Stranger of Paradise: come si collega al primo Final Fantasy

Proviamo a capire in che modo Stranger of Paradise si ricollega al primo Final Fantasy e ne reinterpreta la mitologia originale.

Stranger of Paradise: come si collega al primo Final Fantasy
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  • Pc
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  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Presentato ufficialmente durante l'E3 2021, sin dal primo istante Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin ha suscitato la nostra spasmodica curiosità a causa degli evidenti collegamenti con la trama del primissimo Final Fantasy. Non a caso, dopo aver completato la prima demo del prodotto ipotizzammo immediatamente che questo potesse essere a tutti gli effetti un prequel del gioco lanciato nel lontano 1987. E sebbene il producer Fujiwara Jin abbia in seguito asserito dinanzi ai nostri microfoni che il titolo avrebbe soltanto reinterpretato e rivisitato l'immaginario del capostipite (per tutti i dettagli leggere la nostra intervista agli sviluppatori di Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin), non abbiamo mai scartato del tutto l'ipotesi del prequel. Avvenuto lo scorso 18 marzo su PC e console, il lancio di Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin ha quindi confermato buona parte dei nostri sospetti iniziali, dando un senso al suo inequivocabile sottotitolo.

    Il mito dei Guerrieri della Luce

    Per capire in quale modo Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin si ricolleghi e in parte reinterpreti la mitologia dell'episodio apripista della saga dobbiamo prima riepilogare i passaggi fondamentali della trama di Final Fantasy. Partorita dalla mente geniale di Sakaguchi Hironobu, la prima fantasia finale era ambientata in una realtà originariamente idilliaca, in cui i quattro Cristalli controllavano e regolamentavano le forze della Terra, dell'Acqua, del Vento e del Fuoco, diffondendo la luce e l'armonia in ogni dove.

    Il prolungato periodo di pace, tuttavia, terminò quando le suddette pietre persero i rispettivi bagliori: come risultato, non solo l'ordine naturale del pianeta venne sconvolto, ma l'oscurità iniziò a diffondersi nei suoi tre continenti e a generare delle spaventose creature mai viste prima. Scacciata dalla Fortezza Volante - una tecnologica stazione satellitare costruita grazie al Cristallo del Vento - l'avanzatissima civiltà composta dai discendenti del Popolo del Cielo venne ad esempio costretta a stabilirsi sulla superficie del corpo celeste, dove appunto fondò la città di Lufenia. Dopo aver adottato il nome di "Lufeniani", i suoi abitanti cominciarono inoltre a tramandare una leggenda secondo cui circa quattrocento anni dopo la caduta della loro fiorente civiltà sarebbero comparsi quattro portatori di luce, i quali avrebbero purificato i Cristalli e ripristinato l'armonia perduta. Quattro eroi straordinari che i popoli di tutto il mondo avrebbero conosciuto come i "Guerrieri della Luce". Prima ancora della loro comparsa, però, i Lufeniani inviarono cinque guerrieri a indagare sulla possibilità che una forza malvagia ancora più grande e pericolosa controllasse i Demoni che avevano corrotto i Cristalli (incluso quello che li aveva esiliati dalla loro patria originaria), ma nessuno di questi fece mai ritorno a Lufenia.

    Alcuni secoli più tardi, il rapimento della principessa Sarah da parte del perfido Garland spinse il sovrano di Cornelia a cercare disperatamente l'aiuto dei quattro eroi della leggenda, che come anticipato dal profeta Lukahn si presentarono al suo cospetto per debellare le forze del male. Penetrati nel Santuario del Caos dove il nemico si era rifugiato, i paladini sconfissero Garland e salvarono Sarah, per poi rintracciare i quattro Cristalli e annientare i rispettivi custodi.

    Una volta abbattuti anche Tiamath, Lich, Marilith e il Kraken, i campioni della leggenda ripristinarono dunque la luce dei Cristalli e raggiunsero il Lago Crescente, dove scoprirono l'amara verità: come ipotizzato secoli addietro dai Lufeniani, i Demoni erano davvero controllati da una creatura ancora più potente e intenzionata a sottomettere il mondo, e che per giunta si era stabilita in un passato lontano di 2000 anni.

    Attraversando il portale creato nei Tempio dei Demoni, i Guerrieri della Luce viaggiarono quindi a loro volta nel tempo per raggiungere e sconfiggere nuovamente i quattro Demoni, così da poter incontrare il loro vero padrone: Garland.

    Come spiegato dal cavaliere nero, il boss precedentemente battuto dagli eroi era stato salvato in punto di morte dai Demoni, che lo avevano spedito nel passato affinché questi potesse diventare Chaos, generare egli stesso le quattro mostruosità destinate a corrompere i Cristalli e creare di conseguenza un loop temporale finalizzato a ripetersi in eterno, garantendogli tra le alte cose l'immortalità. Anziché perdersi d'animo, dei Guerrieri della Luce determinati a porre fine ai piani di Chaos si batterono con coraggio contro la forma demoniaca assunta da Garland e riuscirono infine a vincerla, riportando la pace nel mondo.

    Il Progetto Stranger

    Laddove in Final Fantasy i Lufeniani erano delle entità benevole, nonché disposte a supportare gli eroi della profezia, in Stranger of Paradise i diretti discendenti del Popolo del Cielo fungono invece da antagonisti. Forti di conoscenze e tecnologie avanzatissime, in un'epoca non meglio precisata questi hanno realizzato che l'equilibrio tra luce e oscurità era destinato a spezzarsi e a causare la totale distruzione del mondo.

