Project Cars resta senza benzina: EA stacca la spina alla serie racing

Project Cars è morto, Project Cars 4 non si farà: Electronic Arts ha deciso di rinunciare alla serie che si ferma dunque al terzo capitolo.

Project Cars resta senza benzina: EA stacca la spina alla serie racing
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  • L'acquisizione di Codemasters da parte di Electronic Arts inizia ad avere i primi effetti. Dopo un primo periodo in cui il publisher canadese non sembrava voler calcare la mano sugli equilibri dello studio di sviluppo britannico, di recente è arrivata la triste notizia dell'abbandono del brand Project CARS e della conseguente cancellazione di Project CARS 4, in sviluppo presso Slightly Mad Studios (acquisita a sua volta da Codemasters nel 2019).

    Una notizia che ha generato un diffuso malcontento tra gli appassionati di questo franchise e tra alcuni ex sviluppatori che non hanno risparmiato le critiche verso Electronic Arts. Ripercorriamo la storia di questo brand motoristico che, tra alti e bassi, ha saputo intrattenere moltissimi appassionati di simulatori di guida dal 2015 ad oggi.

    Project CARS 1

    Project CARS (dove CARS è l'acronimo di Community Assisted Racing Simulator) è un progetto che nasce dalla dedizione di un manipolo di sviluppatori - il team di Slightly Mad Studios - e dalla passione di una schiera di giocatori che hanno creduto in questo progetto supportandolo sin dalle fondamenta.

    Già perché Project CARS è stato il primo prodotto di World of Mass Developments, una piattaforma di crowdfunding pensata per consentire alle software house di finanziare e sviluppare giochi grazie al supporto economico dei giocatori, senza doversi necessariamente appoggiare a un publisher.

    Project CARS rimane ad oggi uno degli esempi di crowdfunding più virtuosi nella storia dei videogiochi: gli appassionati potevano scegliere di acquistare diversi pacchetti in base al supporto che volevano fornire e in cambio ottenevano periodicamente nuovi contenuti giocabili. Quando poi, nel 2015, l'esperienza completa è stata finalmente pubblicata, (non senza qualche rinvio), il 70% dei guadagni è stato suddiviso tra gli utenti che avevano sostenuto il progetto quando era in sviluppo.

    "For racers, from racers" era il motto adottato dagli sviluppatori ed effettivamente Project CARS, a dispetto dei continui rinvii che avevano fatto temere per la qualità finale del prodotto, si è dimostrato uno dei migliori simulatori di guida di quegli anni, grazie alla sua splendida grafica (che ancora oggi, a distanza di oltre sette anni, si difende benissimo), ad un vasto parco auto su licenza che abbraccia diverse categorie motoristiche e a un numero di circuiti realmente esistenti da fare invidia a molti altri competitor (così come testimonia la nostra recensione di Project CARS).

    L'intento era quello di creare un vero e proprio simulatore di guida piuttosto che l'ennesimo racing game e l'obiettivo è stato centrato in pieno, tanto che godersi al massimo l'esperienza utilizzando un controller era quasi impossibile. Chiaramente il gioco presentava tutta una serie di aiuti per venire incontro ai neofiti o a chi non fosse in cerca di una sfida particolarmente ardua. Inoltre, diversamente da altri simulatori come Assetto Corsa, Project CARS puntava forte anche sull'aspetto contenutistico, proponendo una modalità carriera profonda e appagante ma senza rinunciare alla componente simulativa. Il supporto di Slightly Mad Studio proseguì ben oltre il lancio, grazie a una continua pubblicazione di DLC che ha preceduto la Game of the Year Edition, che rappresentava il pacchetto definitivo del gioco.

    Merita una menzione anche il supporto alla realtà virtuale: Slightly Mad Studios ha da subito investito nell'adattamento di Project Cars alla realtà virtuale e i risultati furono più che soddisfacenti, grazie a un'ottimizzazione di prim'ordine, tanto che i giochi della serie sono considerati ancora oggi tra i migliori esempi di racing game in VR.

    Project CARS 2

    A due anni dal lancio di Project CARS, Slightly Mad Studios ci riprova e torna ad aggredire il mercato dei simulatori di guida con Project CARS 2. Affermarsi è difficile, ma confermarsi lo è molto di più, specialmente dopo il successo del primo capitolo, che ha alzato notevolmente l'asticella delle aspettative per questo seguito (a tal proposito potete leggere la nostra recensione di Project CARS 2).

    Eppure la software house londinese sorprende ancora e riesce a deliziare gli appassionati del genere con la stessa solidissima struttura vista due anni prima, arricchita da aggiunte interessanti come l'introduzione dei rally, una marea di nuovi circuiti, una modalità carriera ancora più rifinita e realistica e un'intelligenza artificiale avanzatissima, che rende le gare in singolo divertenti e imprevedibili quasi quanto quelle online. Questo ambizioso progetto, che fino a pochi anni prima era soltanto un'idea, realizzata poi grazie al supporto diretto dei giocatori, ha donato al panorama dei simulatori di guida uno dei suoi più validi esponenti.

    Project CARS 3

    Project CARS 3 segna un netto cambio di rotta, che, col senno di poi, ha probabilmente sancito l'inizio della fine. I primi due Project CARS avevano portato una ventata di freschezza al genere dei simulatori di guida, guadagnandosi la fiducia e il rispetto degli appassionati e proprio per questo si fa a fatica a comprendere quali siano le ragioni che si celano dietro la scelta di dare una svolta spiccatamente arcade alla serie con il terzo capitolo.

    Il gioco arriva sugli scaffali a metà del 2020 e viene accolto in maniera abbastanza fredda: la critica ne riconosce le indubbie qualità, trattandosi comunque di un prodotto dagli alti valori produttivi, anche se non al livello dei capitoli precedenti, ma la community di affezionati lo considera, in parte, come una sorta di tradimento. Nel tentativo di confermarsi più accessibile rispetto al passato, l'esperienza ha sacrificato la sua impronta simulativa in favore di un modello di guida più "a misura di controller", con l'intento di abbracciare una fetta di pubblico ancora più ampia.

    Le cose non sono andate però nel verso sperato: il gioco ha inevitabilmente perso il carattere che aveva contraddistinto i primi due capitoli e si va a collocare in una zona grigia a metà tra simulazione e arcade, finendo per essere trascurato tanto dagli amanti delle esperienze più realistiche, quanto dagli appassionati di corsistici più leggeri, che trovano pane per i loro denti in brand specializzati in tal senso... e la nostra recensione di Project Cars 3 può testimoniarlo.

    Project CARS 4 E' probabile che l'insuccesso di Project CARS 3 abbia avuto un certo peso nella decisione da parte di EA di chiudere il franchise, ma è difficile ignorare il talento che gli sviluppatori hanno mostrato con i primi due capitoli ed è veramente un peccato che Project CARS 4 non vedrà mai la luce. A quanto pare i membri del team che si stava occupando dello sviluppo verranno ricollocati in altri progetti simili e, a questo punto, non ci resta che sperare che la loro bravura possa regalarci un altro gran gioco di corse tra qualche anno.

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