Speciale Square Enix - Conferenza E3 2015

Square-Enix si presenta all'E3 di Los Angeles con una line-up particolarmente ricca che include titoli come Deus Ex Mankind Divided, Rise of the Tomb Raider e Just Cause 3: non sono mancati inoltre annunci a sorpresa.

Speciale Square Enix - Conferenza E3 2015
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Se c'è una cosa che l'E3 di quest'anno ci ha dimostrato, forse neanche con troppa sorpresa, è che l'attuale generazione è ormai pronta ad entrare nella fase della piena maturità strutturale, mettendo a tacere le malelingue che paventavano la cosiddetta "remastered era". Un annuncio dopo l'altro le prime 5 conferenze sono state un continuo innalzamento dell'asticella dell'hype, un climax ininterrotto culminato nella triade The Last Guardian/Shenmue 3/Final Fantasy VII Remake, capace di destabilizzare anche il più impassibile degli appassionati. Purtroppo questa ascesa prima o poi sarebbe dovuta finire e il passo falso questa volta l'ha fatto Square-Enix (se escludiamo il Direct di Nintendo), con una conferenza dai toni tiepidi, un po' frutto dell'inevitabile confronto con le emozioni forti dei giorni precedenti, un po' conseguenza di una presentazione non esattamente al passo con la concorrenza. Ma cosa esattamente è andato storto in quest'ora e mezza?

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La line-up presentata da Square-Enix è stata di tutto rispetto e, anzi, è partita in maniera letteralmente esplosiva: Just Cause 3 ha mostrato subito i muscoli, forte del suo carico di ironia, senza sfigurare anche nel paragone con titoli ben più blasonati. Un bel video di gameplay (con tanto di commento integrato) ha mostrato subito alcune delle feature più interessanti del titolo, dalla rinnovata veste grafica alla migliorata distruttibilità, passando per la personalizzazione di armi e veicoli. Peccato solo per l'assenza di una build giocata dal vivo sul palco, che avrebbe contribuito a dare un'immagine più "viva" del titolo. Nei nostri pensieri c'è stata, annuncio dopo annuncio, la speranza di mettere gli occhi su un playtest diretto anche degli altri prodotti, ma quel momento non è arrivato e la conferenza non è stata altro che una presentazione meccanica di video preconfezionati alternati da monologhi (spesso inconsistenti) da parte degli sviluppatori. Un modo statico di vivere il palco che ha contrastato ancor di più in relazione alla dinamicità della concorrenza, che ha fatto del test sul campo il proprio cavallo di battaglia per accaparrarsi la fiducia dei giocatori (emblematico ed estremo il pianeta casuale di No Man's Sky).
Al di là di tale scelta di marketing la conferenza è proseguita senza intoppi di alcun genere, presentando un canovaccio in parte già visto (Rise of the Tomb Raider, Final Fantasy VII Remake e World of Final Fantasy), ma sorprendendo gli spettatori in più di un'occasione con world premiere e approfondimenti di giochi già annunciati. Del primo gruppo fa parte il nuovo capitolo della saga Nier, sviluppato da Platinum Games e mostrato in maniera alquanto enigmatica a causa della mancanza di materiale qualitativamente all'altezza (per stessa ammissione del team). Il teaser, costituito quasi esclusivamente da artwork, ha lasciato molto spazio all'immaginazione, ma ulteriori informazioni in merito dovrebbero emergere nel corso del Tokyo Game Show di quest'anno. Buone nuove anche per gli appassionati di Star Ocean, che hanno potuto godere di un intenso trailer di gameplay di "Integrity and Faithlessness", quinto capitolo della saga j-rpg ora in arrivo anche nel mercato occidentale nel corso del 2016.

Le soddisfazioni maggiori di questo evento sono però arrivate dalle presentazioni di titoli già annunciati in precedenza. Graditissimo e inatteso il ritorno sui palchi dell'E3 di Kingdom Hearts 3, che si è mostrato al pubblico nel suo primo vero video di gameplay rassicurando, almeno in parte, gli animi di tutti gli appassionati che davano questo terzo capitolo per disperso nei meandri degli studi Square-Enix. Superando la gioia e l'euforia iniziali abbiamo rilevato come il gameplay non sembri aver subito cambiamenti rispetto a quanto visto nei capitoli precedenti e che invece gli interventi maggiori siano stati operati nella rappresentazione degli ambienti, che ora godono di una ricchezza vibrante e di una scala più vasta.
Ancora molto mistero sul nuovo Hitman, che, nonostante un lungo monologo introduttivo e un trailer commentato (come in Just Cause 3), non brilla per chiarezza riguardo l'effettiva portata delle proprie possibilità.

Saremo gettati in un mondo enorme e vi sarà la possibilità di affrontare missioni create dagli utenti, così da estendere la longevità potenzialmente all'infinito, ma all'atto pratico la struttura degli omicidi ricorda molto quanto visto in passato, con una varietà di approcci che vanno dallo stealth al conflitto frontale. Anche in questo caso sarebbe stato ben più opportuno mostrare come effettivamente il gioco si integri con la nuova struttura sandbox, specialmente a fronte di una data d'uscita così ravvicinata come l'8 dicembre. Un generico "2016" invece per Deus Ex Mankind Divided, titolo che ha chiuso la conferenza tra gli applausi del pubblico grazie a un gameplay trailer più che convincente, nonostante un framerate poco rassicurante che speriamo sarà una delle prime preoccupazioni del team di sviluppo. Sorvolando su tali questioni di natura prettamente tecnica ammettiamo che in alcuni momenti la produzione ha saputo letteralmente rapire i nostri cuori, presentandoci nuove abilità come un esoscheletro digitale o i pugnali da lancio incorporati nel braccio e rendendo ancora più snervante l'attesa di un ormai ricchissimo 2016.

Square Enix Square-Enix non ha peccato da un punto di vista contenutistico: anche solo il gameplay di Kingdom Hearts 3 sarebbe stata una scusa sufficiente a seguire l’intero panel. La verità che è la casa nipponica non ha voluto prendersi rischi di alcun tipo, mostrando una serie di filmati che hanno fatto sì procedere tutto liscio, ma che allo stesso tempo non sono stati capaci di coinvolgere fino in fondo, complici anche i lunghissimi interventi degli sviluppatori che si sono persi più in ringraziamenti che in consistenza. È stato questo l’esempio lampante di quanto non basti possedere solo una line-up interessante, ma sia necessario sapersi vendere bene, specialmente in un 2015 così agguerrito. Fortunatamente per Square-Enix tutti i titoli presentati sono dei sequel, quindi possono vantare già una fanbase corposa indipendentemente dai risultati della conferenza, però riteniamo necessario un cambio di rotta per gli anni a venire, almeno se si vuol continuare a tener testa agli altri giganti dell’industria.