The Elder Scrolls: Online venne pubblicato su personal computer il 4 aprile 2014, in un periodo non certo roseo per i giochi di ruolo online. Ma gli sviluppatori di ZeniMax Online decisero comunque di imbarcarsi in un viaggio che li avrebbe condotti ad esplorare, con occhi diversi, alcuni dei luoghi più iconici già apparsi nei capitoli principali della serie. Nel corso degli anni The Elder Scrolls: Online è quindi cambiato molto: non solo ha continuato ad aggiornarsi con contenuti legati all'affascinante Tamriel (il continente dove si svolgono tutti i capitolo di The Elder Scrolls), ma ha persino riveduto la formula ad abbonamento mensile ed è arrivato, nel 2015, anche su PlayStation 4 e Xbox One. A quasi sei anni dall'uscita, insomma, il gioco di ZeniMax non è certo lo stesso delle origini: in questo articolo vi parleremo in breve dei principali aggiornamenti che The Elder Scrolls: Online ha ricevuto nel corso del tempo.
Aggiornamento One Tamriel
Il più importante update ricevuto da The Elder Scrolls: Online non è arrivato sotto forma di una vera e propria espansione. Nel 2015 era sì uscito il DLC The Imperial City, un contenuto che trasportava i giocatori nella capitale di Cyrodill e dava vita a contenuti a metà tra PvE e PvP. Sempre nello stesso anno era arrivato Orsinium, che approfondiva la storia degli orchi, poi la Gilda dei Ladri e la Confraternita Oscura. Contenuti generalmente apprezzati dalla community, ma non significativi quanto One Tamriel.
Con tale aggiornamento, chiamato in questa maniera per suggerire l'unificazione del reame online, ZeniMax puntò a rendere più accessibile il proprio MMORPG rivedendo importanti caratteristiche strutturali. Dapprima, The Elder Scrolls: Online aveva un'impostazione più classica: le zone avevano dei requisiti di accesso e a dungeon più avanzati corrispondevano anche mostri più potenti. One Tamriel spazzò via queste differenze, adeguando la potenza delle creature al livello dei giocatori e rendendo accessibili contenuti che prima erano destinati a specifiche fazioni (la Daggerfall Covenant, l'Ebonheart Pact e l'Aldmeri Dominion).
Eliminando molte delle differenze che si presentavano all'affiliazione di uno dei vari gruppi (che nell'universo di The Elder Scrolls: Online sono in conflitto tra loro) l'esperienza risultò sì meno caratterizzata, ma anche più compatta e senza alcune scomode barriere strutturali. Non tutti hanno reagito positivamente al radicale mutamento, One Tamriel, tuttavia, fu la base di partenza per la serie di "capitoli" che sono stati pubblicati a partire dal 2017.
Morrowind
Il 6 giugno 2017, strizzando l'occhio agli appassionati della serie originale, The Elder Scrolls: Online accoglie il capitolo dedicato alla regione di Morrowind, più in particolare all'isola di Vvardenfell. La regione era già apparsa nel terzo capitolo della serie, datato 2002, ma nell'MMORPG era possibile visitare la regione circa 700 anni prima rispetto alle vicende di The Elder Scrolls III.
Vvardenfell era quindi una terra con evidenti differenze, ricostruita comunque con fedeltà e spirito filologico: durante la storyline era possibile entrare in contatto con le tradizioni degli Elfi scuri, i cosiddetti "Dunmer", e aiutare alcuni di loro ad impedire una catastrofe che stava per abbattersi su Vvardenfell. Con Morrowind vi fu l'inaugurazione della struttura a capitoli, espansioni contenutisticamente molto ricche scollegate dalle vicende principali, così da fungere da punto d'ingresso per i nuovi giocatori. Una strategia che è risultata vincente e che si è ulteriormente affinata nel corso dell'ultimo anno, con l'arrivo delle Stagioni.
