Nintendo Switch: la direzione giusta per un solido futuro

L'ultimo Direct ha dimostrato che la casa di Kyoto sta facendo i passi indispensabili per imporsi con convinzione sempre maggiore sul mercato.

Nintendo Direct 8 Marzo: Novità Switch e 3DS
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Diciamolo subito, e senza timor di smentita: il Direct marzolino di Nintendo non è stato uno di quegli appuntamenti esplosivi, poderosi e memorabili; uno di quelli che lasciano senza fiato e scrivono la storia di una console. E del resto, visti i ritmi con cui la casa di Kyoto ci aggiorna sulle novità in arrivo per Switch (in pratica non passa un mese senza un nuovo Direct), sarebbe davvero difficile chiedergli di più, pretendendo una frequenza ancora maggiore nella diffusione degli annunci.
L'unica vera bomba della diretta è arrivata proprio alla fine, e a dirla tutta è stata pure di quelle fragorose: ci riferiamo ovviamente al nuovo capitolo di Super Smash Bros (con tanto di Inkling ed un Link estratto da Breath of the Wild), previsto entro la fine dell'anno. Eppure, visto che manca ancora il nome ufficiale e ovviamente non c'è neanche l'ombra di una sequenza di gameplay (ci toccherà aspettare l'E3?), non possiamo dirci completamente sazi.
Leggendo "tra le righe" degli annunci, tuttavia, dobbiamo riconoscere che Nintendo ha mandato un messaggio molto forte al proprio pubblico e a tutto il mercato: mentre la line-up Switch si rinsalda progressivamente (non avrete mica dimenticato Pokémon e Metroid Prime?), e anche le esclusive "minori" vengono assemblate con una cura che ha pochi paragoni nel mercato attuale (la varietà e il dinamismo di Mario Tennis Aces sembrano davvero eccellenti), Nintendo sta poco a poco disinnescando tutte le criticità che rischiavano di tarpare le ali alla sua console. Guardando insomma oltre ai titoli presentati durante l'evento, e focalizzandosi invece sulle strategie di mercato e sulle prospettive di crescita, non è difficile capire perché questo Direct sia più importante di quanto possa sembrare ad una prima occhiata. Vi elenchiamo i tre punti di questa "rivoluzione silenziosa".

1) Supporto delle Terze Parti

Sono sempre rimasti lì, i pessimisti e i detrattori delle console Nintendo, a rigirare il dito della piaga. Anche di fronte al successo commerciale di Switch ed alla qualità dei grandi capolavori che hanno scandito il primo anno di vista della console, tutti pronti a ripetere la stessa, fatidica domanda: "e le terze parti?". Non è un mistero che il supporto dei publisher esterni sia mancato totalmente negli anni di Wii U, e che questo abbia pesato non poco sulla line-up della console e sulla sua immagine. Con Switch la situazione non sembrava del tutto cambiata: la console ibrida ha conquistato fin da subito i talenti dello sviluppo indipendente, ma quando si parlava di titoli multipiattaforma erano guai.

Ebbene, l'ultimo Direct ha dimostrato che le cose non stanno più così. Se non bastasse l'impegno di Namco-Bandai, che non solo trascina su Switch il Remake di Dark Souls, ma si accorda per la produzione di un lodante amiibo e concede a Nintendo sia l'annuncio che il primo gameplay trailer, si guardi allora a due compagnie occidentali come Ubisoft e Activision. La prima, certo, è storicamente molto vicina a Nintendo, eppure l'annuncio di South Park testimonia la volontà di lavorare non solo su esclusive tagliate attorno alle caratteristiche della console. Activision, poi, porta su Switch addirittura la trilogia di Crash, "strappando" alla PS4 una grossa esclusiva. E poi ci sono Little Nightmares, Okami HD, Undertale. A guardar bene sembra chiaro che le terze parti ormai considerino Switch una piattaforma radicata, con ottime prospettive di diffusione, impossibile da ignorare come invece era facile fare con Wii U.

2) Infrastruttura Online

Entro l'anno Nintendo lancerà ufficialmente il suo servizio Online, e stavolta non è davvero possibile rimandare oltre. Per il momento c'è grande incertezza su quella che potrà essere la qualità dell'infrastruttura e sulla validità dell'offerta commerciale. Fermi restando i dubbi legati al fantasioso modello di gestione tramite App, è chiaro che la casa di Kyoto stia cercando di prepararsi al meglio a questa sfida.
La modalità online inserita in Mario Tennis Aces (con tanto di matchmaking basato sulle abilità dei vari giocatori), i ranked match in arrivo su ARMS (che si apre quindi al settore competitivo), il ritorno del Global Testpunch e persino il Network Test su Dark Souls testimoniano una cosa: che Nintendo non sta solo testando la tenuta dei server, ma sta anche preparando le librerie software da consegnare ai team che su Switch vorranno portare titoli fortemente basati sull'online.

Solitamente è il produttore hardware, infatti, che offre ai publisher e ai team interni gli strumenti per garantire che il comparto online di un gioco si integri con il sistema operativo, con i suoi menù, e più generalmente abbia le funzionalità basilari (come appunto il matchmaking o la possibilità di invitare gli amici in partita). Nintendo era molto indietro da questo punto di vista, ma in questi mesi di silenzio sembra aver lavorato con la giusta convinzione.

