Stranger Things: come sarebbe il videogioco ideale del Sottosopra?

Abbiamo provato ad immaginare il videogioco ideale basato su Stranger Things, la serie Netflix dei record firmata dai Duffer.

Stranger Things: come sarebbe il videogioco ideale del Sottosopra?
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Se esiste uno "starting point" da cui l'industria dell'intrattenimento ha reso mainstream concetti come l'effetto nostalgia e l'amore per gli anni Ottanta, quel momento nasce sicuramente da opere come Stranger Things. L'opera dei fratelli Duffer è entrata con prepotenza nell'immaginario collettivo, imponendosi come grande crogiolo di riferimenti alla cultura pop e alla memoria storica dell'entertainment, al punto che ci siamo chiesti quanto tempo occorra perché la serie TV prodotta da Netflix colonizzi il panorama dei grandi kolossal videoludici.

Non che Stranger Things non abbia già varcato la soglia del mondo dei videogiochi, purtroppo con scarso successo, come vi raccontiamo nella nostra recensione di Stranger Things The Game o come dimostra l'annuncio di un gioco di Stranger Things da Telltale Games, di cui ad oggi non abbiamo più notizie. Un recente, misterioso post a tema Stranger Things sui canali di Xbox lascia però presagire che qualcosa potrebbe bollire in pentola, ed ecco perché vogliamo riflettere su cosa ci piacerebbe vedere in un videogioco Tripla A dedicato alle avventure di Will, Mike, Dustin e Lucas.

Universo espanso

Partendo dal presupposto che un videogioco su Stranger Things dovrebbe, a parer nostro, essere singleplayer, così da sfruttare la ricchezza e il fascino dell'immaginario di partenza, è opportuno ragionare sulla storia che il titolo potrebbe e dovrebbe raccontare.

L'eventualità che il gioco ripercorri fedelmente le vicende della serie TV ci sembra un po' sprecata e ridondante, soprattutto considerato l'universo espanso che ruota attorno alla trama principale. Già a partire dalle prime season, infatti, lo show dei Duffer Brothers ha dato vita ad un'interessante sottobosco multimediale: sono già diversi i fumetti e i romanzi che approfondiscono il background dei protagonisti e della "mitologia" di Stranger Things, come ad esempio il passato di Jim Hopper, i retroscena dietro i loschi esperimenti ai laboratori di Hawkins o addirittura le storyline dei "fratellini" di Undici, vittime come la protagonista delle ricerche del dottor Brenner. Proprio quest'ultima ipotesi è quella che ci stimola di più. Proprio come accade nei comics dedicati al franchise, ci piacerebbe conoscere meglio gli altri personaggi in possesso di superpoteri ed esplorare le loro storie, i loro affetti e i rispettivi drammi. Sarebbe davvero stuzzicante, insomma, vivere una vicenda che sia almeno parallela a quella dei quattro protagonisti, se non addirittura ambientata qualche tempo prima.

Sia nel corso delle precedenti tre stagioni, ma soprattutto durante l'imminente quarta season (eccovi, in anteprima, la nostra recensione di Stranger Things 4) abbiamo avuto modo di scoprire quanto il passato di Hawking abbia ancora tanto da raccontare. Allo stesso modo, come potrete scoprire guardando i 7 episodi che compongono il "Volume 1" di Stranger Things 4, lo stesso Sottosopra riserva ancora moltissimi segreti da scoprire, una sorta di "lore" vera e propria che affonda le proprie radici nell'oscuro passato della misteriosa cittadina dell'Indiana. In conclusione, volendo anche tirare le somme su quanto detto finora, il nostro desiderio sarebbe assistere ad una storia ambientata nell'universo dei Demogorgoni.

La formula giusta

Quale potrebbe essere, a questo punto, la giusta formula di gameplay per un videogioco su Stranger Things? Ovviamente tutto dipenderebbe dai toni del racconto e soprattutto dalla natura dei protagonisti. Immaginare un action, ad esempio, può rivelarsi concreto soltanto se il titolo ci mettesse nei panni di un individuo dotato di capacità paranormali come il personaggio interpretato da Millie Bobby Brown.

