Shadow of the Colossus: gli ultimi Colossi nelle foto di Emanuele Bresciani

Emanuele Bresciani, esperto in Virtual Photography, torna su Shadow of the Colossus per fotografare gli ultimi otto colossi.

Shadow of the Colossus: gli ultimi Colossi nelle foto di Emanuele Bresciani
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Benvenuti alla seconda parte dello speciale di Virtual Photography incentrato sul capolavoro di Fumito Ueda, Shadow of the Colossus. Nel primo articolo avevo spiegato le regole e la filosofia d'approccio al progetto, sicuramente quello più elaborato e ragionato dai tempi della mia collection incentrata su Assassin's Creed: Origins del 2018 (recuperate lo speciale di Emanuele Bresciani dedicato a Shadow of the Colossus). Qui di seguito trovate la mia personale visione e interpretazione dei colossi dal 9 al 16, con tutti i retroscena e i ragionamenti compiuti per scegliere la foto da presentarvi. Buona visione!

    Basaran

    Alcuni di voi si staranno chiedendo perché ho fotografato il colosso "di spalle". La domanda è pertinente e la risposta è molto più semplice di quanto possiate pensare: Basaran non ha un viso né un'espressione. È un gigante quadrupede di roccia, con due occhi e un foro al posto della bocca. Quindi, come soggetto, è più interessante nel suo insieme e nella sua morfologia. Tra la tante foto che lo riprendono a figura intera, ho scelto questa come definitiva sia perché la sfumatura che si schiarisce progressivamente, man mano che si sale verso l'alto, è resa perfettamente, sia perché la corporatura integrale del colosso è ottimamente "incastonata" nella parte più chiara dell'immagine, con le stalattiti della grotta che fanno da cornice. C'è un "equilibrio di contrasti" talmente forte in questa foto che lo rendeva una scelta obbligata per questo speciale.

    Dirge

    Dirge, come sapranno tutti coloro che si sono cimentati nell'avventura, è un colosso che non compare mai nella sua interezza durante lo scontro con Wander e Agro. Solo nelle scene d'intermezzo (non interattive e non fotografabili) si vede il colosso "sandworm" quasi nella sua totalità, ed è possibile pertanto avere un'idea della forma e delle dimensioni che lo caratterizzano. Avrei potuto presentarvi qualche foto del suo volto che spunta dalla sabbia (chi mi segue su Instagram avrà notato alcuni tentativi, con risultati peraltro più che buoni), ma poi ho approfittato della peculiarità di questo colosso di vivere nel buio della terra e della sabbia per far emergere il creativo che c'è in me. Ho deciso di portarvi quindi come ritratto definitivo questa foto presa direttamente dal gioco, con il giusto insieme di contrasti e saturazione per evidenziare gli occhi, e nascondere tutto il resto senza alcun uso di post-produzione.

    Celosia

    Celosia è senza alcun dubbio il colosso che ho fatto più fatica a fotografare in questo secondo speciale e posso dire di aver scattato almeno 200 immagini prima di realizzarne una che mi intrigasse. Ho provato a fotografarlo sia in interni che in esterni, con l'armatura e senza, con svariate combinazioni di filtri e di toni, ma ero costantemente insoddisfatto dei risultati. Alla fine ho scelto di virare sui toni dark, e di approfittare dei bracieri all'interno del tempio per creare un contrasto di colori vivaci, prevalentemente rosso e arancio, in combinazione col buio che emerge dall'interno della struttura. La zampa tesa di Celosia che tenta di allontanare Wander armato di torcia ed il suo sguardo assai minaccioso aggiungono un'atmosfera di tensione e aggressività che nel gioco non esiste, così da dare un tocco molto personale a questa immagine.

    P

    Pelagia

    Quella di Pelagia è stata una delle pochissime foto che non ho rivalutato a posteriori. A mio giudizio questa fotografia, nelle sue proporzioni e per come riempie gli spazi, è stata perfetta fin da subito. Ho immortalato immagini di Pelagia per certi versi più spettacolari e colorate di questa, prese sia dall'alto che dal fianco, eppure nessuna mi ha restituito le stesse emozioni e sensazioni di questo scatto. Come per Phalanx, trattandosi di un colosso "lacustre", ho calcato la mano sui toni blu e verde per valorizzare al massimo i cromatismi che caratterizzano l'ambientazione.

