Virtual Photography: in arrivo una mostra al Museo di Arte Contemporanea

Emanuele Bresciani torna sulle nostre pagine per raccontarci un evento molto importante dedicato alla fotografia virtuale.

Virtual Photography: in arrivo una mostra al Museo di Arte Contemporanea
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Abbiamo più volte avuto il piacere di ospitare Emanuele Bresciani sulle nostre pagine: vale la pena, ad esempio, ricordare le sue speciali raccolte fotografiche dedicate ad Uncharted 4, ad Assassin's Creed Origins e a Days Gone. Il suo occhio ha immortalato sempre scatti videoludici dall'altissimo valore artistico, con composizioni che non avrebbero di certo sfigurato all'interno di una Mostra allestita per il grande pubblico. Ebbene, il momento è finalmente arrivato, ed il frutto di tanto lavoro sta per ottenere il coronamento del suo meritato successo. Le opere di Emanuele saranno infatti esposte al Museo di Arte Contemporanea di Luzzana in un evento che avrà luogo l'8 febbraio: lasciamo ora spazio alle parole dell'autore, che racconterà più nel dettaglio le ragioni per cui la Virtual Photography possa essere considerata a tutti gli effetti una forma d'arte.

Introduzione a cura di Giuseppe Arace

La filosofia d'approccio alla fotografia virtuale

Il giorno 8 di febbraio alle ore 18.00 la Virtual Photography italiana e mondiale compirà un passo importante per la sua evoluzione artistica. E le porte del futuro si spalancheranno poco lontano da Milano. Come anticipato in apertura, io sono Emanuele Bresciani, un Virtual Photographer: si definisce in questo modo un artista che scatta fotografie videoludiche usando preferibilmente i Photo Mode, ossia quei software contenuti nei videogiochi che permettono di liberarsi dai vincoli della telecamera e gestire le inquadrature, manipolando lenti, framing, filtri, illuminazione e tanti altri dettagli.

In più occasioni ho esposto i miei lavori qui sulle pagine di Everyeye, tuttavia è passato un po' di tempo dall'ultima raccolta. Il motivo di questa mia assenza è legato al fatto che da inizio 2019 sono impegnato su due fronti specifici: da una parte, ho dovuto passare una lunghissima serie di esami di ammissione per una Mostra di cui vi parlerò a breve, e dall'altra mi sono concentrato sempre di più su un concetto che - per quanto mi riguarda - è alla base della mia fotografia.

Mi riferisco al principio del "less is more": lavorare sulla qualità assoluta a discapito della quantità. Chi mi segue su Instagram sa benissimo che non aggiorno frequentemente il mio account. Questo avviene perché ultimamente sto selezionando sempre di più il livello qualitativo dei miei screenshot.

D'altronde, una sola immagine non perfettamente riuscita può abbassare di riflesso anche la resa delle ottime fotografie che la accompagnano all'interno di una galleria. Questa estrema selezione è quella che, come vi accennavo poc'anzi, mi ha portato per la prima volta in Italia ad esporre le mie foto di Virtual Photography in un Museo di Arte Contemporanea, precisamente a Luzzana, in provincia di Bergamo.

La strada verso la consacrazione artistica

La notizia, nel suo piccolo, è assolutamente rivoluzionaria ed è per questo che l'amico Francesco Fossetti mi ha accolto nuovamente su queste pagine per raccontarvi l'effetto a cascata che sta avendo questa esibizione.
La prima novità è che la Virtual Photography esce dal ristretto circolo del gaming per entrare nel mondo di quella che viene considerata dai più come la "vera" Arte: quella dei dipinti, della scultura e della fotografia classica.

Fino ad ora io e Cristiano Bonora, che avete anche conosciuto su queste pagine, avevamo esposto le nostre opere soltanto in eventi strettamente legati al Gaming come la Milan Gamesweek o la Rome Video Game Lab, come membri di un collettivo che racchiude anche altri artisti digitali, tutti facenti parte del Catalogo degli Artisti e Digitalisti Italiani, edito da TrarariTipi e pubblicato nel 2018. L'evento di Luzzana rappresenta la prima occasione in Italia nella quale un autore di Fotografia Virtuale possiede una mostra tutta personale, che si rivolge ad un pubblico più ampio, che non ha alcuna familiarità con il settore videoludico.

Immaginatevi, inoltre, la difficoltà nel presentare ai Critici d'Arte il mio progetto per avere l'autorizzazione alla Mostra, quando la Virtual Photography ha pesanti detrattori persino all'interno del mondo dell'intrattenimento interattivo. Per questo il mio ringraziamento va ai Curatori del Museo, che hanno mostrato un enorme larghezza di vedute nel concedermi quest'occasione dopo aver visto le mie stampe, e compreso quanta splendida immaginazione potessero racchiudere i videogiochi moderni.

La seconda novità consiste nel fatto che è stata affibbiata una "categoria" alla Virtual Photography. Dall'8 febbraio sarà infatti istituzionalizzata come "Arte Ready-Made Duchampiana". Marcel Duchamp ha usato per primo il termine "Ready-Made" nel 1913 per definire l'Arte che scaturisce da oggetti quotidiani e a disposizione di tutti. La sua opera più celebre, la "Fontana" del 1917, non è altro che un orinatoio ribaltato, presentato come una fontana e di conseguenza come creazione visionaria che reinterpreta la realtà. Allo stesso modo, il fotografo virtuale prende un oggetto di uso comune (il videogioco) e lo trasforma in un'opera da esporre.

La terza novità ci porta ad abbracciare un argomento più complesso, legato alla definizione di videogiochi intesi come Arte. Passo dopo passo, la legittimazione del medium videoludico come forma artistica si fa sempre più vicino, dal momento che al MOMA di New York hanno accolto Pac-Man e Space Invaders, e al Museo di Arte Contemporanea di Luzzana hanno deciso sia di esporre le mie foto dopo svariati esami, sia di usare una "categoria" dell'Arte (la "Ready-Made") con cui etichettarle e proporle al pubblico. Per quanto mi riguarda, sono convinto che il patrimonio artistico delle mie opere sia insito nei giochi che fotografo.

E chissà che un giorno, magari tra una decina d'anni, la Virtual Photography non possa trovare un posto anche al MOMA di New York, così da innalzare ulteriormente il valore della fotografia virtuale. E forse la Mostra alla quale parteciperò può essere il primo passo verso un avvenire ancora più roseo.

Prima di concludere vi invito tutti a Luzzana, in provincia di Bergamo, sabato 8 febbraio alle 18.00 alla vecchia chiesa sconsacrata in Piazza Castello per il vernissage. Qualora non riusciste a presenziare, potete seguirmi in diretta su Instragam (@emalord), dove trasmetterò l'evento e vi mostrerò le 15 foto esposte, alcune stampate su forex e altre sullo skybond. Ringrazio fin da subito tutti per amore, stima e supporto che mi avete fornito e che, spero, continuerete a trasmettermi in futuro.