Monster Hunter: Cinque Bestie

Tra la terribile fauna dell'hunting game targato Capcom, abbiamo pescato le cinque creature più affascinanti, terribili, memorabili.

Monster Hunter: Cinque Bestie
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Potrebbe darsi che non ci siano i vostri mostri preferiti, nel quintetto di creature che ho selezionato tra le decine che compongono la fauna fantastica di Monster Hunter, e ciò mi spiace. Sarebbe bello che aggiungeste nei commenti i vostri cinque animali più amati, se avete voglia di digitare qualche parola all'afa opprimente che non concede sollievo neanche durante la prima luce dell'aurora. Che poi magari vi trovate in un luogo gradevolmente temperato, addirittura freddo. Vi invidierei: qui dove scrivo ho un constante bisogno di Bevande Fresche, ma ho una buona scorta di Cristalli Gelo e Insettamari per combinarle.
    È stato assai difficile scegliere, comunque, le cinque bestie che più mi hanno impressionato, ed è stato quasi doloroso realizzare che sarebbero rimaste fuori da questa classifica alcuni avversari tra quelli che più mi hanno fatto sudare. Tuttavia sulla prima creatura non ho avuto nessuna esitazione, perché è sempre stata la mia "numero uno", fin dalla prima volta che l'affrontai.

    KHEZU

    Non è certo bello, questo Wyvern albino dalla pelle gommosa e glabra, con il collo che si allunga verminoso e le fauci tondeggianti sulle cui rossastre gengive - colanti di bava - crescono zanne sbrecciate. Eppure questo bianchiccio incubo che abita nel buio di caverne imputridite dalla sua oscena presenza possiede una macabra veste horror che manca a tanti altri mostri di Monster Hunter. Non c'è nulla di gradevole nella sua forma comunque ancestrale di drago ma il suo corpo, solo illusoriamente molliccio, è una riuscita, ributtante variazione di queste creature, che qualcuno chiamò anche Grandi Vermi. Il Khezu è un incubo bestiale che potrebbe appartenere ad un ecositema alieno, dove prolificano orrori come gli Xenomorfi di HR Giger. Questa bestia non è in grado di vedervi poiché la vista è inutile nell'oscurità e non si è sviluppata, ma percepisce le sue prede con un udito straordinario e probabilmente con l'olfatto, sebbene non abbia mai identificato dove possano essere localizzati gli organi associati a questo senso. Il Khezu si arrampica e striscia sulle superfici rocciose grazie alle sue zampe dalla qualità appiccicosa di ventose, poi cade dall'alto, seppellendo lo sventurato con la sua mole e poi risucchiandolo come un'oscena serpe, digerendolo lentamente, molto lentamente, fino a precipitarlo nel baratro corrosivo nel suo stomaco.
    Il Khezu è potente nell'elemento dell'elettricità e produce scariche di fulmini in grado di paralizzare e stordire. Si tratta di creature ermafrodite, che maturano orrende larve nel proprio ventre per poi iniettarle nella vittima adeguata. Possono anche volare per brevi tratti sulle loro tozze ali. Insomma il Khezu è un vero obbrobrio, ma questa sua qualità lo rende particolarmente amabile quando si tratta di cacciarlo e infine eliminarlo, per trarre utili materiali dalle sue carni scempiate e riarse da lame potenziate con il fuoco, elemento verso il quale è debole. Si può provare un vago senso di colpa quando si abbattono animali meravigliosi e maestosi come un Rathalos o un Drago Anziano, ma con il Khezu si percepisce invece una gioia liberatrice. C'è pure, squallida come una sanguisuga, una versione rossa del Khezu, immune al fuoco ma svantaggiata contro attacchi acquatici.

    GORE MAGALA

    È un vero Signore del Male, questo anomalo Wyvern che possiede il carisma di un Drago Anziano virato verso l'oscurità: un Darth Vader animalesco le cui nere ali lo ammantano di una malvagia regalità. Uno dei motivi per i quali Monster Hunter IV è finora l'episodio più riuscito della saga di Capcom è proprio la presenza di questa diabolica creatura, vettore di misteriosi virus mutanti. Quando diffonde le sue scaglie, come una tempesta di spore micidiali, sembra che il cielo perda la sua luce, uccisa da qualcosa che è peggiore del buio più nero. Si muove sinuoso, perfidamente elegante sulle sue quattro zampe, ma due ulteriori membra sono connesse alle ali. Lo si può abbattere -sebbene sia un osso duro a causa della sua agilità e della sua abilità di volatore- con armi legate all'elemento del fuoco, dell'elettricità o con il poter del Drago; ogni volta che lo si affronta si ha l'impressione di lottare contro un'incomprensibile, aliena forza delle tenebre.
    Trascorsi decenni, se non secoli, il Gore Magala si evolve in una creatura ancora più potente e meravigliosa: lo Shagaru Magala. La tenebra si fa luce accecante, poichè lo Shagaru Magala scintilla dorato di un lucore che non ha tuttavia nulla di positivo, anzi un giallo chiaro che ferisce gli occhi con la crudeltà di una stella impazzita che esplode bruciando gli universi. La luce bruciante e crudele che emana dal corpo dello Shagaru Magala ha qualcosa dell'inspiegabile crudeltà del "colore dallo spazio profondo" raccontato da H.P. Lovecraft. Sono bestie come il Gore Magala e la sua divina evoluzione che alimentano un senso di profondissimo mistero tra la concretezza (fanta)scientifica dell'incomparabile bestiario di Monster Hunter, arricchendo la sua mitologia.

