Predator Race Cup 2022: Acer punta forte sui simracing con Assetto Corsa

Il 21 maggio si è disputata la Predator Race Cup, una competizione nazionale targata Acer diretta agli amanti del simracing.

Predator Race Cup 2022: Acer punta forte sui simracing con Assetto Corsa
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È sempre difficile definire cosa sia realmente un "eSport": una parola che ha ormai così tante accezioni che diventa complesso capire chi o cosa può farne parte. Può essere utilizzata in maniera esclusiva, indicando le competizioni di videogiochi svolte tramite strumenti elettronici, o in modo più estensivo e inclusivo, identificando un grande contenitore in cui è possibile inserire tutto ciò che è legato al mondo del gaming come intrattenimento per gli spettatori. Se dovessimo inquadrare il simracing, ovvero la sotto-categoria dei videogiochi dedicata alle corse automobilistiche, in questo momento la parola sarebbe probabilmente più vicina alla prima definizione.

Se prendiamo FIFA 22 - qui la recensione di FIFA 22 - o eFootball, l'esperienza è totalmente diversa da quella che si può vivere sul campo da calcio Nel simracing, invece, dalla scelta dell'auto a quella delle gomme, dall'utilizzo eccessivo o meno del carburante, dal modo in cui si affrontano le curve fino al duro allenamento, ogni singola caratteristica dei prodotti appartenenti a questa categoria cerca di riprodursi in maniera il più possibile fedele all'esperienza nella realtà.

Acer e l'eSport: la Predator Race Cup

In un paese come l'Italia, in cui i motori sono parte integrante della cultura sportiva moderna, il simracing appare anche come un potente traino per l'intero settore dell'esports che, se sfruttato a dovere, consentirebbe di coinvolgere una più ampia fascia di popolazione. Se ne è resa conto Acer che, tramite il suo brand Predator dedicato al gaming, ha deciso di puntare forte su questa categoria già da più di un anno con la Predator Race Cup, le cui finali nazionali 2022 si sono disputate a Milano il 21 maggio presso il centro MediaWorld di Viale Certosa.

Predator non è affatto nuova al settore eSport, anzi: è indubbiamente tra le principali realtà endemiche ad aver scommesso in modo deciso nel gaming competitivo, dagli shooter ai MOBA, passando appunto anche per il simracing con la seconda edizione della Predator Race Cup.

Da dove deriva la scelta del simracing? "Cerchiamo di presidiare diversi mondi e intercettare le rispettive community", ci ha raccontato Arianna Timeto, trade marketing specialist di Acer. Che prosegue: "Il sim racing ci permette di coinvolgere una nuova tipologia di utenti, soprattutto in Italia, dove il mondo delle corse è molto sentito rispetto ad altri Paesi. Inoltre a livello EMEA siamo sponsor del Team R8G di Romain Grosjean, che con il suo knowhow e la sua rilevanza internazionale, ci ha dato il supporto necessario per lanciare un'ambiziosa competizione internazionale di Assetto Corsa, quest'anno alla sua seconda edizione."

La Predator Race Cup è un evento realizzato in collaborazione con Romain Grosjean, pilota che vanta una lunga esperienza anche in Formula 1 e che pochi anni fa ha deciso di aprire una propria scuderia di simracing con il team denominato R8G Esports. Non è infatti un mistero che lo stesso automobilismo si sia avvicinato fortemente alle simulazioni: Ferrari, Alpine ma anche lo stesso circuito della Formula 1, hanno tutte o una propria competizione o una propria squadra. Con un unico obiettivo: trovare i talenti del futuro.

Ad esempio, il vincitore dell'edizione 2021, Michele Nerbi, si è poi qualificato alle finali internazionali, vincendole ed entrando di diritto nel team di Grosjean. E sabato era presente alle finali 2022 italiane come commentatore tecnico della gara insieme allo youtuber Michael Spampinato, al tech youtuber Alvise Ciotti "Blink46", e a Carolina Tedeschi (anche nota come F1withCarolina), esperta di Formula 1 e creator su Twitch, Youtube e TikTok.

D'altronde, oggi gli eSports e le competizioni di videogiochi in generale rappresentano anche una forma di intrattenimento, e non per nulla tre dei commentatori al tavolo della Predator Race Cup sono content creator.

"i giocatori amano condividere la loro passione con altri, sentirsi parte di una community e non solo giocare, ma anche guardare tornei, dirette streaming, partecipare ad eventi" - ha spiegato Timeto - "Per questo streamer e influencer sono figure chiave per creare aggregazione, diffondere al pubblico messaggi positivi e contenuti di valore, nonché di instaurare una relazione solida e di fiducia a lungo termine. Inoltre, in un contesto sempre più phygital, in cui online e offline non possono e non devono essere trattati come distinti bensì come un continuum, è importante coinvolgere figure che possano intrattenere e portare valore aggiunto agli utenti sui canali social e streaming, ma al tempo stesso possano anche creare occasioni di intrattenimento offline. La finale della Predator Race Cup in un negozio di MediaWorld, con meet&greet tra pubblico e talent, ne è un esempio."

