Speciale PlayStation Network - Offline

Cronaca di un Black-Out

Speciale PlayStation Network - Offline
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Il mattino di Giovedì 21 Aprile 2011 è uno di quelli che sembra sorriderti. Il sole si è svegliato presto e brilla alto nel cielo, mentre il tepore di una primavera invadente si stende -tranquillo- nell'aria tersa.
Ma il Playstation Network non funziona.
Ogni tentativo d'accesso è inutile: il servizio pare interrotto, e chiunque provi a connettersi incappa in un misterioso messaggio: errore 80710A06. Il codice non è presente fra quelli indicati sul sito ufficiale, e la preoccupazione comincia a serpeggiare fra le fila degli appassionati, che scoprono proprio sul web di condividere lo stesso destino.
Non passa molto tempo perché il messaggio si trasformi in una laconica dichiarazione che dovrebbe in qualche modo rassicurare i giocatori: “Il Playstation Network è in manutenzione”.
Ovviamente, per noi internauti con “l'occhio lungo”, una manutenzione straordinaria è come la dichiarazione di un disastro tecnico e funzionale. Tanto più che i taciti timori di buona parte della fanbase sono accentuati dalla notizia che alcune Playstation primo modello sono diventate inutilizzabili dopo essersi connesse ai server del PSN. Sony, giusto per non rischiare, disabilità l'accesso automatico alla rete. E' il tragico inizio di uno dei più eclatanti disservizi della recente storia videoludica. E qualcuno, giusto per sicurezza, controlla il calendario. No, non è il 29 Febbraio: nessun nuovo Bug Bisestile.

Hacker

Passano i giorni, e si moltiplicano le teorie. Qualcuno avanza poco credibili ipotesi sulla possibilità che la sincronizzazione con il servizio Steam, in occasione del lancio di Portal 2, sia la causa del “deragliamento”. Eppure, la piattaforma online di Valve non ha alcun problema, e viaggia gonfie vele, orgogliosa del suo monopolio.
L'idea che alla base del “crash” ci sia dunque un attacco hacker sembra la più probabile, anche perchè dopo gli screzi giudiziari con il famoso GeoHotz, reo d'aver violato il firmware della Playstation 3(terminati recentemente con un Patteggiamento), Sony aveva attirato le attenzioni del gruppo Anonymous. Proprio contro il PSN si erano indirizzate le prime “azioni sovversive” della banda virtuale, causando qualche problema alla velocità dei server, e risvegliando le ire funeste dei giocatori che, spettatori di una battaglia prima legale e poi etica, chiedevano solo di poter giocare in santa pace.
Visto che la Community aveva ampiamente manifestato il proprio dissenso, qualche giorno dopo le prime ritorsioni, Anonymous aveva abbandonato il proposito, dichiarando apertamente di non voler arrecare danno alla community. Ecco allora spuntare fuori dei Sit-In di protesta (che fanno tanto “figli dei fiori”): un'iniziativa abbastanza ridicola, in verità, ed in effetti premiata con un'affluenza non certo da record. Proprio commentano il moderato successo di questa marcia fisica, il gruppo di attivisti Hacker aveva giurato che nel corso di questa settimana sarebbe stato lanciato “il più grande attacco mai registrato” ai danni di Sony computer Entertainment.

Ci scusiamo per l'interruzione

Dunque, il rumoroso capitombolo del PSN è colpa di Anonymous? Pare proprio di no, se si pone fiducia nelle dichiarazioni del gruppo. Ancora prima che Sony ammettesse candidamente di essere vittima di un attacco esterno, tirandola per le lunghe con messaggi generici in cui si scusava per il Black-Out, Anonymous ha negato il suo coinvolgimento. Poche ore dopo l'apparizione del messaggio sul sito ufficiale dei “liberalisti digitali”, ecco che il Playstation Blog (vi consigliamo di seguire la versione USA per aggiornamenti in tempo reale) conferma tutto: il PSN è offline a causa di un attacco hacker.
Non c'è da stare tranquilli, insomma. Per quella che è l'esperienza di molti utenti, le conseguenze di un'incursione del genere sono generalmente di due tipi: appena percepibili (da risolversi grazie a qualche oculato BackUp ed alla chiusura di una falla di sicurezza) oppure dalla portata devastante.
In quest'occasione, sembra proprio che il caso sia il secondo. Nella giornata di ieri, un messaggio sul Blog ufficiale, che ancora campeggia, dopo oltre 24 ore, conferma che Sony sta lavorando a tempo pieno per “ricostruire l'infrastruttura online”. Il “crollo”, insomma, è davvero di quelli epocali. Per mettere una pezza, cercando di placare l'ira funesta delle schiere di videogiocatori che hanno passato “Offline” le loro vacanze pasquali, il messaggio parla anche di un incremento della sicurezza interna e della priorità da sempre attribuita da Sony alla qualità del servizio.
Ma intanto Qriocity ed il PSN sono offline da cinque giorni, e il malcontento cresce. Soprattutto perchè non ci sono date certe, e Sony continua a chiederci di pazientare.
Ovviamente, Microsoft non poteva starsene con le mani in mano, e da buon avvoltoio commerciale ha ampiamente pubblicizzato la sua “salvifica” iniziativa per permettere anche agli utenti sprovvisti del Live di giocare nel fine settimana (aspettandosi, dichiarazioni ufficiali, un aumento del traffico sui propri server).

Rimborsi?

La speranza di tutti gli utenti Playstation 3 è ovviamente quella che la soluzione del problema sia sempre più vicina. E qualcuno comincia a chiedersi se Sony abbia intenzione di ripagare in qualche modo questa nostra astinenza videoludica. Proprio Microsoft regalò a tutti gli utenti, dopo uno “spegnimento” di due giorni del servizio Online, un Live Arcade dal prezzo non modico (Undertow). Che Sony abbia intenzione di fare lo stesso? C'è anche da dire che il PSN non è un servizio a pagamento (i costi ricadono tutti sulle aziende che pubblicano i loro prodotti), quindi l'azienda potrebbe sentirsi autorizzata a non organizzare nessun “rimborso”. Diverso il discorso per gli utenti Plus e per chi ha sottoscritto l'abbonamento a Music Unlimited: per loro un qualche indennizzo è più che opportuno. Un'idea plausibile potrebbe esser quella di regalare a tutti gli utenti un mese di abbonamento gratuito: magari una buona strategia per far tutti contenti e far conoscere i vantaggi della sottoscrizione. Vedremo quando sarà il momento.

PlayStation Network Mentre pubblichiamo questo articolo, sul Playstation Blog campeggia lo stesso, poco rassicurante post di 24 ore fa. Breve, diretto, conciso: “abbiate pazienza, stiamo lavorando per voi”. Ma nel campo dei servizi online “lavori in corso” così dilatati sono davvero un'enormità. Il danno d'immagine e quello mediatico saranno senza ombra di dubbio estesi, anche se proprio i recenti accadimenti legati all'intervento di Anonymous sembrano in qualche modo aver avvantaggiato Sony: gli utenti hanno fatto cerchio attorno all'azienda, abbastanza comprensivi e seriamente preoccupati dei danni che azioni illegali del genere possono comportare. Restate su Everyeye per ogni futuro aggiornamento, nella speranza di poter tornare a giocare il più presto possibile.