    Avendo accesso a un cristallo dimensionale che consente di riavvolgere il tempo di Cornelia e creare infinite opportunità per ripristinare l'equilibrio tra i due poteri, dei Lufeniani paragonabili a veri e propri Dei hanno quindi dato inizio al "Progetto Stranger": un piano che fondamentalmente consiste nell'inviare una manciata di esseri provenienti da un altro mondo nel regno di Cornelia affinché lottino contro l'oscurità diffusa dalla stessa Lufemia, assicurando un certo equilibrio.

    Creati appositamente per combattere, Jack, Ash e gli altri Stranger possiedono poi dei Cristalli neri che accrescono a dismisura i loro poteri, ma che per contro ne cancellano i ricordi, permettendo alle pseudo-divinità di resettare i guerrieri e riutilizzarli ad ogni nuovo ciclo. Dopo tanti tentativi falliti, il suddetto esperimento ha consentito ai Lufeniani di comprendere che il problema principale di Cornelia sono proprio gli esseri umani, le cui emozioni possono combinarsi all'oscurità per generare l'incontenibile Chaos.

    All'insaputa dei Lufeniani, però, durante uno dei vari cicli Jack e i suoi compagni hanno scoperto loro malgrado di essere soltanto delle pedine nelle mani dei loro creatori e che questi avrebbero a un certo punto estirpato la vita in tutto il regno di Cornelia per prevenire la rovina. Infuriato e deciso a fermarli, un Jack ormai prossimo a perdere i ricordi e a iniziare un nuovo ciclo ha coinvolto dunque Astos (l'agente scelto dai Lufeniani per guidare gli Stranger e riferire tutti i loro progressi) nel suo ingegnoso piano: guidando segretamente il party, nel corso del ciclo successivo l'Elfo Oscuro avrebbe aiutato Jack e compagni a ricordare tutto quanto, dando loro la possibilità di interrompere una volta per tutta il loop temporale vissuto dagli Stranger.

    La genesi di Final Fantasy

    Come raccontato nella nostra recensione di Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin, l'action RPG di Square Enix e Team Ninja si apre con l'arrivo di Jack, Ash e Jed nel regno di Cornelia, dove i tre combattenti vengono messi costantemente alla prova affinché possano dimostrare il loro valore e ottenere l'accesso al Santuario del Chaos. Acclamati dal popolo e riconosciuti dallo stesso sovrano, almeno in apparenza i protagonisti di Stranger of Paradise diventano pertanto i fantomatici Guerrieri della Luce del primo Final Fantasy e ripercorrono a grandi linee le tappe del loro viaggio.

    Difatti, sebbene Jack e gli altri finiscano per affrontare sia Garland che i quattro Demoni al servizio di Chaos, il loro percorso può considerarsi inedito e solo vagamente ispirato a quello narrato nel primo Final Fantasy. Un importante dettaglio che per quasi tutta la durata della campagna lascia credere al giocatore che Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin sia davvero soltanto una rivisitazione del titolo di Sakaguchi, come promesso dal producer Fujiwara. La realtà viene a galla soltanto nelle battute conclusive dell'intreccio, quando Jack e i suoi riacquistano le memorie perdute e, ribellandosi ai Lufeniani, innescano una catastrofica serie di eventi. Per evitare che i loro creatori possano mettere in atto la cancellazione di Cornelia, Jed, Ash, Sophia e Neon costringono il leader ad assorbire la loro oscurità e abbracciare il potere del Chaos. Ad un passo dal divenire egli stesso l'odiata divinità che il party voleva annientare, lo Stranger raggiunge la base dei Lufeniani e li obbliga a troncare i legami tra loro realtà e quella di Cornelia.

    Abbattendo anche la manifestazione fisica di Chaos per assorbirne i poteri, Jack viene quindi trascinato in un passato lontano di 2000 anni dai suoi quattro compagni di viaggio, che nel frattempo si sono trasformati nei quattro Demoni del Chaos.

    Non essendo più manipolati dai Lufeniani, il mondo e gli abitanti di Cornelia possono finalmente decidere da soli il proprio avvenire, ma dal momento che a un certo punto questi avranno comunque bisogno di eroi che possano salvarli dalla distruzione, Jack e i suoi decidono di diffondere l'oscurità per favorire la comparsa dei veri Guerrieri della Luce. Mentre Sophia, Neon, Ash e Jed corrompono i Cristalli come da copione, secoli più tardi il protagonista Jack Garland diventa l'antagonista principale di Final Fantasy e rapisce la principessa Sarah, mettendo in modo gli ingranaggi del destino.

    Sfruttando ancora una volta l'espediente del loop temporale e dipingendo Garland e suoi Demoni come i tragici eroi che hanno contribuito a modo loro a creare le condizioni favorevoli alla venuta dei guerrieri della profezia, Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin non appare affatto come una semplice reinterpretazione, ma può essere considerato a tutti gli effetti un ipotetico prequel del primo Final Fantasy.

    Al netto di una sceneggiatura ridondante e a tratti forzata, dobbiamo riconoscere a Square Enix il merito di aver finalmente caratterizzato il personaggio di Garland, le cui azioni efferate non sembrano più quelle di un folle intenzionato a governare su Cornelia, bensì quelle di un eroe votato al sacrificio e disposto a diventare l'incarnazione stessa del male pur di proteggere il regno tanto amato.

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