Topolino e i videogiochi: la combo perfetta a fumetti

Abbiamo avuto il piacere e l'onore di intervistare Claudio Sciarrone, fumettista di Topolino che ha creato una storia a tema videogiochi.

Topolino e i videogiochi: la combo perfetta a fumetti
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Da qualche settimana sulle pagine di Topolino sta andando in scena una miniserie interamente dedicata al mondo dei videogiochi, che porta sulle pagine della celebre rivista a fumetti una fiumana di citazioni al nostro medium preferito. Ci stiamo riferendo a "La combo perfetta", una storia con protagonista Quo e firmata da Claudio Sciarrone che mette al centro del racconto una vera e propria console war tra, udite udite, Rockerduck e Paperon De Paperoni. Dopo essere rimasti letteralmente stregati dalla produzione abbiamo subito preso accordi per un'intervista con l'autore, che come prevedibile si è rivelato essere un grande appassionato di videogiochi.

Videogiochi a fumetti

Everyeye.it: Definire "La combo perfetta" come una storia dedicata al gaming è quasi riduttivo, quindi non possiamo fare a meno di chiederti come sia nata l'idea alla base di questa bellissima miniserie.
Claudio Sciarrone: La risposta è molto semplice: in redazione stavamo lavorando a una storia che avesse al centro della racconto una sorta di conflitto generazionale tra Zio Paperone e i nipotini, che in questo caso rappresentano un "mondo 2.0" iperconnesso, rapido e digitale. A questo punto ci è venuto automatico tirare in ballo i videogiochi, che sono un po' la quintessenza del concetto stesso di innovazione tecnologica.

Aggiungeteci poi che io stesso sono un grandissimo appassionato di videogiochi e, scusate il gioco di parole, il gioco è fatto. Coinvolgere anche Midna e Raiden dei Playerinside è stato un poi un passaggio naturale: content creator su YouTube e fumettisti non sono due mondi separati, ma sono vicini di casa.

Everyeye.it: Spesso e volentieri nelle storie appartenenti a Area15, i fumetti con protagonisti appunto i nipotini, si citano i videogiochi. Come mai?
Claudio Sciarrone: Sì, avete ragione. Qualche numero fa, ad esempio, tutto ruotava attorno al concetto di retrogaming e al recupero da parte delle nuove generazioni dei titoli e delle console storiche. Posso rispondervi anche qui in modo molto diretto: quelle di Area15 sono storie con al centro delle ragazze e dei ragazzi, che vivono immersi nel mondo contemporaneo. Giudicare i videogiochi come "non fumettosi", o non citarli sarebbe stato oltre che ingiusto profondamente sbagliato, a mio avviso.

Everyeye.it: Quanto è difficile traslare il medium videoludico in quello fumettistico?
Claudio Sciarrone: La domanda è molto interessante, e mentre me la stavate facendo non ho potuto fare a meno di pensare alle trasposizioni cinematografiche delle eroine o degli eroi del mondo dei videogiochi. Quasi sempre sono stati dei fiaschi totali, forse per via del contrasto tra due linguaggi differenti.

Come ho detto prima, io sono un videogiocatore appassionato e leggo siti e forum dove si parla di videogiochi. Per questo motivo mi è venuto naturale inserire il gaming all'interno del mondo di Paperopoli e Topolinia. In questi ultimi anni, senza scossoni ma in modo deciso, Topolino sta cambiando molto, presentando situazioni e trattando argomenti mai toccati fino a ora. Logico che il mondo dei videogiochi doveva far parte della partita! Ancora oggi molti, anche tra i fumettisti, bollano i videogiochi come "roba da bambini", ma lo fanno semplicemente perché non li conoscono. Tanto che, quanto li metti davanti a un titolo di spessore, dopo poche ore ti dicono: "Ma non mi aspettavo un tipo di narrazione e produzione così!".

Everyeye.it: Parlando di titoli di spessore, ma Quo all'inizio de "La combo perfetta" gioca a una specie di Dark Souls? Te lo domandiamo perché abbiamo notato un ponte molto simile a un altro infestato da una certa viverna rossa .
Claudio Sciarrone: Assolutamente sì! Quando stavo preparando quella prima storia mi ero riscaricato da qualche giorno Dark Souls, e mi stavo appunto cimentando con il mitico ponte della Viverna.

