Vi ricordate True Crime Streets of LA? Come GTA e Saints Row ma con stile

True Crime Streets of LA era un viaggio criminale tra combattimenti corpo a corpo e sparatorie, la base su cui sarebbe stato posto Sleeping Dogs.

True Crime Streets Of LA
Speciale: Multi
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • A seguito del rivoluzionario GTA III, sono usciti numerosi action open world a sfondo criminale (qui il nostro speciale sui migliori gangster games), ma non tutti hanno dimostrato d'avere un'identità forte. Grazie alla particolare commistione tra sparatorie, combattimenti corpo a corpo e un intreccio narrativo con differenti ramificazioni, il True Crime Streets of LA targato Luxoflux ha saputo ritagliarsi un posticino nei cuori dei fan. Forte di più di 3 milioni di copie vendute, è riuscito a porre le basi che un giorno, dopo un percorso travagliato, avrebbero portato alla nascita di quella piccola perla di Sleeping Dogs . E adesso vestiamo i panni di Nicholas Kang, un detective in forze presso la Elite Operations Division di Los Angeles.

    Lo sviluppo e il debutto di True Crime

    Con l'idea di offrire al pubblico un'esperienza ispirata ai film d'azione di Hong Kong, i ragazzi di Luxoflux cominciarono a lavorare a un third person shooter con una decisa spolverata di beat ‘em up e ambientato nella "Città degli Angeli" (di cui vi abbiamo parlato anche nella recensione di Dead Island 2).

    Oltre a una storia con risvolti differenti e missioni dagli esiti mutevoli, il gioco doveva offrire un mondo di ben 1036 km2. Nel corso dello sviluppo queste dimensioni da capogiro sono state ridotte più volte, eppure nelle mani del pubblico è effettivamente giunto un prodotto con una mappa vasta, di circa 622 km2. Gli addetti ai lavori si sono serviti di immagini satellitari e fotografie per ricreare Los Angeles e le sue aree più famose, da Hollywood Hills, fino a Santa Monica, con più di 100 luoghi iconici al seguito (come lo Staples Center).

    Si trattava insomma di un degno teatro per ospitare un racconto criminale in cui fallire un obiettivo non conduceva sempre al Game Over, ma a un percorso diverso, che influenzava anche i filmati di apertura degli incarichi di Nicholas Kang. Streets of LA aveva dalla sua anche un cast di voci di alto profilo, pensiamo a Gary Oldman - che interpretava Rocky, il main villain - ma anche a Christopher Walken e Michael Madsen.

    Poco prima del debutto di True Crime, lo scrittore Robert Crais si fece avanti, sostenendo che il protagonista del gioco fosse una copia spudorata del personaggio dei suoi racconti, Elvis Cole. Le cose, per fortuna, si sono risolte in modo amichevole tra le due parti, e l'avventura ha fatto il suo debutto nel novembre del 2003, ottenendo anche un discreto riconoscimento da parte della stampa.

    Da Los Angeles a Hong Kong

    Il capostipite della serie chiamava i giocatori a vestire i panni di Nick Kang, un giovane detective tormentato da un passato difficile, e sospeso dal servizio per i suoi metodi brutali. Wanda Parks, il capo dell'EOD, lo richiamava in partita per risolvere alcuni disordini a Chinatown, forse legati alla Triade. Deciso a procedere a modo suo, lo sbirro imboccava un sentiero pericoloso, che lo vedeva scoprire anche segreti sulla misteriosa sparizione di Henry Wilson, suo padre.

    Per quanto riguarda il gameplay, durante le sparatorie era possibile attivare una mira di precisione in slow motion - con tanto di passaggio alla prima persona - per cercare di colpire il nemico di turno in modo non letale. Vista la presenza di un indicatore del poliziotto buono/cattivo, connesso all'arresto dei criminali o alle eliminazioni a sangue freddo, era importante scegliere con attenzione le proprie mosse: il finale del gioco infatti era influenzato da questo "sistema di karma". Kang poteva fare uso di differenti armi da fuoco, che quando restavano a secco lo spingevano a passare al suo fido revolver e non solo. Abile alla guida e durante le fasi in stealth, il protagonista faceva ampio uso delle arti marziali per sgominare i malviventi, tra pugni, calci di vario tipo e prese. Danneggiare a sufficienza uno sgherro significava avere la possibilità di eseguire una combo di attacchi per stenderlo in modo ancor più soddisfacente.

    L'avventura vantava una chicca imperdibile: permetteva infatti di sbloccare il personaggio del rapper Snoop Dogg, che aveva perfino una macchina tutta sua. Pestare i criminali nei panni dell'artista, che aveva donato anche la voce al suo alter ego virtuale, non aveva prezzo. Il sequel di Streets of LA, True Crime New York City, non è riuscito a ottenere il medesimo successo di vendite e critica, ed è per questo che Activision ha deciso di non proseguire lo sviluppo di un terzo episodio direttamente collegato al secondo.

    Con United Front Games al timone, nel 2009, i giocatori si stavano preparando a un capitolo della saga ambientato a Hong Kong ma il progetto è stato cancellato dal colosso americano, preoccupato di non riuscire a competere con i mostri sacri del genere. È stata quindi Square Enix a "vederci lungo", decidendo di scommettere sul prodotto.

    Ne ha così ottenuto i diritti di pubblicazione, ed è in questo modo che Sleeping Dogs è arrivato sul mercato. L'indagine sotto copertura di Wei Shen massimizzava l'efficacia di alcuni dei tratti distintivi di Streets of LA, a partire dal combattimento corpo a corpo, paragonato per esecuzione ed efficacia a quello di Batman Arkham. Purtroppo il seguito di Sleeping Dogs non ha mai visto la luce ma nulla può impedirci di ricordare con affetto le sue divertentissime scazzottate, così come la serie da cui ha avuto origine.

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