PlayStation 5: giochi cross-gen e supporto a PS4, Sony cambia idea?

Jim Ryan sembra aver cambiato idea sui giochi cross-gen e più in generale sul concetto di generazioni di console: analizziamo le sue dichiarazioni.

PS5 e PS4: il salto generazionale
Speciale: PlayStation 5
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La questione del salto generazionale è un tema tanto delicato quanto affascinante. Quello che da un lato rappresenta un'opportunità dall'altro implica infatti una rinuncia, e non è mai semplice bilanciare lo slancio verso il futuro con la confortevole sicurezza del presente. A maggior ragione se da una parte c'è una console desideratissima ma al momento introvabile come PlayStation 5, mentre dall'altra ci sono 114 milioni di PlayStation 4 già nelle case di tutto il mondo.

Sony e le generazioni

Le parole di Jim Ryan sul supporto cross-gen, Amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment, possono servire come punto di partenza per una riflessione. Anche perché, nel corso degli ultimi mesi, l'atteggiamento del dirigente sembra essere mutato, prendendo una posizione un po' ambivalente e non troppo chiara.

Lo scorso maggio, quando PS5 non era ancora stata ufficialmente presentata, Ryan dichiarava "abbiamo sempre detto che crediamo fermamente nel concetto delle generazioni, perchè riteniamo che quando ci si impegna nel dare vita a una console, questa dovrebbe offrire funzionalità e vantaggi non presenti nelle generazioni precedenti. Che si tratti del controller DualSense, dell'audio 3D o dei molteplici modi in cui l'SSD di PS5 può essere sfruttato, pensiamo sia giunto il tempo di offrire qualcosa di nuovo alla community PlayStation. Qualcosa di diverso, che possa essere davvero goduto solo su PS5".

Una forte dichiarazione di intenti, insomma. Certo, a onor del vero Ryan aveva anche parlato di dover servire la community di utenti PS4 per alcuni anni dopo il lancio di PlayStation 5, eppure le attenzioni di Sony sembravano tutte per la next-gen. Un punto di vista radicalmente opposto alla sensazione di continuità e alla transizione molto morbida sbandierata invece da Microsoft nel passaggio da One a Serie X. Ebbene, qualcosa deve essere successo negli ultimi mesi, perché lo stesso Ryan, in un'intervista di qualche giorno fa, sembra aver rivisto la sua posizione.

"Sentiamo di avere una responsabilità nei confronti di una community davvero molto ampia, e l'opportunità di continuare a realizzare giochi PS4 grandiosi finché ve ne sarà la necessità. Penso che sia la cosa più giusta e più razionale da fare, e credo che con PS4 vedremo un protrarsi del supporto che non abbiamo visto con PS3. Detto ciò, col passare del tempo, vedremo sempre più enfasi sullo sviluppo per PS5".

Insomma, contrordine: nessun taglio netto con il passato, e anzi un'evidente carezza a quei 114 milioni di giocatori che hanno reso PlayStation 4 un innegabile trionfo. Ora, al di là del mezzo passo indietro del dirigente Sony - certo magari non proprio coerente e inattaccabile, ma comunque riconducibile a certe affermazioni fatte per ragioni di marketing - resta l'equivoco di fondo.

Stacco generazionale o passaggio lento e progressivo alla next-gen? La risposta, in tutta onestà, non è né facile né scontata. Anche perché non esiste una modus operandi corretto, una formula da seguire che funzioni universalmente meglio di un'altra. Ci sono, innanzitutto, tanti fattori di mezzo. Il prezzo di lancio della nuova macchina, il successo della console precedente, la solidità della line-up di lancio, il gap tecnologico tra le generazioni. In passato abbiamo assistito a momenti di rottura clamorosi, con killer application al day one che non potevano proprio conciliarsi con una transizione morbida. Oggi però, in un'epoca in cui abbiamo visto nascere anche le console di mezza generazione, forse è tutto più sfumato, più graduale, meno netto. Aziendalmente il dietro-front di Ryan ha tutte le ragioni del mondo: pensare di lasciare indietro dall'oggi al domani una fetta di pubblico così abbondante sarebbe un azzardo davvero poco sensato.

Una mossa che può oltretutto essere accolta con favore dai numerosi possessori di PS4, che avranno modo di sentirsi ancora importanti negli anni a venire. Perché pensare di potersi godere Horizon Forbidden West sulla propria console è comunque una prospettiva appagante. Un bel modo per continuare a fidarsi di Sony, che dimostra di non lasciare indietro nessuno.

Ragionando invece in maniera forse un po' più impulsiva e più egoistica, pensando più al proprio interesse e meno alle strategie aziendali di una multinazionale, gli early adopter di PS5 non potranno che storcere il naso. Perché investire su una console al lancio è sempre un gesto passionale e irrazionale, è un attimo di infantile follia che ci si concede da adulti. La gioia del giocattolo nuovo da scartare e da scoprire prima degli altri, senza pensarci troppo.

Ma è anche la fortuna dei creatori di harware, che grazie alla gola degli appassionati iniziano a mettere in moto gli ingranaggi, con risultati che si vedranno soltanto dopo anni. Chiunque abbia oggi per le mani quel giocattolo, sa bene delle emozioni che si possono provare con il DualSense in compagnia di Astro's Playroom o con i combattimenti fra le oscure terre di Boletaria. Spendere quattro o cinquecento Euro così, specie in un momento di difficoltà come questo, è un mezzo atto di fede. Un salto nel buio che però meriterebbe di essere ricompensato con un supporto pieno e convinto, anche per il bene del progresso tecnologico. A sette anni di distanza dal debutto di PS4, con una generazione longeva e di successo, voltare pagina non sarebbe comunque un delitto.

Certo, è chiaro che le vere esperienze next-gen non potranno arrivare prima del 2022 inoltrato, ma l'idea di non dover sottostare ai limiti imposti da hardware oggettivamente datati potrebbe aiutare non poco in uno sviluppo già messo in difficoltà dallo smart working.

Al di là di tutto, probabilmente la strategia scelta non a caso sia da Sony che da Microsoft è quella, a oggi, più sensata. Lasciare un piede in due scarpe magari non accelererà il progresso tecnologico e non mostrerà immediatamente i muscoli delle nuove piattaforme, ma permetterà di procedere nel cammino senza strappi e con passo sicuro. Concedendosi comunque, ogni tanto, la sincera meraviglia 100% next-gen del Demon's Souls o del Ratchet & Clank: Rift Apart di turno.