Vi ricordate Beyond Good & Evil? Una grande avventura dei primi anni 2000

Beyond Good & Evil è uno dei titoli più acclamati della prima metà degli anni 2000, purtroppo non baciato dal successo commerciale sperato.

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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Pubblicato su PlayStation 2, PC, Xbox e GameCube nel lontano 2003, Beyond Good & Evil rappresenta senza alcun dubbio una delle tappe più significative del percorso creativo di Michel Ancel, già autore della celebre serie Rayman. Malgrado le sue sfortunate sorti commerciali, il titolo di Ubisoft Montpellier si guadagnato un posto di rilievo tra i cult della storia videoludica, e per ragioni più che valide.

    Oltre il bene e il male

    Il concept originale di Beyond Good & Evil è il frutto di un fortunato incidente, un errore di programmazione alla base di un glitch che, in Rayman 2, permetteva ai giocatori di librarsi in volo oltre i confini della mappa. Questo inconveniente diede ad Ancel e al suo team l'idea per un titolo nel quale la libera esplorazione dei cieli fosse parte integrante del gameplay.

    Purtroppo i limiti hardware dei primi anni 2000 costrinsero lo studio a ridimensionare notevolmente le ambizioni del progetto e aripiegare su una struttura molto più contenuta, ma tutt'altro che rinunciataria. Il percorso creativo di Ubisoft Monpellier ripartì quindi dallo sviluppo di un nuovo motore grafico, pensato per offrire una grande flessibilità e supportare appieno diversi modelli di gameplay, il tutto senza rinunciare alla qualità audiovisiva dell'insieme. Gli standard cui aspirava Ancel erano decisamente elevati, in particolar modo per quel che riguarda la resa scenica di un racconto articolato e profondo, destinato a lasciare un segno indelebile nell'industria. Ambiento sul pianeta minerario Hillys, Beyond Good & Evil narra la storia di Jade, una giovane fotoreporter che assieme allo zio adottivo Pey'j vive in un faro isolato, dove si prende cura di un gruppetto di bambini resi orfani dagli attacchi dei temibili DomZ, alieni che da oltre un ventennio minacciano la pace di Hillys.

    L'ennesimo attacco degli invasori segna l'inizio di un'avventura che porterà la protagonista a mettere in discussione tutte le verità apparenti che sorreggono il suo mondo, al centro di una ragnatela di intrighi di portata interplanetaria. Proprio il concetto di verità rappresenta la chiave di volta dell'eccezionale racconto imbastito da Ancel, che tira in ballo temi ancora attualissimi come la manipolazione delle informazioni in un contesto dove nulla, o quasi, è ciò che sembra.

    Ritenuti i protettori di Hillys, i prodi miliziani delle Squadre Alpha potrebbero ad esempio avere obiettivi ben più oscuri, mentre i dissidenti della Rete Iris potrebbero non essere i nemici del popolo dipinti dalla propaganda governativa. Tra le maglie di questo intreccio saturo di menzogne, l'avventura di Jade la porterà a combattere per il futuro dei suoi cari e dell'intero pianeta, in un continuo susseguirsi di svolte narrative di grande impatto, intervallate da momenti più leggeri e spensierati, che risultano perfettamente integrati nell'insieme.

    L'efficacia della messa in scena è in larga parte dovuto all'incredibile lavoro svolto da Ubisoft Montpellier sul fronte della caratterizzazione dei personaggi, e in particolar modo della protagonista. Jade non è un'eroina bidimensionale mossa da un vago senso di giustizia: è una giovane donna spinta all'azione da motivazioni concrete e definite, che affondano le radici nei rapporti con i suoi cari e nella sua storia personale. Questa stratificazione fa sì che nulla di ciò che appare sullo schermo risulti pretestuoso o scontato, favorendo un genuino senso di partecipazione nelle vicende della fotoreporter.

    Questo col contributo di un gameplay semplice ma sfaccettato che, tra combattimenti, sessioni fotografiche, fasi stealth, platforming, sezioni di pilotaggio ed enigmi ambientali, si fa manifestazione dell'estro autoriale di Michel Ancel. Non solo ognuna delle componenti di Beyond Good & Evil risulta adeguatamente curata ed efficace, ma nel corso dell'avventura capita di imbattersi in trovate ludonarrative di notevole spessore. Ad esempio, nell'ultima porzione del titolo una particolare boss fight innescherà un repentino stravolgimento delle meccaniche di gioco, modellato per sottolineare lo stato di smarrimento e il conflitto interiore che Jade si troverà ad affrontare. Agognata per tutta la durata della campagna, la conquista della verità innescherà una difficile presa di coscienza, che andrà a definire ulteriormente tanto la personalità di Jade quanto il suo ruolo nel racconto, che speriamo possa venir ampliato con il sequel annunciato da Ubisoft quasi 5 anni fa. D'altronde proprio la durata ridotta dell'avventura può essere considerata il suo principale tallone d'Achille, a maggior ragione considerando la portata delle rivelazioni che accompagnano i giocatori verso i titoli di coda.

    Malgrado tutto, però, il titolo di Michel Ancel merita senza alcun dubbio un posto d'onore nelle cronache del medium videoludico, come dimostrato dal suo status di cult senza tempo. Partendo da questi presupposti, è chiaro come lo sviluppo di Beyond Good & Evil 2 non sia certo un'impresa da poco, specialmente considerando che il titolo sembra aver ereditato le ambizioni originali del capitolo d'esordio.

    Attualmente le sorti di Beyond Good & Evil 2 sono ancora avvolte dal mistero, ma non possiamo fare a meno di sperare che, esattamente come nel caso del primo capitolo, l'esito del lavoro di Ubisoft Montpellier arrivi a regalare al pubblico un'esperienza unica e memorabile.

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