L'esperienza della simulazione

Oltre al meet&greet con i talent, l'evento offriva anche la possibilità di provare il simulatore di guida Nero Forte equipaggiato con device Predator Gaming, approntato per l'occasione da AKR Simracing, realtà che ha base in Svizzera e che collabora in diverse iniziative proprio con Acer. Per esperienza diretta (sì, lo abbiamo provato: non avremmo potuto lasciarci scappare l'occasione) la guida con un simulatore offre un forte grado di immersione, e riesce a trasportare il giocatore quasi totalmente sulla pista.

Nasce però spontanea la domanda: in che modo Acer, tramite Predator, può aiutare gli appassionati non solo di gaming ma anche di automobilismo a riprodurre in casa le stesse emozioni a cui assiste in pista? Ancora una volta, a rispondere, è Arianna Timeto: "Come azienda riteniamo un nostro dovere essere promotori di una competizione sana e diffondere messaggi positivi e inclusivi. Cerchiamo inoltre di intercettare le svariate richieste dei giocatori e offrire una vasta gamma di prodotti con tecnologie sempre più innovative, che rispondano ad esigenze di potenza, design, portabilità e disponibilità di spesa." Un modo per coinvolgere, magari, anche semplici curiosi.

La Gara

Il culmine dell'evento è staro rappresentato ovviamente dalla gara. La finale tanto attesa che avrebbe consegnato al primo classificato l'onore della vittoria come campione italiano, ai primi tre i premi messi in palio dall'organizzazione, e soprattutto alle prime due posizioni la qualificazione alle finali internazionali con la possibilità di conquistare un posto nel team esports di Grosjean.

Terminate le qualifiche, la griglia di partenza ha visto partire nei primi tre posti Biancolilla, Chesini e Castorino, in questo esatto ordine. Un ordine che è stato mantenuto per praticamente l'intera durata della gara, tutti distanti poco meno di un secondo l'uno dall'altro per circa tre quarti.

L'usura delle gomme, la stanchezza, lo stress e l'inevitabile calo di attenzione rispetto ai primi minuti di competizione, hanno poi contribuito a congelare le posizioni, incrementandone il divario, almeno finché Chesini, a due giri dalla fine, non ha commesso l'errore decisivo, probabilmente condizionato dalla volontà di provare a prendersi la prima posizione. Un errore che è stato determinante nel consegnare il secondo gradino del podio a Castorino che vola alla finale internazionale, insieme a Biancolillia, dove i due rappresenteranno l'Italia all'evento del 14 giugno.

L'evento

La finale italiana è stata inoltre l'unica disputata con un evento dal vivo. Sebbene i 26 finalisti abbiano giocato da casa, lo show Predator ospitato da MediaWorld in qualità di partner è stato l'unico in presenza nella regione Emea.

Un vanto anche per la catena tech, come ha sottolineato Stefania Cocciola, Head of Market per la sezione informatica e games di Mediaworld: "Il nostro experience center dedicato all'innovazione nasce proprio come luogo per ospitare iniziative di questo genere. Questo evento, che ha visto il pubblico presenziare sia online che dal vivo, ci ha permesso di condividere questa esperienza con un ampio pubblico di esperti e appassionati". A colpire è il numero di giocatori che si sono iscritti alle qualifiche, disputate nei giorni immediatamente precedenti, come ha evidenziato ancora Timeto: "Siamo contenti del risultato ottenuto nella fase di qualifiche: solo in Italia abbiamo registrato oltre 300 iscritti alla competizione in circa un mese. L'interazione con i talent coinvolti inoltre è stata forte e si è creato molto hype attorno all'iniziativa." Eventi come questo rappresentano un punto di ancoraggio per i giocatori, sia per chi è già affermato sia per coloro che vogliono trovare la propria consacrazione, e avere la possibilità di mettersi in gioco in un modo sempre più in crescita e più concorrenziale."

Il mondo del gaming e degli esports in Italia sta crescendo in modo esponenziale, per questo è fondamentale continuare a realizzare questa tipologia di eventi che permettono di diffonderne la cultura e acquisire un ruolo sempre rilevante nello scenario internazionale", ci ha spiegato Arianna Timeto.

Che prosegue e conclude: "Acer, in particolare con il suo brand dedicato Predator Gaming, ha iniziato dal 2018 in Italia con fiere, tornei ed eventi; crediamo sia il modo migliore per entrare in contatto con i giocatori italiani (professionisti e non) e costruire una relazione diretta con le varie community. Cerchiamo di ascoltare e imparare tanto mettendoci dalla parte degli utilizzatori, così da poter pensare sempre a una tecnologia sempre più innovativa, in grado di soddisfare le esigenze di ciascuno di loro."