Nintendo Switch: i cinque migliori porting per la console ibrida

Da The Witcher 3 Wild Hunt a DOOM: scopriamo insieme i migliori porting di giochi terze parti per Nintendo Switch.

Nintendo Switch: Migliori Porting
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Nel corso della sua storia, Nintendo ha dimostrato a più riprese che in ambito casalingo la potenza di un dispositivo non basta a decretarne il successo. Switch ne è la dimostrazione: se è riuscita a conquistare una quota di mercato tanto rilevante, non è certo grazie alle sue doti tecniche, bensì merito della sua caratteristica natura ibrida che le consente di ricoprire un ruolo di primo piano sia tra le mura di casa, sia in mobilità. Per consentire ai giocatori di portarsela in giro, Nintendo ha dovuto necessariamente limitare la sua potenza, che pur essendo di tutto rispetto in ambito mobile, nulla ha a che vedere con quella offerta dalle altre console casalinghe e, ovviamente, dai PC più performanti.

Non c'è voluto molto prima che le terze parti, rimaste perlopiù in disparte nel corso della generazione Wii U, s'accorgessero del successo dilagante di Nintendo Switch. Ben presto si sono adoperate per convertire i loro prodotti di punta, nonostante fossero stati progettati con ben altri hardware in mente: ancora ricordiamo la diffidenza dei giocatori quando sono stati annunciate le conversioni di giochi come The Elder Scrolls V: Skyrim, DOOM e, ben più recentemente, The Witcher 3: Wild Hunt... eppure, alla fine sono riusciti a trovare spazio sulla console di Kyoto. Non sempre le operazioni di conversione sono andate a buon fine: pensiamo, ad esempio, a Payday 2 e al pessimo Ark: Survival Evolved, giusto per fare un paio di esempi. In questo articolo abbiamo però deciso di celebrare quelli che, secondo noi, sono i migliori cinque giochi per Nintendo Switch nati su altre piattaforme: non solo prodigi tecnici, ma anche titoli che sembrano essere stati progettati fin dall'inizio con la console in mente e che sono riusciti a trarre ulteriore giovamento dalla sua natura ibrida.

The Witcher 3: Wild Hunt

Sì, lo sappiamo: la versione Nintendo Switch di The Witcher 3 è inferiore a quelle uscite quattro anni or sono sulle altre console. Stiamo però parlando del porting di un gioco mastodontico, che fino a non molto tempo fa in molti consideravano letteralmente impossibile. Eppure, eccoci qui: lo Strigo è finalmente arrivato sulla console ibrida con una conversione realizzata dai ragazzi di Saber Interactive.

La risoluzione delle texture è sensibilmente inferiore, la distanza della visuale è ridotta, le ombre sono meno definite... eppure adesso potete attraversare la Terra di Nessuno mentre siete in autobus, veleggiare verso le isole Skellige rintanati sotto le coperte e cavalcare con i cavalieri erranti del Toussaint mentre fate la fila all'ufficio postale. L'avreste mai immaginato?

Come ogni riedizione che si rispetti, The Witcher 3: Wild Hunt è inoltre arrivata sull'ibrida di Kyoto nella sua versione più completa possibile: nel pacchetto, oltre all'emozionante avventura principale, trovano spazio anche i 16 DLC gratuiti lanciati dopo l'uscita originaria e le due monumentali espansioni, Hearts of Stone e Blood & Wine. Dovrete ricaricare Nintendo Switch molte, moltissime volte prima di esaurire tutto ciò che ha da offrire il GDR di CD Projekt RED. Ne abbiamo parlato in maniera ancor più approfondita nella recensione di The Witcher 3 per Switch.

Rocket League

All'apparenza, Rocket League sembra un gioco semplicissimo: dopotutto, stiamo parlando di un gruppo di macchinine che rincorrono una palla in arene dalle dimensioni limitate... in realtà non è proprio così. Se la proposta di Psyonix continua a raccogliere consensi dopo quattro anni, è in larga parte merito del suo gameplay reattivo e calibrato alla perfezione, che non può prescindere da una'esperienza di gioco fluida e solida. Mancare il gol del secolo a causa di un calo di framerate imprevisto manderebbe su tutte le furie anche il meno competitivo dei giocatori...

Psyonix e Panic Button sono riuscite nell'impresa di mantenere intatto il feeling del gameplay anche su Nintendo Switch, anche se sono state costrette a sacrificare la qualità grafica e la pulizia dell'immagine sull'altare della fluidità. Rocket League sull'ibrida non è bello da vedere come sulle altre piattaforme (specialmente in modalità docked), ma offre un gameplay a 60fps senza particolari incertezze, e questo è ciò che davvero conta.

Diversi mesi dopo il lancio, gli sviluppatori hanno inoltre aggiunto la possibilità di bloccare il framerate a 30fps e, di conseguenza, aumentare la qualità grafica. Giocare a Rocket League con una fluidità dimezzata, a nostro parere, non è la stessa cosa, ma siamo anche dell'opinione che offrire la libertà di scelta ai giocatori sia sempre la via più giusta da percorrere.

