Portare a compimento Red Dead Redemption 2 ci costringe ad affrontare la realtà dei fatti, ossia la consapevolezza di non rivedere molto presto un kolossal videoludico di simile spessore. La storia di Arthur Morgan ha infatti segnato in modo molto profondo i cuori di chi l'ha vissuta, esattamente al pari di quella di John Marston, indimenticabile protagonista del primo capitolo della saga western di Rockstar Games. Proprio il ricordo indelebile dello scorso capolavoro ha rappresentato la miccia da cui è scaturita qualche curiosa ipotesi che ultimamente circola in rete. Calandoci quindi nei panni di un ibrido tra Sherlock Holmes ed Adam Kadmon, proveremo ad esporvi una teoria che potrebbe avere più di qualche ragione d'esistere.
Vogliamo premettere che d'ora in avanti troverete numerosi spoiler, pertanto chi sta ancora scoprendo il destino della banda di Dutch farebbe bene a non procedere oltre. Pur non potendoci esprimere con toni di assoluta certezza, è possibile che Rockstar abbia deciso di realizzare l'impensabile, costruendo l'intero remake del primo Red Dead Redemption nel più vasto mondo del prequel: quali sono gli indizi che ci hanno indotto a partorire l'ardita ipotesi? Non vi resta che scoprirlo.
Attenzione: l'articolo contiene spoiler su Red Dead Redemption e Red Dead Redemption 2
I pezzi del puzzle
Come ben sappiamo, l'epilogo di Red Dead Redemption 2 si chiude con la vana promessa di un nuovo futuro per John, Abigail e il piccolo Jack. I Marston non immaginano che il loro angolo di paradiso sia stato già "violato" da Edgar Ross, il quale - di lì a poco - li avrebbe ricondotti in quell'esistenza precaria da cui pareva si fossero affrancati. Come intrappolato in un limbo temporale, al giocatore viene data la possibilità di esplorare la mappa con John, consentendogli di chiudere le questioni lasciate in sospeso da Arthur.
Ciò implica che il nuovo protagonista possa finalmente spingersi oltre Blackwater, visitando l'amatissimo "West" di Red Dead Redemption. Battendo ogni centimetro della nuova porzione del mondo, abbiamo notato come questa fosse - apparentemente - una grande landa desolata, un gigantesco Easter Egg pensato per i fan di lunga data.
Il West Elizabeth e il New Austin appaiono infatti privi di contenuti rispetto alle regioni dell'Est, offrendo sporadiche attività e nient'altro. Parliamo di un paio di covi delle bande, una manciata di animali leggendari, qualche ricercato da stanare e alcuni collezionabili. Insomma, niente che poche ore di gioco non possano esaurire.
Le stranezze continuano quando si giunge alla polverosa Armadillo, una tappa obbligata per qualunque appassionato. Bastano pochi secondi in città per scoprire un'amara verità: il colera ne ha decimato la popolazione, mandando in fuga il suo stesso sceriffo. Ci verrà quindi impedito di fare la conoscenza di Leigh Johnson e dei due vice, i quali presumibilmente prenderanno il comando una volta debellata la malattia. Allo stesso modo, raggiungendo l'omonimo ranch di Bonnie MacFarlane, si scopre di non poterla effettivamente incontrare, almeno in singleplayer.
Esplorando la cittadina di Leigh Johnson, lo youtuber Reel potrebbe aver scoperto un tassello cruciale per la nostra ipotesi, tanto inaspettato quanto rilevante. Mentre bazzicava nella zona della stazione ferroviaria si è imbattuto in un glitch audio (e non un Easter Egg) legato a Jack Martson adulto. Chi è arrivato fin qui sa bene che dopo la triste dipartita del padre in Red Dead Redemption, il giovane entrerà in azione per vendicarsi di Edgar Ross. Ebbene, l'utente ha scelto di parlare con un baffuto signore, provocando un insolito scambio di tracce audio: la voce di John si è trasformata in quella del figlio, mentre l'interlocutore si è "tramutato" in un'affabile vecchina. Red Dead Redemption 2 non dovrebbe in alcun modo riferirsi alla versione adulta di Jack, limitandosi a narrarne l'infanzia e la prima adolescenza: non serve spiegare oltre che cosa questo possa significare.
