A posizionare il prologo di The Last of Us tra i più potenti della storia videoludica, non è tanto (o solo) il tragico evento con cui si conclude, bensì il fatto che sia riuscito a esporre con efficacia la fine del "vivere civile" per come lo conosciamo, e dal punto di vista di una famiglia come tante. Preso dal lavoro e ansioso di estinguere il mutuo, uno stanco Joel torna a casa dalla sua piccola, che lo attende per consegnargli il regalo di compleanno. E poi le chiamate di Tommy nel cuore della notte, Sarah che si sveglia di colpo e ancora Joel, costretto ad ammazzare il suo vicino dinanzi agli occhi spaventati della ragazzina. Le urla, gli incidenti, le esplosioni e i primi atti d'egoismo - come ignorare le richieste d'aiuto di una famiglia in difficoltà - ci indicano che un'intera cittadina sia piombata nella più profonda anarchia, sostituendo le leggi vigenti in favore di un primordiale istinto di sopravvivenza.
Quello di Joel, la cui vita viene stravolta nel tempo di un colpo di fucile, è un incubo collettivo, che come il fungo che l'ha generato arriva a pervadere tutto il globo. In attesa di notizie su The Last of US Parte 2 dell'Outbreak Day del 26 settembre - che vuole "commemorare" la data immaginaria in cui l'infezione ha superato il punto di non ritorno - ci siamo soffermati su come l'avanzata del Cordyceps abbia stravolto il tessuto sociale del mondo di gioco, partendo dalle regole ferree delle città militarizzate fino agli scampoli di serenità degli accampamenti autogestiti.
Le città militarizzate: tra scampoli di civiltà e vite fantasma
Dell'infezione da Cordyceps - dagli effetti sull'uomo fino al modo in cui ha colpito gli States - abbiamo parlato in un articolo dedicato quindi, senza ulteriori indugi, varchiamo i cancelli della Boston del 2033. Trattasi infatti della prima vera location a mostrare l'aspetto dell'America "caduta", un paese che si presenta inospitale e in preda alla più totale anarchia.
Non che la vita nei centri militarizzati offra prospettive migliori s'intende. Quando nel settembre del 2013 la FEDRA (Federal Disaster Response Agency) ha preso possesso delle forze armate, strappando il potere ai burocrati in modo non troppo distante dal colpo di stato, ha imposto una legge marziale perenne.
A eccezion fatta del generale Arthur Munroe, che potrebbe aver ricoperto un ruolo di spicco, non conosciamo i nomi dei pezzi grossi della FEDRA, ma non fatichiamo a trovare similitudini tra l'operato della divisione e un regime dittatoriale. I giovani sopravvissuti ad esempio sono costretti a un iter scolastico che ha dimenticato la cultura in favore dell'unico "sbocco lavorativo" possibile: la vita militare. La stessa Ellie, ha effettivamente frequentato una simile struttura prima degli eventi di Left Behind.
Tornando a noi, Boston è divisa in quartieri presidiati da posti di blocco, in modo da controllare gli spostamenti dei cittadini con più facilità. Recarsi in un altro distretto significa dover mostrare i documenti e dichiarare il motivo della visita, pena l'impossibilità di superare
i cancelli. La vita dei sopravvissuti la potremmo sintetizzare con l'appellativo di "routine asfissiante", che li vede raggiungere le aree preposte per spendere le sudate tessere annonarie e ricevere una razione di cibo. Le porzioni sono sempre più risicate, al pari dei medicinali, e mettono in luce quella che è a tutti gli effetti una realtà sconcertante: la FEDRA fa sempre più fatica a soddisfare il fabbisogno della popolazione e, di fatto, non sta cercando una soluzione alla piaga del Cordyceps.
Fiaccati nel corpo e nell'anima, i cittadini non sognano neanche di ribellarsi, perché sono ben consapevoli delle conseguenze in caso lo facessero. Avventurarsi per la città oltre il coprifuoco potrebbe costare la vita, per non parlare degli ingressi non autorizzati nei cosiddetti "edifici condannati", che al loro interno presentano un altissimo livello di spore.
Come se non bastasse, chiunque potrebbe ricevere una richiesta scritta dei militari ed essere costretto a spingersi nelle "terre di nessuno" per completare dei compiti spesso rischiosi.
Nonostante buona parte della popolazione non possa far altro che attenersi alle leggi vigenti, c'è chi non si piega all'ordine costituito. Quello della FEDRA è un braccio della legge feroce ma poco capillare, a causa della scarsità di mezzi e di personale attivo.
