The Last of Us: le scene più forti, in attesa di rivederle nella Serie TV

Le emozioni più intense di una storia indimenticabile: ecco i momenti significativi di cui vorremmo vedere la trasposizione nel nuovo show televisivo.

The Last of Us
Speciale: PlayStation 5
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • L'attesa è ormai agli sgoccioli, perché uno degli adattamenti televisivi più attesi di sempre è pronto a debuttare sul piccolo schermo per straziarci di nuovo il cuore. Non importa se siete tra coloro che hanno già vissuto l'odissea di Joel ed Ellie in svariate occasioni (magari recuperando la rivisitazione più attuale dell'opera Naughty Dog, che vi abbiamo descritto nella recensione di The Last of Us Parte 1), la carica emotiva della storia saprà cogliervi impreparati di fronte all'ennesimo shock e tutto sarà maledettamente simile a quella prima volta vissuta nel 2013.

    Neil Druckmann, il padre della saga diventata iconica per PlayStation, ha partecipato attivamente al progetto seriale e - insieme agli sforzi di Craig Mazin - ci ha regalato lo show che tutti i giocatori desideravano: come già anticipato dalla nostra entusiastica recensione di The Last of Us, lo spettacolo targato HBO è votato alla fedeltà assoluta verso la controparte videoludica, ed è per questo che ci aspettiamo di rivivere in maniera adeguata alcuni dei momenti più toccanti di questo viaggio indimenticabile, fatto di sofferenze, amore e scelte intollerabili.

    La morte di Sarah

    La trama non aspetta nemmeno un istante prima di infilare la prima stoccata alle nostre ghiandole lacrimali, perché appena varcata la soglia ci presenta un biglietto d'ingresso emotivamente salatissimo da pagare: l'assurda fine di Sarah, la figlia di Joel, è uno dei ricordi videoludici più intensi di questa tragica storia, e il merito va soprattutto al modo in cui è stata concepita.

    Come se non bastasse un trauma in qualche modo comprensibile a tutti - la perdita di un figlio dinanzi ai propri occhi è uno dei dolori più atroci che possa colpire una persona - la sceneggiatura si impegna affinché anche i giocatori si affezionino alla ragazzina nonostante il poco tempo a disposizione, lasciandoci controllare proprio lei mentre si aggira impaurita per la casa, tra gli oggetti che ci raccontano la sua personalità e le sue passioni, fino ad arrivare alla fuga rocambolesca che si conclude tragicamente. La scena ha un valore incalcolabile sull'intera prosecuzione della storia, ed è essenziale per spiegare le motivazioni che si nascondono dietro il carattere burbero di un protagonista inconsolabile e nel remake colpisce ancor più del solito viste le espressioni facciali "rinnovate" della ragazzina, che nei suoi ultimi istanti di vita ci trasmette tutta la sua paura e il suo dolore.

    L'ultimo dialogo con Tess

    Sulla carta la fermata al palazzo del governo dovrebbe coincidere con la fine del viaggio di Joel: è infatti questo il punto designato allo "scarico" di Ellie alle Luci, ma una volta entrati nell'edificio i nostri eroi vengono accolti soltanto da silenzio e cadaveri. Il gruppo incaricato di trasportare la ragazzina immune al laboratorio di ricerca è stato massacrato ma Tess non ha alcuna intenzione di abbandonare un compito che è molto più importante di loro, per questo scongiura Joel - l'unico di cui si fidi - di continuare la ricerca delle Luci.

    L'uomo non vuole proseguire un'avventura suicida, ma un'agghiacciante rivelazione lo costringe a cambiare idea. Tess è infetta, non le resta molto da vivere ed esprime il suo ultimo desiderio in nome di tutta l'umanità. La tragicità della scena è amplificata dal senso di urgenza causato dall'arrivo dei nemici, che spingono la donna morente ad abbandonare i suoi compagni senza poterli nemmeno salutare a dovere. La sofferenza sul volto di Tess e su quello dello stesso Joel - che a fatica riesce a soffocare i sentimenti per proseguire con la missione - non fa che assestare un ulteriore colpo ai cuori di giocatori già provati, seppur ancora all'inizio del viaggio.

    La tragedia dei fratelli

    Il mondo post-apocalittico dominato dal Cordyceps non si accanisce soltanto su Joel ed Ellie, perché ogni singola persona deve fare i conti con lutto e disperazione se vuole continuare a vivere. Non tutti però sono disposti ad asserragliarsi intorno al proprio dolore, e a volte la mancanza è troppo grande per andare avanti: è questo ciò che succede a Henry, costretto ad uccidere il suo stesso fratellino mutato prima di puntare la pistola contro la propria testa e premere il grilletto.

    Prima di questa sequenza scioccante i protagonisti sembravano vivere un attimo di tranquillità, scambiandosi confidenze e ricordi attorno a un fuocherello improvvisato, cullati dalla falsa sicurezza di un edificio silenzioso. Il risveglio è invece traumatico e li vede ripiombare nella crudeltà della vita ai tempi del Cordyceps, e sono particolarmente toccanti le parole di Henry che - dopo aver ucciso il piccolo Sam - sembra incolpare Joel dell'accaduto, ma il suo insano gesto ci racconta invece dell'altro, del peso di una morte che lo aveva già annientato.

    Ghiaccio sottilissimo

    All'interno di un viaggio disperato, puntellato da perdite, tradimenti e sacrifici immensi, potrebbe risultare sorprendente notare come la scena più tragica di tutte si basi su un semplice dialogo. Il gelido rapporto che lega Joel ad Ellie, vista come un semplice oggetto da consegnare tra le mani dei clienti paganti, trova un picco depressivo quando la ragazzina gli rinfaccia di volerla scaricare a Tommy.

