Mario Maker ha un titolo definitivo, non particolarmente originale, ma definitivo: Super Mario Maker. È bastato aggiungere il tradizionale "Super", et voilà. L'annuncio arriva in coda alla finale dei Nintendo World Championships, quando i due sfidanti si sono dovuti dare battaglia in quattro livelli creati per l'occasione da un paio di torturatori visionari. Non si spiega altrimenti la genialità, e la difficoltà, di quei quattro scenari. Se già Super Mario 3D World giocava, qua e là, coi canoni della serie, qui tutto viene stravolto. Nulla sarà più come prima: ti ritrovi continuamente sorpreso e spiazzato. Niente di nuovo, verrebbe da dire, il mondo è pieno di giochi che includono editor e quant'altro per soddisfare la creatività dei giocatori. Non fosse che la serie di Mario, per importanza e influenza, è un po' come la Divina Commedia. Ti azzarderesti a modificare alcuni versi, a spostare i peccatori da un girone all'altro? Al massimo ci puoi fare un action game, ma questa è un'altra storia. Il fatto è che Mario ha creato un genere, ha gettato le fondamenta del platform a scorrimento. Ora quelle fondamenta si sono disintegrate e il primo commento è un semplice e discreto: wow!
Livelli che non ti aspetti
Il primo livello prende in prestito gli elementi e gli scenari di Super Mario Bros.: nel giro di pochi metri ti imbatti in cubi che fanno uscire nemici invece che power-up; Bob-ombe che reggono Martelkoopa che reggono Calamaki; piante rampicanti che conducono a vicoli ciechi. Come se qualcuno avesse preso il mondo di Mario e l'avesse shakerato per bene. A livello concettuale Super Mario Maker rischia di essere rivoluzionario, perché destabilizza anni e anni di consuetudine.
Nel secondo livello tocca al mondo di Super Mario Bros. 3: i categnacci stanno per aria, i Boo vivono nei cubi e Magikoopa giganti fanno la guardia ai tubi. S'è persa ogni proporzione. Nel livello ispirato a Super Mario World decine di molle stravolgono la logica del salto; in quello ispirato a New Super Mario Bros U i Torcibruco si lanciano sott'acqua per inseguire il nostro baffuto idraulico.
In potenza
I livelli giocati alla finale dei Nintendo World Championships, in alcuni frangenti, sono apparsi sin troppo sovraccarichi, per quanto studiati al millimetro. È il prezzo da pagare quando lasci le chiavi di casa ai giocatori, ma è anche perfettamente in linea con quello che Super Mario Maker aspira a essere: un terreno di sperimentazione assoluta e di stravolgimento frenetico. A prima vista può sembrare un calderone caotico, e probabilmente molti dei livelli creati in futuro dai giocatori lo saranno (quelli di oggi, dopotutto, li ha realizzati Nintendo).
Il punto però non è questo: il punto è che Nintendo ha deciso di regalare ai giocatori i suoi strumenti di lavoro. "Tieni, ti affido la mia creatura, fanne ciò che vuoi, ora è il tuo turno". Dal punto di vista concettuale si tratta di una scelta epocale per un'azienda conservatrice come Nintendo, ma è anche concretamente eccitante: il mondo di Mario, per la prima volta, è in mano agli utenti. Abitudini e aspettative consolidate si apprestano a essere stravolte. A giudicare da quanto visto oggi, il potenziale è enorme.
Speciale Super Mario Maker
Shigeru Miyamoto ha approfittato del Nintendo World Championships 2015 per mostrare alcuni stage creatori con questo editor per Wii U.
Mario Maker ha un titolo definitivo, non particolarmente originale, ma definitivo: Super Mario Maker. È bastato aggiungere il tradizionale "Super", et voilà. L'annuncio arriva in coda alla finale dei Nintendo World Championships, quando i due sfidanti si sono dovuti dare battaglia in quattro livelli creati per l'occasione da un paio di torturatori visionari. Non si spiega altrimenti la genialità, e la difficoltà, di quei quattro scenari. Se già Super Mario 3D World giocava, qua e là, coi canoni della serie, qui tutto viene stravolto. Nulla sarà più come prima: ti ritrovi continuamente sorpreso e spiazzato. Niente di nuovo, verrebbe da dire, il mondo è pieno di giochi che includono editor e quant'altro per soddisfare la creatività dei giocatori. Non fosse che la serie di Mario, per importanza e influenza, è un po' come la Divina Commedia. Ti azzarderesti a modificare alcuni versi, a spostare i peccatori da un girone all'altro? Al massimo ci puoi fare un action game, ma questa è un'altra storia. Il fatto è che Mario ha creato un genere, ha gettato le fondamenta del platform a scorrimento. Ora quelle fondamenta si sono disintegrate e il primo commento è un semplice e discreto: wow!
Livelli che non ti aspetti
Il primo livello prende in prestito gli elementi e gli scenari di Super Mario Bros.: nel giro di pochi metri ti imbatti in cubi che fanno uscire nemici invece che power-up; Bob-ombe che reggono Martelkoopa che reggono Calamaki; piante rampicanti che conducono a vicoli ciechi. Come se qualcuno avesse preso il mondo di Mario e l'avesse shakerato per bene. A livello concettuale Super Mario Maker rischia di essere rivoluzionario, perché destabilizza anni e anni di consuetudine.
Nel secondo livello tocca al mondo di Super Mario Bros. 3: i categnacci stanno per aria, i Boo vivono nei cubi e Magikoopa giganti fanno la guardia ai tubi. S'è persa ogni proporzione. Nel livello ispirato a Super Mario World decine di molle stravolgono la logica del salto; in quello ispirato a New Super Mario Bros U i Torcibruco si lanciano sott'acqua per inseguire il nostro baffuto idraulico.
In potenza
I livelli giocati alla finale dei Nintendo World Championships, in alcuni frangenti, sono apparsi sin troppo sovraccarichi, per quanto studiati al millimetro. È il prezzo da pagare quando lasci le chiavi di casa ai giocatori, ma è anche perfettamente in linea con quello che Super Mario Maker aspira a essere: un terreno di sperimentazione assoluta e di stravolgimento frenetico. A prima vista può sembrare un calderone caotico, e probabilmente molti dei livelli creati in futuro dai giocatori lo saranno (quelli di oggi, dopotutto, li ha realizzati Nintendo).
Il punto però non è questo: il punto è che Nintendo ha deciso di regalare ai giocatori i suoi strumenti di lavoro. "Tieni, ti affido la mia creatura, fanne ciò che vuoi, ora è il tuo turno". Dal punto di vista concettuale si tratta di una scelta epocale per un'azienda conservatrice come Nintendo, ma è anche concretamente eccitante: il mondo di Mario, per la prima volta, è in mano agli utenti. Abitudini e aspettative consolidate si apprestano a essere stravolte. A giudicare da quanto visto oggi, il potenziale è enorme.
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