Warframe: Fortuna, la nuova espansione del gioco Digital Extremes

Dopo aver fatto tesoro degli errori iniziali di Plains of Eidolon, Digital Extremes ci riprova con Fortuna e, questa volta, non sbaglia un colpo.

Warframe: Fortuna, la nuova espansione del gioco Digital Extremes
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • SteamDeck
  • Con la pubblicazione dell'espansione Plains of Eidolon ala fine dello scorso anno e la presentazione degli ambiziosi piani per il futuro del gioco nell'ambito dell'ultimo Tennocon, è innegabile che Warframe stia vivendo un momento di splendore raro nel mercato video ludico, al punto che anche quelli che, tra critica e pubblico, lo hanno ignorato dopo l'accoglienza tiepida ai tempi del lancio ufficiale, sono tornati per dare un'occhiata al titolo di Digital Extremes che, nel frattempo, ha subito miglioramenti quasi radicali. L'attenzione con cui gli sviluppatori hanno curato e rimpolpato un titolo, lo ricordiamo, prettamente Free-to-Play è riflessa anche nel modo in cui hanno utilizzato i feedback raccolti con Plains of Eidolon per sistemare buona parte dei problemi riscontrati dal pubblico, ed edificare così le fondamenta della successiva iterazione open world Orb Vallis, inclusa nella recente espansione Fortuna. La nuova zona open world, infatti, è stata creata per offrire ai giocatori un'esperienza più coinvolgente, immediata e bilanciata rispetto a quella terrestre e, dopo due settimane di prova quasi ininterrotta, possiamo affermare che gli sviluppatori hanno centrato l'obiettivo.

    Venusian Heat

    Come già anticipato nella scorsa anteprima, la nuova regione open world di Warframe segue la struttura di gameplay già delineata nella precedente iterazione, Plains of Eidolon, con una nuova ambientazione, nuovi nemici e una serie di accorgimenti ereditati dal feedback ricevuto in questi mesi dagli sviluppatori.

    Localizzata su Venere, il secondo pianeta sbloccato dai giocatori nell'ambito della progressiva scoperta della Mappa Stellare, la regione Orb Vallis è, come lascia intendere il nome, una valle, resa abitabile da tecnologie di terraformazione Orokin fatte attivare da Nef Anyo, un losco aristocratico, appartenente al Consiglio dei Direttori della fazione Corpus, che basa la propria influenza politica e sociale su presunte capacità e benedizioni ricevute dal Void (una dimensione al di là dello spazio materiale, molto importante nella lore generale del gioco). Laddove il "Profeta del Profitto" si arroga tutti i meriti dei prodigi e dei risultati provenienti da Orb Vallis, i veri artefici sono i Solaris, abitanti della "colonia di internamento debitorio" Fortuna nonché la fazione neutrale principale introdotta dall'espansione.
    A differenza degli Ostron, i Solaris godono di una migliore caratterizzazione sia visiva che narrativa: il loro status di "popolo oppresso", e la natura rozza delle protesi cibernetiche utilizzate per sopperire agli arti "pignorati" dagli aguzzini di Nef Anyo, contribuiscono a rendere i giocatori più simpatetici nei confronti della causa degli abitanti di Fortuna. La stessa quest introduttiva, nella sua breve durata, riesce a introdurre efficacemente molti degli abitanti, che assumeranno successivamente la funzione di vendor della fazione. Altri personaggi, come Ticker, vanno invece scoperti esplorando gli anfratti più nascosti dell'insediamento ma, una volta incontrati, diventano subito dei beniamini.

    Mantenendo la prassi vista in Plains of Eidolon, anche l'Orb Vallis presenta una versione specifica dei nemici, appartenenti alla fazione Corpus, caratterizzata dall'impiego di tattiche "atipiche" e un'inusitata ferocia nel perseguitare i Tenno. Tra versioni "autoctone" di robot boss come il branco Hyena, Jackal e Raptor distribuite con nonchalance a guardia di edifici più o meno importanti, grossi guerrieri armati di doppi machete fiammeggianti che attaccano saltando e travolgendo chiunque si trovi sul luogo d'impatto, soldati specialisti armati di armi pesanti come Arca Plasmor e Opticor, droni aumenta-scudi che, agli alti livelli, acquisiscono la bolla inibitoria delle abilità warframe dei Nullificatori e una riserva inesauribile di rinforzi, l'assortimento di nemici da affrontare in Fortuna promette una sfida impegnativa sia per nuovi giocatori che per veterani prima ancora di considerare gli Orb.

    Questi ragnoni tecno-organici sono avversari formidabili, la cui sconfitta richiede uno sforzo direttamente proporzionale alla loro stazza, e per abbatterne le versioni più grandi, i futuri boss della mappa, sarà necessario l'impiego di un gruppo affiatato di giocatori.

    Le attività collaterali

    Il primo, importante miglioramento introdotto da questa espansione nel crescente gameplay open world di Warframe è, senza dubbio, la possibilità di avviare le missioni-taglia dei Solaris direttamente dalla Valle: mentre nelle Pianure di Eidolon si è costretti a rientrare a Cetus per attivare le taglie, con i caricamenti che ne conseguono, nella Orb Vallis sarà possibile trovare, sparsi per la mappa, degli NPC Solaris con la funzione di "quest giver".

