Resident Evil 4: tutte le versioni del gioco Capcom, quali avete giocato?

Dall'originale per GameCube fino alla più recente riedizione in VR, ecco tutte le versioni di Resident Evil 4 create negli anni.

Tutte le versioni di Resident Evil 4
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  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • 24 marzo 2023. Da un paio di mesi questa data è cerchiata in rosso da tutti gli appassionati di Resident Evil: proprio in questo giorno del prossimo anno Resident Evil 4 Remake arriverà su PC e console di nuova generazione (qui la nostra anteprima di Resident Evil 4 Remake), rinnovando l'originale capolavoro ideato da Shinji Mikami per fargli varcare le porte della modernità, sulla scia di quanto già fatto da Capcom coi suoi predecessori. Atmosfere apparentemente più cupe rispetto al passato e un taglio più cinematografico sono le basi di un prodotto atteso sia dai fan di lunga data che da coloro che si sono avvicinati a Resident Evil con le sue ultime iterazioni.

    In attesa di saperne di più sul remake, visto che nei prossimi mesi ne sentiremo parlare nel dettaglio, potrebbe essere una buona idea dare uno sguardo al passato, ripartendo proprio da quel Nintendo GameCube dove tutto ha avuto inizio: da allora, infatti, sono stati innumerevoli i porting e le riedizioni dedicate al quarto capitolo numerato, giacché la compagnia giapponese lo ha riproposto in tutte le salse nel bene e nel male.

    2005: l'esordio su GameCube e PlayStation 2

    Dopo uno sviluppo lungo e travagliato fatto di riscritture, stravolgimenti e rivoluzioni varie, Resident Evil 4 vede finalmente la luce sui GameCube americani l'11 gennaio 2005, arrivando pochi giorni dopo in Giappone. I fan europei aspettano invece fino al successivo marzo prima di mettere le mani sopra il capolavoro Capcom, il cui impatto è devastante.

    Critica e pubblico restano colpiti dai profondi cambiamenti messi in scena da Mikami e il suo team: la nuovissima telecamera, una libertà d'azione mai vista prima nella serie, tensione alle stelle e una varietà ludica e scenica fuori parametro decretano il successo assoluto dell'avventura con protagonista Leon S. Kennedy. E se la svolta orientata verso l'action è innegabile, la componente horror continua a rivestire un ruolo chiave, offrendo momenti inquietanti e disturbanti come da tradizione. A lasciare senza parole non è solo il gameplay, ma anche l'immenso comparto audiovisivo: le capacità tecniche del Cubo vengono spremute fino all'ultima goccia, proprio come nel caso di Metroid Prime 2: Echoes. Resident Evil è dunque tornato a stupire esattamente come alle origini, sdoganando definitivamente la telecamera posta dietro le spalle del protagonista e settando nuovi standard qualitativi per il suo genere di appartenenza.

    Per un breve periodo la console cubica della Grande N è l'unica a ospitare un simile gioiello ma i piani di Capcom sono ben diversi: nel tentativo di massimizzare le vendite del suo kolossal, l'azienda giapponese annuncia la versione PlayStation 2 di Resident Evil 4, pubblicata in tutto il mondo nell'autunno dello stesso anno.

    E sebbene si tratti ancora dello stesso capolavoro visto a inizio 2005 senza alcuna omissione nei contenuti, il porting per il sistema Sony perde qualcosa in termini tecnici: la console Sony non vanta le stesse capacità computazionali del GameCube, ed ecco che RE4 si presenta con una grafica più sbiadita, texture un po' meno dettagliate e una resa di scenari e modelli poligonali più povera rispetto all'originale.

    Di positivo, però, c'è che l'edizione PS2 offre una mini-campagna aggiuntiva, Separate Ways, tutta incentrata su Ada Wong, che approfondisce ulteriormente la trama del gioco con alcuni interessanti retroscena. Il tutto senza dimenticare l'aggiunta di un'arma bonus, il cannone laser P.R.L. 412, dall'impatto tanto spettacolare quanto devastante contro i malcapitati Ganados e mostruosità assortite. Insomma, sia su PS2 che su GameCube, Resident Evil 4 si impone senza alcuna fatica tra i migliori giochi mai pubblicati nel corso della sua generazione.

    PC e Wii: ancora porting

    Bisogna aspettare il 2007 prima di vedere Resident Evil 4 sbarcare su ulteriori lidi. In particolare, dopo tante richieste, Capcom porta il suo classico su PC e lo presenta con tutti i contenuti già visti sul cubetto e sul monolite nero due anni prima. Ci sarebbero dunque le basi per un ulteriore successo, ma qualcosa va storto: la conversione PC si dimostra infatti sottotono, non all'altezza delle aspettative.

    I problemi sono tanti in ambito ludico sia per il mancato supporto al mouse, sia per un confusionario sistema di controllo tramite keyboard che rende poco accessibile tale versione. La qualità grafica è inoltre molto lontana da quanto visto su console, in particolare per quanto riguarda gli effetti di ombre di illuminazione, che penalizzano fortemente la resa visiva su PC. Quantomeno quest'edizione aggiunge il supporto al widescreen oltre a includere qualche extra ulteriore, come una modalità Facile e un nuovo set di costumi segreti da sbloccare.