3) Supporto Continuo

Si fa un gran parlare, ultimamente, dei "game as a platform", spesso demonizzando la tendenza di alcuni publisher a focalizzarsi su un gioco e supportarlo sulla lunga distanza. In verità quello che potremmo chiamare "supporto continuo" è fondamentale per certi tipi di prodotto: serve per fidelizzare, tenere attiva la community, mantenere il titolo fresco e vitale anche a mesi di distanza dall'uscita: di modo che ciascuno possa decidere di "entrarci" anche molto dopo il day one. Insomma, spesso e volentieri "supporto continuo" è sinonimo di "vendite costanti" e di "valorizzazione dell'IP".
Ovviamente anche questo tipo di supporto si può sbagliare clamorosamente: non è sufficiente solo produrre contenuti per ottenere gli obiettivi di cui sopra. Basta vedere quello che è successo allo "shared world shooter" di Bungie. Per un Destiny 2 che crolla, tuttavia, c'è un The Division che risorge e un Rainbow 6 che diventa un fenomeno del gaming competitivo.

Senza avere un minimo di esperienza in questo campo, con il supporto continuo di Splatoon 2 Nintendo ha fatto un vero e proprio capolavoro. L'annuncio di quella che possiamo considerare ufficialmente la "terza stagione" conferma l'arrivo di nuove mappe, eventi, contenuti, per una pianificazione davvero esemplare degli update. Tanto che questo modello sarà probabilmente usato anche per ARMS, che come dicevamo poco sopra si affaccia sul settore competitivo.
Non solo: anche pensando ad un tipo di continuità più tradizionale, dopo la storica apertura di Breath of the Wild al Season Pass, arriva la prima espansione per il già citato Splatoon 2: proposta ad una community che, appunto, è ancora vivace e curiosa, proprio grazie agli sforzi profusi per tenerla in attività. Offrire aggiornamento costanti e gratuiti e poi monetizzare con un contenuto più forte pubblicato un anno dopo l'uscita? A noi sembra la quadratura del cerchio.

Riassumendo

Conquistare il supporto delle terze parti, lavorare per mettere in piedi i servizi online, imparare a supportare le proprie esclusive sulla lunga distanza. Sono queste le tre tendenze che emergono dall'ultimo Direct, e che mandano un messaggio chiaro ai giocatori: Nintendo vuole stare al passo con il mercato, recuperare terreno anche su quei fronti in cui è storicamente più debole, adattarsi ai tempi che corrono.Nintendo 3DS: Should I Stay or Should I Go?La prima parte del "conferenza digitale", e qualche altro annuncio nelle fasi avanzate del Direct, è stata interamente dedicata alla console portatile di Nintendo. Per molti si tratta di una strategia inspiegabile: Switch si è dimostrata una piattaforma perfetta per il gioco in mobilità, e vista l'età anagrafica del 3DS, non è difficile capire i motivi di chi vorrebbe un meritato pensionamento.
Bisogna dire, ad onor del vero, che tutti i progetti annunciati sono titoli "a basso costo": piccole avventure in digital delivery, riedizioni e remake, un nuovo Wario Ware. Gli sforzi produttivi per tener viva la console portatile sono contenuti, e forse è giusto che Nintendo continui, in regime di sostenibilità, a sfruttare la popolarità di cui l'hardware tascabile ancora gode in certi paesi. Del resto, non sembra che questo tipo di supporto tolga energie alla nuova ammiraglia. Certo è che il momento del commiato non può essere troppo lontano.

Qualcuno potrebbe dire che questi tre punti non devono essere considerate delle conquiste, per la casa di Kyoto, ma degli adeguamenti. Potremmo rispondere in una sola maniera: è la pura verità.
Nintendo ha lanciato Switch dopo aver letteralmente buttato via cinque anni su una console fallimentare, dal punto di vista della comunicazione, delle idee, della realizzazione, della diffusione. Il tracollo di Wii U non poteva non lasciare delle cicatrici. Anzi, si potrebbe persino supporre che il lancio di Switch sia stato addirittura anticipato (lo lascia pensare, appunto, lo stato dei servizi online), onde evitare di perdere altro tempo e sparire definitivamente dal mercato delle console casalinghe.
È chiaro che Switch, su tanti aspetti, non deve semplicemente migliorare: deve colmare un divario. Se volete giocare online e cercate una nuova console, sicuramente l'ibrida Nintendo non è la prima scelta che vi viene in mente. Se volete giocare i titoli multipiattaforma, valo lo stesso discorso. Ma siamo sicuri che il prossimo autunno le cose staranno ancora così? Switch si è imposta grazie alla sua esperienza utente unica e distintiva, alla sua capacità di essere malleabile (casalinga e portatile al contempo), ed al "risorgimento" di alcune delle sue saghe storiche. Questo successo ha gettato solide fondamenta commerciali. Su di esse Nintendo può costruire qualcosa di meraviglioso. Il messaggio di questo Direct è stato chiaro: i lavori procedono, spediti, inquadrati, e meravigliosamente a fuoco.