    Il lutto è un sentimento egoistico, ma la giovanissima "fortunata" ricorda a Joel che lui non è l'unico ad aver sofferto nella propria vita: tutte le persone a cui teneva sono morte oppure l'hanno abbandonata, ed ora anche lui si appresta a lasciarla senza pensarci due volte. Il discorso è serio ma una parola di troppo scatena il gigantesco dolore dell'uomo.

    Ellie vuole rassicurarlo quando nomina Sarah, ma non fa altro che peggiorare le cose: il nome della bambina persa con lo scoppio dell'apocalisse - sottolineato da un'unica straziante nota della chitarra di Santaolalla - porta alle labbra di Joel un veleno che inietta in maniera cinica, quando le fa capire che non ha alcun obbligo nei suoi confronti perché lei non è sua figlia, e lui non è suo padre.

    Violenza dalla disperazione

    L'inverno che gela gli Stati Uniti coincide con la maturità anticipata di Ellie, costretta ad assumersi tutte le responsabilità quando Joel è allettato da una ferita molto seria. Dopo aver temuto di perderlo per sempre, la ragazzina si prende cura di lui medicandolo e procurandosi il cibo con la caccia, finché un gruppo di persone la rapisce portandola via dal rifugio montano. Rinchiusa in una squallida cella, Ellie scopre la natura disumana di esseri che hanno scelto il cannibalismo pur di sopravvivere, ma il giocatore viene invitato alla speranza quando vede Joel mettersi sulle tracce di quella che ormai è la sua protetta.

    Mentre la ragazza tenta di evadere rimanendo nascosta, tutto lascia presagire un eroico salvataggio dell'ultimo minuto, ma il protagonista arriva troppo tardi e ciò che vede è la versione disperata di Ellie che massacra David, il leader dei cannibali. Dopo aver assaporato il terrore di uno scontro impari, guardando a più riprese in faccia alla morte in un edificio in fiamme, la ragazza sfoga il proprio terrore colpendo ripetutamente l'assassino prima di abbandonarsi alle lacrime.

    L'uccisione segna un punto di non ritorno per Ellie, adesso completamente calata in un sadico mondo dove si ammazza per non morire, affondandola in quella spirale discendente che troverà il baratro assoluto nella seconda parte del racconto. Le parole di Joel, che colto dalla gravità della situazione libera definitivamente il sentimento paterno che prova nei confronti della piccola - chiamandola "baby girl", proprio come faceva con Sarah - rendono questa iconica scena a dir poco agrodolce.

    Giuramelo!

    Non è stato affatto semplice ma, dopo giorni disperati e traumi condivisi, Joel ha imparato ad amare Ellie come una figlia. I due compagni sono arrivati alla conclusione del viaggio, e nell'ospedale di St. Mary la salvezza dell'umanità passa attraverso un vaccino da sviluppare partendo dall'immunità della ragazza. Proprio sul traguardo, la trama riserva l'ultimo gigantesco tradimento quando si scopre che la ragazza morirà durante il processo di ricerca.

    Joel non ha alcuna intenzione di perdere un'altra figlia ed è sull'onda di questa rabbia che massacra ogni persona gli si pari davanti, senza fare alcuna distinzione tra soldati e dottori. Portata in salvo mentre era ancora sotto anestesia, al suo risveglio Ellie chiede a Joel cosa fosse successo all'ospedale: l'uomo mente dicendole che le Luci avevano smesso di cercare una cura, ma lei non sembra convinta e - raccontandogli della sua traumatica esperienza con Riley - gli ricorda quanto fosse importante creare il vaccino e salvare il mondo da quell'abisso di terrore.

    Joel potrebbe dirle la verità, ammettendo di aver salvato lei e condannato l'intera umanità, ma - alla richiesta diretta della figlia adottiva - la rassicura sulla veridicità delle sue bugie, con un pesantissimo giuramento. Accompagnato dalle note del maestro Santaolalla, che acuiscono la carica tensiva del momento, il volto disilluso di una Ellie sull'orlo delle lacrime è stampato nelle menti di qualsiasi appassionato di The Last of Us.

    La bellezza, nonostante tutto

    Sfiniti emotivamente e fisicamente svuotati di ogni vitalità, i protagonisti vedono il traguardo quando sull'orizzonte compare l'insegna dell'ospedale dove le Luci li aspettano. L'ultimo tratto di strada dovrebbe essere tranquillo ma per Ellie niente si potrà mai più considerare semplice dopo aver perso la propria innocenza. Joel vede nell'espressione della ragazza la fine della vita passata, e la osserva preoccupato mentre lei - indolente - si lascia issare oltre l'ennesimo ostacolo per poi gettargli l'immancabile scala, come ha già fatto altre decine di volte.

    La ragazza però si distrae e schizza via dopo aver visto qualcosa, costringendo Joel (ovviamente preoccupato) a starle dietro. Dopo tutti i traumi vissuti nel corso dell'avventura, il giocatore si prepara all'ennesimo shock ma - sorprendentemente - The Last of Us gli tende una mano caritatevole e ci ricorda che nel mondo non esistono soltanto dolore e morte, ma c'è anche bellezza e stupore.

    La maestosa giraffa, che mangia i rampicanti sulla parete collassata dell'edificio, si lascia accarezzare sia da Joel che da Ellie prima di tornare al suo branco, concedendo un attimo di riposo ai due stanchissimi viaggiatori che osservano rapiti il panorama. Seguono lunghi momenti di silenzio, durante i quali nessuna parola potrebbe descrivere il turbinio di emozioni contrastanti che vortica nelle loro teste, perché la meraviglia delle cose più semplici è in grado di lasciare attoniti e sorpresi, anche quando intorno a noi sembra esserci soltanto devastazione.

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