Speciale World of Tanks

Resoconto dalle finali di Ural Steel.

Speciale World of Tanks
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Lo saprete di certo se siete stati attenti nei giorni scorsi. Noi di Everyeye.it siamo volati a Mosca per assistere alle finali di Ural Steel, torneo internazionale di World of Tanks arrivato alla sua seconda edizione. Se non avete guardato la diretta in streming, speriamo almeno che non vi siate persi il nostro giro in carro armato.
    In ogni caso, tornati in patria è giunto il momento di tirare le somme sull'evento e sulle future prospettive di sviluppo di questa accesa vena competitiva su cui sta puntando Wargaming.net. Una breve conferenza stampa prima delle finali, di fatto, ha svelato progetti interessanti, che daranno ulteriore lustro a quello che è il Free-to-Play più giocato e celebrato di sempre.

    American dream

    Buona parte del successo che World of Tanks riscuote nei paesi dell'Est dipende probabilmente da un fatto culturale. Nelle distese grige della Russia, l'ammirazione per i carri armati tocca soglie inaspettate: l'industria bellica è solida ancora oggi, ed è con un certo orgoglio nazionale che i genitori portano i loro figli in pellegrinaggio nei musei, per ammirare le linee stravaganti dei carri storici e quelle più funzionali dei tank moderni. Non stupisce dunque che il server Russo, indipendente da quello europeo, sia il più popolato. Quattro delle 15 squadre che si contendono i ricchi premi messi in palio da Wargaming.net per questa edizione di Ural Steel arrivano proprio da lì, e dimostrano una preparazione davvero meticolosa. Si tratta di Pro-Gamer a tutti gli effetti, con tanto di grossi sponsor e routine d'allenamento ben scandite.
    Gli altri team che arrivano dai paesi europei (due dalla Germania e uno dalla Polonia) faticano un po' di più ad entrare in partita, soprattutto perchè, ci dicono, gli manca un po' d'esperienza. In Russia i tornei nazionali sono molti, e per i giocatori in vetta alle classifiche rappresentano un'ottima occasione per allenarsi. In Europa la situazione è molto diversa, così come in America. Anche i quattro team arrivati a Mosca dagli Stati Uniti sono un po' meno avvezzi a questo genere d'esperienza. Ce lo dice Brian Bomer, leader dei G-Banned Angels, visibilmente emozionato. Numero tre delle classifiche USA (in squadra c'è anche il miglior giocatore presente sui server americani), rimpiange che in America l'attenzione mediatica e quella di giocatori non sia così elevata. Del resto è solo in un ambiente competitivo che si impara a sopravvivere. Il sogno dei G-Banned Angels, fra l'altro, si infrange proprio nel girone di qualifica, dal quale escono solamente tre team russi e uno tedesco.
    Cinesi e Giapponesi fuori al primo turno, così come i Polacchi, abbastanza quotati. Un vero peccato che il team di Brian non abbia sfondato: gli sono mancati un paio di secondi d'intesa. Dopo aver strappato addirittura la vittoria per 2 match a 3 al gruppo che poi vincerà il torneo, ed essersi comportati dignitosamente nelle altre partite, hanno fatto qualche errore di troppo. L'ultimo, quello fatale, li ha esclusi dalle fasi finali a due secondi dalla fine del match. Sarebbe bastato un solo carro integro, ma invece di arretrare coperto dal compagno, l'heavy tank degli Angels ha azzardato un'incursione troppo pericolosa. Sarà per il prossimo anno.

    Il futuro dell'E-Sport

    Le due finali che si disputano sul palco sono osservate dagli occhi attenti di molti spettatori: addirittura tifoserie organizzate, che sostengono i propri beniamini. I match sono abbastanza a senso unico, tranne lo scontro diretto fra i Red Rush Unity e i Virtus.Pro: una rimonta inaspettata tiene gli spettatori con in fiato sospeso, ma a passare il turno sono le “furie rosse”. Distrutta senza appello la speranza del team tedesco nella seconda semifinale.
    Il match conclusivo scorre lentissimo, con le due squadre che si studiano attentamente, ferme in posizione per lunghi minuti. L'assalto finale condotto dai Red Rush verso la base avversaria è impeccabile, tanto che sarà proprio questo team ad aggiudicarsi i 35.000 dollari in palio per i primi classificati. Un bottino di cinquemila dollari a testa: niente male come ricompensa per un Free-to-Play. Anche i premi per i secondi e i terzi sono lusinghieri (21.000 e 14.000 dollari).
    Quindi, cosa aspettate? Mettete su una squadra italiana, o lo strapotere dei russi non conoscerà limiti.
    Per invogliarvi ancora di più a prendere in considerazione questa proposta, il team conferma che entro breve arriveranno su World of Tanks i carri italiani, con dei Tech Tree ricalcati da quelli di altri tank europei.
    Non solo: Wargaming.net annuncia ufficialmente che entro breve creerà una sua lega e-sport indipendente, proprio per stimolare gli utenti a scendere in campo armati di determinazione. La lega ospiterà ovviamente i match del futuro World of Warplanes e dell'ancora misterioso World of Battleship, esaltando le specificità di ogni prodotto.
    E insomma, a sentire la conferenza stampa di questi ragazzi bielorussi, ci sembra davvero di scoprire una delle poche aziende ancora in grado di leggere il mercato, anticipandone i movimenti e osando strategie apparentemente rischiose. Dopo aver di fatto cambiato per sempre l'idea stessa di Free-to-Play, Wargaming.net capisce che proprio questa si avvia ad essere l'epoca dell'E-Sport, e viaggia sulla stessa lunghezza d'onda di altre software house che pure si impegnano a fare da apripista.
    Il nutrito gruppo di giornalisti invitati all'evento viene liquidato con una promessa: di anno in anno, l'impegno di Wargaming.net per la promozione e l'organizzazione di tornei ufficiali sarà sempre maggiore, in modo da attirare più giocatori e più sponsor, garantendo un'opportuna visibilità internazionale. Gli strumenti economici, la voglia di osare e la lungimiranza non mancano. Se siete interessati all'evoluzione dell'E-Sport, quindi, restate sintonizzati.

    Che voto dai a: World of Tanks

    Media Voto Utenti
    Voti: 85
    7
    nd