Speciale Return to Castle Wolfenstein 2

All'orizzonte il nuovo capitolo di Wolfenstein?

Speciale Return to Castle Wolfenstein 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Un atteso ritorno

    Erano appena gli inizi degli anni Novanta quando il primo Wolfenstein fece la sua comparsa sui PC degli appassionati di tutto il mondo. Allora non esistevano ancora Windows, le schede video di ultima generazione e le connessioni DSL, mentre i pixel della grandezza di un francobollo erano all’ordine del giorno. Nonostante tutto ciò Wolfenstein3D riscosse un successo incredibile, portando alla ribalta la iD software di John Carmack, già nota per Doom e Quake. Poi fu il silenzio. Per una decade, di Wolfenstein, non si seppe più nulla finchè nell’inverno del 2001 non uscì Return to Castle Wolfenstein. E fu subito una nuova rivoluzione. Gameplay, grafica, fisica degli oggetti, tutto perfetto ed incredibilmente realistico, per allora. La modalità multiplayer riscosse un enorme successo e portò migliaia di appassionati a confrontarsi in rete. Ma non durò molto. Già nel 2003 Wolfenstein si era sgonfiato, colpa di un’annata strepitosa per i videogiochi, che aveva portato via una consistente fetta di giocatori a Wolfenstein per trapiantarli su titoli del calibro di QuakeIII e Medal of Honor.
    Nonostante tutto Wolfenstein si era rivelato un successo planetario e sarebbe stato un errore lasciarlo senza sequel dal facile successo. Molte erano infatti le comunità di appassionati e fan che avrebbero comunque garantito buone vendite e ampi consensi. Ma Carmack non se la sentì di portare avanti in prima persona un nuovo progetto di tali dimensioni: era infatti già impegnato nella realizzazione di DoomIII e di QuakeIV. Fu così che la SplashDamage si aggiudicò l’incarico e, in soli 2 anni, delineò i primi tratti del nuovo Wolfenstein, denominato Enemy Territory. Ma il gioco non convinse i produttori e così venne cancellata la versione single player e diffusa gratuitamente la sola parte giocabile online. Il gioco non è apparso, in ogni caso, così malvagio, tanto che negli anni si è stabilizzato al secondo posto della classifica di gradimento di GameSpy. Forse per qusto che iD ha affidato a SplashDamage un nuovo incarico: realizzare a suo volta il seguito di Enemy Territory, che prenderà il nome di Quake Wars. Enemy Territory e Return to Castle Wolfenstein diventano così due saghe (se così possiamo chiamarle) distinte l’una dall’altra.
    Nell’autunno 2005, preceduto da rumor più o meno fondati, viene finalmente diffuso un comunicato ufficiale atteso da tempo dagli appassionati: "per tutti coloro che si fossero persi le novità provenienti dallo X05 di Amsterdam, siamo estremamente lieti di annunciare che la prossima versione di Wolfenstein è ora in fase di sviluppo per XBOX 360 e PC! Wolfenstein è uno dei più grandi franchise nel genere degli sparatutto in prima persona e abbiamo deciso di chiedere ai nostri amici della Raven di collaborare con noi per aiutarci a creare qualcosa di davvero speciale. Questo nuovo capitolo nella leggendaria serie di Wolfenstein catapulta il giocatore dietro le linee nemiche in un paesino tedesco durante la guerra, dove gli esperimenti dei nazisti con tecnologie ed elementi soprannaturali potrebbero decidere l’esito della Seconda Guerra Mondiale. Utilizzando un nuovo, rivoluzionario motore grafico mirato appositamente alle piattaforme di nuova generazion, la nuova esperienza di Wolfenstein porterà il giocatore in un mondo di misteriose esplorazioni, azione e spionaggio."

    XBOX o PC?

    Nel comunicato apparso su sito della id (www. idsoftware.com) compaiono vari spunti più o meno importanti. Anzitutto la conferma sullo sviluppo di RTCW, non solo in versione X-BOX ma anche per PC. Inoltre il gioco, in fase di sviluppo negli studi texani della celebre software house è probabilmente destinato a venir creato ad hoc per le nuove piattaforme. Stando alle dichiarazioni di Todd Hollenshead, CEO di id Software, Wolfenstein sarà infatti pensato anche per tutte le piattaforme di nuova generazione, inclusa - ovviamente - PlayStation3. L’unico timore riguardo a questo è che, se inizialmente il titolo era stato pensato principalmente per X-BOX, la versione per PC potrebbe risultare una mera conversione, piuttosto scadente sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista del gameplay. Altro dato che si può facilmente ricavare dalla natura multipiattaforma è il periodo indicativo della data di rilascio. Se infatti fino a qualche tempo fa, su alcuni siti ufficiali di rtcw, campeggiava la scritta Rtcw2: coming soon on April 2006, ora è chiaro che il gioco non sarà disponibile nei negozi prima del 2007, se non più tardi addirittura.
    Una delle novità più rilevanti legate invece allo sviluppo del gioco è la collaborazione con la Raven Software, già nota per aver portato alla luce i vari Soldier of Fortune e Jedi Knight, nonché, più recentemente, QuakeIV, per la prima volta in collaborazione con la stessa Id.