Morrowind non fu un contenuto rilevante solo perché riportava i giocatori nelle affascinanti terre natie dei Dunmer, con enormi case costruite nei funghi e paesaggi dominati dalla Montagna Rossa, un temibile vulcano attivo.
Il primo dei tuttora tre capitoli pubblicati introdusse anche la classe del Warden, un combattente magico che ha sviluppato grande affinità con la natura, tanto da essere in grado di controllare un orso da guerra. Grazie al successo di Morrowind, ZeniMax pianificò di esplorare ancor più in profondità lo sfaccettato universo di The Elder Scrolls Online. Si sarebbe trattato sempre di un'isola, ma stavolta quella di Summerset, la casa degli Alti Elfi.
Summerset
Il capitolo dedicato a Summerset, pubblicato a un anno di distanza rispetto a Morrowind, fu quello che iniziò a incentivare in maniera più evidente l'esplorazione.
La terra degli Altmer, gli Alti Elfi, era d'altronde un luogo idilliaco e lontano dalle guerre che si combattevano sul continente di Tamriel. ZeniMax riuscì a raccontare, con Summerset, le storie di un popolo isolazionista e xenofobo, infarcendo il mondo di gioco con interessanti frammenti di cultura elfica.
Il capitolo del 2018 segnò pure un passo in avanti nella costruzione delle località digitali, in particolar modo dei poli cittadini: le strade erano più movimentate, popolate da mercanti, passanti e cantori, la stessa struttura dei centri abitati era poi più complessa e stratificata. Rispetto a Morrowind non arrivò però una nuova classe. In compenso, gli sviluppatori decisero di inserire novità in linea con la cultura degli Alti Elfi: nei banchi da crafting era possibile adoperarsi nella creazione di gioielli, e non tanto per apparire sfavillanti e alla moda, quanto per poter ottenere importanti bonus magici.
La sintonia che gli abitanti di Summerset hanno con i poteri arcani venne messa in risalto anche con l'aggiunta di un ramo di abilità dedicato all'Ordine Psijic, un antichissima congrega di maghi rifugiati sull'inaccessibile isola di Artaeum. Grazie alle nuove opzioni fornite per lo sviluppo del personaggio (il mago in particolare), ZeniMax riuscì a non far pesare l'assenza di una nuova classe giocabile.
Elsweyr
L'ultimo capitolo prima del futuro Greymoor ha portato i giocatori nelle esotiche regioni di Elsweyr. La terra dei Khajiit, una specie di gatti antropomorfi, è una delle zone visivamente più affascinanti tra quelle che possono esser esplorate in The Elder Scrolls: Online. Le costruzioni dei Khajiit sono ispirate ad architetture orientali, come alcuni templi indonesiani, oppure alle strutture in stile moghul; il paesaggio naturale è invece ripartito in biomi diversi che spaziano dalla savana fino alle giungle tropicali.
Al di là della bellezza dei panorami, Elsweyr rappresentò il tassello principale della Stagione del Drago, una storyline raccontata nel corso di un intero anno attraverso diversi contenuti scaricabili (Wrathstone, Dragonhold, Scalebreaker e lo stesso Elsweyr), in cui temi e personaggi principali erano costantemente ricorrenti. Come lasciava intendere il suo nome, la Stagione del Drago al interamente dedicata agli enormi bestioni alati, che vennero persino trasformati in enormi world boss da affrontare in compagnia di altri giocatori.
Summerset non aveva introdotto novità per quanto riguarda le nuove classi giocabili, Elsweyr, al contrario, introdusse il Negromante, un guerriero versato nell'arte di resuscitare i morti. Il negromante fu una classe molto apprezzata, soprattutto per via della sua versatilità: si poteva dar vita a un combattente a distanza oppure a un bardato guerriero da mischia, non c'era nessun limite che lo impedisse. Questa classe evidenziò insomma l'estrema malleabilità del sistema di gestione del personaggio.
