Viaggio a Ivalice, la terra delle leggende di Final Fantasy 12 The Zodiac Age

Alla scoperta di Ivalice, la terra che ospite le avventure narrate in Final Fantasy XII The Zodiac Age, disponibile da oggi su PlayStation 4.

Viaggio a Ivalice, la terra delle leggende di Final Fantasy 12 The Zodiac Age
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Nato dalla mente creativa di Yasumi Matsuno, il mondo di Ivalice, insieme ai suoi miti e leggende, e alla sua complicata storia, ha fatto da sfondo a diversi capitoli della serie di Final Fantasy, e persino ad un titolo esterno al canone della saga (Vagrant Story): ma quello che si colloca cronologicamente per primo in questo universo è Final Fantasy XII. Dopo più di dieci anni, la dodicesima fantasia finale sta per tornare in veste rinnovata su PS4, e avremo l'opportunità di visitare di nuovo queste terre, incontrarne gli abitanti, e riscoprire le tradizioni e le conoscenze delle diverse razze che convivono nei tre continenti. La diversità demografica e ambientale rappresenta una parte integrante della ricchezza di Ivalice, e rende l'esplorazione dei territori ancora più interessante e dettagliata.

    Una posizione strategica

    Ivalice è formata da tre grandi continenti, chiamati Ordalia, Valendia e Kerwon, e dalle terre fluttuanti di Purvama, sebbene in Final Fantasy XII potremo esplorare solo una piccola parte del territorio, più precisamente in una zona centrale localizzata nella penisola di Galtea. Si tratta, però, di un'area che comprende comunque condizioni climatiche e geologiche totalmente diverse tra loro, e che tendono a rispecchiare le caratteristiche di ciascun continente in base alla propria posizione: durante la nostra avventura potremo addentrarci nei deserti infiniti di Ordalia, esplorare le vaste pianure verdeggianti di Valendia, e le terre fredde di Kerwon.

    Il clima del luogo è influenzato dal Mystes e pertanto difficilmente prevedibile: le intense stagioni di pioggia possono arrivare a modificare la conformazione del territorio costringendo le popolazioni nomadi dei villaggi a spostarsi, le tempeste di sabbia nella direzione di Ordalia impediscono talvolta il volo delle aeronavi, bloccando viaggiatori, cittadini e turisti, ma generalmente, all'interno delle città più popolose, le condizioni restano pressoché invariate e non compromettono le normali attività giornaliere. Non mancano, inoltre, località con clima mite e favorevole, soprattutto per quanto riguarda gli scambi marittimi, indispensabili per il commercio. In ogni caso, le differenze climatiche influiscono inevitabilmente sui prodotti recuperabili in ciascun luogo e soprattutto sui nemici e le creature che possiamo incontrare.
    Inizieremo il nostro viaggio a Rabanastre, la capitale regia, dalla quale potremo facilmente raggiungere altri luoghi, come le instabili Pianure di Giza alla porta sud, ed i due deserti ad est e ovest. Sin dalle prime ore di gioco, ci renderemo conto che il territorio di Dalmasca è uno dei più ambiti, al centro delle attenzioni dell'Impero che ha deciso di impossessarsene definitivamente. La ragione di ciò è facilmente intuibile: Dalmasca si trova in una posizione favorevole sia militarmente che commercialmente, tra i territori rivali di Arcadia e Rozaria.

    Un luogo d'incontro per tutte le razze

    Nelle terre di Ivalice convivono diverse razze, la maggior parte di esse pacificamente, sebbene le differenze imposte dal tenore di vita generino spesso astio tra la popolazione. Nonostante la razza umana, chiamata Huma, sia quella predominante, in giro per le strade di Rabanastre potremo facilmente incontrare bangaa, seeq, viera e moguri.
    I bangaa sono esseri simili nell'aspetto a delle lucertole, hanno lunghe orecchie e pelle a scaglie, denti aguzzi ed una forza bruta che li caratterizza, spesso ricoprono posizioni che richiedono sforzo fisico e abilità nel combattimento. Molti bangaa sono cacciatori, guardie o combattenti, ma non mancano coloro che lavorano come mercanti o si occupano di scambio e trasporto delle merci. Alcune nazioni, tra le quali Arcadia, preferiscono non averli tra le proprie file militari, reputandoli una razza inferiore.