    Gli ingredienti della ricetta...

    Per ora sono molto pochi gli elementi concreti su cui basarsi per poter giudicare la qualità del lavoro svolto dal team di sviluppo. A disposizione dei fan più curiosi ci sono le - pur pochissime - dichiarazioni ufficiali sul sito Id e Activision. Assieme a ciò circolano video e screenshot del gioco, comunque piuttosto enigmatici. Poco insomma è ciò che vogliono far trapelare gli sviluppatori, almeno fino a quando il loro lavoro non avrà preso una forma ben precisa. Fino ad allora è possibile solo fare ipotesi e cercare di capire in che senso saranno indirizzati gli sforzi del team. Ciò che si può comunque già dedurre senza il pericolo di finire fuori pista è che gioco sarà molto vicino al primo episodio in quanto a trama ed ambientazioni. La misteriosa località tedesca dove i nazisti stanno compiendo esperimenti genetici, servendosi di tecnologie all’avanguardia ed armi sconosciute, ricorda molto lo sperduto borgo nella Germania del nord, dove B.J. Blazkowitz si ritrovò nel primo capitolo di Wolfenstein II. Secondo indiscrezioni il motore grafico dovrebbe essere lo stesso utilizzato per Doom III, mentre il gameplay potrebbe subire alcuni interessanti cambiamenti. Assieme alle fasi di adrenalinica frenesia, condite da un sano massacro di nazisti e zombie, saranno implementati elementi stealth sull’esempio dell’agente segreto Fisher. Insomma, i presupposti per creare un nuovo "pezzo grosso" sembrano esserci tutti e gli appassionati possono tirare un respiro di sollievo: il gioco non dovrebbe distaccarsi troppo dalla prima versione e, almeno sulla carta, dovrebbero sopravvivere atmosfera gotica, ambientazioni sperdute ed elementi soprannaturali.

    ...i primi sapori...

    Dire che Wolfenstein 2 sarà una fusione di più culture (dal punto di vista prettamente ludico) è forse esagerato, ma non troppo: l’aspetto che forse potrebbe determinare il successo o il fallimento di Wolfenstein è l’accordo tra più case produttrici per sviluppare e portare il gioco sugli scaffali. Il compito principale spetta ovviamente a Id, mentre, come già detto, Raven curerà in dettaglio il single player. A Nerve è invece affidata la parte multiplayer, come già accadde nel primo capitolo (dove il multiplayer fu largamente apprezzato e portò in breve tempo rtcw ad essere il secondo gioco più giocato online dopo QuakeIII). Sarà invece la Activision a distribuire il gioco. Rispetto al primo episodio, insomma, Raven rimpiazza Gray Matter per il single player, mentre il resto dovrebbe restare più o meno invariato. Gli screenshot che circolano per la rete (rari e piuttosto sfumati, insomma di decifrazione ambigua) mostrano comunque come il lavoro dal punto di vista grafico sia sino ad ora decisamente soddisfacente. Difficile, o meglio impossibile, capire se il motore grafico utilizzato sia lo stesso di DoomIII, un restyling dello stesso o se sia stato creato ex novo. I bozzetti di carri armati futuristici, laboratori hi-tech e paesini gotici riempiti di svastiche paiono comunque confermare le prime indiscrezioni, anche se sembra decisamente più marcata l’influenza “tecnologica”, che da vita ad una strana fusione tra cultura nazista tradizionale ed elementi “innovatori”. Resta da vedere se Carmack e colleghi riusciranno a prestar fede alle promesse e a creare un titolo comunque innovativo.

    ...e l’aroma a sorpresa

    A dimostrazione del fatto che Id software punta moltissimo su questo nuovo capitolo di quella che si avvia ormai a divenire una della saghe più famose e gloriose di sempre è un nuovo annuncio di Tod Hollenshead, CEO della casa produttrice americana: "il nostro prossimo progetto sarà quello di portare sul grande schermo Wolfenstein. Il gioco 'Return to Castle Wolfenstein' è di base costruito come una pellicola vera e propria, segue uno script, una trama ben precisa. Sarebbe perfetto per essere portato sul grande schermo. Inoltre, visto che nel gioco sono presenti elementi che verranno ripresi e approfonditi nel prossimo titolo della saga, il suo sequel, ecco che anche nel film potremmo inserire alcune situazioni che i videogiocatori vedranno poi in RTCW 2, in modo da stupirli e calarli totalmente nella vicenda. Sì, penso proprio che faremo così e che alla fine avremo due prodotti, film e gioco, simili per molti aspetti."

    Return to Castle Wolfenstein 2 E' ancora troppo presto per tirare conclusioni e probabilmente dovrà passare ancora molto tempo prima di poter valutare materiale concreto. Per ora solo qualche immagine sfocata, dichiarazioni di buoni intenti e qualche nota più o meno spettacolare che rendono il titolo molto appetibile a tutti coloro che hanno amato i primi capitoli della serie. Anche i neofiti del genere, tuttavia, potrebbero restare affascinati dalle trame che Carmack si avvia a disegnare. Una delle poche certezze, al momento, è che Retrun to Castle Wolfenstein 2 è finalmente in fase di sviluppo. E questo, per i fan, è già un dato importante.

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