    RAJANG

    I primati in Monster Hunter sono creature avvolte da una certa caciarona aura di flatulente comicità: basti pensare al roseo Congalala ed ai suoi peti fungini oppure al congelante e zannuto Blangonga dal pelo bianco, che non riesce mai a riscattarsi dalla sua belluina scempiaggine, che lo rende brutale quanto sciocco e prevedibile, di sicuro fetente se potessimo annusarlo. Ma il possente Rajang sublima con la sua magnifica, calcolata furia, il suo regno animale, rappresentando una sorta di dio-scimmia dal fascino distruttore di un King Kong, sebbene di dimensioni più ridotte rispetto a quelle del re di Skull Island. Il Rajang possiede due lunghe corna che lo incoronano di una maestà demoniaca, un manto folto e lucente e può vomitare fulmini dalle sue fauci, che ricordano quelle di un pipistrello-vampiro. Ma è quando si arrabbia che il Rajang rivela tutto il suo splendore e la sua furia, diventando uno dei nemici più pericolosi di Monster Hunter. Trasfigurato dall'ira il Rajang diventa una specie di "Super-Sayan" circonfuso da fasci di energia, colorato da tinte dorate e con la pelliccia verticalizzata dalle ondate di un'energia stupefacente. Con una buona arma infusa dal potere del ghiaccio si possono assestare a questo "Vegeta" abbrutito di Monster Hunter una discreta quantità di danni: tuttavia attenti, talvolta è così veloce da risultare imprevedibile e i suoi attacchi a ripetizione possono rendere impraticabile l'utilizzo di pozioni curative, causando la repentina, quasi improvvisa, sconfitta del cacciatore. Quando c'è da affrontare un Rajang c'è sempre da temere, quando ce ne sono due sconfiggerli da soli richiede una straordinaria abilità venatoria.

    ZINOGRE

    Che maestà, lo Zinogre, grande pseudo-lupo che si muove solenne, imperturbabile tra le fronde o le valli nascoste tra i monti. La sua bellezza animalesca è innegabile, squisitamente nipponica, e le piastre appuntite che si ergono sulle sue spalle poderose, l'ampia coda a guisa di mazza e le corna dritte come punte di lancia ricordano le forme marziali dell'armatura di un samurai, o un super-robot inventato da Go Nagai, degno di essere montato dal Grande Mazinga. Lo Zinogre è una bestia elettrica (devo avere un debole per questo elemento, considerato che è la terza creatura di questa categoria che cito) e ha la peculiarità di radunare attorno al suo grande corpo lupino sciami di Insetti Tuono, con i quali si carica di energia fulminante per poi rilasciarla in micidiali attacchi. È fondamentale riuscire ad interrompere questo processo di accumulo di elettricità con attacchi veloci e potenti, perché i danni, in caso contrario, risultano notevoli. La bellezza e la solennità dei movimenti dello Zinogre quando si muove indisturbato sono qualcosa che vale la pena di ammirare prima di iniziare la caccia, così se vi trovate in un luogo abbastanza ampio da potergli stare a distanza senza farvi notare, sprecate qualche secondo a osservarlo mentre procede nella natura incontaminata. Esiste anche una sottospecie di questo esemplare chiamata Zinogre Stigeo, dalle membra e il corpo più scuro, quasi nero. Al contrario dell'esemplare più comune lo Stigeo utilizza l'energia del tipo Drago, grazie ad un rapporto simbiotico con insetti che si cibano di bacche di questo tipo.

    KUSHALA DAORA

    Superficialmente questo immane Drago Anziano può assomigliare ad un esemplare convenzionale di questa specie fantastica: ha quattro zampe artigliate, ali gigantesche con le quali vola ad altezze vertiginose e crea ventose tempeste, un muso da rettile corredato da diverse corna non troppo voluminose. La sua unicità sta nel fatto che il suo corpo ricoperto di metallo tende ad arrugginire nel tempo, per essere poi sostituito da una nuova, lucida pelle attraverso un processo di muta simile a quello dei serpenti, ma assai più spettacolare. Il momento durante il quale il Kushala Daora si libera della crosta rugginosa per tornare a rifulgere di una nuova corazza di metalli splendenti è uno dei momenti più epici raccontati dai filmati in CG che arricchiscono la mitologia di Monster Hunter con momenti di visione esemplare, nel suo sintetico valore di documentario favoloso. Da questa durissima pelle, una volta sconfitta questa creatura dall'aereo carisma leggendario, si possono estrapolare minerali utilissimi per forgiare lame eccelse. Quando si irrita, il Kushala Daora produce una barriera simile ad una tromba d'aria che circonda il suo grande corpo, fornendogli una spaventosa difesa. Nel selvaggio mondo di Monster Hunter le tempeste sono temute non solo per la loro violenza atmosferica, ma perché possono preludere l'avvento di questa mitica, distruttiva creatura di carne e metallo.

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