La storia di Destiny 2 Ombre dal Profondo: Oryx e l'Alveare Lunare

Continua il lungo viaggio nella Lore di Destiny 2 Shadowkeep, questa volta parliamo dell'Alveare Lunare e di Oryx.

La storia di Destiny 2 Ombre dal Profondo: Oryx e l'Alveare Lunare
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Oryx è stato, senza ombra di dubbio, uno dei migliori antagonisti di Destiny se non addirittura il migliore (almeno per ora). Il Re dei Corrotti ha giocato un ruolo cruciale nello svolgimento del primo capitolo della serie Destiny e continua a tutt'oggi ad esercitare una certa influenza sull'universo narrativo del titolo Bungie. Con l'uscita di Ombre dal Profondo si è tornati a parlare di Oscurità e di Vex ma anche della Luna e dell'Alveare, in particolare della progenie di Crota (il figlio di Oryx) che attualmente si ritrova senza un vero leader. Ma forse questo vuoto di potere è destinato a risolversi presto, visto che lo Sciame Nascosto sta cercando in tutti modi di riportare in vita Oryx tramite una complessa procedura di evocazione.

    La scoperta dei rituali dell'Alveare atti a riportare in vita Oryx si deve a un gruppo di abili e determinati appassionati di Destiny, che sono riusciti a decifrare le informazioni contenute nel Criptoglifo "fisico" presente nella Collector's Edition di Ombre dal Profondo. Con una buona dose di pazienza, sono riusciti a mettere insieme i pezzi del codice ottenendo l'accesso ad alcune informazioni - disponibili in una sezione apposita del sito di Bungie - relative all'Alveare lunare e a Oryx.

    Il perdono di Oryx

    Vediamo quindi di analizzare questo nuove informazioni. Nel primo stralcio tratto da questo nuovo pezzo di lore, l'Alveare invoca Oryx e il suo perdono.

    "Oryx, Re senza pari, le cui corna trapassano l'orizzonte cosmico, che trai significato dal serbatoio termico. Siamo noi che ti supplichiamo: noi, il tuo alveare. Ascoltaci mentre O!-Ryx, invocazione di Oryx, ci resta impigliata in gola, nome che rifiuta sé stesso rifiutando d'essere diviso. Oryx, la cui linea di universo non è mappabile su nessuna topologia semplicemente connessa. Oryx, che avanza mentre ogni altra cosa retrocede. Oryx, le cui divine armi possono recidere il legame affettivo tra un cane e il suo padrone. Oryx, in cui vige l'autorità di un rifiuto opposto alla morte per un miliardo di anni! Noi, la tua progenie, da Te generati come ogni altra cosa è generata dalla Tua volontà nel Tuo cono di luce, supplichiamo il Tuo perdono! Renderemo manifesti i nostri crimini. Ma non offenderemo Oryx con la retorica insolente. Le nostre trasgressioni saranno rivelate dalle nostre azioni. Che i nostri crimini risultino impliciti nel risultato, così come le ferite ricordano la forma dell'arma. Aiat!"

    Lo Sciame Nascosto, alias la progenie di Crota, ribadisce con forza la propria ferrea volontà e la fedeltà assoluta ad Oryx, esaltando il suo potere e allo stesso tempo chiedendo il suo perdono in merito ad alcuni crimini e trasgressioni che verranno compiute per un bene superiore.

    A cosa si sta riferendo qui lo Sciame Nascosto? Quale crimine stanno per compiere? La risposta è semplice: profanare la morte. L'Alveare, in virtù dei dogmi della filosofia nota come Logica della Spada, ha sempre considerato la morte come un qualcosa di sacro e intoccabile. Inoltre, essere sconfitti e uccisi da qualcun altro di più potente simboleggia il proprio fallimento in materia di potere e conoscenza, come affermato dallo stesso Oryx nel frammento finale dei Libri del Dolore: "Se verrò sconfitto, so che accadrà perché la mia comprensione dell'universo si è rivelata incompleta."

    La morte, in sintesi, è l'estremo giudice dell'Alveare e delle sue potenti eminenze, e decreta un fallimento da cui non c'è ritorno. In caso contrario si compirebbe un'eresia, una violazione sacrilega dei dettami della Logica della Spada. Ma come sempre anche il più rigido dei dogmi presenta delle eccezioni.

