Twitch ed eSport: le difficoltà dell'esercito americano

L'esercito USA sta attraversando un momento turbolento a causa di difficoltà comunicative, impossibilità di controllare la rete e reclutamento predatorio.

Twitch ed eSport: le difficoltà dell'esercito americano
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  • Nel 2018 vi raccontammo del debutto dell'esercito statunitense nell'esport con una propria divisione ufficiale, chiamata U.S. Army Esports. Il team è, da sempre, composto da personale attivo e riservisti, i quali sono anche giocatori e streamer professionisti.

    Il U.S. Army Esports, attualmente, ha squadre attive in sette titoli: Call of Duty (non potrebbe essere altrimenti), Counter-Strike: Global Offensive, Fortnite, League of Legends, Overwatch, Magic the Gathering e Rocket League, nonché molti streamer attivi sui titoli più disparati. Ovviamente non è la prima forza armata a vedere nel gaming un ottimo modo per approcciare le giovani generazioni. Già le forze inglesi e gli altri rami delle forze armate statunitensi hanno ben pensato di sfruttare i videogiochi (e le sponsorizzazioni strategiche a eventi e organizzazioni) per parlare ai ragazzini. Anzi, per reclutarli.

    Il nuovo concetto di "propaganda"

    L'iniziativa ha ovviamente ricevuto una marea di critiche, perché circuirebbe i giovani americani, portandoli ad arruolarsi. Il che, ovviamente, corrisponde a verità. Stiamo infatti parlando di metodi studiati nei minimi particolari dagli esperti dell'esercito per conquistare i giovani: uno streamer simpatico (con una bella bandiera a stelle e strisce dietro le spalle), che conversa cordialmente con utenti giovanissimi, giocando ai videogiochi, parlando del più e del meno...ma soprattutto della meravigliosa vita che li attende nella grande famiglia dell'esercito degli Stati Uniti.

    Un comportamento considerato - senza mezzi termini - predatorio, che va a pescare da un bacino d'utenza immenso (altro che i vecchi incontri nelle scuole o nei mall) e, soprattutto, riesce a toccare le corde di utenti giovanissimi, spesso in situazioni di disagio.

    Il canale Twitch, infatti, estremizza la propaganda "standard" in cui gli americani sguazzano da sempre: i caster del canale, in effetti, sono in tutto e per tutto da considerarsi assimilabili a dei recruiter. Senza dimenticare che il logo dell'esercito compare anche in molti altri canali ed eventi online in quanto "sponsor" ufficiale.

    Eppure, nonostante tutto, quest'anno l'esercito ha deciso di raddoppiare i propri sforzi nel mondo del gaming, organizzando una regolare programmazione su Twitch e grandi attività su social come Twitter e Discord. Le problematiche non hanno tardato a palesarsi, mettendo in luce tutta l'inadeguatezza (e malafede) dell'esercito statunitense nel maneggiare strumenti che, evidentemente, non gli appartengono.

    Qual è il tuo crimine di guerra preferito?

    Proprio su Twitter, quanche settimana fa, si è verificato un episodio davvero imbarazzante. In sostanza, l'account ufficiale dell'esercito ha risposto all'account Twitter di Discord con cuoricini e l'emoticon "UwU", un simbolo che scimmiotta gli anime e viene usato per indicare qualcosa di molto puccioso e carino. Mossa non esattamente professionale, per l'account di una delle forze armate più potenti del globo.

    La rete, ovviamente, non poteva rimanere ferma a osservare una così succosa preda e le prese in giro si sono sprecate. I responsabili hanno cercato di ignorare gli attacchi e i meme satirici. Il problema è che, a un certo punto, nella chat di Twitch i punzecchiamenti si sono fatti decisamente più seri. Uno spettatore, in particolare, ha iniziato a chiedere allo streamer dell'esercito quale fosse il suo "crimine di guerra degli Stati Uniti preferito".

    Apriti cielo. Sono volati i ban, i commenti sono stati rimossi, lo streamer ha iniziato a difendere la realtà in cui ha la fortuna di lavorare e così via. Ciò non ha fatto altro che aggiungere benzina su un fuoco che gli utenti non avevano alcuna intenzione di lasciar spegnere. In molti si sono riversati nuovamente nella chat e sui social, solo per linkare la pagina Wikipedia dedicata e ricordare a tutti i crimini di guerra - documentati e inconfutabili - perpetrati dalle forze armate statunitensi nel corso della storia. Semplici informazioni, di dominio pubblico. Il team dell'esercito si è sentito comunque punto sul vivo, bannando in maniera indiscriminata e chiudendo la chat.

    La reazione agli attacchi subiti sul Web dimostra, come dicevamo, l'incapacità dell'esercito di rapportarsi con una realtà che non appartiene alla rigida disciplina militare e, per questo, impossibile da controllare o imbavagliare. Non solo: impedire agli utenti di esprimere la loro opinione su informazioni inconfutabili e di dominio pubblico, può considerarsi incostituzionale e le azioni del canale sono finite sotto la lente di ingrandimento di associazioni legali che si occupano proprio di difendere i diritti civili.
    Le azioni dell'esercito, infine, evidenziano ancora una volta quanto le attività dei militari siano tese esclusivamente a raggiungere un solo obbiettivo: reclutare.

    ymra eht nioj: concorsi fasulli, reclutamento vero

    A quanto pare, il polverone sollevato qualche settimana fa non ha fatto in tempo a posarsi che il team dell'esercito è finito nuovamente nella bufera più nera. Questa volta per un'attività assolutamente fraudolenta. Secondo le segnalazioni di molti utenti e le successive testimonianze raccolte dal portale The Nation il canale Twitch (e contestualmente l'account Twitter) dell'esercito aveva l'abitudine di dare vita a concorsi fasulli che mettevano in palio controller Xbox Elite per i vincitori.

    Solo che, al momento del click, gli utenti venivano reindirizzati in una pagina di reclutamento senza nessuna indicazione su concorsi a premi, estrazioni o vincite.
    Esattamente come accaduto per il tweet di cui vi abbiamo parlato, anche in questo caso gli utenti si sono fatti sentire, accusando il canale di truffare i ragazzini, carpire le loro informazioni personali per "profilarli" e manipolarli in maniera subdola. Segnalata a Twitch, pare che l'esercito abbia dovuto chinare la testa e obbedire agli ordini della piattaforma di Amazon che ha intimato di cessare l'iniziativa fraudolenta.

    L'esercito, ricordiamo, è solo uno dei rami delle forze armate statunitensi coinvolte nell'esport. La Call of Duty League è sponsorizzata dall'esercito e dall'Air Force; alcune franchigie della NBA contano la Marina (quest'ultima dirottò addirittura i fondi destinati alla pubblicità per il Super Bowl verso iniziative esport) e la Guardia Nazionale.

    Le stesse organizzazioni americane (NRG, Complexity e Evil Geniuses, ad esempio) sono sponsorizzate dalle forze armate.Insomma, Twitch di certo non potrà fermare le attività dei militari, però di una cosa l'esercito si è reso conto: che la rete non si può imbrigliare secondo i propri voleri e, soprattutto, che esistono ancora persone attive, dotate di cervello e coscienza.

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