Uncharted, dai videogiochi al cinema: le citazioni alla serie Naughty Dog

Uncharted con Tom Holland è finalmente al cinema: andiamo alla scoperta di citazioni, easter egg e riferimenti ai videogiochi di Naughty Dog.

Uncharted, dai videogiochi al cinema: le citazioni alla serie Naughty Dog
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Uncharted Il Film è finalmente arrivato al cinema. Quanto la pellicola con Tom Holland sia un tripudio di fanservice, ma anche un'avventura divertente e spettacolare, ve l'abbiamo raccontato nella nostra recensione di Uncharted. Quello che il pubblico ancora non conosce, e che scoprirà a partire dal 17 febbraio, è la quantità impressionante di easter egg, citazioni e riferimenti che il regista Ruben Fleischer, i produttori di Sony Pictures e i ragazzi di Naughty Dog (che hanno collaborato nella stesura del progetto) hanno disseminato nel corso delle quasi due ore di visione. È proprio il caso di dirlo: mettetevi comodi e partite insieme a noi per questo viaggio. È opportuno però ricordarvi che le prossime righe includeranno spoiler sulla trama dell'adattamento cinematografico di Uncharted, incluso tutto ciò che occorre sapere sul finale e sulle scene dopo i titoli di coda.

Tra copia e citazioni

Che il lungometraggio con protagonista Tom Holland abbia voluto ispirarsi allo storytelling sperimentato da Naughty Dog nei videogiochi è palese sin dalle prime scene. Uncharted si apre con Nate a testa in giù, in caduta libera da un aeroplano che sorvola il mar dei Caraibi.

Dopo qualche sequenza di azione, nelle quali la regia replica con fedeltà impressionante inquadrature e movimenti identici all'omonima fase dell'aereo nel capitolo del Rub al Khali ne L'inganno di Drake, la storia compie un deciso passo indietro, con l'obiettivo di raccontarci sia l'infanzia del protagonista sia i retroscena che lo hanno condotto fino a quel punto. Un espediente che i fan della franchise ricorderanno molto vividamente, in quanto si tratta di un prologo molto simile a quello di uno degli episodi più amati: Uncharted 2, che cominciava con l'ormai iconica sequenza del disastro ferroviario per poi mostrarci - per circa metà dell'avventura complessiva - il lungo antefatto a quel momento.La contaminazione narrativa tra gli ultimi due capitoli della saga di Nathan è chiara anche grazie al flashback posizionato nei primi minuti del film, subito dopo il rocambolesco incipit. E se la sequenza di apertura omaggia Uncharted 3, quella successiva traspone il passato dei fratelli Drake quando erano in orfanotrofio.

Qui il legame con il rispettivo capitolo in "Fine di un Ladro" è davvero spudorato: non soltanto gli attori che vestono i panni delle versioni giovanissime di Nate e Sam somigliano in modo impressionante alle loro versioni digitali, ma è l'intero istituto ad essere sostanzialmente lo stesso creato dagli scenografi di Naughty Dog.

Persino la suora che si preoccupa delle marachelle di Nathan e Sam è, sostanzialmente, la stessa del gioco. Nonostante simili parallelismi, comunque, già da questa fase il film prende una direzione leggermente diversa rispetto all'esclusiva PS4: Sam fugge dall'orfanotrofio per evitare l'arresto, ma lascia indietro suo fratello minore, promettendogli di tornare presto da lui e regalandogli l'iconico anello che appartenne a Sir Francis Drake.

Passano gli anni. Nate è un giovane uomo e, durante tutto il primo atto, apprendiamo com'è cambiata la sua vita, assistiamo alle sue routine e ammiriamo il suo primo incontro con Victor Sullivan. In questa fase sono presenti, forse, le principali divergenze tra pellicola e videogioco, ma gli autori del film hanno ben pensato di "compensarle" inserendo una gran quantità di easter egg, alcuni sottili e difficili da scovare, altri più spudorati.

Tanto per cominciare, nel bar in cui Nathan lavora, è presente un cartello con scritto "Kitty Got Wet". Per i giocatori più attenti, ma soprattutto per chi ha giocato i videogame in lingua originale, non sarà troppo difficile ricordarsene: è una frase che il protagonista pronuncia in alcuni momenti del gioco, dopo aver sgominato un nemico. Durante un dialogo, inoltre, l'eroe fa riferimento a se stesso come "Nate il Grande": è una sottile citazione ad Uncharted 4, più precisamente all'epilogo, quando Sam racconta ad Elena che in gioventù Nate utilizzava questo nomignolo quando si cimentcava in trucchi da prestigiatore.

Ad essere una celebrazione dell'avventura raccontata in Fine di un Ladro è in realtà l'intero ordito della pellicola, che vede i protagonisti mettersi sulle tracce di un antico tesoro pirata andato perduto.

E, proprio come in A Thief's End, a innescare la caccia alle ricchezze del leggendario pirata Magellano è l'ossessione di Sam Drake, appassionato di antiche culture e civiltà nascoste proprio come il suo fratellino. La differenza è che, per l'appunto, lo storico bucaniere che tormenta i desideri dei Drake e di Sully non è Henry Avery, né la leggendaria Libertalia, ma soltanto il prezioso oro che Magellano accumulò durante i suoi viaggi in giro per il mondo. E sempre al quarto capitolo si ispira l'infiltrazione di Nathan e Victor ad un'asta di lusso con l'obiettivo di recuperare un manufatto cruciale per il loro viaggio. Qui, addirittura, il piano concepito dal duo è sostanzialmente lo stesso che adottano nel livello ambientato in Italia: il personaggio di Holland deve intrufolarsi nei condotti di manutenzione per staccare la corrente e dar modo al suo partner di approfittare del buio per trafugare l'oggetto.

