Speciale U-Turn: Quantum Redshift

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Speciale U-Turn: Quantum Redshift
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Un gran bel
    gioco sottovalutato

    Proprio così.
    Quantum Redshift rappresenta di diritto quella schiera di giochi che la critica
    DEVE sminuire. Perché, con Wipeout e F-Zero sulla piazza, non è trendy affermare
    che Quantum Redshift è assolutamente all'altezza, se non superiore. Questo è
    totalmente sbagliato ed è una mancanza di onestà nei confronti dell'utenza che
    si sente quasi in obbligo di scartare titoli snobbati che, invece, avrebbero
    potuto garantire ore ed ore di divertimento. Ma non c'è problema, si può
    benissimo rimediare in qualsiasi momento, recuperando il titolo in questione
    che, per la cronaca, potete trovare anche a 29 euro.
    Quantum Redshift,
    sviluppato dai Curly Monsters per Microsoft Game Studios, vede la luce
    nell'ottobre 2002 per essere il nuovo punto di riferimento nel settore delle
    corse futuristiche. Purtroppo così non è stato (cancellando l'idea di un suo
    seguito, ma la speranza è l'ultima a morire), anche se il titolo presenta
    tantissimi pregi contro un paio di difetti. Giusto per liquidare subito i
    difetti, questi si possono riscontrare in una penosa recitazione dei personaggi
    (durante i filmati) con dei dialoghi ai limiti del trash, e nell'obbligo di
    arrivare sempre primi in tutte le gare per poter progredire nel gioco. Tolti
    questi difetti, tutto ciò che rimane è solo spettacolo e divertimento. Una volta
    scelto il proprio personaggio dobbiamo affrontare una serie di campionati (in
    tutto cinque) che verranno sbloccati con il progredire delle vittorie. La
    differenza tra questi campionati è nella velocità di gioco: in pratica,
    progredendo con i campionati, la velocità di gara aumenterà a dismisura fino ad
    arrivare alla modalità “Redshift”, la più veloce in assoluto e che vi farà
    saltare via gli occhi dalle orbite! Ogni personaggio ha un suo storico rivale,
    per cui dovrete cercare di non fargliela passare liscia dandogli addosso con
    armi e sportellate per guadagnare punti e soldi. Sì, perché in gara avrete la
    facoltà di dichiarare guerra agli avversari per eliminarli e aprirvi la strada
    verso la vittoria. Quindi saranno presenti i soliti power-up e turbo che vi
    aiuteranno nel vostro intento e, grazie al denaro acquisito, potrete potenziare
    il vostro mezzo per renderlo sempre più minaccioso. In realtà, tolto il turbo e
    lo scudo protettivo, avrete a disposizione solo un paio di armi, per cui il
    suddetto potenziamento consiste nel rendere più distruttive queste armi, senza
    aggiungerne altre. Questo è un bene, perché la velocità di gioco cui sarete
    sottoposti non vi darà la possibilità di ragionare troppo sul da farsi, per cui
    due pulsanti dedicati a due armi rendono l'azione più immediata e scorrevole.
    Anche perché, con i dovuti potenziamenti, queste diventano altamente efficaci.
    Ovviamente, una volta presa confidenza con il metodo di controllo (che consente
    persino di derapare come nei rally!) il divertimento sale a dismisura, grazie
    anche ad una giocabilità elevata e ad un senso di competizione che pochi altri
    titoli riescono ad infondere. E' chiaro che inizialmente avrete delle
    difficoltà, soprattutto perché in questo genere di giochi il primo ostacolo da
    superare è l'effetto “rimbalzo” contro gli elementi dei tracciati, ma se siete
    sopravvissuti al “dio” Wipeout...
    Tecnicamente questo gioco è a dir poco
    mostruoso: ancora oggi fa cadere la mascella, con una quantità di poligoni
    indefinibile gestiti ad una velocità da ricovero in ospedale, senza il minimo
    rallentamento, pop-up o bad clipping anche quando azionate il turbo. Chiaramente
    tutto si muove a 60 fotogrammi al secondo, uniti ad una realizzazione delle
    texture da applausi e ad un effetto di bump-mapping ancora oggi ineguagliato.
    Per non parlare degli effetti di luce, spettacolari e scenografici, che vanno a
    completare un quadro tecnico che non lascia spazio a nessun tipo di critica.
    Veramente, dopo aver dato uno sguardo a questo titolo vi verrà spontaneo fare un
    inchino davanti alla vostra Xbox. Il design dei tracciati, inoltre, è vario e
    “movimentato”, mettendo alla prova i vostri riflessi con salti chilometrici,
    giri della morte, curve pericolosissime, laghi e tunnel da far venire la pelle
    d'oca. Tutto questo all'interno di scenari molto diversificati, come uno
    pseudo-Egitto, una montagna innevata, canyon, coste marine, valli in prossimità
    di un castello o città futuristiche. Anche il sonoro è degno di nota con buoni
    effetti e musiche techno al punto giusto per un titolo del genere.
    Insomma,
    come dicevamo all'inizio, si può rimediare a tutto. Se amate questo genere di
    corse, non possedere Quantum Redshift è un delitto, per cui fatevi un favore:
    correte a fare vostro un titolo dimenticato troppo in fretta, ma che sa dare
    quello che promette.

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