StarCraft 2 WCS: l'italiano Riccardo Reynor Romiti prigioniero del regolamento

Riccardo "Reynor" Romiti sta ottenendo ottimi risultati in ambito internazionale eppure nel 2018 non potrà ancora partecipare ad alcun evento WCS...

StarCraft 2 WCS: l'italiano Riccardo Reynor Romiti prigioniero del regolamento
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  • Quella di Riccardo "Reynor" Romiti è una delle storie più affascinanti da raccontare davanti ad un caminetto acceso mentre all'esterno sferza il vento gelido dell'inverno e si trascorrono le ultime ore di una lunga e faticosa giornata.
    Seguendo le orme del padre Massimo, il piccolo Riccardo ha iniziato a giocare a Starcraft II giovanissimo, entrerà a far parte del suo primo clan italiano gli Aces of Spades, all'età di appena otto anni.

    L'inizio dell'avventura

    La sua avventura su Starcraft II è iniziata quasi per caso, per puro divertimento e come un vero e proprio passatempo. La razza scelta fu quella Zerg, meccanicamente più semplice, stilisticamente più accattivante, bavosa al punto giusto e terribilmente difficile da gestire durante le fasi cruciali della partita.
    Riccardo "Reynor" Romiti, questo il nickname che scelse fin dal primo giorno, ha iniziato quella che successivamente diventerà a tutti gli effetti una vera e propria carriera da videogiocatore professionista dalla lega più bassa, la bronzo, iniziando rapidamente una scalata che, a oggi, lo ha portato sino al secondo posto della ladder europea con ben 7000 punti di MMR, un risultato assolutamente straordinario.
    In questi anni Riccardo è cresciuto maturando il fisico, la voce, il corpo, la mente e lo stile di gioco, arrivando ad eccellere in un videogioco competitivo che, come abbiamo visto, ha vissuto dei momenti completamente bui nel recente passato e che avrebbero interrotto il cammino di qualsiasi giocatore. Tranne Riccardo, perchè lui non ha mai mollato la presa, divenendo sempre più forte.
    Nemmeno altri titoli videoludici competitivi di grido come Hearthstone (2014), Heroes of the Storm (2016) o, più recentemente, Overwatch e PUBG sono riusciti a portare il giocatore toscano lontano dalla "sua" creatura virtuale, lontano dalle sue unità, quelle Zerg, con cui ha condiviso i migliori momenti della sua infanzia ed adolescenza videoludica e da cui non si separerà probabilmente mai.

    Dal 2013 al 2016, Reynor ha spiccato letteralmente il volo, abbandonando il suo vecchio clan per aderire ad un nuovo e coinvolgente progetto competitivo, quello dei mYinsanity, aiutato da Giovanni "Evaner" Finizio, un giocatore semi professionista che lo ha preso sotto la propria ala e lo ha aiutato a perfezionare il suo gioco durante gli anni trascorsi nella formazione elvetica.
    Riccardo in quegli anni magici ha scoperto contemporaneamente il mondo delle gaming house, passando alcune settimane in Svizzera presso quella degli mYinsanity ed ha iniziato ad entrare nell'ottica del professionismo videoludico partecipando settimanalmente a diversi tornei internazionali di altissimo livello.

    Il più giovane Grandmaster al mondo: 12 anni e 40 giorni

    Il talento è talmente tanto puro e cristallino che lo ha portato a diventare, il 9 agosto 2014, il più giovane giocatore Grandmaster del mondo alla tenera età di 12 anni e 40 giorni.
    La notizia della sua impresa ha avuto eco immediata in tutto il mondo esportivo e, nel corso del suo percorso, non sono mancati attacchi spregiudicati e spietati nei suoi confronti da parte di alcuni haters che, soprattutto nei primi anni, lo hanno aggredito verbalmente nei più importanti forum internazionali, ovviamente per via della sua giovane età.
    "Dovrebbe andare a scuola", "Dovrebbe giocare con i suoi amici all'aperto", "Dovrebbe pensare alle ragazze", "Dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello...". Come se arrivare nella massima lega del più famoso degli RTS online possa in qualche modo precludere tutte queste possibilità della - ancora - giovanissima vita del campione, dando per scontato che senza Starcraft II tutto sarebbe stato una conseguenza dovuta.

    Eppure Riccardo, in questi anni, non ha abbandonato mai la scuola, continuando a brillare sotto un profilo scolastico, ed anzi le esperienze internazionali che ha vissuto lo hanno portato ad una conoscenza dell'inglese decisamente superiore alla media dei suoi compagni e questo è un punto estremamente a favore nell'ottica di una società dove la conoscenza delle lingue straniere è richiesta (e ormai necessaria) e le competenze in materia sono importanti anche dal punto di vista di un futuro lavorativo.
    Dopo la parentesi ai mYinsanity, Riccardo "Reynor" Romiti è tornato a giocare per una formazione italiana, i Tes Gaming che nel 2016 lo hanno portato a compiere imprese che al momento risultano ineguagliate da qualsiasi altro giocatore italiano. Nel luglio dello stesso anno a Valencia, Riccardo ha centrato un clamoroso quarto di finale, dove ha dato spettacolo sul main stage per la prima volta nella sua breve carriera da pseudo-professionista videoludico.
    Resterà nella storia, in occasione di quell'evento, la sconfitta subita da Vortix negli ottavi di finale proprio per mano di Riccardo, il giocatore spagnolo tornato a calcare il palcoscenico internazionale del Dreamhack proprio in occasione del torneo di Valencia deciderà definitivamente di smettere di giocare a livello competitivo. Quanto è stato appena raccontato è avvenuto in un momento storico molto particolare, iniziato con la riforma del sistema WCS avvenuta nel 2013 e promossa da Blizzard, intenzionata a creare un circuito professionistico in grado di poter competere con gli altri colossi del gaming competitivo.

