Residenti Evil 2: l'incubo di Mr X ed il sogno di Nemesis

L'eccellente reinterpretazione del T-103 lascia presagire grandi conquiste in un eventuale remake del terzo capitolo, in cui verremo braccati da Nemesis.

Resident Evil 2: l'incubo di Mr X e il sogno di Nemesis
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  • Complici gli orrori di Resident Evil 2, il 2019 è partito in quarta, facendo da apripista ai titoli che nei prossimi mesi daranno fondo ai nostri portafogli. Vestiti i panni di Leon e Claire, siamo tornati nella buia centrale di Raccoon City e abbiamo tentato di portare a casa la pelle, scampando al lauto pasto di orde di zombie affamati. L'allegro coacervo di mostruosità, cortesia di quei bravi ragazzi dell'Umbrella Corporation, prevedeva anche altri tipi di simpatiche creature, tra i mastini assetati di sangue, le deformità al sapor di virus-G e gli immancabili Licker. Ovviamente la gita in città non sarebbe stata la stessa senza i famosi Tyrant, le armi biologiche che hanno monopolizzato i nostri incubi di gioventù.

    A tal proposito, in barba al resto della trilogia classica, Resident Evil 2 vanta la presenza di ben due "tiranni": parliamo del dottor William Birkin - il flagello degli oculisti - e dell'inarrestabile T-103, affettuosamente soprannominato "Mr. X". Ebbene, nonostante l'indiscussa iconicità di Birkin, il lavoro svolto con il T-103 è stato semplicemente encomiabile, consentendogli di rubare la scena al suo mostruoso collega. In sede non parleremo soltanto dell'affabile energumeno, ed anzi - incuriositi dalle voci sul possibile arrivo di Resident Evil 3 Remake - discuteremo di come questo abominio potrebbe influenzare il ritorno di Nemesis, la più nota e spaventosa aberrazione del brand di Capcom.

    Attenzione: l'articolo contiene spoiler

    Corri, scappa...c'è Mister X

    Per sottolineare la potenza orrorifica del T-00, l'esemplare di T-103 inviato a dare la caccia a Leon e Claire, non resta che confrontarlo con l'altro antagonista del gioco: William Birkin. Quest'ultimo faceva parte delle alte sfere dell'Umbrella e stava lavorando al virus-G, salvo poi essere sollevato dall'incarico a colpi di MP5. Iniettatosi il virus per vendicarsi dei suoi assassini, Birkin diventa una creatura terrificante, perdendo - di mutazione in mutazione - ogni barlume d'umanità.

    William Birkin

    Mr. X

    Leon e Claire saranno chiamati ad affrontarlo in specifici frangenti, forti di un valido arsenale e di alcuni "aiuti involontari": benché siano letali, infatti, i suoi attacchi risultano imprecisi e i punti deboli fin troppo evidenti. Sebbene la sua incarnazione in RE Engine sia un capolavoro di ripugnanza, non è a lui che daremmo il premio di nemico più ispirato di Resident Evil 2. Tale riconoscimento spetta senza dubbio a Mr. X, che ci è stato presentato sotto forma di inseguitore implacabile, capace di braccarci come un cacciatore con la preda.
    In primis, su di lui non ci vengono fornite informazioni precise, né su come sia stato creato, né per quale ragione sia sulle nostre tracce.

    Tutto ciò che sappiamo è che ha intenzione di ucciderci, perlustrando la stazione come un meticoloso cane da tartufo. Non stupisce quindi che l'idea alla base della sua realizzazione peschi a piene mani da una delle paure più antiche, ossia quella dell'ignoto. In occasione del remake di Resident Evil 2, gli sviluppatori non si sono limitati a proporne la versione current-gen, bensì hanno aguzzato l'ingegno per creare qualcosa di spaventoso. L'incompiuto Resident Evil 1.5 ha donato alcuni tratti distintivi al nostro Tyrant, il quale si presenta in centrale vestito di tutto punto.