Le falle della sicurezza permettono ai più accorti di mettere in piedi delle attività come quella di Joel e Tess, i quali - sfruttando i tunnel che sboccano in altre aree della città - possono continuare i loro traffici senza troppi problemi. Tramite questi passaggi nascosti, le cui entrate si trovano anche nelle case di alcuni conniventi, è possibile accedere ai bassifondi, un'area esente dal controllo dei militari che comprende una specie di mercato a cielo aperto.
Di lupi solitari e gruppi organizzati: da Bill alla comunità di Tommy
Con la Zona di Quarantena ormai alle spalle, Ellie e Joel fanno la conoscenza di diversi gruppi e individui ma, neanche a dirlo, sono in pochissimi ad avere buone intenzioni. I banditi ad esempio sono soliti stabilirsi in delle aree rurali e spesso abbracciano il survivalismo.
Tra questi troviamo dei soggetti ben poco raccomandabili, che con ogni probabilità vivevano di delinquenza anche prima che la civiltà cadesse. Invece di attendere l'arrivo di possibili vittime, sono spesso loro a lanciare l'offensiva, come ci dimostra l'assalto alla centrale idroelettrica di Tommy.
Sebbene sia alquanto improbabile che non siano guidati da un leader, questi non appare negli eventi di The Last of Us. Nei ranghi dei cosiddetti "Cacciatori" invece troviamo dei rivoltosi che, stanchi del controllo della FEDRA, si sono ribellati contro i militari per aiutare le Luci a riconquistare Pittsburgh. Purtroppo però, a causa delle scarse quantità di cibo e medicinali, hanno abbandonato il sogno di stabilire un governo migliore, finendo per tradire la fazione di Marlene.
Col passare del tempo, hanno cominciato a uccidere brutalmente i "turisti" di passaggio per procurarsi viveri e altri beni di prima necessità: tra i gruppi assaliti dai Cacciatori troviamo anche quello di Henry e Sam, i ragazzi che accompagnano Ellie e Joel in uno dei momenti più toccanti della narrazione.
Burbero e paranoico a livelli patologici, Bill è quello che potremmo definire un lupo solitario. Tagliati i ponti con Frank, il partner assieme al quale viveva nella città di Lincoln, è diventato ancor più diffidente nei confronti degli altri sopravvissuti.
Uno dei suoi memorandum, d'altronde, gli ricorda di rimuovere i corpi dei malcapitati dalle recinzioni spinate, così che queste possano accogliere nuova "clientela". Il prezzo per una maggiore sicurezza è ovviamente alto e non importa quanto Bill tenti di nasconderlo: la perdita di Frank e la totale solitudine l'hanno segnato visibilmente.
Tommy è di certo uno dei personaggi più importanti dell'universo di The Last of Us e non solo per i fatti del 2013. Dopo l'Outbreak Day infatti affianca Joel in una dura lotta per la sopravvivenza, commettendo diverse atrocità che, a distanza di anni, infestano ancora i suoi incubi. Distaccatosi dal fratello, il quale era sempre più disilluso e spietato, decide di unirsi alle Luci per tentare di redimersi ma col passare del tempo comincia a perdere fede nella causa.
Spintosi fino a Jackson County scopre l'insediamento nato dagli sforzi di Maria e suo padre. Dopo aver sposato la donna diventa il suo braccio destro e amministra questo piccolo angolo di paradiso in modo encomiabile. In pratica, stiamo parlando di una gestione che si fonda sulla cooperazione e non sullo sfruttamento, pensata per soddisfare i bisogni di ogni singolo cittadino.
Con spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo, Tommy protegge la cittadina dagli assalti dei banditi e, grazie all'aiuto di coloro che s'impegna a difendere, riesce a fortificarla e a dotarla di comfort come l'energia elettrica e la televisione. Dopo gli eventi di Salt Lake City, Joel ed Ellie decidono di unirsi alla comunità di Jackson County per iniziare una nuova vita: molto probabilmente, è proprio qui che li ritroveremo nel secondo capitolo.
Durante le vicende di The Last of Us, gli abitanti di Silver Lake in Colorado vengono sfibrati da un inverno rigido e spietato, che - anche a causa della penuria di scorte alimentari - potrebbe strappare la vita a molti di loro. È in momenti come questo che David, leader di una comunità piena di donne e bambini, è chiamato a dar sfogo a una bestialità nascosta, che lo vede cacciare i suoi simili come fossero selvaggina.
