PS4: l'esclusiva più bella di Sony!

Da Bloodborne a The Last Of Us 2, quali sono le migliori esclusive Sony della generazione PlayStation 4? Scopriamole insieme.

PS4: migliori esclusive
Speciale: PlayStation 4
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La katana di Jin Sakai in Ghost of Tsushima ha definitivamente segnato la fine del ciclo di esclusive PlayStation 4. L'opera di Sucker Punch si pone insomma a suggello di una generazione incredibile, fucina di produzioni dallo spessore impressionante, tanto diverse nei generi e nelle forme ludiche quanto simili sotto il profilo qualitativo, con picchi di eccellenza che hanno fatto già la storia del medium interattivo. Stilare una classifica delle migliori esclusive PlayStation 4 è dunque un'impresa tutt'altro che facile, ma abbiamo deciso di provarci ugualmente.

Purtroppo, considerata la mole di produzioni, alcune sono state escluse dall'elenco: mancano ad esempio le opere uscite anche su PC (come Horizon Zero Dawn, Death Stranding e i titoli a marchio Quantic Dream) che per ovvie ragioni non possono più considerarsi giochi appannaggio unicamente della console Sony; allo stesso modo, non troveranno posto nella lista neppure remastered e remake, tra cui l'acclamatissimo Shadow of the Colossus, né i prodotti in realtà virtuale o quelli pensati per la collana playlink. Menzione d'onore, infine, per quei giochi che non sono rientrati nella nostra top 10, come lo sfortunato The Order 1886, l'apprezzabile Infamous Second Son, l'ottimo Nioh 2 ed il solidissimo Yakuza 6. Senza ulteriori indugi, scopriamo quelle che sono per noi le 10 migliori esclusive PS4: come di consueto, fateci sapere nello spazio dei commenti se condividete le nostre posizioni, e qual è invece la vostra personale classifica!

10) Ghost of Tsushima

Sucker Punch ha avuto il difficile compito di aprire e chiudere una generazione. Ha accolto anni fa l'avvento di PlayStation 4 con Second Son, e ha concluso il ciclo vitale della console con Ghost of Tsushima. Un'avventura open world caratterizzata da un fascino magnetico, capace solo a tratti di smussare alcune spigoli presenti nella formula ludica. Quella di Jin Sakai è un'epopea solida e affascinante, immersa in un'ambientazione semplicemente incredibile sotto il profilo della direzione artistica.

Un'opera ammaliante, insomma, che avrebbe potuto ambire a posizioni più elevate, se solo il suo gameplay fosse stato rifinito con la stessa cura riposta nella costruzione del mondo di gioco. Al netto di qualche problema di equilibrio nella gestione del combat system, minato da una telecamera decisamente instabile, e messa da parte una scrittura non certo eccelsa, Ghost of Tsushima rimane comunque un'esperienza sostanziosa e appagante, che non rivoluzionerà certo il genere degli open world ma che saprà regalare un buon numero di ore di intrattenimento. Il tutto all'insegna di un grandissimo amore per il cinema e la cultura giapponese che non passa di certo inosservato.

Ghost of Tsushima Recensione

9) Days Gone

Al pari di Ghost of Tsushima, anche Days Gone è un gioco tanto fascinoso quanto imperfetto. Il titolo di Sony Bend ci catapulta in un mondo post apocalittico caratterizzato a meraviglia, nonché supportato da una narrazione di pregio e da protagonisti ottimamente delineati. Il sostrato ludico arranca durante le prime fasi, minato da un sistema di shooting non elaborato a dovere, ma migliora con l'avanzare della progressione, finendo per creare un amalgama in bilico tra solidità e approssimazione.

Quello di Deacon St. John è un viaggio che vive di ambivalenze, fatto di ottime idee e di ambizioni a tratti non del tutto concretizzate. Attraversare il bellissimo Oregon di Days Gone è un'esperienza che non si dimentica, pur con tutte le sue incertezze: gli ostacoli lungo il cammino verranno superati agilmente grazie a una personalità unica e vigorosa, che non esaurisce la sua benzina nemmeno dopo tante ore passate a massacrare Furiosi e Predoni.