    Con indosso un lungo impermeabile e un fedora, l'armadio a due ante appare come un connubio tra una spia anni '40 e il mostro di Frankenstein, abbandonando il look più militaresco dell'originale. I muscoli facciali contratti e gli occhi vitrei, inoltre, lo rendono ancor più temibile alla vista, innescando nel giocatore un sano bisogno di darsela a gambe.
    Quello del Mr. X è un trionfo audiovisivo, declinato tanto dal comparto grafico quanto dal contorno sonoro. I tonfi sordi emessi dai suoi passi e il relativo tema musicale sono parte integrante del character design del T-103 e scandiscono alla perfezione i comportamenti che lo animano: la perlustrazione e l'inseguimento.

    La sua marcia, calma e inesorabile, è la prima cosa che udiamo quando si trova nelle vicinanze, come a volerci ricordare che la bestia è davvero rinchiusa lì con noi. Scorgerlo da lontano, mentre il suo volto increspato viene illuminato da una flebile luce al neon, è sufficiente ad innalzare il livello di tensione, che esplode non appena ce lo ritroviamo dinanzi. Le note di "Black Impact" sembrano coincidere con il suo passo, che - aumentando di frequenza - indica quanto sia smanioso di portare a termine il suo compito. Del resto Mr. X può aprire le porte, scostare gli zombie, balzare giù da un piano superiore e fare a pezzi i muri cedevoli, varcando anche i confini di presunte zone sicure come il salone della centrale.

    A differenza della controparte del '98 - facilmente pensionabile con le armi convenzionali - l'avanzata del Tyrant può essere fermata solo per alcuni secondi e al prezzo di una buona dose di piombo. Questa limitazione che gli sviluppatori hanno sapientemente imposto fa del bestione una minaccia ingestibile, soprattutto quando si trova a cooperare coi suoi degni compari.
    Uno zombie si frappone tra noi e un oggetto chiave? Nella maggior parte dei casi dobbiamo sparargli, che è un po' come telefonare al nostro stalker e dirgli "ehi, siamo qui". Cadere ancor più in profondità nel girone dell'infamia significa attraversare un corridoio buio e pieno di Licker, tentando in ogni modo di non allertarli.

    Nonostante il compito sia difficile di suo, è quando udiamo certi passi che la situazione precipita: Black Impact ci segnala che il Tyrant è dietro di noi, di conseguenza iniziamo a correre come maratoneti in vista del traguardo. I Licker avvertono la nostra presenza e ci salutano sferrando delle poderose artigliate. Gravemente danneggiati riusciamo a eludere ulteriori attacchi ma adesso siamo alla completa mercé della bioarma definitiva. Braccati, tentiamo di nasconderci in uno stanzino, chiedendo a ogni santo pensabile di tenerci al sicuro dal mostro: Mr. X è a pochi passi da noi e potrebbe entrare da un momento all'altro.

    Nemesis: l'evoluzione diretta del T-103

    Da questa magistrale reinterpretazione del Tyrant potrebbe scaturire il Nemesis di Resident Evil 3, il cui ritorno non sarebbe da escludere visti i risultati ottenuti dal secondo capitolo. In aggiunta, la centrale di Raccoon City presenta i segni della lotta tra Jill e l'arma biologica, che ricordiamo essere avvenuta un giorno prima dell'arrivo di Leon e Claire. I buchi nei muri ad altezza Tyrant potrebbero essere solo un easter egg, ma in realtà ci piace immaginare di poter presto rivedere Nemesis.

    Proprio come nel caso del T-103, "l'ammazza S.T.A.R.S." dovrebbe vantare tutta una serie di migliorie, riuscendo a surclassare in ogni ambito il suo spigoloso alter-ego.
    Mentre Mr. X si contende la scena con il dottor Birkin, Nemesis è l'unico grande avversario di Resident Evil 3 e ricopre più un ruolo di co-protagonista che di semplice boss. Di conseguenza bisognerebbe creare un cacciatore perfettamente bilanciato: oppressivo, scaltro e letale ma non fino a compromettere la fruibilità dell'esperienza. Sebbene esista una correlazione tra le due creature dell'Umbrella, è pur vero che queste si basano su dei concetti in parte antitetici.