DOOM

Ancor prima di The Witcher 3: Wild Hunt, c'ha pensato l'annuncio di DOOM per Nintendo Switch a generare la diffidenza della comunità dei giocatori. I ragazzi di Panic Button, che con il tempo si sono meritatamente guadagnati l'appellativo di veri e propri maghi delle conversioni, sono però riusciti a spremere a dovere il performante id Tech 6 e a farcelo entrare sull'hardware tascabile di Nintendo Switch, con un'operazione che ha del sorprendente.

Al lancio, i sacrifici effettuati erano piuttosto evidenti, sebbene accettabili: l'immagine risultava molto meno nitida rispetto alle altre edizioni del gioco - a causa della riduzione della risoluzione (dinamica) - mentre il gameplay, ridotto da 60 a 30fps, presentava qualche incertezza nei momenti più intensi. La brutalità di DOOM, le sparatorie vecchia scuola e lo spirito demoniaco, però, erano tutti lì, intatti e a misura di tasca... e scusate se è poco. Non a caso, nella sua recensione di DOOM per Nintendo Switch il nostro Alessandro Bruni non ha esitato a definirlo come "un port quasi miracoloso".

Con il tempo, Panic Button ha preso ulteriore dimestichezza con l'hardware ibrido di Kyoto, e dopo l'altrettanto valida conversione di The Wolfestein 2: The New Colossus, è tornata su DOOM pubblicando una patch che ha leggermente aumentato la risoluzione, stabilizzato il framerate e aggiunto qualche effetto. Sarà davvero interessante scoprire come si comporterà DOOM Eternal su Nintendo Switch, che purtroppo ha subito un posticipo ancor più consistente di quello riservato alle altre edizioni del gioco.

Cuphead

Se abbiamo deciso di inserire Cuphead in questo articolo, non è solamente per l'ineccepibile conversione operata da Studio MDHR, ma anche per la sua importanza storica, dal momento che è stata la prima proprietà intellettuale di Microsoft a debuttare su un hardware casalingo di Nintendo. Primo tassello di un accordo che ha portato su Switch anche Ori and the Blind Forest, e che ci auguriamo prosegua anche in futuro.

Cuphead su Nintendo Switch è indistinguibile dalle altre versioni: la fluidità, la fulminea reattività ai comandi e la presentazione grafica sono inalterate. Anzi, a ben vedere, ha anche una marcia in più, ovvero la possibilità di essere giocato in mobilità, un vantaggio non da poco per un gioco di questa tipologia che ben si adatta alla fruizione a spizzichi e bocconi. Insomma, per chi possiede più piattaforme, decidere di acquistare Cuphead direttamente su Nintendo Switch potrebbe rivelarsi una mossa estremamente saggia.

Convertire Cuphead per Nintendo Switch ha inoltre fornito a Studio MDHR l'opportunità di confezionare una nuova patch per tutte le edizioni che ha aggiunto nuove cutscene ed effetti speciali, ridotto i tempi di caricamento e introdotto dieci ulteriori lingue, tra cui l'italiano. Cosa possiamo desiderare di più? Solamente l'espansione The Delicious Last Course, in uscita nel 2020 su PC, Xbox One e, naturalmente, Nintendo Switch.

Diablo III: Eternal Collection

Come Cuphead, anche Diablo 3: Eternal Collection per Switch possiede un valore storico non indifferente, trattandosi del primo gioco di Blizzard Entertainment ad essere approdato su una piattaforma Nintendo dopo oltre 15 anni. Non l'avremmo inserito in questa lista, in ogni caso, se non fosse anche una conversione di tutto rispetto, una delle migliori mai realizzate per la console della grande N.

Su Nintendo Switch, Diablo 3 non sacrifica assolutamente nulla sul piano della godibilità, nemmeno se confrontato con la controparte per PC. Certo, tecnicamente non è la stessa cosa: la risoluzione non va oltre 720p in mobilità e 900p in modalità casalinga, non c'è traccia dell'occlusione ambientale e si nota qualche scalettatura sui modelli dei personaggi. Il framerate, in ogni caso, è per la maggior parte del tempo ancorato a 60fps, a tutto vantaggio del gameplay. Complessivamente, ci troviamo dinanzi ad un'edizione di Diablo 3 migliore di quella uscita sulle piattaforme di vecchia generazione, PS3 e Xbox 360, che mette sul piatto il vantaggio non da poco di poter trucidare demoni mentre si è in giro.

Diablo 3 è inoltre uscito su Nintendo Switch nella sua forma più completa possibile, comprendente la fondamentale espansione Reaper of Souls, il Negromante come personaggio aggiuntivo e diversi contenuti ispirati a The Legend of Zelda. Presente, ovviamente, anche la modalità multiplayer locale, oltre a quella online. Nella sua recensione di Diablo 3: Eternal Collection, il nostro Alessandro Bruni ha spiegato per bene i motivi per i quali dovreste assolutamente acquistarlo.