Aggiungo che il personaggio che Quo controlla è ispirato un po' anche a Sir Daniel Fortesque di MediEvil. In quelle vignette iniziali volevo dare subito l'idea si trattasse di un videogioco, quindi, scartando il genere horror o le armi da fuoco, avevo inizialmente pensato a qualcosa ambientato nello spazio, ma poi ho pensato che un medioevo fantasy con cavalieri e dragoni fosse perfetto.

Everyeye.it: Spesso nei videogiochi impersoniamo valorosi guerrieri o prodi eroine, quasi fosse una proiezione dei nostri sogni d'infanzia. Tu da bambino cosa volevi fare da grande?
Claudio Sciarrone: Accidenti, debbo rispondervi in modo banale: il fumettista! Già, perché fin da piccolo mi è sempre piaciuto tantissimo disegnare. Già a partire dalle scuole elementari mi dicevano: "Tu dovresti fare il cartoonist". Solo che un ragazzo di provincia, come me, non è che avesse le idee chiarissime su come diventare fumettista.

Insomma, dopo aver frequentato il liceo artistico ero un po' in un momento di stallo. Poi mio padre mi ha telefonato e mi ha detto: "Guarda Claudio, ho cercato sulle pagine gialle il numero di Disney Italia. Domani mattina ti hanno fissato un colloquio". E così, davvero in punta di piedi, sono entrato nel magico mondo dei fumetti. Inizialmente me ne stavo su un tavolo a disegnare, a fare delle prove come stagista. Poi piano piano, lavorando fianco a fianco con i mostri sacri del fumetto italiano, ho sviluppato un mio stile ed eccoci qui.

Everyeye.it: Per tornare all'argomento cardine della nostra chiacchierata, quali sono i tuoi generi preferiti?
Claudio Sciarrone: A parte i calcistici, dei quali non sono un grandissimo appassionato, gioco praticamente a tutto: da Resident Evil a Metal Gear sono sempre pronto per una partita. Recentemente mi sono davvero divertito con Days Gone, un titolo che ho particolarmente apprezzato non solo per il tipo di gioco "zombesco", ma anche per il modo in cui è narrata la storia e per la caratterizzazione del protagonista.

Ho letto in giro che non sempre è stato apprezzato (qui troverete la nostra recensione di Days Gone). Beh, mi viene da dire che chi ha scritto cose troppo negative sul gioco forse è arrivato solo alla prima parte e, senza fare spoiler, "non ha visto la neve". Perché se arrivi a quel punto di svolta è davvero difficile non innamorarsene.

Everyeye.it: Guardando un film, una serie o, perché no, adocchiando qualche videogioco, ti sei mai ritrovato a pensare "quanto sarebbe bello riproporlo a fumetti"?
Claudio Sciarrone: In realtà mi succede in continuazione. Anzi, vi posso svelare un segreto: un mio sogno nel cassetto è adattare una storia a tema horror per Topolino.

So che non è il più facile dei compiti ma ci stiamo lavorando. Come ho già detto, in Topolino non si fanno rivoluzioni copernicane dalla sera alla mattina, ma ci si evolve a piccoli passi e in modo costante. Del resto questa è la lezione di Todd McFarlane e del suo Spawn: non vi sono "anni zero" o riscritture totali dei personaggi, ma costanti aggiornamenti.

Everyeye.it: Per parlare di "paperizzazioni", quale icona videoludica vorresti trasformare in fumetto?
Claudio Sciarrone: Rispondere Crash è la cosa più naturale e logica. È già lui stesso un fumetto "vivente".

Everyeye.it: Ci sarà ancora spazio per i videogiochi nel mondo di Area15?
Claudio Sciarrone: Oh sì, tantissimo. Anzi invito le lettrici e i lettori di Everyeye ad aguzzare la vista e l'ingegno: magari fra le pagine di Topolino prossimamente scoverete anche il vostro videogioco del cuore!