere l'attitudine, la reazione allo stress e le preferenze dei giocatori e di lavorarci assieme in maniera proattiva".

    La scena esport in Italia, invece, come la vedi?
    "Il bello e il brutto della scena italiana è che è un mondo ancora tutto da scoprire: da un lato abbiamo un campo ancora vergine, dall'altro si rischia di scivolare a ogni passo. Un terreno comune di crescita, per i team è rappresentato dai tornei, anche se purtroppo in Italia ce ne sono ancora troppo pochi.

    Ci sono degli organizzatori che stanno facendo un ottimo lavoro sotto questo profilo, basti vedere quanto fatto alla Games Week.Noi, dal canto nostro, abbiamo iniziato un percorso di "internazionalizzazione", cercando di attrarre pubblico anche dall'estero attraverso non solo post in doppia lingua ma anche decidendo di avvicinarsi a quelli che comunemente vengono definiti esport tradizionali. Abbiamo deciso di iniziare con uno di questi: StarCraft II. Il titolo non è solo affermato ma anche molto amato e seguito in tutto il mondo e il nostro roster permette (Showtime, Nerchio, Soul, Ptitdrogo e Krr) di poter contare su un pubblico internazionale pronto a sostenerci".

    MotoGP Esport Championship, il 2019 sarà l'anno buono?

    L'anno scorso, raccogliendo le sensazioni dei piloti poco prima della finalissima, sono emersi alcuni spunti di riflessione per il miglioramento e la crescita di MotoGP come un vero e proprio esport.Tralasciando le variabili tecniche, giocoforza legate al titolo e "dipendenti" da Milestone, la speranza è che il campionato possa finalmente camminare con le proprie gambe.

    La via verso la piena maturità, però, appare ancora lungi dall'essere raggiunta.
    Anzitutto il MotoGP eSport Championship potrebbe (e dovrebbe) cambiare volto profilandosi su più tappe e, soprattutto, arricchirsi di una classifica a punti dedicata, simile a quella del motomondiale. In secondo luogo, una maggiore integrazione tra luoghi dedicati allo sport tradizionale e quelli deputati al gaming competitivo potrebbe portare a nuove vie per far interagire gli appassionati di entrambi i mondi.

    Ora non resta altro da fare che attendere il debutto ufficiale della terza edizione del campionato. Se la time-line tradizionale verrà rispettata, dopo l'arrivo sugli scaffali fisici e digitali di MotoGP 19 i giocatori avranno circa un mesetto di tempo per prendere confidenza con le novità e prepararsi per luglio. Dorna, però, deve ancora ufficialmente comunicare le linee guida per quest'anno e non si escludono novità.

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