Il solco tracciato da "Fine di un Ladro", che come avrete capito è stata la principale musa ispiratrice della pellicola, prosegue anche nei successivi atti. La parte finale del film, ad esempio, è introdotta da una breve taversata marina, nella quale Nate raggiunge l'ubicazione dell'agognato tesoro guidando un gommone. Siamo ben lontani dal rocambolesco inseguimento che, in Uncharted 4, coinvolgeva i fratelli Drake e i mercenari della Shoreline, ma anche in questo caso le affinità narrative ed estetiche ci sono parse abbastanza evidenti.

Così come la visuale di Nate sui relitti dei galeoni di Magellano, ubicati all'interno di una grotta marina: uno spettacolo che a molti ricorderà proprio il livello finale del gioco uscito nel 2016.

In ogni caso, l'eredità di Naughty Dog è presente in ogni singolo frame dell'avventura, talvolta letteralmente: sempre durante il primo atto non faticherete a scorgere il logo della software house creatrice di Uncharted e The Last of Us. Persino la caratterizzazione dell'antagonista richiama le origini del franchise: il villain interpretato da Antonio Banderas non è che una figura di facciata. La vera minaccia arriva da uno dei suoi alleati, un po' come Atoq Navarro tradisce Gabriel Roman per appropriarsi del leggendario El Dorado.

Fanservice ed emozioni

I brividi veri e propri i giocatori li proveranno quando il citazionismo del film raggiungerà vette emotive davvero alte, sia in termini di messinscena, sia per quanto concerne il comparto musicale. Dopo essersi diviso da Sully ed essersi messo in viaggio con una giovane Chloe Frazer, con la quale condivide il naufragio in caduta libera dall'aeroplano, Nathan approda in una specie di resort esotico. Incamminandosi sulla spiaggia, sulle note della OST principale della saga, fa un incontro clamoroso: qui assistiamo ad un cameo di niente meno che Nolan North, voce e volto del Drake videoludico, che veste i panni di un semplice turista. La strizzata d'occhio al suo ruolo nel franchise avviene quando North, sapendo che il giovane dinnanzi a lui è reduce da un disastro aereo, rivanga il suo passato dicendo di aver vissuto un'esperienza simile.

Non mancano gli omaggi alle prime avventure di Nate e Sully persino in alcuni dialoghi tra i due protagonisti. Specie negli attimi finali del film, quando l'intesa e le prese in giro tra i due partner vi ricorderanno molte delle conversazioni tra il duo nel corso di tante esplorazioni. Una di essere riguarda, ad esempio, il cinismo di Victor, quando Nate si rivolge al suo mentore e lo apostrofa dicendogli: "Hai un cuore d'oro, Sully!".

L'apice del fanservice viene raggiunto, in particolare, in una delle scene più epiche durante la battaglia finale: il momento della cosiddetta "vestizione" dell'eroe. Dopo aver sconfitto un mercenario, il buon Drake gli sottrae una coppia di fondine, cercando di equipaggiarsi al meglio per affrontare gli scontri successivi. A coronare il tutto, inoltre, il momento in cui Nate indossa il suo accessorio più iconico è accompagnato nuovamente da un remix del tema musicale portante della saga.

Sulle medesime vibrazioni è impostato il finale del film, che completa il percorso di origini di Nathan e Sully trasformandoli nella coppia di scapestrati avventurieri che abbiamo conosciuto nel primo Uncharted del 2007. Non solo: le scene conclusive si ricollegano anche al medesimo destino riservato a Sam Drake nei videogiochi. Nel corso della trasposizione filmica, il misterioso fratello del protagonista non compare praticamente mai in versione adulta, e la sua sopravvivenza viene addirittura messa in discussione dagli antagonisti. Lo ritroviamo, invece, rinchiuso in prigione, intento a scrivere una lettera indirizzata a Nathan. Insomma, di sicuro ritroveremo il personaggio in un eventuale sequel della pellicola, e staremo a vedere se la sua evasione ripercorrerà quanto narrato in Uncharted 4.

In ultima analisi, è emblematica la scena posta dopo i titoli di coda, che mostra Nathan intento a negoziare il suo prezioso anello con un pericoloso trafficante. Quest'ultima sembra essere l'ennesima citazione al videogame, in particolare al prologo di Drake's Deception. Peraltro, si fa menzione di Roman, villain del primo capitolo, mentre il criminale che tiene sotto scacco il protagonista (interpretato da Johan Philip Asbæk, l'Euron Greyjoy di Game of Thrones) potrebbe essere Eddy Raja, il mercenario al soldo di Roman e Navarro in Drake's Fortune: lo capiamo dalla pistola dorata, arma che l'uomo brandisce nel videogioco del 2007, seppur il suo look sia molto diverso dalla propria controparte digitale. In seguito vediamo Sullivan sopraggiungere in suo aiuto: spicca il look dei due protagonisti, in tutto e per tutto identico agli outfit che indossano nel flashback ambientato a Cartagena in Uncharted 3.

Drake indossa una t-shirt bianca e rossa, mentre Sully porta una camicia verde sopra una canotta bianca. E, in più, sfoggia per la prima volta un vistoso paio di baffi, accettando infine un gustoso sigaro cubano dal suo compagno.

La genesi dei Nate e Sully che ben conosciamo è tutta in questa ultima sequenza, senza dubbio una dichiarazione d'intenti sul futuro della saga al cinema: staremo a vedere se Uncharted avrà mai un sequel, ma intanto ci pare chiaro che Tom Holland e Mark Wahlberg stanno per imbarcarsi in un viaggio che li condurrà da umili origini verso grandi imprese.

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