World of Warcraft Classic: Wrath of the Lich King, l'espansione si evolve
Non è la solita operazione nostalgia: la “nuova” espansione di World of Warcraft Classic è un'evoluzione di quella giocata in passato. Persino migliore.
Alcuni anni fa Blizzard ha avviato quella che potrebbe apparire come una banale operazione nostalgia, mirata sia ad attirare gli appassionati di lungo corso, che nel tempo avevano magari abbandonato del tutto o in parte World of Warcraft, sia per offrire agli utenti attuali l'esperienza di giocare con le vecchie espansioni che in tutto e per tutto rappresentano il passato del titolo della casa di Irvine. Eppure ciò che Blizzard ha presentato a partire dal 2019 con la pubblicazione della storica "vanilla" in versione Classic (ecco la recensione di World of Warcraft Classic) deve essere interpretato in modo differente: è di fatto una seconda possibilità non solo per i giocatori ma per gli sviluppatori stessi e adesso vedremo il perché.
Ritorno al futuro
World of Warcraft in versione originale è uscito nel 2004, e solo tre anni dopo, nel 2007, arrivò la prima espansione: The Burning Crusade. Un'esperienza aggiuntiva che, rispetto ad altre successive, durò appena un anno lasciando presto il passo a quella che è forse la più iconica e storicamente apprezzata dai giocatori: Wrath of the Lich King. Che sia la storia affascinante del ritorno di Arthas Menethil come signore dei lich e dei ghiacci alla guida di un esercito di non morti, o le grandi novità e migliorie che portò con sé ai giocatori del 2008, l'espansione ebbe un successo che è stato difficilmente replicato negli anni a venire.
Pensiamo anche solo ai video animati atti a presentare la trama, che hanno spinto i giocatori a battagliare senza sosta per sconfiggere Arthas e fermare l'orda di non morti in quello che è stato uno dei raid più difficili di sempre. Quest'ultimo, tra l'altro, è anche uno dei motivi per cui molti non vedevano l'ora di ripercorrere strade, regioni, dungeon e missioni ma in chiave moderna e migliorata: perché non tutto è rimasto propriamente uguale.
Cosa porta con sé Wrath of the Lich King?
Appena raggiunto il giusto livello di esperienza, il 68, si ripartirà ovviamente da una delle due zone iniziali delle Northend, l'area fredda e glaciale più a nord di Azeroth, nell'emisfero boreale: la Borean Tundra o Howling Fjord, da dove partirà l'avventura per giungere infine ad Icecrown, la cittadella del Lich King. Con l'espansione arriva anche una nuova classe giocabile, quella dei Cavalieri della Morte (i Death Knight) ma con una piccola novità rispetto al passato: questa volta i giocatori potranno crearne uno senza dover soddisfare alcun requisito pregresso.
Insomma, Blizzard si è resa conto che alcune scelte operate al tempo non fossero così efficienti oppure semplicemente ha voluto modificare degli elementi per permettere loro di funzionare al meglio in un'esperienza moderna. Con Wrath of the Lick King torna su Classic anche la professione Inscription, così come gli Achievements che permettono ai giocatori di ottenere ricompense e titoli svolgendo determinate azioni o un certo numero di missioni. Da citare è anche la possibilità di rivivere i raid e le spedizioni più iconiche dell'espansione: una su tutte Naxxramas.
Che cosa è cambiato?
Come anticipato, tuttavia, non tutto è rimasto esattamente identico a come era stato presentato ormai 14 anni fa. Per comprendere meglio cosa sia effettivamente cambiato, e in che modo, abbiamo avuto la possibilità di parlarne con Kris Zierhut e Josh Greenfield, rispettivamente Principal Technical Designer e Game Producer di World of Warcraft. Una delle prime modifiche che saltano all'occhio riguarda certamente i cambi al loot, ossia a ciò che si ottiene dai boss sconfitti durante raid e spedizioni.
Gli sviluppatori hanno raccontato in particolare della necessità di presentare dei dungeon in heroic mode che incrementassero la difficoltà, se richiesto, così da fornire un'esperienza differente ai veterani che li hanno già affrontati in passato e al contempo consentire ai neofiti di iniziare con una certa difficoltà per poi salire a poco a poco.
Kris Zierhut a tal proposito ha motivato l'introduzione del Ritual Object all'inizio di ogni spedizione: "Se tutti e cinque i giocatori cliccano sulla pietra rituale, allora tutti i mostri e i boss del dungeon saranno potenziati. Nulla di troppo complicato sia chiaro ma è una soluzione che rende le sfide più impegnative." Più alta la difficoltà, più alta la ricompensa, ovviamente: "A partire dal lancio di Ulduar (uno dei raid più attesi che arriverà tra qualche tempo) i dungeon lasceranno anche i drop delle spedizioni da dieci, ovvero di Naxxramas, Malygos e Sartharion."