    Ben più bistrattati sono i corpulenti seeq, creature dall'aspetto suino che vengono discriminate in quanto meno intelligenti degli huma. Molti di loro svolgono lavori manuali, ma spesso i seeq si danno al crimine e divengono dei ladri.Le viera, generalmente, danno poca confidenza ai popoli delle altre razze ed è raro vederle in giro per le città. In genere, viaggiano per esplorare il mondo e conoscere ciò che accade al di fuori della foresta in cui vivono, alcune di loro sono cacciatrici, ma evitano di farsi coinvolgere negli affari degli huma.
    I moguri, in Final Fantasy XII, si incontrano molto spesso e sono ampiamente conosciuti nei loro ambienti, a differenza di altri capitoli della serie dove rivestono il ruolo di esseri magici, misteriosi, difficili da incrociare. Queste piccole creature, inoltre, svolgono diversi tipi di lavoro e sono perfettamente integrate nella società: si occupano di aeronavi, riparazioni edili, noleggio dei chocobo e altro ancora.
    Un'altra razza pacifica che vive nelle terre di Ivalice è quella dei Garif. Si tratta di creature sagge che vivono seguendo le proprie antiche tradizioni nel villaggio di Jahara, e posseggono grandi conoscenze riguardo alla magilite. Esistono poi i longevi e anziani nu mou, che incontriamo sul monte Bur-Omisace al seguito del Gran Kiltias Anastasis (il quale è a sua volta un esponente degli helga), e infine gli alti e felini rev (le due guardie del Marchese Ondore appartengono a questa razza).
    La guerra e gli effetti della negalite e del Mystes, però, hanno influenzato negativamente altre razze, che sono diventate ostili, come gli Urutan-Yensa e i Baknamy della città perduta di Nabudis, ormai distrutta a causa delle ambizioni dell'Impero.

    Dalle mani degli dei a quelle degli uomini

    Nabudis, divenuta invivibile per gli esseri umani, è sicuramente l'esempio più lampante di come gli esperimenti imperiali con la negalite stiano lentamente mandando in rovina Ivalice, ma i suoi abitanti, che cercano conforto nella religione dei Kiltia, rifugiandosi sul monte di Bur-Omisace, non sanno che tutto ciò sta accadendo sotto gli occhi vigili di chi, in passato, ha governato quelle terre: gli Occuria.
    Un tempo, i potenti Occuria, entità sovrannaturali e immortali, regnavano su tutta Ivalice, e la loro capacità di comunicare con gli esservi viventi gli garantiva un dominio assoluto. Furono loro stessi a creare gli Esper affinché li servissero, e a sigillarli tempo dopo quando si ribellarono, causando una lunga ed estenuante guerra. Dopo questi avvenimenti, gli Occuria si ritirarono a Giruvegan, limitandosi ad osservare ciò che stava accadendo e lasciando Ivalice in preda al caos.
    Fu poi il Re Raithwall a riunificare le terre, ottenendo il favore degli Occuria, e portando un periodo di stabilità nel mondo, che durò fino alla sua morte. Poco dopo, gli imperi di Archadia e Rozaria iniziarono a contendersi i territori circostanti.

    Da allora, gli Occuria guardano dall'alto le azioni degli esseri viventi, in attesa che la loro prescelta, ovvero la principessa Ashe, unica erede rimasta di Raithwall, decida di seguire le orme del Re Dinasta. Ciò che la principessa scoprirà una volta giunta tra gli Occuria, però, sarà totalmente diverso da ciò che si aspettava.
    È questo il mondo che ci ritroveremo ad esplorare in Final Fantasy XII: Ivalice è stata rovinata dagli effetti distruttivi della negalite utilizzata dall'Impero; esseri sovrannaturali si arrogano il diritto di decidere cosa sia meglio per gli abitanti della terra, senza intervenire in loro favore; eserciti si battono e in molti perdono la vita; le azioni di Arcadia sono crudeli, imperdonabili e, nella calma apparente di una situazione sul punto di degenerare, toccherà a un gruppo di giovani eroi ribaltare il destino. E la loro missione sarà ben più grande di quanto possano immaginare.

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