Spider-Man PS4: ambizioni e protagonisti del tie-in di Insomniac Games

Spider-Man per PlayStation 4 è senza dubbio uno dei giochi più attesi dell'anno. Ma quali sono le reali ambizioni di Insomniac con questo progetto?

Spider-Man PS4: ambizioni e protagonisti del tie-in di Insomniac Games
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Manca ancora una data d'uscita ufficiale, ma il 2018 sarà - tra le altre cose - l'anno di Spider-Man su PlayStation 4. Fra le esclusive Sony, che spaziano da un God of War a un Detroit, anche il titolo sviluppato dal solidissimo team di Insomniac riveste un ruolo fondamentale, rappresentando anzi uno dei pilastri ludici della strategia del publisher.
    Con un paio di trailer ed una sequenza in-game mostrata agli eventi di settore il titolo ha conquistato il pubblico, presentandosi come un efficace open-world con una regia da urlo, un colpo d'occhio potente ed un sistema di combattimento frenetico e dinamico. Ma Spider-Man è molto più di questo, e spulciando tutti gli indizi a nostra disposizione possiamo percepire le ambizioni del progetto. Il titolo vuole essere, senza mezzi termini, una gigantesca opera cross-mediale: una sorta di enciclopedia interattiva dell'Uomo Ragno, punto d'incontro e summa di tutte le incarnazioni dell'apprezzatissimo arrampicamuri. Cerchiamo di capire da dove arrivano queste ambizioni.

    Oltre il fumetto

    Per raccontare tutto bisogna partire da lontano, nello specifico dalla fine degli anni ‘90.
    A quegli anni la Marvel aveva affidato diverse produzioni ed etichette a Joe Quesada, che di lì a poco sarebbe diventato Editor in Chief della casa editrice. Fu lui, ricoprendo quella posizione, che riuscì a tirar fuori la "Casa delle Idee" da una profonda crisi creativa ed economica, tramite idee rivoluzionarie, un parco autori incredibile, e soprattutto con la voglia di guardare verso nuovi media.
    Reduci dalla brutta esperienza con James Cameron (il regista opzionò i diritti per sfruttare il personaggio di Spider-Man, ma dopo anni di gestazione il film non vide mai la luce), i vertici Marvel creano dei pacchetti di IP per uso cinematografico. Così Spider-Man e tutto il suo mondo finirono in mano a Sony Pictures (mentre i Fantastici 4 e i mutanti finiranno a Fox, Hulk alla Universal, e via dicendo).

    Sony, insomma, capisce il grande potenziale di uno dei supereroi più iconici e riconoscibili dello "star system" di Marvel, e porta in sala la trilogia di delle avventure di Peter Parker, diretta dal grande Sam Raimi. Un progetto che sbancherà al botteghino e che convincerà Sony a investire nel ragno anche tramite semplici richiami su altri prodotti. Basti pensare, del resto, che il font usato per presentare la PlayStation fat era lo stesso dei titoli di quella trilogia!
    Parallelamente, sulla carta stampata, Marvel crea l'Universo Ultimate, dove vengono re-immaginate le origini dei supereroi in una chiave stilisticamente molto più moderna. Qui ci troviamo a vedere le gesta di un giovane Peter Parker che muove i primi passi da Spider-Man nei tempi dei cellulari e di internet. L'Universo Ultimate è, praticamente, quello che vedete adesso nei film supereroistici, ma tutto disegnato su carta.

    Quesada decide inoltre, insieme ad altri editor, di "ringiovanire" alcune storyline dei personaggi Marvel più importanti, e Spider-Man è quello che riceve il trattamento più netto, dal momento che Peter era diventato molto distante dai lettori, troppo maturo e forse troppo serioso. Tramite la controversa storia One More Day (Soltanto un altro giorno), le sorti dell'Uomo Ragno vengono cambiate totalmente: un patto stretto con il demone Mephisto per salvare Zia May mescola tutte le carte in tavola: viene "sciolto" il matrimonio fra Peter e Mary Jane, il mondo dimentica l'identità di Spiderman (scoperta durante la Civil War), e alcune pubblicazioni legate al personaggio vengono chiuse per sempre. Le avventure di Spider-Man ripartono con un tono diverso, alcune caratterizzate da un tocco più "teen".
    Da quel momento in poi e fino al mese prossimo (in America), e quindi da oltre un decennio, è Dan Slott a scrivere le storie di Peter Parker. Lo stesso Dan Slott che è coinvolto in questo videogame e che è supervisionato da Bill Rosemann, ex editor ora diventato uno dei capoccia della Marvel Interactive.
    Ed ecco, quindi, il contesto in cui nascono le nuove avventure videoludiche dell'Uomo Ragno.
    Spider-Man per PS4 è davvero il punto di incontro della Marvel videoludica, quella fumettistica e quella cinematografica. Un progetto che decide di prendere l'estetica che più volte abbiamo visto nei film e la mescola ad una storyline che si avvicina alle più recenti attività editoriali del ragno: valorizzando il tutto con un gameplay che pesca a piene mani sia dai videogiochi storici dedicati a questo personaggio che dal "concorrente" Batman dei Rocksteady.