    Phalanx

    Per lungo tempo, la foto di Phalanx che avevo selezionato per questo speciale rappresentava la sua ombra che si stagliava sul deserto vicino al sito neolitico nel quale appare. L'avrei chiamata "Shadow of the Colossus" e a livello creativo sarei stato completamente soddisfatto. Poi però ho scelto di ritrarre il tredicesimo colosso in maniera più classica. Ci sono riuscito, alla fine, e sono piuttosto appagato dalla foto, ma aver tenuto il FOV al massimo (valore di 80/80) stavolta ha impattato sulla scena molto più che col settimo gigante Hydrus, ed è evidente un certo effetto grandangolo che a qualcuno potrebbe non piacere. Per smussare questo difetto, ho calcato più pesantemente del solito sui filtri forniti dal photomode, così da dare un'idea di dipinto/fanart, formati espressivi molto più "tolleranti" della fotografia classica verso potenziali deformazioni dell'immagine. Il maggior successo di questa foto consiste nell'essere riuscito a ritrarre nella sua interezza il colosso forse più "voluminoso" dell'intero gioco.

    Cenobia

    Arrivato al 14° colosso, mi sono detto che in mezzo ad una serie di foto che volevano essere il più possibile autoriali, e replicare altre forme artistiche come artwork, dipinti e fanart, una foto "action" non avrebbe certo guastato. Ho scelto Cenobia perché il puzzle della sua arena è incentrato sull'abbattimento di una serie di colonne che apriranno poi la strada all'evento che priva il colosso della sua armatura, favorendo la vittoria di Wander. Ovviamente, non ho mancato di aggiungere il mio personalissimo tocco, che in questo caso verte proprio su Cenobia. Il cinghiale corazzato si comporta in maniera molto curiosa dopo l'abbattimento di una colonna, poggiandosi col mento a terra ed osservando il sostegno che cade come farebbe un cane che ha appena compiuto una marachella. Ho lavorato sodo per includere nel mio scatto sia la scena d'azione (con tanto di detriti che aumentano la percezione del crollo della colonna) sia Cenobia che osserva l'evento dal basso.

    Argus

    Argus è evidentemente un enorme primate, un King Kong in armatura, e una delle prime foto che avevo selezionato per questo speciale proponeva una posa molto "scimmiesca" del colosso in procinto di colpirmi col suo machete di pietra. L'avevo chiamata "Dance Monkey" e devo dire che funzionava molto bene. Poi però ho ragionato sul fatto che l'ultima parte del puzzle per abbattere il gigante include Wander che, scendendo lungo il braccio di Argus, si appende alla sua mano, e ho pensato che sarebbe stata una situazione incredibilmente coreografica, se fossi riuscito a carpirne tutte le possibilità espressive e narrative. Dopo un'ora di tentativi, è nata questa foto, e devo dire che lo sforzo di trovare un'immagine più incisiva, originale e complessa di "Dance Monkey" ha dato i suoi frutti.

    Malus

    Prima di ottenere simile fotografia, avevo tentato varie volte di catturare Wander che, camminando sull'avambraccio di Malus, si ferma a osservare il boss finale direttamente negli occhi, sotto la pioggia battente. Il problema consisteva nel fatto che, posizionando Wander sull'avambraccio del colosso, non riuscivo a portare la telecamera nel punto esatto da cui avrei voluto ritrarlo, a causa delle limitazioni del Photomode. Ho dovuto quindi fare una scelta "di sacrificio" per inquadrare Malus nel miglior modo possibile, posizionando il giovane sul dorso della mano del gigante. In questo modo, sacrificando la percezione e la presenza di Wander nella composizione, sono riuscito ad avere la perfetta inquadratura dell'ultimo colosso del gioco.

    Sono sicuro che in questo secondo speciale alcune mie scelte risulteranno discutibili. La sezione commenti dell'articolo esiste proprio per questo: scrivetemi e risponderò a tutti con la massima onestà. Non posso fare a meno di ringraziare tutti voi per il grande affetto e sostegno che mi avete dimostrato in seguito alla pubblicazione del precedente articolo. Alla prossima!

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