Rainbow Six Pro League 2020: in volata verso il rush finale

Il Brasile è lontano e tale rimarrà per tutti. La Pro League, però, non si ferma e si avvia velocemente verso la conclusione.

Rainbow Six Pro League 2020: in volata verso il rush finale
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Abbiamo già ampiamente parlato del periodo difficile legato all'emergenza sanitaria legata al Covid-19. Una situazione complicata che ha, ovviamente, stravolto anche l'intera scena esport di questo inizio 2020 causando la cancellazione - o il rinvio - di numerosi eventi. Non sappiamo quando si potrà tornare alla vita di prima. Nemmeno publisher e tournament organizer possono prevedere il momento in cui, finalmente, gli eventi live potranno tornare a riempire le arene di tutto il mondo.

    Si vive, come si dice di solito, alla giornata cercando di sfruttare proprio i vantaggi concessi dalla tecnologia per mantenere vivo un barlume di normalità e, soprattutto, non bloccare i campionati già in corso. Fortunatamente, al contrario dello sport tradizionale, l'esport può continuare a intrattenere semplicemente online. Uno dei campionati esport che sta per concludere la stagione regolare è quello di Rainbow Six Siege. La Pro League, prossima al pensionamento ha infatti ancora poche giornate a disposizione per decretare le migliori squadre al mondo. Queste non potranno sfidarsi come al solito attraverso una fase finale dal vivo (che era prevista a metà maggio in Brasile) bensì dovranno sottostare alla cristallizzazione della classifica così come sarà all'ultima giornata di campionato.

    Decisione sofferta ma assolutamente giusta, in questo momento, da parte di Ubisoft, che ha deciso di ripartire il montepremi in modo equo tra tutte le regioni. Dato che la posizione in classifica è improvvisamente divenuta importante come mai prima d'ora, vediamo quali sono le squadre che si stanno comportando meglio, in vista del rush finale.

    Europa: le sorprese del Vecchio Continente

    Non potevamo non iniziare con le vicende esport della vecchia Europa, la regione la cui fulgida stella si è ultimamente offuscata, dopo le cocenti delusioni dell'Invitational di febbraio.

    La stagione è appena ripresa e la classifica vede il Team Rogue saldamente in testa, con 19 punti, seguiti da un paio di nobili - non proprio - decaduti: Empire (secondi, a tre lunghezze) e G2. Buon sangue non mente e, nonostante il periodo cupo, le due formazioni possono ancora dire la loro.

    Il rinnovamento operato dai G2 (che hanno rivoluzionato il loro roster, con l'entrata di CTZN - proveniente dai Na'Vi e Virtue), insomma, sembra aver giovato e ora la squadra tallona i russi mantenendo un solo punto di svantaggio. Male, anzi, malissimo le rivelazioni della scorsa stagione competitiva: i francesi BDS e soprattutto i Na'Vi. I vincitori dell'ultima Pro League disputata in Giappone, infatti, si trovano ad annaspare in fondo alla classifica. Nonostante abbiano accumulato 10 punti, come le tre squadre che li precedono, sono gli unici ad avere un map record fortemente negativo. Ciò non fa ben sperare e le ultime giornate, per loro, si preannunciano davvero dure.

    USA: patria dei nuovi eroi

    A febbraio gli Stati Uniti sono riusciti finalmente a spezzare il trend negativo che vedeva le loro squadre raccogliere solo magre figure negli eventi internazionali. Gli SpaceStation Gaming hanno infatti vinto un Invitational in maniera sorprendente, mettendo in campo tutto il loro carattere. Ora si trovano in terza posizione, ma a pari merito con i DarkZero Esports: 17 punti per entrambe le formazioni, lanciate all'inseguimento del Team SoloMid, sandamente in testa alla classifica con ben 25 punti.

    I terzi classificati dell'Invitational, ex componenti degli Excelerate Gaming, stanno onorando il torneo regionale in maniera egregia. Gli unici a tenere il passo del terzetto di testa sono i Reciprocity, fermi a 14 punti. Tutte le altre, invece, non pervenute. Tempo, eUnited, Evil Geniuses, Luminosity infatti non sono nemmeno riuscite a raggiungere la soglia psicologica della doppia cifra. Davvero grave.

