PlayStation 3: dieci curiosità che probabilmente non conoscete sulla PS3

Celebriamo la carriera della leggendaria PlayStation 3 con dieci curiosità imperdibili che molto probabilmente non conoscevate.

Le migliori curiosità su PlayStation 3
Speciale: PlayStation 3
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Quella di PlayStation 3 è stata un'era di transizione per la divisione gaming del colosso giapponese, che ha dovuto dividersi il mercato con una concorrenza più che mai agguerrita e intenzionata a conquistare il cuore dei giocatori. Anche a causa del suo prezzo elevato e di un parco titoli che ci ha messo qualche tempo a espandersi, PS3 non ha avuto un facile inizio di carriera ma fortunatamente la situazione è cambiata e la piattaforma è riuscita a scrivere pagine fondamentali di storia videoludica. Proprio come è già stato fatto con le precedenti console di Sony - qui le curiosità che non conoscete su PlayStation 2 - vogliamo raccontarvi delle interessanti particolarità sul ciclo vitale della console di Uncharted e The Last of Us, che ha influenzato il nostro medium preferito in modo decisivo.

Il logo di PlayStation 3 ne ha influenzato il design

L'originale logo di PlayStation 3 era scritto in "Mata", un particolarissimo font che nel 2002 è entrato negli annali della cultura pop. Disegnato da Greg Samata è infatti apparso nei leggendari film di Spider-Man di Sam Raimiche, pur essendo stati seguiti da numerose pellicole sull'Arrampicamuri, hann segnato le menti dei fan in modo indelebile. Secondo Ken Kutaragi, l'allora presidente della divisione Computer Entertainment, queste icone del cinecomic a marchio Sony potevano aiutare PS3 a imporsi sul mercato.

Da qui l'idea di riprendere il Mata per realizzare non solo il logo ma anche l'aspetto della console. Stando alle parole dell'industrial designer Teiyu Goto, le forme stesse della macchina sono state influenzate dallo stile ricurvo delle lettere impresse su di essa e infatti si discostavano pesantemente dalle linee squadrate di PlayStation 2.

Il supercomputer creato con PS3

Nel 2010 l'Air Force Research Laboratory degli Stati Uniti ha presentato un nuovo e particolarissimo supercomputer, il Condor Cluster, che vantava una potenza di calcolo di ben 500 Teraflop, un'assoluta enormità per l'epoca. La particolarità di questa macchina con base a Roma e New York era da ricercarsi nel fatto che fosse costituita da ben 1760 console PlayStation 3.

Grazie a questa trovata, il Condor Cluster è costato una cifra decisamente inferiore a quella che si sarebbe impiegata acquisendo singoli pezzi con tecnologia comparabile e peraltro consumava soltanto un decimo dell'energia utilizzata dagli altri supercomputer. Tra le sue tante funzioni, poteva sia processare immagini satellitari, sia supportare delle importanti ricerche in materia di intelligenza artificiale.

I lavori in anticipo e l'addio di una leggenda

Le console non si fanno in settimane e nemmeno in mesi a dirla tutta. Ci vogliono anni di preparazione e studi per finalizzare le caratteristiche di una macchina di questo tipo e la storia di Sony lo ha sempre dimostrato. Il ciclo di sviluppo di PS2 ad esempio è partito poco dopo il lancio della prima PlayStation, mentre quello di PS3 ha avuto inizio nel lontano 2001, ben cinque anni prima del suo debutto sul mercato. Mentre si apriva un'era di nuove sfide tecnologiche per la divisione, un'altra finiva con l'addio di Ken Kutaragi, l'uomo responsabile dell'entrata del colosso giapponese nel mondo videoludico e soprattutto dell'impareggiabile successo delle sue console.

Smentite le voci di corridoio che volevano il suo addio a PlayStation correlato ai risultati commerciali meno esaltanti di PS3, Ken ha avuto ancora una volta il privilegio di essere associato a una piattaforma iconica, che ha visto nascere titoli e serie di cui si parla regolarmente ancora oggi.

Il falso dirigente e l'incidente della root key

Prima abbiamo parlato di Ken Kutaragi e della sua illuminata dirigenza in PlayStation mentre adesso vogliamo ricordare il caso Kevin Butler, un finto membro della divisione impersonato dall'attore Jerry Lambert nel corso di una campagna pubblicitaria dedicata a PS3.

In un periodo in cui Sony minacciava seri provvedimenti legali verso coloro che diffondevano il codice di jailbreak per modificare la console, il buon "Kevin" ha ripostato su Twitter il commento di sfida di un utente, una serie di numeri e lettere che credeva essere correlati a un match di battaglia navale. In realtà, senza saperlo, aveva appena dato visibilità alla sequenza di jailbreak, per la viva "gioia" dei veri dirigenti.

Vendite in netta perdita ma giochi incredibili

Dalla presenza del lettore Blu-Ray, alle potenti soluzioni tecnologiche al suo interno, PlayStation 3 era a tutti gli effetti un oggetto premium ma per questo motivo costava di più rispetto alla macchina della concorrenza. Eppure, a onor del vero, il suo prezzo al pubblico non era minimamente elevato e il perché è presto detto: produrre una PS3 da 20 GB nel 2006 richiedeva a Sony la bellezza di quasi 806 dollari e comportava quindi una perdita di ben 300 dollari su ogni singola macchina venduta.

