PlayStation Plus Premium tra emulazione e streaming: come girano i giochi?

Abbiamo trascorso qualche allegra serata di nostalgia con il nuovo abbonamento PlayStation Plus Premium. Ecco com'è andata.

PlayStation Plus: come girano i giochi classici?
Speciale: PlayStation 5
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In molti avranno già abbracciato la novità, tanti altri invece staranno ancora cercando di capire il profilo migliore per soddisfare le proprie esigenze ma una cosa è certa: il nuovo servizio PlayStation Plus è finalmente disponibile in Europa con i suoi tre livelli di sottoscrizione e una lunga serie di vantaggi aggiuntivi. Abbiamo già analizzato le differenze tra PlayStation Plus Essentials, Extra e Premium, ma ricordiamo che il primo consta delle medesime componenti del servizio ormai in pensione e difatti ne riprende il prezzo. Con il piano Extra, invece, si avrà accesso a un enorme catalogo di titoli PS4 e PS5 scaricabili e giocabili in locale finché si sarà iscritti, con un costo che passa da 8,99 euro a 13,99 mensili.

Infine, con la sottoscrizione Premium si potrà godere dell'esperienza più completa pensata da Sony. Oltre ai benefici dei due livelli precedenti, in questo tier da 16,99 euro al mese troviamo una collezione di giochi PS3 da giocare via Cloud e un ricco catalogo di titoli PS One, PS2 e PSP con cui divertirsi in locale oppure in streaming. Il livello Premium inoltre garantisce l'accesso ad alcune versioni di prova dei grandi titoli PS4 e PS5. Ebbene. dopo aver passato qualche giorno in compagnia del servizio, cercando di studiare la situazione soprattutto in termini di emulazione e streaming, siamo pronti a parlarvene.

Alla ricerca dell'emulazione perfetta

L'abbonamento Premium sblocca una buona collezione di titoli in emulazione tra cui spiccano capolavori del passato come Ape Escape e Syphon Filter.

La questione che più di tutte ha tenuto sulle spine il pubblico europeo nelle ultime settimane, tuttavia, non riguarda affatto l'assortimento di giochi presente in catalogo bensì l'edizione erogata da Sony. Purtroppo, attualmente confermiamo che i prodotti presenti sono tutti in versione PAL, come testimoniano le rispettive schermate d'avvio. Per fortuna il colosso del gaming ha annunciato che presto anche in Europa dovrebbero arrivare le versioni NTSC a 60Hz, così da risolvere quel che al momento è il più grosso limite di questa componente del servizio.
Per intenderci, chi è pronto ad accettare questo compromesso troverà tonnellate giochi e centinaia di ore di divertimento e di nostalgia, ma in gran parte dei titoli l'inconsistenza del flusso video è piuttosto evidente. Una produzione che ad esempio è afflitta in modo evidente dal formato PAL è Ape Escape, mentre le cose fortunatamente cambiano per giochi come Tekken 2.

Ad ogni modo, al netto di questa limitazione che però non pregiudica in maniera catastrofica il gameplay, abbiamo tratto enorme beneficio dalla risoluzione maggiorata, che regala nuova linfa ad alcune perle dimenticate e rende maggiormente digeribili (chiaramente a livello puramente soggettivo) alcuni dei giochi più vetusti in termini ludici e visivi. Tutti i titoli in emulazione saranno disponibili e scaricabili in versione PS4 e PS5 e, per chi è in possesso di quest'ultima, non c'è motivo di consigliare la versione precedente: ognuna delle due è indipendente dall'altra.

Streaming o non streaming, questo è il dilemma

L'argomento più spinoso è sicuramente quello relativo al cloud gaming. Se già di base l'assenza dei giochi PS3 in emulazione ha scatenato infiniti dibattiti sul web, la decisione di Sony di appoggiarsi esclusivamente alla propria infrastruttura cloud ne attirerà sicuramente altri nel tempo.

Come è ovvio, soluzioni di questo tipo dipendono fortemente dalla qualità della connessione dell'utenza: parliamo insomma di un problema piuttosto serio, soprattutto nei paesi in cui sussiste ancora una forte asimmetria infrastrutturale, a cui si aggiunge la non sempre perfetta gestione delle reti da parte di PS5. Abbiamo provato il servizio con reti a banda larga, hotspot mobile e in diverse altre situazioni, così da capirne limiti e potenzialità. La realtà è che al momento questa componente di PlayStation Plus ci ha soddisfatto solo in specifiche situazioni. Chiariamoci, in parte si tratta di veri e propri stress test ma era giusto tastare il terreno prima di procedere nelle condizioni migliori possibili.

Nonostante i requisiti parlino di almeno 5 Mbps per la riproduzione e 15 Mbps per un flusso a 1080p, anche intorno ai 25 Megabit siamo andati incontro a intermittenze nel flusso video, notifiche sulla scarsa qualità della rete e, in alcuni casi, anche a chiusure forzate per banda non sufficiente. Inutile sottolineare che abbiamo eseguito i nostri rilievi sempre in condizioni ideali, senza altri dispositivi connessi, limitazioni oppure ostacoli strutturali.

Con una connessione da almeno 100 Mbps siamo riusciti a godere di un'esperienza di gioco piena e priva di reali compromessi, con una buona tenuta generale e una minima compressione del segnale video, particolarmente evidente solo in certi casi, come Batman: Arkham Asylum.

Buona la responsività generale, mentre il framerate è legato strettamente alla versione erogata, quindi nel caso dei giochi PS3 ci sono state alcune fluttuazioni tipiche delle esperienze dell'epoca. Abbiamo provato Devil May Cry 3 dalla HD collection con buona soddisfazione e il già citato Batman: Arkham Asylum, perché su entrambi nutrivamo qualche dubbio in termini di resa generale, ma che alla fine hanno saputo lasciarci buone impressioni in quanto a responsività dei controlli.

Incuriositi proprio da questo aspetto, abbiamo iniziato a fare qualche misurazione sulla latenza e in linea generale i tempi di risposta dal clic all'azione trasmessa in streaming oscillano tra gli 80 e i 160 ms, con una media di 120 e picchi sporadici fino a 300, sempre con la suddetta connessione.

Tempistiche tutto sommato buone con questa infrastruttura (FTTC), segno di una massiccia ottimizzazione. Per finire, non potevamo certo tralasciare alcune famose remaster, pensiamo ad esempio a God of War 3, che ci ha regalato forse il maggior colpo di nostalgia anche in streaming. Tra l'input lag ridotto e una immagine quasi sempre nitida, l'esperienza complessiva si è avvicinata enormemente a quella nativa pur non raggiungendola del tutto. In questa selezione di giochi e con una condizione di rete nella media per il territorio italiano, il feedback che abbiamo ricevuto ci permette di promuovere la soluzione in cloud con qualche riserva, consci del fatto che al momento si tratta dell'unico metodo per ripercorrere le migliori avventure di quella meravigliosa e travagliata settima generazione.