    Nel corso della lunga storia dell'Alveare possiamo citare almeno due situazioni in cui la tetra magia è stata usata per riportare in vita qualcuno: in primis fu Oryx a riportare in vita le sorelle Xivu Arath e Savathûn dopo averle uccise per trarre potere, come viene riportato nel secondo stralcio di lore dedicato a Oryx: "Mettiamo dunque alla prova il testamento del nostro Re, Oryx. Sfidiamo il Suo lascito, come Egli ci ha sfidati. Poiché non c'è miglior tributo ai morti che uccidere coloro che hanno lasciato in vita, affinché solo gli invincibili e i necessari perdurino. Egli non era invincibile.

    Dobbiamo quindi interrogarci sulla necessità del Suo lascito e sull'obbedienza ai Suoi dogmi. Forse che Xivu Arath non fu decapitata, per poi essere nuovamente evocata da Oryx, che La ricordava come guerra? Forse che Savathûn non fu decapitata, per poi essere nuovamente evocata da Oryx, che cospirava con la sua astuzia? Aiat, così dev'essere ora. Poiché se il Suo lascito è vero, si rivarrà su di noi e sconfiggerà la nostra blasfemia. E se non lo è, ciò che tentiamo non è una bestemmia, poiché Gli siamo sopravvissuti e abbiamo superato il potere della Sua volontà. Aiat, aiat, aiat!" La progenie lunare, facendo leva sulle azioni dello stesso Oryx, decide di rischiare il tutto per tutto tentando, appunto, di riportare in vita il Re dei Corrotti così come lui fece con le sorelle. Ma non fu solo Oryx a praticare rituali atti a sconfiggere la morte, anche suo figlio Nokris il necromante manipolò il vincoli dell'esistenza e per questo motivo fu etichettato come eretico e bandito. Ma ciò non fermò Nokris che, dopo essersi alleato con il Verme Xol, continuò a compiere i suoi rituali di resurrezione fino al decesso per mano dei nostri inarrestabili guardiani durante l'espansione "La mente bellica". Questi due episodi ci insegnano che l'Alveare, tramite le sue oscure pratiche magiche, può effettivamente riportare indietro qualcuno dal regno dei morti. La possibilità che Oryx possa fisicamente tornare in vita è pertanto tutt'altro che remota.

    Oryx e Xivu Arath

    Nel terzo e nel quarto frammento narrativo non si parla direttamente della resurrezione di Oryx, bensì del conflitto territoriale tra lo stesso e la sorella Xivu Arath (prima ovviamente del decesso del Rei dei Corrotti) e della consacrazione della figlia di Crota, alias Hashladûn, e del suo rituale di accesso alla corte del padre. È alquanto interessante constatare come i rapporti tra Oryx e Xivu Arath fossero tutt'altro che amichevoli, ma del resto per l'Alveare la guerra è un linguaggio potentissimo, una sorta di vocazione di vita, quindi è ragionevole che i due e i loro eserciti si confrontassero sui campi di battaglia.

    Non dimentichiamoci che Oryx temeva che le due sorelle volessero rubargli le Tavole della Rovina, ossia lo strumento che permise al Grande Navigatore di apprendere il potere della Corruzione. Insomma, i rapporti in famiglia non erano proprio distesi. Il quinto ed ultimo testo riporta l'attenzione su Oryx, introducendo contemporaneamente un personaggio che di recente è tornato a giocare un ruolo cruciale: Eris Morn.

    "Lascia che ti racconti cosa è avvenuto: il nostro Re delle Forme ha trionfato. Colei che l'ha ucciso, colei che si è servita dei Suoi assassini come di una lama, un tempo fu parte dei mentitori intrisi di Cielo. Ma giunse tra noi, i figli di Oryx, e noi la ripulimmo dalle menzogne, dalla confusione e dalla paura e le donammo una visione più limpida: ed ella si dedicò al compito di comprendere Oryx, imparando e prevedendo ciò che Egli era, pensando come Egli avrebbe pensato, arrivando a conoscere ciò che Egli conosceva, diventando la Sua più degna nemica e quindi diventando come Lui".