Un altro pezzo fondamentale del puzzle è rappresentato... dal Messico. Nel corso delle vicende di Red Dead Redemption, John si reca a Nuevo Paraiso in cerca di Javier Escuella e Bill Williamson, prendendo parte - suo malgrado - alla guerra civile che vede contrapporsi le fazioni di Augustin Allende e Abraham Reyes. Per motivi di trama, la mappa del secondo capitolo non avrebbe dovuto contenere il Messico, eppure alcuni curiosi sono riusciti a dimostrare il contrario, facendo una scoperta tanto strana quanto interessante.
Come già evidenziato da diversi filmati, è possibile entrare nel paese scavalcando una roccia nella zona di Coronado, situata ai limiti del mondo di gioco. Sebbene manchino tutte le rifiniture del caso - non ci sono palazzi e persone - il Messico offre alcune chicche da non sottovalutare: oltre ai fondali ben dettagliati, alla vegetazione e ad alcuni animali, è infatti consentito esplorare la prigione di El Presidio, il teatro del confronto decisivo tra John e Javier nel primo capitolo. Come se non bastasse, la mappa apparsa sul web un paio d'anni fa (poi rivelatasi attendibile) ne riportava anche i luoghi, le città e le regioni. Per dare una spiegazione logica a tutto ciò, sono stati in molti a ipotizzare che la patria di Escuella avrebbe avuto una grande importanza in Red Dead Online, ma il mistero resta insoluto.
Insomma, quella del DLC/ gioco completo potrebbe essere più che una fantasia dovuta a un'overdose di Tavernello. Pensiamoci un attimo: basterebbe un aggiornamento per "sconfiggere" il colera di Armadillo, preparandola per gli eventi che ben conosciamo. Allo stesso modo, molti attori coinvolti nello sviluppo di Red Dead Redemption 2 potrebbero aver già girato le scene chiave del remake: non stiamo parlando di due o tre elementi ma di John, Jack, Abigail, Zio, Edgar Ross, Archer Fordham, Dutch, Javier, Bill e Bonnie. Inoltre, complice la mappa semivuota e l'assenza di veri contenuti endgame, non siamo riusciti realmente ad assaporare il 1911 di John Marston.
Red Dead Redemption 2 è un progetto che ridefinisce i costi per realizzare un "kolossal videoludico", sia in termini di risorse che di tempo impiegato. Sarebbe quindi lecito che la compagnia - non potendo assicurarsi lo stesso successo di vendite di GTA V - abbia intenzione di proporre un add-on a pagamento, chiaramente a patto che sia conforme ai suoi standard qualitativi. In otto lunghi anni di gestazione, Rockstar avrebbe avuto tutto il tempo per pianificare una "Complete Edition" della sua opera, contenente entrambi i titoli al meglio della forma. Se il 2018 è stato l'anno del debutto di Red Dead Redemption 2, il 2019 potrebbe essere quello della sua evoluzione. A tal proposito, un possibile annuncio delle versioni PC e next gen costituirebbe l'occasione perfetta per svelare questo "macro DLC".
Red Dead Redemption: l'esperienza completa
Esposti i motivi alla base della nostra teoria, sorge ora un'altra domanda: quale senso avrebbe tale operazione da un punto di vista autoriale? Del resto l'avventura di John Marston è uscita nel 2010 e non vent'anni fa, mantenendosi anche in salute sul versante ludico. Ebbene, crediamo che il nocciolo della questione non risieda tanto nel gameplay - che pur ne gioverebbe - quanto nella sceneggiatura vera e propria. Per meglio esporvi ciò che intendiamo, faremo degli esempi mirati, chiamando in causa i nostri amati pistoleri.
Tanto per cominciare nella recente opera di Rockstar esistono due racconti separati: il primo si esaurisce con Arthur, che spira sulle note di "May I? Stand Unshaken", mentre il secondo è a tutti gli effetti il prologo di Red Dead Redemption, la perfetta chiusura di un ciclo di vendetta. Sul finire dell'avventura, Marston cerca di rispettare la volontà di Arthur, sposando Abigail e - più in generale - ottenendo dalla vita tutto ciò che suo "fratello" non ha potuto ricevere. Purtroppo, illudendosi di rispettare una promessa, John compie il tragico errore di vendicarsi, riportandosi pericolosamente sotto le mire di Edgar Ross. Il nostro mandriano preferito, nella missione conclusiva del gioco, si trova faccia a faccia con Micah Bell e Van Der Linde.