In compagnia del braccio destro James, che di fatto è un altro macellaio d'esseri umani, si avvicina a Ellie tentando di conquistare la sua fiducia. Si tratta di un personaggio dalla doppia faccia, a metà tra un padre amorevole e un killer disturbato, e testimonia ancora una volta la crudeltà di un mondo dove c'è poco spazio per la morale. Nonostante questo però, pare proprio che abbia ottenuto la leadership a seguito d'una regolare votazione, segno che la comunità di Silver Lake sia ancora mossa da alcuni principi del vivere civile... banchetti di carne umana a parte.
Le Luci: il simbolo di un'umanità che non ha smesso di lottare
Quando l'infezione cerebrale da Cordyceps ha preso il sopravvento sulla popolazione degli Stati Uniti, la FEDRA e l'esercito hanno imposto la legge marziale, abolendo i diritti dei cittadini. La nascita delle Luci è una risposta diretta al nuovo regime militare e ha una doppia valenza: in primis vuole ristabilire i normali organi governativi - col passare degli anni però l'obiettivo si trasforma in "eliminare la FEDRA" - e in secondo luogo, non importa a quale prezzo, riuscire a sintetizzare una cura e debellare la CBI.
Insomma, le Luci di Marlene rappresentano la parte più idealista e di belle speranze della razza umana, quell'insieme di uomini e donne che al "trascinarsi in avanti" preferisce il vivere nel pieno senso del termine. Pur non avendo uno schema preciso sul sistema gerarchico delle Luci, possiamo dire con buona certezza che, a un certo punto, la "regina" Marlene abbia goduto di un potere tutt'altro che ignorabile, capace di mettere in ginocchio la FEDRA. I gruppi dei suoi soldati infatti erano smistati in diverse Zone di Quarantena e spesso riuscivano a irretire la popolazione disperata, spingendola a ribellarsi.
Slogan come "Ricordati chi eravamo" e simili cominciavano ad apparire nelle città militarizzate e, nonostante le esecuzioni punitive per reprimere i moti di rivoluzione, i cittadini finivano per sovvertire l'ordine costituito (si pensi a Pittsburgh).
I "nuovi padroni" però non ispiravano più fiducia di quelli vecchi, un fatto che spesso portava il popolo ad adottare metodi di sopravvivenza "alternativi", come è accaduto ai Cacciatori. Se a ciò aggiungiamo le pesanti sconfitte subite a Boston e in altre circostanze, è facile comprendere perché l'organizzazione abbia iniziato a mostrare segni di cedimento e non soltanto sul piano militare.
Pur potendo disporre delle menti giuste e di strutture mediche adeguate, infatti, le Luci hanno tentato per anni - e senza successo - di trovare una cura. Nei file si fa riferimento a un test promettente condotto nel 2028 ma è chiaro che, in assenza di un soggetto "primario", sarebbe stato impossibile fare ulteriori passi avanti. Quando il laboratorio di ricerca all'Università del Colorado è stato compromesso dagli infetti, Bloater incluso, le Luci si sono stabilite all'ospedale St. Mary di Salt Lake City, al prezzo di pesanti perdite in attrezzature e in vite umane.
Tirando le somme, il collettivo al tempo di The Last of Us è ridotto piuttosto male e la disperazione ha ormai strappato ai suoi membri ogni speranza per il futuro. È proprio qui che entra in gioco la figura di Marlene, la quale - giornalmente - è costretta a fare i conti con un'atroce domanda: cosa sono disposta a fare per salvare l'umanità?
La risposta è che la promessa fatta anni prima ad Anna, la madre di Ellie, dovrà essere necessariamente infranta. Da qui il lungo viaggio di Joel e la ragazzina, la nascita d'un rapporto speciale che l'uomo difende con le unghie e con i denti, e uno dei finali più umani e toccanti degli ultimi anni.
Sebbene sia il punto focale dell’esperienza, il viaggio di Ellie e Joel ha beneficiato di una cornice narrativa di mirabile fattura, realizzata grazie a un efficace mix di comprimari, organizzazioni, motivazioni e ideali. Alla base dell’intreccio e delle tante storie di uomini troviamo un unico dato di fatto, un punto fermo che muove l’intero mondo di gioco: in The Last of Us tutti hanno perso qualcosa. Che sia di una persona amata, della libertà e della propria umanità, è la perdita a motivare i protagonisti del racconto, i quali - nel bene e nel male - provano ad aggrapparsi a tutto ciò che possono per sopravvivere un altro giorno.