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The Elder Scrolls Online: tutte le espansioni, aspettando Greymoor
Ricapitoliamo tutti gli aggiornamenti e le principali espansioni pubblicate in questi anni per The Elder Scrolls Online, l'MMO Fantasy di ZeniMax.
The Elder Scrolls: Online venne pubblicato su personal computer il 4 aprile 2014, in un periodo non certo roseo per i giochi di ruolo online. Ma gli sviluppatori di ZeniMax Online decisero comunque di imbarcarsi in un viaggio che li avrebbe condotti ad esplorare, con occhi diversi, alcuni dei luoghi più iconici già apparsi nei capitoli principali della serie. Nel corso degli anni The Elder Scrolls: Online è quindi cambiato molto: non solo ha continuato ad aggiornarsi con contenuti legati all'affascinante Tamriel (il continente dove si svolgono tutti i capitolo di The Elder Scrolls), ma ha persino riveduto la formula ad abbonamento mensile ed è arrivato, nel 2015, anche su PlayStation 4 e Xbox One. A quasi sei anni dall'uscita, insomma, il gioco di ZeniMax non è certo lo stesso delle origini: in questo articolo vi parleremo in breve dei principali aggiornamenti che The Elder Scrolls: Online ha ricevuto nel corso del tempo.
Aggiornamento One Tamriel
Il più importante update ricevuto da The Elder Scrolls: Online non è arrivato sotto forma di una vera e propria espansione. Nel 2015 era sì uscito il DLC The Imperial City, un contenuto che trasportava i giocatori nella capitale di Cyrodill e dava vita a contenuti a metà tra PvE e PvP. Sempre nello stesso anno era arrivato Orsinium, che approfondiva la storia degli orchi, poi la Gilda dei Ladri e la Confraternita Oscura. Contenuti generalmente apprezzati dalla community, ma non significativi quanto One Tamriel.
Con tale aggiornamento, chiamato in questa maniera per suggerire l'unificazione del reame online, ZeniMax puntò a rendere più accessibile il proprio MMORPG rivedendo importanti caratteristiche strutturali. Dapprima, The Elder Scrolls: Online aveva un'impostazione più classica: le zone avevano dei requisiti di accesso e a dungeon più avanzati corrispondevano anche mostri più potenti. One Tamriel spazzò via queste differenze, adeguando la potenza delle creature al livello dei giocatori e rendendo accessibili contenuti che prima erano destinati a specifiche fazioni (la Daggerfall Covenant, l'Ebonheart Pact e l'Aldmeri Dominion).
Eliminando molte delle differenze che si presentavano all'affiliazione di uno dei vari gruppi (che nell'universo di The Elder Scrolls: Online sono in conflitto tra loro) l'esperienza risultò sì meno caratterizzata, ma anche più compatta e senza alcune scomode barriere strutturali. Non tutti hanno reagito positivamente al radicale mutamento, One Tamriel, tuttavia, fu la base di partenza per la serie di "capitoli" che sono stati pubblicati a partire dal 2017.
Morrowind
Il 6 giugno 2017, strizzando l'occhio agli appassionati della serie originale, The Elder Scrolls: Online accoglie il capitolo dedicato alla regione di Morrowind, più in particolare all'isola di Vvardenfell. La regione era già apparsa nel terzo capitolo della serie, datato 2002, ma nell'MMORPG era possibile visitare la regione circa 700 anni prima rispetto alle vicende di The Elder Scrolls III.
Vvardenfell era quindi una terra con evidenti differenze, ricostruita comunque con fedeltà e spirito filologico: durante la storyline era possibile entrare in contatto con le tradizioni degli Elfi scuri, i cosiddetti "Dunmer", e aiutare alcuni di loro ad impedire una catastrofe che stava per abbattersi su Vvardenfell. Con Morrowind vi fu l'inaugurazione della struttura a capitoli, espansioni contenutisticamente molto ricche scollegate dalle vicende principali, così da fungere da punto d'ingresso per i nuovi giocatori. Una strategia che è risultata vincente e che si è ulteriormente affinata nel corso dell'ultimo anno, con l'arrivo delle Stagioni.