    LATAM: Nulla di nuovo

    La regione latina, terra dei tifosi più scatenati dell'intera scena esport mondiale, non sta riservando alcuna sorpresa. In testa i soliti Ninja col pigiama, seguiti a ruota dal Team Liquid e dai FaZe Clan.

    Se non altro, rispetto al Nord America, la classifica carioca è molto più corta e questo ci fa ben sperare in vista delle ultime giornate di campionato. Se il primo posto non pare esser in discussione, dietro le acque possono farsi movimentate da un momento all'altro.

    Liquid e FaZe sono entrambe appaiate a 16 punti, mentre Singularity e MiBR tengono il passo con 13 punti. Proprio i MiBR questa settimana affronteranno proprio FaZe (31 marzo) e Liquid (2 aprile). I Made in Brazil potrebbero fare il colpo del secolo abbattendo due rivali, oppure cadere miseramente lasciando campo libero ai Singularity, impegnati nei campi - virtuali - tecnicamente meno difficili di INTZ e oNe, rispettivamente sesti e ottavi.

    APAC: il puzzle asiatico

    Come sapete, la scena asiatica si scompone in quattro sotto-regioni: Australia e Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud e Sud Est asiatico.

    La stagione, per quanto riguarda queste regioni, si è già chiusa con l'ultima giornata disputata lo scorso 26 marzo. Ecco, dunque, le migliori squadre della scena asiatica. Per quanto riguarda l'Australia, in testa alla classifica (senza alcuna sorpresa) troviamo i soliti Fnatic mentre, in seconda posizione, si sono classificati gli Elevate. Questi ultimi, al contrario dei rivali, sono stati una vera e propria sorpresa. Gli Elevate (organizzazione statunitense), infatti, hanno chiuso la loro filiale brasiliana a fine febbraio, per iniziare una nuova avventura nel Pacifico acquisendo a inizio marzo il roster tutto australiano degli misconosciuti Onyxian 2.0.

    In Giappone, invece, si sono presi il primo posto quei Cyclops che riuscirono, lo scorso agosto, nella storica impresa di partecipare al Major di Raleigh. I FAV Gaming - ex eiNs - si sono piazzati al secondo posto, in barba ai ben più noti Nora Rengo, solo terzi.

    Per quanto riguarda la Corea del Sud, gli SCARZ (di proprietà dell'omonima organizzazione nipponica) sono riusciti ad aggiudicarsi la fetta più grossa del montepremi in palio (20.000 Dollari), a discapito dei Cloud9. Da notare che tra i coach c'è anche un nostro connazionale: Hybrid, alias Riccardo Massimino Font.

    Infine, per la sezione "Sud Est", troviamo la neoformata org thailandese Qconfirm (ex Xavier Esports) in grado di spezzare la resistenza dei ben più noti Giants Gaming. Forse lo ricorderete, gli spagnoli Giants acquisirono i fenomeni indonesiani Aerowolf in grado non solo di guadagnarsi la qualificazione alle finali di Pro League ma anche di piazzarsi addirittura quarti tra le potenze mondiali, sconfitti solo dai DarkZero.

    ...e il "dopo" come sarà?

    "Del doman non v'è certezza", per citare il Magnifico. Come abbiamo detto in apertura, le finali brasiliane non ci saranno; la Pro League si chiuderà con la stagione regolare a metà aprile. Poi, un periodo di relativa calma, durante il quale probabilmente si svolgeranno tornei e campionati locali. Se tutto va bene, in agosto, ci sarà il primo Major del nuovo corso, ancora negli Stati Uniti.

    Il 2020, infatti, come già sappiamo sarà un anno "ibrido": presenterà una mescolanza tra il sistema attuale e quello che entrerà in vigore nel 2021. A novembre la massima competizione di R6 tornerà di sicuro in Europa mentre, a gennaio si terranno i qualifier ufficiali per partecipare al Six Invitational 2021. Non esisteranno più i pass diretti per il mondiale di febbraio e le migliori squadre potranno partecipare ai qualifier solo se saranno ben piazzate nella classifica di "coppa del mondo", anch'essa una novità.

    Che voto dai a: Rainbow Six Siege

    Media Voto Utenti
    Voti: 241
    7.6
    nd