Per gli esperti di mercato si trattava di un compromesso gravoso da accettare per il colosso giapponese, che ha dovuto attendere quattro anni per rendere profittevole la sua console. Eppure, grazie alla potenza della piattaforma, noi giocatori ci siamo potuti divertire con dei titoli letteralmente incredibili dal punto di vista grafico e non solo, pensiamo - per fare qualche nome - a Killzone 2, Uncharted 2, God of War III e The Last of Us.

La GT Academy

Forse non tutti lo sanno ma PS3 ha visto nascere un'incredibile collaborazione tra Polyphony Digital, Sony e Nissan, ovviamente dedicata ai più talentuosi giocatori di Gran Turismo: la GT Academy. Nelle fasi finali di questo show televisivo, 16 piloti di talento si sfidavano in prove a eliminazione fino all'elezione di un singolo vincitore, che a quel punto indossava la tuta da gara per entrare in un programma che nel giro di pochi mesi l'avrebbe trasformato in un pilota professionista.

Darren Cox, l'allora director di Nissan Global Motorsports, si è detto stupito dell'esperienza che questi "semplici" giocatori dimostravano in pista, un'esperienza che spesso portava all'ottenimento di risultati eccezionali. Per dirne una, il vincitore dell'edizione 2008 di GT Academy - Lucas Ordonez - si è guadagnato un secondo posto alla sua prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans.

Di spot inquietanti ed epici

Uno dei primi spot pubblicitari dedicati a PlayStation 3 è andato in onda nel corso di una World Series, la fase finale del campionato professionistico americano di baseball. Assolutamente criptico e peraltro sconnesso dal mondo del gaming, il filmato era incentrato su di un bambolotto posto di fronte a una console nuova di zecca, che semplicemente lo sconvolgeva: come un'entità posseduta in un qualsiasi survival horror, il pupazzo piangeva, rideva in stile Joker e cominciava a chiamare la mamma, coi suoi occhi che a un certo punto si illuminavano di un rosso demoniaco.

Dedicato alle maggiori icone di PS3 - ma in realtà ai giocatori che le impersonavano - il video Long Live Play ha invece spinto l'acceleratore sul fattore epicità, perché vedeva gli eroi di videogiochi esclusivi e non ritrovarsi in una locanda per ricordare le gesta compiute assieme a Michael, un gamer che di fatto rappresentava tutti noi. Visti gli interventi di Ezio, Old Snake, Nathan Drake e Kratos, il momento pelle d'oca era praticamente assicurato e lo è ancora oggi, a undici anni di distanza.

Il Sixaxis e il ritorno al Dualshock

Al giorno d'oggi il DualSense di PS5 è riuscito a sostituire il pad che l'ha preceduto, perché - complici le tante funzionalità che offre - è riuscito a conquistare il favore dell'utenza. Ai primordi di PS3 e del cosiddetto Sixaxis però le cose non sono andate altrettanto bene per Sony, che infatti dopo qualche tempo ha deciso di tornare sui propri passi.

La prima versione del pad era infatti dotata di sensori di movimento e funzionalità Bluetooth ma al contempo risultava priva della vibrazione, da sempre molto amata dai fan. Quando Phil Harrison, al tempo in PlayStation, ha bollato il rumble come "tecnologia di vecchia generazione", le proteste dei giocatori non hanno tardato ad arrivare ed è così che è nato il Dualshock 3.

Metal Gear Solid 4: le rotture della quarta parete a tema PS3

Sia nello speciale sulle curiosità di PS1, che in quello successivo, abbiamo ricordato le rotture della quarta parete nei vari Metal Gear Solid, perché Hideo Kojima si è servito delle caratteristiche delle varie console di Sony per idearle. Ebbene, siccome il quarto capitolo della serie è uscito su PlayStation 3, il leggendario game designer non avrebbe potuto che dar seguito a questa "tradizione", a partire da uno dei momenti nonstalgici più belli dell'avventura di Old Snake.

Durante il suo ritorno a Shadow Moses, il combattente veniva contattato da Otacon, che gli ricordava di inserire nella console il secondo disco di gioco, come effettivamente accadeva in un punto specifico del primo Metal Gear Solid. Dopo un attimo di confusione, il Dottor Emmerich si ricordava di trovarsi su PS3, con i dischi Blu Ray che - avendo delle dimensioni generose - non necessitavano di soluzioni di questo tipo. Verso la strada per l'epico finale, il clone di Big Boss incontrava lo spirito di Psycho Mantis, che si lamentava di non poter leggere la mente del soldato a causa dell'assenza di una Memory Card. Peraltro, se il giocatore possedeva un pad Sixaxis, il defunto membro di Foxhound s'infuriava quando scopriva di non poter spostare il dispositivo per la mancanza della vibrazione.

Una edizione limitata da primato mondiale

Oltre alle normali edizioni fisiche, GRID 2 in versione PS3 si è proposto all'utenza con una versione più esotica, per così dire, che ha vinto il Guinness World Record come videogioco in commercio più costoso di sempre.

Disponibile per un unico e facoltoso cliente, la Mono Edition comprendeva una copia del gioco, una PlayStation 3 nuova di zecca, una tuta da gara completa di casco... e una vera supercar BAC Mono a tema GRID 2. Completa di tour alla fabbrica BAC, la Collector's Edition costava la bellezza di 190,000 dollari, una cifra degna del primato mondiale.