    Interpreti d'eccezione

    Non contenti di avere per le mani un prodotto dalle smisurate ambizioni, i ragazzi di Insomniac hanno gettato nel "calderone" tanti altri elementi interessanti. In primis un costume nuovo che pare celare alcune sorprese, che verranno probabilmente rivelate una volta che avremo il joypad in mano.
    Ci sono anche altri indizi che ci danno un'idea della scala della produzione. Il primo, quello più ingombrante, è la presenza nel gioco di Wilson Fisk, ovvero il Kingpin. La sua partecipazione è interessante perché il personaggio è sì un avversario del ragno, ma per tutti è ormai la nemesi giurata di Daredevil (sia esso quello fumettistico o quello della serie Netflix). Con questa consapevolezza il team di sviluppo deve necessariamente misurarsi, e chissà che la comparsa di Fisk non possa portare con sé intriganti easter egg o persino qualche cameo, elementi imprescindibili per un gioco "su licenza".
    Spulciando fra i nemici di Spidey, oltre al più regolare Shocker, comparso nell'ultimo trailer, troviamo anche Mr. Negative, che sembra avere un ruolo centrale nell'economia del racconto.

    Il personaggio, con tanto di scagnozzi, è stato creato dallo stesso Dan Slott con l'aiuto di tre fenomeni della matita come Steve McNiven ("mr. Civil War" in persona), Phil Jimenez e Chris Bachalo, e rappresenta al momento un "rischio" che Marvel, Sony e Insomniac si sono voluti prendere.
    Il personaggio è infatti terribilmente recente in confronto ai "mostri sacri" che compongono l'elenco dei villain di Spider-Man, e soprattutto ha un background che lo pone non solo in immediata contrapposizione con Kingpin, ma che lo riporta all'attualità più stringente. Martin Li, questo è il vero nome di Mr. Negative, è un immigrato clandestino cinese a capo di un piccolo clan, e per chi non lo sapesse, a New York, la malavita cinese è un argomento dibattuto quasi ogni giorno su diversi media.
    Fra i comprimari illustri di questo Spider-Man videoludico c'è anche un personaggio che è forse il più interessante di tutti: Miles Morales!
    Durante il nostro precedente excursus storico, ad un certo punto abbiamo parlato dell'Universo Ultimate, tralasciando una caratteristica importante di quella etichetta. Ovvero che in quelle serie tutto era possibile. Anche che Peter Parker morisse improvvisamente e che il ruolo dell'Uomo Ragno fosse ricoperto da un ragazzino di colore con poteri leggermente diversi rispetto a quelli dell'arrampicamuri originale.

    Il personaggio creato graficamente dalla nostrana Sara Pichelli per anni ha sostituito il più famoso Peter e, dopo la famosa Secret Wars di un triennio, quella che ha distrutto l'Universo Ultimate, ora vive nello stesso universo canonico del più vecchio e famoso Parker, e spesso combatte al suo fianco.
    La sua presenza nei video dimostra quindi la voglia di presentare il personaggio al grande pubblico, e la cosa è ancora più interessante se pensate che in autunno Sony stessa (o meglio la sua divisione Sony Animation) porterà al cinema un lungometraggio animato dedicato proprio Miles (dal titolo Spider-Man: Un Nuovo Universo).
    Insomma, alla luce di tutti questi dettagli risulta davvero evidente che Spider-Man non è solo un videogame in cui oscillare da palazzo a palazzo sparando ragnatele, ammaliati da una grafica da capogiro: il progetto Insomniac è anzi uno dei più concreti esempi di come oggi i giochi su licenza possano diventare produzioni monumentali ed enciclopediche. In un'epoca in cui i diversi media si incontrano, si scontrano, si fondono e si contaminano, avere a disposizione la smisurata iconografia di Spider-Man è un plusvalore da non sottovalutare.
    Nelle prossime settimane, qui sulle pagine di Everyeye, potrete trovare approfondimenti mirati su tutti i personaggi citati in questo articolo e sulla loro storia editoriale, così da avere un quadro più completo su quello che vi aspetterà nel titolo di Insomniac. Nel frattempo, speriamo di avere al più presto qualche dettaglio in più sul gameplay, per capire se il gioco è profondo almeno quando il suo tessuto mediatico.

    Che voto dai a: Marvel's Spider-Man

    Media Voto Utenti
    Voti: 381
    8.3
    nd