In questo caso specifico riteniamo che il punto di riferimento possa essere Control: il capolavoro di Remedy, d'altronde, ci ha già dimostrato come potrebbe essere un videogame in salsa new weird e fantascienza, tutti sottogeneri di una narrativa che Stranger Things ha sempre avuto nelle proprie corde. Sarebbe forse la soluzione ottimale, soprattutto perché ipotizzare un'avventura dai ritmi ludici serrati senza impersonare un superumano darebbe vita ad un titolo fin troppo anonimo: pensiamo, ad esempio, alla possibilità che il nostro avatar sia una donna o un uomo normali, magari un poliziotto ispirato al burbero Hopper. Ne risulterebbe una sorta di survival action con una componente shooter, forse sulla scia delle ultime iterazioni di Resident Evil. Parliamo tuttavia di un genere fin troppo saturo nel mercato contemporaneo, che così facendo risulterebbe solo una copia scialba di congeneri più blasonati e non renderebbe giustizia alle atmosfere di Stranger Things. Non bisogna però dimenticare una delle principali peculiarità della saga: l'esistenza di una dimensione parallela alla nostra, interconnessa grazie a misteriose forze soprannaturali e dimora di svariate mostruosità, capaci all'occorrenza di sconfinare da un piano all'altro.

Impossibile, dunque, non pensare ad un'avventura investigativa dalle tinte horror sulla scia di The Medium (la nostra recensione di The Medium è ad un portale di distanza), in cui proprio la meccanica di una visuale "splittata" tra le due dimensioni aprirebbe alla possibilità di risolvere svariati enigmi ambientali. L'assenza di un combat system potrebbe essere bilanciata dallo stealth: sulla falsa riga della protagonista di The Medium, per esempio, l'obiettivo sarebbe sfuggire alle grinfie dei Demogorgoni seminandoli senza farci individuare.

Un po' a là A Way Out, inoltre, il gameplay potrebbe sfruttare le regole di base dell'Upside Down per far collaborare i personaggi durante le indagini, anche a distanza. Immaginiamo, ad esempio, l'eventualità di emulare i messaggi del piccolo Will Byers e sfruttare la comunicazione tra il nostro mondo e il Sottosopra attraverso il sistema elettrico, così da permettere ai protagonisti di risolvere puzzle oppure ottenere informazioni utili.

Una feature del genere, forse, potrebbe dare il meglio di sé in una eventuale modalità cooperativa, sia locale che online. In quest'ultimo caso, peraltro, potrebbe addirittura subentrare un multiplayer asincrono, così da ottenere messaggi preziosi da giocatori di tutto il mondo che, in quel preciso istante, stanno esplorando il Sottosopra. La nostra ultima ipotesi, che in parte strizza l'occhio al progetto di Telltale annunciato nell'ormai lontano 2018, guarda infine al genere delle avventure grafiche.

Un gioco che, quanto meno nella cornice ludonarrativa, strizzerebbe l'occhio ad un formato cinematografico o televisivo, e dunque vagamente simile nel concept all'opera originale. Più che nello stile di Telltale, in realtà, immaginiamo un titolo che si avvicini allo storytelling sperimentato da Supermassive Games in Until Dawn o, più recentemente, in The Dark Pictures Anthology. Parliamo quindi di un'esperienza interattiva composta da un cospicuo numero di personaggi, tutti giocabili a intermittenza nel corso dell'avventura e il cui destino sarebbe relegato alle scelte compiute dal giocatore.

Immaginate, insomma, che una precisa decisione morale possa compromettere la sicurezza di uno dei protagonisti, uccidendolo ed escludendolo dalla trama per il resto dell'avventura. In realtà non ci sorprenderebbe nemmeno una soluzione che guardi anche a Life is Strange: un teen drama degno di questo nome, che metta comunque al centro della narrazione la crescita dei suoi protagonisti e il loro incontro con il paranormale. Resta il fatto, comunque, che a tutto ciò dovrebbe aggiungersi una regia squisitamente horror. E quest'ultima, a prescindere dal genere videoludico o dalla formula di gameplay, dovrebbe essere sempre e comunque la costante da cui dovrebbe partire un videogioco di Stranger Things.

Stranger Things 4 Che si tratti di un titolo basato su esplorazione e investigazione, di un action che ricordi vagamente Control o persino di un'avventura interattiva basata sulla gestione dei personaggi e sulla loro morte, una cosa è certa: Stranger Things, vera e propria icona pop della serialità contemporanea, meriterebbe un videogioco degno di questo nome, capace di contaminare le atmosfere da coming of age con quella cornice orrorifica che i fratelli Duffer hanno saputo sfruttare egregiamente in questi anni.

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