Morrowind non fu un contenuto rilevante solo perché riportava i giocatori nelle affascinanti terre natie dei Dunmer, con enormi case costruite nei funghi e paesaggi dominati dalla Montagna Rossa, un temibile vulcano attivo.
Il primo dei tuttora tre capitoli pubblicati introdusse anche la classe del Warden, un combattente magico che ha sviluppato grande affinità con la natura, tanto da essere in grado di controllare un orso da guerra. Grazie al successo di Morrowind, ZeniMax pianificò di esplorare ancor più in profondità lo sfaccettato universo di The Elder Scrolls Online. Si sarebbe trattato sempre di un'isola, ma stavolta quella di Summerset, la casa degli Alti Elfi.
Summerset
Il capitolo dedicato a Summerset, pubblicato a un anno di distanza rispetto a Morrowind, fu quello che iniziò a incentivare in maniera più evidente l'esplorazione.
La terra degli Altmer, gli Alti Elfi, era d'altronde un luogo idilliaco e lontano dalle guerre che si combattevano sul continente di Tamriel. ZeniMax riuscì a raccontare, con Summerset, le storie di un popolo isolazionista e xenofobo, infarcendo il mondo di gioco con interessanti frammenti di cultura elfica.
Il capitolo del 2018 segnò pure un passo in avanti nella costruzione delle località digitali, in particolar modo dei poli cittadini: le strade erano più movimentate, popolate da mercanti, passanti e cantori, la stessa struttura dei centri abitati era poi più complessa e stratificata. Rispetto a Morrowind non arrivò però una nuova classe. In compenso, gli sviluppatori decisero di inserire novità in linea con la cultura degli Alti Elfi: nei banchi da crafting era possibile adoperarsi nella creazione di gioielli, e non tanto per apparire sfavillanti e alla moda, quanto per poter ottenere importanti bonus magici.
La sintonia che gli abitanti di Summerset hanno con i poteri arcani venne messa in risalto anche con l'aggiunta di un ramo di abilità dedicato all'Ordine Psijic, un antichissima congrega di maghi rifugiati sull'inaccessibile isola di Artaeum. Grazie alle nuove opzioni fornite per lo sviluppo del personaggio (il mago in particolare), ZeniMax riuscì a non far pesare l'assenza di una nuova classe giocabile.
Elsweyr
L'ultimo capitolo prima del futuro Greymoor ha portato i giocatori nelle esotiche regioni di Elsweyr. La terra dei Khajiit, una specie di gatti antropomorfi, è una delle zone visivamente più affascinanti tra quelle che possono esser esplorate in The Elder Scrolls: Online. Le costruzioni dei Khajiit sono ispirate ad architetture orientali, come alcuni templi indonesiani, oppure alle strutture in stile moghul; il paesaggio naturale è invece ripartito in biomi diversi che spaziano dalla savana fino alle giungle tropicali.
Al di là della bellezza dei panorami, Elsweyr rappresentò il tassello principale della Stagione del Drago, una storyline raccontata nel corso di un intero anno attraverso diversi contenuti scaricabili (Wrathstone, Dragonhold, Scalebreaker e lo stesso Elsweyr), in cui temi e personaggi principali erano costantemente ricorrenti. Come lasciava intendere il suo nome, la Stagione del Drago al interamente dedicata agli enormi bestioni alati, che vennero persino trasformati in enormi world boss da affrontare in compagnia di altri giocatori.
Summerset non aveva introdotto novità per quanto riguarda le nuove classi giocabili, Elsweyr, al contrario, introdusse il Negromante, un guerriero versato nell'arte di resuscitare i morti. Il negromante fu una classe molto apprezzata, soprattutto per via della sua versatilità: si poteva dar vita a un combattente a distanza oppure a un bardato guerriero da mischia, non c'era nessun limite che lo impedisse. Questa classe evidenziò insomma l'estrema malleabilità del sistema di gestione del personaggio.
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