Days Gone Recensione

8) Gravity Rush 2

Sequel di uno dei più grandi giochi per PS Vita, Gravity Rush 2 è una di quelle esclusive di nicchia di PS4, che non hanno conosciuto la fama e la risonanza mediatica di nomi ben più blasonati ma che non per questo risultano qualitativamente inferiori. L'avventura della giovane Kat si ambienta in un immaginario potentissimo e sgargiante, figlio di un'ispirazione artistica con pochi eguali.

Le bellezze dell'art design si muovono poi di pari passo con una mole contenutistica eccellente, che riesce a mantenere vivo l'interesse del giocatore per lungo tempo, tra missioni principali, incarichi secondari ed eventi multigiocatore, all'insegna di una varietà notevole e sfaccettata. Per quanto sia stato in parte rielaborato, con l'introduzione di nuovi poteri legati alla gravità, il combat system di Gravity Rush 2 mantiene ancora qualche incertezza di troppo, mutuata direttamente dal capostipite, che impedisce alla produzione di spiccare il salto verso l'Olimpo delle migliori esclusive Sony.

La recensione di Gravity Rush 2

7) Marvel's Spider-Man

Come scrivevamo anche nella nostra recensione di Marvel's Spider-Man, l'opera di Insomniac è sicuramente la migliore incarnazione dell'amichevole uomo ragno di quartiere dai tempi dell'indimenticato tie-in di Neversoft. Volteggiare nella Manhattan ricostruita digitalmente dal team è un'esperienza da mozzare il fiato, merito di un sistema di movimento fluidissimo e incredibilmente intuitivo. Il sistema di combattimento, a sua volta, si dimostra rapido e preciso, mai troppo profondo ma capace comunque di regalare una buona dose di soddisfazioni.

Senza dare nessuno slancio al canone degli open world, Marvel's Spider-Man propone però una serie di attività collaterali prive di grande originalità, senza contare momenti stealth dalla qualità alquanto discutibile. In ogni caso, per il suo citazionismo, per l'ottima ricostruzione dell'immaginario "ragnesco" e per il dinamismo del combat system, Marvel's Spider-Man è riuscito comunque a tessere una solidissima ragnatela nel cuore degli appassionati.

Marvel's Spider-Man Recensione

6) The Last Guardian

The Last Guardian è un gioco singolare, dalla forma inconsueta e affascinante. L'ultima poesia interattiva di Fumito Ueda ribadisce a più riprese il suo carattere distintivo, per offrire un'esperienza unica nel suo genere, di rara bellezza e dolcezza. Nonostante qualche inciampo ludico, legato prevalentemente ad una imperfetta gestione della telecamera, The Last Guardian tratteggia il profilo di un'avventura trascinante ed evocativa, solenne e maestosa proprio come la creatura che ne è protagonista.

In mezzo ad architetture senza tempo, ci muoveremo in compagnia di Trico per esplorare ambientazioni strabordanti di meraviglia, risolvendo enigmi ambientali e facendoci travolgere da una storia incredibile: The Last Guardian è il perfetto punto di incontro tra ICO e Shadow of the Colossus, capace di ribadire quanto inestimabile sia il tocco di Fumito Ueda all'interno del panorama videoludico.

Recensione The Last Guardian

5) Dreams

Dreams non è "solo" un gioco. È letteralmente una fabbrica di sogni. Un esperimento straordinario, che permette a chiunque di realizzare le proprie visioni artistiche, dai videogiochi ai cortometraggi, dalle sculture alle composizioni musicali. Un tool di creazione dotato di una profondità e di una stratificazione senza pari, intuitivo e profondo al tempo stesso.

All'interno di Dreams c'è un intero universo da scoprire: oltre a cimentarsi in una breve campagna narrativa, pensata per mettere in mostra le potenzialità e la versatilità dell'editor, gli utenti potranno anche testare con mano le opere realizzate dagli altri artisti digitali, pescando in un catalogo sterminato e in continua evoluzione, che comprende produzioni di tantissimi generi e stili. Dreams è insomma un oceano di creatività, un'opera più unica che rara il cui solo limite è dettato dalla fantasia di chi sogna.

La recensione di Dreams

4) Uncharted 4

Probabilmente si tratta del miglior gioco d'azione mai creato. Uncharted 4: Fine di un Ladro non è solo la summa qualitativa dell'intera serie, ma anche un assoluto capolavoro, in grado di portare il genere verso vette mai scalate prima d'ora. Le avventure di Nathan Drake giungono a conclusione all'interno di un'epopea spettacolare e intima al contempo, in cui la penna di Naughty Dog tratteggia in maniera impeccabile la psicologia dei vari personaggi, così da creare una storia perfettamente bilanciata tra dramma e ironia.