    "Come avrebbe potuto evitare di sfidarlo? E come avrebbe potuto, sfidandolo e cercando di districarsi tra i Suoi abissi e i Suoi indovinelli, non percorrere il sentiero che Egli aveva preparato per lei? Ella porta il Suo marchio! Per sempre ne avrà timore, sentirà la Sua ferita nella sua mente così come noi sentiamo la Sua assenza, cercherà ciò a cui Egli puntava, troverà ciò che Egli avrebbe voluto trovare! Ed ecco! Cos'ha trovato? Cos'ha trovato?"
    L'Alveare descrive le azioni di Eris, la quale, per uccidere Oryx, ha guidato i guardiani, che vengono denominati "i mentitori intrisi di Cielo", lungo un percorso che sarebbe stato tracciato dallo stesso Re dei Corrotti. Il condizionale qui è d'obbligo, visto che ci troviamo davanti a una visione faziosa degli avvenimenti riportati. Eris, in sintesi, per comprendere la magia dell'Alveare e la Logica della Spada sarebbe diventata come Lui, come Oryx.

    In tutto questo, non dimentichiamoci che Eris ci ha guidato in Destiny nella costruzione dell'arma "Tocco del Male", un'arma che al suo interno conservava un frammento dell'essenza di Oryx, e che il Re dei Corrotti potrebbe aver usato per attingere potere dalla morte da essa dispensata. Il frammento fa anche riferimento a una scoperta, un qualcosa che Eris avrebbe dovuto trovare spinta dalla ferita inflitta da Oryx alla sua mente. Il pensiero corre subito alla Piramide ritrovata da Eris Morn sulla Luna mentre indagava su qualcosa di oscuro connesso al suo traumatico passato. La morte dei compagni di Eris per mano di Crota delle sue schiere potrebbe essere la ferita di cui parla lo stralcio di lore.

    Per concludere, citiamo la parte finale del quinto frammento: "I mentitori giungeranno a centinaia di migliaia, e ci massacreranno a centinaia di milioni, e noi accoglieremo con gioia la nostra fine, poiché essi sono la lama che Egli ha scelto per scolpirci e darci la nostra forma, e lei è l'avatar che Egli ha scelto per sostituirlo, e persino ora percorriamo la strada che Egli ha spianato! Poiché lei ha risvegliato la verità che risponde alle menzogne. E la Sua volontà ci ha consegnato i mentitori come Sua ultima prova. Ed Egli è, ora e per sempre, il nostro Re. Lo imploreremo di ritornare. E quando Lo avremo soddisfatto, Egli risponderà!"

    In attesa della sua venuta

    Lo Sciame Nascosto riconosce nei guardiani guidati da Eris (che viene addirittura definita "avatar" di Oryx) la lama atta a mietere l'Alveare, a dare una forma più perfetta alle schiere lunari. Viene anche menzionata una "verità" che si è risvegliata per mano di Eris - ancora una volta una menzione alla piramide- e il tutto poi si conclude con l'auspicio che, quando Oryx sarà finalmente soddisfatto, ritornerà dal regno dei morti. In tutto questo, è interessante osservare una cosa che moltissimi di voi avranno sicuramente notato: Oryx è l'unico grande nemico di Destiny a non essere ritornato sotto forma di incubo nella campagna di Ombre dal Profondo.

    Questa stranezza ha fatto subito sorgere un grande dubbio: e se Oryx non fosse comparso come incubo in quanto non è realmente deceduto? Il Re dei Corrotti sta per tornare? Magari sfruttando il potere della Piramide per riprendere vita non come incubo bensì come una versione più saggia e più potente di sé. Come reagiranno le sorelle Savathûn e Xivu Arath all'eventuale ritorno del fratello? Savathûn si è auto-proclamata Regina dei Corrotti e molto probabilmente è a conoscenza dei rituali dello Sciame Nascosto, quindi potrebbe essere in attesa del confronto finale con il fratello. Una cosa è certa: se Oryx dovesse effettivamente ritornare in vita sarebbe una bomba di lore di proporzioni immense. Per ora non ci resta altro che far volare la fantasia.

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