Presente e futuro dell'eSport secondo Hearthstone

Siamo volati a Shanghai per assistere alle finali dell'HCT Spring Championship 2017: Hearthsone si dimostra la realtà più varia in ambito eSport.

Presente e futuro dell'eSport secondo Hearthstone
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  • La fase finale dello Spring Championship di Hearthstone si gioca all'interno dell'Expo Center di Shanghai, rimasto attivo anche dopo l'Esposizione Universale del 2010 come centro congressi ed eventi. L'immenso quartiere si affaccia su un'ansa del fiume Huangpu, nel distretto di Pudong, costellato delle strutture che hanno ospitato i padiglioni delle nazioni. Lo shuttle che conduce all'evento giornalisti e caster scivola accanto ad una fiumana di persone, biciclette e motorini elettrici, all'ombra della "Corona dell'Est", il meraviglioso edificio che oggi ospita il China Art Museum, "landmark" distintivo della zona.
    L'Expo Center risulta invece un palazzone molto più "asettico", pragmatico nell'architettura e nell'assetto. Al suo interno l'enorme Silver Hall è stata per fortuna vivacizzata dall'allestimento di Blizzard: oltre al palco che siamo abituati a vedere nelle competizioni ufficiali ed alle postazioni per i cronisti, posizionate ai lati dello stage centrale e nel mezzo della platea, ci sono gallerie in cui vengono esposti i migliori artwork di Hearthstone, e addirittura un piccolo set che ricostruisce i preistorici panorami di Un'goro: un ottimo modo per salutare l'espansione protagonista di questa fase stagionale dell'HCT.

    Il pubblico accorso ad assistere alle prime fasi del torneo, a dirla tutta, non era moltissimo, segno che la scena cinese dell'eSport ha ancora margine di crescita. Come dimostrano, per altro, le prestazioni non proprio incoraggianti dei giocatori di questa regione, finiti -con una sola eccezione- proprio in fondo alla classifica di ciascuno dei quattro gruppi. Mentre leggerete queste righe, in ogni caso, saranno già in corso i Playoff dell'ultima giornata, con gli occhi del pubblico puntati sulle star già note arrivate dall'Europa (Kolento in testa) e sui promettenti outsider da poco approdati sul palcoscenico sportivo (con CitizenNappa che ha dimostrato un'eccezionale continuità ed una performance decisamente solida).
    Nel backstage dell'evento, mentre sul placo si disputano le partite principali, abbiamo modo di scambiare quattro chiacchiere con Che Chou, a capo della divisione eSportiva del card game di Blizzard, arrivato nelle fila dell'azienda di Irvine dopo una militanza in 343 Industries.

    Si dice molto contento della situazione attuale, e di quello che Blizzard sta facendo sul fronte competitivo con il suo prodotto più diffuso. "Non c'è un altro gioco con una scena così varia e movimentata", ci racconta: "oltre all'HCT, e a tutti gli eventi che ruotano attorno alle selezioni, fra campionati regionali e Tavern Hero, abbiamo esteso la nostra attenzione ad altri tipi di eventi. Il recente torneo ufficiale legato al formato Wild, ad esempio, ha riscosso un grandissimo successo".L'idea è nata grazi al feedback dei giocatori, alle pressanti richieste per rendere significativo l'acquisto e la riscoperta delle vecchie espansioni, e delle carte ormai "scacciate" dal formato Standard.
    "Abbiamo capito di avere per le mani uno show potenzialmente molto vivace, i mazzi Wild possono essere decisamente 'movimentati e persino imprevedibili", ci dice Chou. "E poi è bello dare l'opportunità di emergere ad altri giocatori: dei tanti nomi noti che avevano partecipato ai circuiti HCT e che hanno partecipato al torneo, nessuno è arrivato nelle fasi avanzate, semplicemente perché il meta è molto diverso, e cambia l'approccio alle partite ed alla composizione dei mazzi. Per tutti questi motivi non dovete prendere il torneo Wild come un esperimento isolato: continueremo a supportare questo circuito alternativo il prossimo anno, con qualche cambiamento legato all'esperienza che abbiamo accumulato".
    Oltre alle competizioni individuali, Blizzard si sta muovendo anche per quel che riguarda gli eventi a squadre. I Global Games, in questo senso, stanno dando buoni frutti, con alcune rivalità nate tra le diverse nazioni che aggiungono un po' di pepe al tutto, e la possibilità per diversi giocatori di farsi notare sul palcoscenico internazionale (a tal proposito, gli italiani sono andati alla grande), o di approdare su format particolari come le Trinty Series di ESL.
    L'impegno del publisher, in ogni caso, non sarà orientato soltanto all'allargamento del palinsesto di eventi e formati, ma più in generale al consolidamento della scena. "Abbiamo in programma di lavorare molto anche per quel che riguarda la selezione e la professionalizzazione dei caster. Sappiamo di essere stato fortunati, con Hearthstone, e di aver trovato fin da subito una serie di talet selezionati in maniera quasi naturale dalle community: persone capaci di tenere in piedi uno show, dotate di carisma e parlantina. Ma dobbiamo guardate anche alla sostenibilità e al futuro. Abbiamo già iniziato con un programma chiamato 'So you think you can cast', da cui sono emersi dei caster che abbiamo usato anche durante gli eventi HCT, ma vogliamo fare di più. Speriamo di poter recuperare, con iniziative di questo genere, un buon numero di caster promettenti, e di aiutarli poi a crescere, magari 'sgrezzandoli' un po', e dando loro gli strumenti per migliorare ed un'approfondita conoscenza della scena. È importante per Hearthstone, ma è importante più in generale per l'eSport".

    Siamo molto curiosi di vedere come si concretizzeranno questi intenti, ma per il momento ci sembra che Blizzard si stia muovendo in tutte le giuste direzioni. La volontà di far coincidere il lancio di nuove espansioni con le varie stagioni competitive, come abbiamo già sottolineato nel nostro articolo su I Cavalieri del Trono di Ghiaccio, è importante per mantenere il meta fresco e rendere ciascun evento in qualche modo diverso dagli altri, e "divertente anche dalla prospettiva dello spettatore", ci conferma Chou.
    Fra Global Games, Wild Open e HCT la varietà non manca, ed anzi -anche grazie ai numeri che la supportano- quella di Hearthsone è davvero la realtà più varia, stratificata e strutturata in ambito eSport. Anche i semplici curiosi, oltre ai giocatori occasionali ed agli appassionati più convinti, dovrebbero provare a dare un'occhiata a qualche streaming: potrebbero rimanere letteralmente rapiti.

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