    Salvate il soldato Reynor

    Riccardo da quel momento non potrà più partecipare a tornei validi per il punteggio WCS, il regolamento infatti, parla chiaro:"Bisogna aver compiuto 16 anni di età al 1° gennaio".
    Un colpo durissimo per la carriera di Reynor a cui, nel giro di poco tempo, viene negata la partecipazione a tutti gli eventi internazionali organizzati dall'Intel Extreme Masters, da organizzazioni private collegate a Blizzard e, infine, anche a tutti i Dreamhack, proprio come è avvenuto proprio nel 2017.
    La situazione è talmente seria e devastante che avrebbe fatto alzare bandiera bianca a chiunque ma, ancora una volta, la determinazione di Riccardo è andata ben oltre qualsiasi logica o pensiero razionale, la passione ha prevalso e un desiderio di riscatto e di rivincita possibile, in un futuro non troppo lontano, ha preso il sopravvento. In questi mesi, il ragazzo toscano ha partecipato a numerosi tornei internazionali, entrando a far parte dei Prophecy eSports e arrivando ad essere l'incubo di tutti i più importanti giocatori professionisti che ha sconfitto ripetutamente lanciando segnali di sfida all'intero sistema.

    Il paradosso del Regolamento

    La scelta di Blizzard è condivisibile ma altresì paradossale, il secondo giocatore più forte della regione europea non può partecipare agli eventi del circuito internazionale WCS, semplicemente per il fatto che non ha ancora compiuto 16 anni. Dal punto di vista sportivo quella di Riccardo è una situazione "borderline": anche negli sport tradizionali ci sono i limiti di età, ovviamente un ragazzo di 15 anni non potrà partecipare alla categoria Seniores, ad esempio, ma è altrettanto vero che le federazioni garantiscono comunque la possibilità al ragazzo di esprimere il proprio gioco attraverso delle competizioni adeguate alla sua fascia d'età.
    Nel caso di una società privata, però, le regole sono decise arbitrariamente ed in base al titolo videoludico che ci si trova di fronte, ad esempio per Overwatch e Hearthstone la partecipazione dei minori di 16 anni alle competizioni internazionali è permessa sotto la previa autorizzazione di un genitore o di chi ne fa le veci.

    A questo punto appare chiaro che, se la parola "esport" comprende davvero anche quel concetto di "sport" che spesso viene dimenticato a favore dello spettacolo e del business nella società di oggi, sembra corretto che a Riccardo "Reynor" Romiti possa essere data la possibilità di prendere parte al circuito professionistico WCS seguendo un regolamento specifico per la categoria dei minori di 16 anni che, ad oggi, è completamente assente.
    Alla luce di questi fatti Blizzard avrebbe dovuto garantire quantomeno un sostegno al ragazzo, coltivare la sua crescita nel mondo esportivo ed iniziare a costruire una sorta di "settore giovanile" di talenti che nel futuro avranno il compito di sostituirsi a chi avrà necessariamente fatto il suo tempo, permettendo alla scena e al gioco competitivo un continuo mutamento.

    Ancora per un altro lungo anno Riccardo sarà prigioniero del regolamento

    Al giocatore azzurro sarà infatti impedito di partecipare, anche dopo il compimento del sedicesimo anno di età, ai tornei valevoli per il circuito WCS 2018, in quanto avrebbe dovuto avere già sedici anni al 1° gennaio 2018. Una sorta di beffa per Riccardo, la cui situazione è realmente assurda, pur raggiungendo l'età limite a luglio di quest'anno e avendo l'autorizzazione del tutore legale, non avrà modo di esprimersi nei tornei più importanti del panorama di Starcraft II a livello internazionale.

    Intervistando il ragazzo, poco prima della sua partenza per Barcellona, in occasione del torneo di qualificazione europeo al WESG, ero riuscito a strappare una sua dichiarazione nella quale il giovane manifestava tutto il proprio desiderio di riscatto e libertà: "Sto aspettando di compiere 16 anni per poter dimostrare quanto valgo", queste le sue parole, in realtà un po' più colorite, tipiche di un'età tra l'adolescenza e quella adulta nella quale vorresti essere già considerato come tale ma hai ancora bisogno di tempo per maturare appieno.
    La giovane età di Riccardo gli permette d'esser ancora paziente ma, dall'altro lato, deve nascere la volontà di creare un movimento di giovani che possa costituire il futuro di Starcraft II a livello internazionale e, per farlo, si necessitano azioni coraggiose da parte delle aziende organizzatrici dei tornei e della stessa casa produttrice. Durante questo periodo di "interdizione dalle competizioni" che, giorno dopo giorno, si sta riducendo Riccardo può continuare ad allenarsi con serenità, partecipando a tutti i tornei minori e preparandosi come si deve, in vista della prossima stagione WCS. che, ne siamo certi, lo vedrà indiscusso protagonista della scena competitiva.

    StarCraft II L'introduzione delle War Chest e la rivoluzione del Free to Play hanno segnato l'inizio di un futuro ricco e divertente per Starcraft II, titolo che si avvia a diventare un'alternativa competitiva ai generi più popolari che stanno riempiendo i palazzetti di tutto il mondo e facendo numeri impensabili.La linea tracciata da Blizzard è chiara, il filo rosso che condurrà Riccardo al debutto nel mondo competitivo si sta facendo sempre più spesso e ormai non manca davvero molto tempo per poterlo definire come un vero e proprio tappeto.

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