    Mr. X vira verso i lidi dell'ignoto e dell'implicito, mentre Nemesis è un mostro fatto e finito. Le sue vesti costrittive non nascondono i giganteschi vasi sanguigni, i quali - fuoriuscendo dalla pelle - sottolineano come l'essere sia un prodotto di laboratorio. Gli occhi vitrei, le cuciture alla buona e le escrescenze sul volto ne fanno un'aberrazione a prova di incubo, nonché il Tyrant più rivoltante di tutti. Ancor prima del celebre appuntamento con Brad Vickers, varrebbe quasi la pena di presentarlo con un filmato in stile Operation Raccoon City, utile a mostrarne l'arrivo in città e la conseguente attivazione.

    Visto che il confine tra mostruoso e ridicolo è labile, per creare un buon Nemesis bisognerebbe scegliere un doppiatore all'altezza. Nel succitato gioco di Slant Six Games, ad esempio, udire la famosa e unica parola del Tyrant, "S.T.A.R.S", fa più pensare al personaggio di un cartone animato che a una macchina di morte. Al contrario, il primo scontro tra Nemesis e Jill si è marchiato a fuoco nelle menti degli appassionati perché eccelleva in egual misura per atmosfera, colonna sonora e doppiaggio.

    Quei ruggiti andati a male non li abbiamo più dimenticati, così come l'incessante ripetizione della parola che incarnava il suo scopo. Insomma, laddove Mr. X necessitava di un moderato restyling, Nemesis andrebbe riproposto così com'era, perché il suo macabro fascino è rimasto intatto.
    Chiaramente quando ci si sposta sul versante ludico il discorso cambia. Nemesis è un T-103 infestato dal parassita Ne-Alpha, che è una creatura capace di sostituirsi al suo cervello. Con quest'orrido matrimonio l'Umbrella ha ovviato al più grande difetto delle armi biologiche: la quasi totale mancanza d'intelletto. Nemesis è in grado di eseguire ordini complessi, di utilizzare le armi e di tendere delle vere imboscate, superando in astuzia anche Mr. X.

    In parole povere, i comportamenti del mostro dovrebbero sottolineare le sue capacità avanzate. Dal film Resident Evil Apocalypse, ad esempio, potrebbe prendere in prestito la minigun e affiancarla all'immancabile lanciarazzi. Stanare Jill non dovrebbe significare solo inseguirla ma anche appostarsi in un punto di vantaggio per falciarla con una scarica di proiettili. Oltre alle porte e ai muri, il mostro dovrebbe sfondare le finestre - proprio come il suo alter-ego del '99 - anticipando le nostre mosse in un maggior numero di occasioni.

    Un ruolo chiave per la riuscita di Nemesis lo giocherà il bilanciamento tra le scene scriptate e la caccia in stile Mr. X: al giocatore, in sostanza, non dovranno mai mancare degli attimi di respiro. A tal proposito, si potrebbe permettere ai più coraggiosi di sconfiggere effettivamente il mostro, il quale resterebbe al tappeto per qualche minuto prima di rialzarsi e riprendere l'inseguimento.

    Resident Evil 2 Remake Che Resident Evil 3 sia il capitolo meno brillante della trilogia originale è risaputo, ma il suo Nemesis è un capolavoro di character design, capace - da solo - di mantenere alta la tensione per tutta la durata del gioco. Sarebbe davvero un peccato perdere l’occasione di rivivere quest’incubo, soprattutto visti i risultati ottenuti dal T-103 e, più in generale, dallo stesso RE Engine. La community ha adorato il remake del secondo capitolo, il responso di cui parlava Hirabayashi c’è stato e di conseguenza Resident Evil 3 potrebbe tornare sul serio, dimostrandosi finalmente all’altezza del predecessore, forte della potenza delle attuali console. Dal canto nostro, speriamo di fare presto ritorno in quel di Raccoon City, inseguiti dal gigantesco Tyrant all’urlo di “S.T.A.R.S.”

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