Graficamente sontuoso e artisticamente fuori parametro, Uncharted 4 riesce anche a sublimare il gameplay della serie: lo fa rendendo le sparatorie ancora più dinamiche, le fasi d'arrampicata sempre più mozzafiato e ampliando a tratti le aree esplorabili, in modo da dare all'avanzamento un respiro più ampio. Il tutto senza mai dilatare il ritmo di gioco, equilibrando al meglio libertà d'approccio e necessità di spettacolarizzazione. Difficile immaginare un saluto migliore per l'indimenticabile Nathan Drake.

Uncharted 4 Recensione

3) Bloodborne

Il primo gradino del podio è occupato da Bloodborne, che la nostra redazione ha eletto anche tra i dieci giochi più importanti del decennio appena trascorso. Benché la fama di From Software sia stata nutrita perlopiù dal successo di Dark Souls, è con Bloodborne che, a nostro avviso, la visione di Miyazaki ha raggiunto il suo apice.

Un gameplay più teso e intenso rispetto ai precedenti lavori del team si muove di pari passo con un'ambientazione che rientra di diritto tra le migliori della storia del gaming: Yarnham è un capolavoro di level design, un crogiolo di suggestioni visive perverse e sanguigne, che recuperano in parte la lezione di un maestro come Lovecraft per proporre un immaginario angoscioso, contorto e cattivo. Visionario e potente, Bloodborne è un gioco che ipnotizza e conquista, una sfida continua che avvinghia l'utente in una morsa dalla quale è impossibile riuscire a liberarsi.

La recensione di Bloodborne

2) God of War

Santa Monica ha dato vita non solo a uno dei migliori episodi delle avventure di Kratos, ma anche a uno dei più grandi action-adventure di tutti i tempi. La riscrittura della formula della serie ha permesso al team di adottare un approccio più libero e meno inquadrato, attraverso l'espansione delle aree esplorabili. Anche il combat system è stato interamente rivisto e adattato alla perfezione alle nuove dinamiche ludiche, mantenendo però inalterato il grado di violenza e appagamento tipico della saga.

Il nuovo corso di God of War è poi impreziosito da un comparto tecnico fuori scala, con una cornice grafica di inaudita potenza espressiva, che dà vita a una delle massime incarnazioni dell'epica in formato videoludico. Al di là di un gameplay sopraffino, uno dei più grandi meriti della produzione risiede in un racconto potentissimo, che rielabora la mitologia norrena per narrare la storia di un riscatto morale, di un rapporto padre-figlio e dell'accettazione di sé. God of War è un capolavoro con pochissimi paragoni: un'opera colossale e "divina" che avrebbe meritato di certo il primo posto in classifica, se in chiusura di generazione non fosse giunto un rivale, secondo noi, ancora più stupefacente.

La recensione di God of War

1) The Last of Us Parte 2

Quella di The Last of Us Parte 2 è una storia potente, piena di dolore, che lascia l'utente spiazzato e ferito dinanzi a scelte narrative tanto impattanti quanto coraggiose. L'avventura di Ellie, in cerca di furiosa vendetta, si marchia a fuoco nell'anima del giocatore ben oltre i titoli di coda, spingendolo a mettere in discussione molte delle sue convinzioni. Eppure, anche dinanzi a una narrazione così tanto destabilizzante, Il secondo The Last of Us non basa tutta la sua riuscita unicamente sulla forza del racconto.

Naughty Dog ha infatti imbastito un titolo praticamente impeccabile sul piano del gameplay, complesso e stratificato, in grado di proporre una incredibile gamma di situazioni e sorretto da meccaniche ludiche rifinite e sfaccettate. The Last of Us Parte 2 è un gioco più completo del suo predecessore, una vera pietra miliare che imbastisce una sfida continua e stimolante. L'ultima opera di Naughty Dog permette insomma a PlayStation 4 di raggiungere il suo apice alla fine della generazione, e lascia un fortissimo segno all'interno dell'industria come solo i più grandi capolavori sono capaci di fare.

The Last Of Us 2 Recensione