Discutendo con il suo figlioccio, Duch - senza proferire parola - accetta il tramonto della sua epoca. Di conseguenza, come pentendosi per aver voltato le spalle ai suoi ideali e ad Arthur, in un ultimo barlume di lucidità spara a Micah, salvando Sadie Adler e John da morte certa. Quest'ultimo non ci pensa due volte a ringraziare il suo mentore, ottenendo in risposta il silenzio assoluto.
Da queste riflessioni emergono due fattori fondamentali: la figura di Arthur Morgan ha pesantemente influenzato le vite dei suoi compagni, i quali gli sono legati ben più di quanto vogliano ammettere.
In secondo luogo, i personaggi di Red Dead Redemption 2 sono "vivi" in tutto e per tutto, cedono dinanzi al peso delle proprie colpe e faticano a lasciarsi il passato alle spalle. Insomma, nonostante l'alta qualità della scrittura del primo episodio, i protagonisti dipinti 8 anni fa non possedevano lo stesso scavo psicologico esibito dal secondo episodio, forte di una sceneggiatura piena di umanità. Le vicende narrate nel primo Red Dead Redemption facevano riferimento a un mondo che non apparteneva al giocatore, il quale poteva cogliere qualche riferimento senza mai veder "esplicitato" il passato di cui sentiva tanto parlare.
Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare l'imponenza narrativa di Arthur (che all'epoca neanche esisteva), la maturazione di John, la discesa verso l'abisso di Dutch e decadi di vita sofferta e condivisa. In parole povere, come è stato ampiamente dimostrato da altri remake, le odierne versioni di alcuni momenti iconici vanterebbero una complessità maggiore, rappresentata anche da una semplice espressione facciale o da una battuta in parte riscritta.
Potremmo perdere ore ad analizzare ogni singola frase pronunciata da Bill o da Javier, valutandone l'effettiva coerenza con quanto visto nel secondo capitolo ma, ancora una volta, sono Dutch e John a fornire gli esempi più lampanti. Il primo incontro tra i due in Red Dead Redemption avviene in un edificio a Blackwater. In teoria, questo dovrebbe posizionarsi in una finestra temporale non molto distante dalla resa dei conti con Micah, eppure analizzando i due avvenimenti, pare quasi di trovarsi in universi diametralmente opposti. In ordine cronologico: un Dutch in piena crisi decide di salvare la vita a John.
Pochi anni dopo, lo stesso uomo non esita a serbare parole di disprezzo nei confronti di Marston e Abigail, apparendo ben diverso dal se stesso di qualche tempo prima. Passando al suicidio di Dutch, ecco che ritroviamo la sua filosofia di sempre, stavolta mista a una disillusione che lo spoglia di qualsiasi altro sentimento. "Our time is passed, John" (Il nostro tempo è passato, John) è una frase che incarna ancora oggi il perfetto sipario per questo personaggio così complesso e carismatico. Ma in questo caso è la reazione di Marston a non convincere del tutto.
Quasi come un freddo esecutore, l'uomo assiste immobile alla dipartita di Dutch, in un modo che oggi non apparirebbe pienamente coerente. Red Dead Redemption lascia intuire più volte al giocatore quanto sia gravoso il compito di John ma, in sostanza, non riesce quasi mai a mostrarlo con i fatti, soprattutto ora che abbiamo giocato al nuovo capitolo.
Tirando le somme, non sappiamo se la nostra ipotesi troverà o meno conferma nel prossimo futuro ma una cosa è certa: gli indizi che indicherebbero l’esistenza di “un piano” (semicit.) segreto di Rockstar non mancano, e realizzare un remake di Red Dead Redemption avrebbe senso per tutti. I giocatori potrebbero (ri)vivere le gesta di John Marston come mai prima d’ora, forti sia di una nuova ricchezza narrativa, sia delle evidenti migliorie in termini di gameplay, sia soprattutto dell’eredità di Arthur Morgan. Dal canto suo, Rockstar potrebbe fornire un ulteriore motivo per farci rituffare nel suo capolavoro western, ricavandone ovvi profitti ed entrando di diritto nella leggenda.