    Nel corso degli anni RE4 per PC viene in ogni caso perfezionato costantemente non solo da Capcom ma anche dai modder, fino all'arrivo della definitiva riedizione HD del 2014. Maggiori fortune raccoglie invece Resident Evil 4: Wii Edition, che forse ne rappresenta il porting più completo e riuscito di quegli anni. L'incarnazione Wii, infatti, non solo accorpa tutti i contenuti delle precedenti in un unico pacchetto, ma si presenta tecnicamente al massimo della forma e implementa con successo i sensori di movimento dell'accoppiata Wii Remote-Nunchuk, con un efficace sistema di puntamento che permette anche di eseguire alcune manovre apposite (come attaccare con il coltello o schivare). Unico appunto, la mancanza di materiale inedito pensato soltanto per Wii, magari per sfruttare ancora meglio le caratteristiche della console.

    Resident Evil 4 HD Remastered

    Nonostante la serie principale sia proseguita con molti altri titoli, è ormai divenuta chiara l'intenzione di Capcom di convertire su qualunque piattaforma uno dei migliori giochi della sua storia. L'avvento di Resident Evil 4 HD Remastered è di fatto l'occasione perfetta per portare senza grossi sforzi l'avventura di Leon in terra spagnola su qualunque lido, che sia Sony, Microsoft o Nintendo.

    L'HD Remastered esordisce per la prima volta su PlayStation 3 e Xbox 360 nel 2011, distribuita in occidente solo in formato digitale: l'unica differenza riguarda l'implementazione di texture in alta definizione e una cura nei dettagli più marcata, ma per il resto si tratta dello stesso titolo già vissuto in passato. Il lavoro di rimasterizzazione non ha richiesto particolari sforzi a Capcom, al punto che in molti considerarono la riedizione un prodotto creato senza grosso impegno o ambizione. Come se non bastasse, la versione rimasterizzata sbarca persino su PlayStation 4 e Xbox One nel 2016, con distribuzione sia digitale che fisica a livello globale. Se già nella generazione precedente non sembrava realizzata con chissà quali sforzi, il debutto su console di ottava generazione appare come una classica operazione commerciale, volta a sfruttare appieno un marchio dal successo ininterrotto. Non ci sono infatti differenze tangibili rispetto a quanto fatto in precedenza, se non il fatto che questa versione sia stata proposta a un prezzo budget per l'attenzione dei nostalgici e dei neofiti, pronti a riscoprire il viaggio di Leon, mantenutosi sorprendentemente in forma nonostante il passare delle generazioni di console.

    Leon si fa portatile

    Oltre alle tante conversioni per console maggiori, non potevano certo mancare excursus portatili di Resident Evil 4. Il primo arriva già nel 2008, quando Resident Evil 4 Mobile Edition compie il suo esordio in Giappone: per ovvie limitazioni siamo davanti a un'esperienza diluita rispetto a quanto visto dal GameCube in poi, con una grafica adattata agli schermi degli smartphone e un sistema di controllo touch che, per quanto possibile, riesce comunque a replicare con dignitosa efficacia il gameplay, garantendo azione e coinvolgimento a portata di mano. Gli scenari vengono suddivisi a livelli dalle dimensioni ridotte, ma non mancano grandi battaglie e boss fight dal forte impatto, oltre alla presenza della modalità Mercenari come extra.

    La Mobile Edition verrà poi perfezionata negli anni successivi per essere pubblicata anche sui sistemi iOS e Android; addirittura ne viene tratta una conversione per Zeebo, piattaforma incentrata sul 3G e distribuita solamente in Brasile e Messico.

    Per godersi però il "vero" Resident Evil 4 attraverso le meraviglie della portabilità bisogna attendere l'avvento di Nintendo Switch. Capcom porta il suo gioco sulla console ibrida soltanto nel 2019, attraverso l'ennesimo porting dell'HD Remastered: non ci sono differenze rispetto a quanto già visto sulle altre console, se non appunto la possibilità di poter visitare il sinistro villaggio di El Pueblo ovunque, al netto di comandi leggermente più scomodi rispetto a un classico pad.

    Resident Evil 4 in realtà virtuale

    Se è innegabile che Capcom negli scorsi anni abbia puntato a conversioni facili e senza grossi spunti, è altrettanto vero che proprio in tempi recenti, nel 2021, è arrivata la conversione forse più ambiziosa di sempre per Resident Evil 4. Grazie alla collaborazione con Armature Studio, la software house nipponica ha dato vita a Resident Evil 4 VR, edizione esclusiva di Oculus Quest 2 che reinterpreta completamente il classico originale per adattarlo alla realtà virtuale.

    Tematiche, storia e contenuti restano i medesimi visti su qualunque altro sistema ma poter rivivere il celebre action horror in realtà virtuale, completamente in prima persona e con un sistema di mira e movimento mai sperimentato prima, è quasi un piccolo miracolo.

    Certo, alcuni compromessi sono stati necessari, a partire dai filmati di gioco che, rimasti inalterati, risultano scomodi da visualizzare in realtà virtuale, tuttavia il resto della produzione è stato adattato con criterio. La nostra recensione di Resident Evil 4 VR ne evidenzia alcuni limiti in termini di grafica e interattività ma la resa complessiva risulta efficace al punto da generare nuovo entusiasmo nei confronti di un classico intramontabile abituato a sfidare il tempo stesso e che proprio per questo tornerà a nuova vita con un remake che speriamo possa confermarsi molto ambizioso.

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