    ]Un accorgimento tanto semplice quanto efficace nel risolvere un difetto di design che spezza il ritmo di gioco nella regione open world terrestre. Non deve sorprendere, quindi, l'eliminazione delle incursioni nemiche casuali, ovvero istanze singole di incarichi già presenti nelle taglie multi-fase, la cui presenza costituisce in ogni caso un ostacolo per chi preferisce dedicarsi alle numerose attività secondarie.

    Al di là dell'attività mercenaria per conto del leader dei Solaris Eudico, che include anche la conquista delle basi Corpus disseminate sulla mappa allo scopo di rimuoverne la guarnigione e far comparire un Agente Solaris in grado di erogare tre taglie uniche aggiuntive, le attività secondarie a disposizione di chi osa avventurarsi nelle lande perennemente bloccate in uno stato di semi-ibernazione sono molteplici e tutte molto interessanti. Pesca ed estrazione mineraria sono attività già viste in Plains of Eidolon, ma con l'avvento di Fortuna hanno subito modifiche che ne hanno abbondantemente cambiato la funzionalità: la prima richiede l'utilizzo di un arpione elettromagnetico, il cui impulso va attivato al momento giusto, mentre per la seconda è stato messo a punto un nuovo minigioco, legato a un altrettanto inedito tool estrattivo, molto più semplice da apprendere e padroneggiare rispetto a quello introdotto nella precedente mappa open world.

    Attività del tutto inedita, invece, è la cosiddetta "caccia di conservazione", che richiede ai giocatori di seguire le tracce appartenenti ad animali in via d'estinzione, attirarli con appositi richiami e, successivamente, catturarli dopo averli storditi con un fucile a tranquillanti. Per via del numero di pegni da scambiare (né troppi, né troppo pochi) per ottenere le ricompense di questa attività, graziosi peluche raffiguranti gli animali salvati, e del fatto che possono essere affrontate anche quando la cattura non conferisce punti Reputazione per esaurimento delle quantità giornaliere, queste attività rappresentano uno dei motivi principali per tornare regolarmente nella Valle.
    Sempre nell'anteprima avevamo anticipato novità riguardanti la speleologia, che sarebbe stata più interessante rispetto a quanto proposto nella precedente mappa open world. Trovare una grotta, adesso, equivale a trovare un piccolo tesoro, sotto forma di più nodi minerari da saccheggiare, laghetti sotterranei dove pescare in santa pace oppure di Toroidi, risorse rare necessarie per aumentare la reputazione con la fazione Vox Solaris e ottenere i blueprint delle nuove armature cosmetiche per gli Operatori.

    Avanti tutta

    Dal punto di vista tecnico, Fortuna è riuscito a sorprenderci per i notevoli risultati ottenuti con la nuova mappa open world. Nonostante le promesse degli sviluppatori a proposito degli effetti che volevano implementare nella nuova regione, la coscienza di trovarci di fronte a un engine proprietario ormai piuttosto datato ci aveva spinto a mantenere una certa misura di scetticismo, che si è dissipato una volta messo piede nella Orb Vallis. La nuova mappa open world, seppure leggermente meno estesa della precedente, presenta una complessità geomorfologica inedita che, accoppiata all'uso diffuso di effetti importanti come HDR, occlusione ambientale, riflessi locali e dinamici la rendono una delle istanze più esigenti dell'intero gioco in termini di requisiti hardware.

    Qualsiasi scheda video di fascia medio-alta uscita negli ultimi due anni non dovrebbe avere problemi a far girare Fortuna senza rallentamenti o interruzioni, il pensiero semmai corre a chi possiede sistemi più "vetusti" e, soprattutto, agli utenti delle versioni console, quando l'aggiornamento sarà disponibile anche per loro. In particolare siamo curiosi di sapere quali e quanti compromessi saranno adottati per rendere praticabile l'esplorazione agli utenti Switch, che già ora devono sottostare a diversi minuti d'attesa per il caricamento delle Plains of Eidolon.
    Infine le vecchie problematiche legate al matchmaking e alla transizione tra l'insediamento e la zona open world, che tanto avevano funestato le prime settimane di pubblicazione di Plains, risultano in gran parte risolte e i casi in cui i giocatori rimangono "bloccati" nell'ascensore si contano sulle dite di una mano.

    In definitiva, l'aggiornamento Fortuna di Warframe riesce in pieno nel proprio obiettivo, grazie anche al ravvedimento dopo gli errori di Plains of Eidolon, che non è quello di sostituirsi alle meccaniche classiche del gioco, basate sulle missioni istanziate, bensì di offrire "spazi di svago" alternativo, con attività in grado di attirare e impegnare l'attenzione del giocatore senza sviarlo. Non vogliamo descriverlo come "end-game" perché si tratta di un concetto che male si coniuga con la struttura variegata e tentacolare del gioco che, in futuro, tramite l'espansione Railjack prevede persino l'introduzione sezioni di gioco dedicate al combattimento spaziale

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