Bilanciamento raid
A proposito di raid da dieci, questi avranno un supplemento perché sarà possibile trovare gli stessi oggetti presenti anche nei raid da 25. Per spingere l'utenza ad affrontare questi ultimi, gli sviluppatori aumenteranno di uno il numero di loot conferiti da ogni boss nella modalità da 25 di Naxxramas nel momento in cui lanceranno Ulduar con la Fase di Wrath Classic.
La filosofia dietro questa decisione è quella di fornire da un lato ai giocatori la possibilità di equipaggiarsi meglio e più velocemente, proprio perché questi raid sono solo un obiettivo intermedio, oltre a una questione di velocità: le patch successive non arriveranno con le stesse tempistiche della versione originale ma in modo più rapido, con i nuovi contenuti che si affacceranno prima tra le disponibilità dei giocatori.
Inoltre, ha spiegato Josh Greenfield, "è anche un modo per fornire all'utenza un pretesto per continuare a entrare nei dungeon e nei raid, per equipaggiarsi meglio e in un tempo ragionevole, così da non rendere ripetitiva l'esperienza."
Cambiano anche gli item
Uno dei temi portanti della discussione è stata non tanto l'apertura in sé di Wrath of the Lich King ma cosa aspettarsi dalla Fase 2, con l'arrivo di Ulduar. Non solo perché è uno dei raid più apprezzati nella storia di World of Warcraft, che strizza l'occhio in modo prorompente alla mitologia norrena, ma anche perché permette di trovare gli item e l'equipaggiamento necessario per affrontare i primi boss di Icecrown Citadel, la "casa" del Lich King. Questa volta, però, gli oggetti riceveranno un leggero bilanciamento per fare da contrappeso alle statistiche di alcune classi, che verso la conclusione dell'espansione saranno invece leggermente più forti delle altre.
"Inizialmente avevamo pensato di modificare le classi, come forse sarebbe stato più razionale fare. Tuttavia confrontandoci con la community ci siamo resi conto che a molti piaceva l'idea di avere delle classi migliori di altre o addirittura fuori di testa in quanto a statistiche.
Per questo motivo abbiamo preferito non modificare troppo ciò che i giocatori ricordavano." In particolare nella versione originale i raid precedenti lasciavano ai guerrieri degli item con un livello di 226 (e relative statistiche), lo stesso item level che si ritrovava poi a Ulduar.
"Adesso invece gli oggetti di Ulduar avranno un valore di sei punti più alto, 13 nel caso della modalità hardmode, in modo da risultare più appetibili", ha raccontato Josh Greenfield. Il creativo ha spiegato anche come funzionerà la crescita degli item: "Si tratta all'incirca di una crescita del 13% sulle statistiche base dell'oggetto. Se originariamente aveva 100 stamina, ad esempio, in hard mode salirà a 113, basandosi su una semplice formula matematica."
E gli oggetti leggendari?
Uno degli obiettivi di Ulduar era riuscire a mettere le mani su uno degli oggetti leggendari più ricercati. Parliamo di Val'anyr, the Hammer of Ancient Kings. E la domanda sorge spontanea: anche un elemento già di suo così potente avrà statistiche aumentate incluso il potente effetto curativo?
"Il piano attuale è quello di aumentare l'item level anche di Val'anyr, lasciando però l'effetto con gli stessi identici valori", ha specificato Kris. "Credo che questo aiuterà Val'anyr, perché pensando alle esperienze mie e dei miei amici ad Icecrown Citadel, ricordo che alcuni dei nostri guaritori affermavano che avrebbero potuto sostituirla con alcuni item dell'hard mode, perché migliori."
Decisamente pochi interventi, quindi, per un oggetto leggendario che richiede enormi sforzi, tempo e risorse per essere acquisito, e che di conseguenza dovrebbe risultare quasi indispensabile o comunque non facilmente sostituibile.
L'importanza della community
Per applicare modifiche alla versione Classic di Wrath of the Lich King, è stato già detto, il feedback della community si è rivelato fondamentale ma gli sviluppatori se ne sono giustamente serviti con cautela, ha raccontato Zierhut: "Quando si guarda al feedback della community non bisogna cadere nella trappola di realizzare un semplice fan service, che magari non soddisferebbe i giocatori.
Bisogna guardare un po' più in profondità e chiedersi perché vogliono una determinata cosa, quale motivazione li spinge a proporre una modifica o un approccio diverso. Motivo per cui non bisogna semplicemente accontentare le richieste ma accompagnare i giocatori e aiutarli nel comprendere come si possono modificare determinati contenuti per avere un'esperienza diversa senza però, come nel caso di Classic, cambiarne l'essenza."
Un esempio è stata l'espansione Classic precedente: The Burning Crusade. I giocatori chiedevano le classifiche per squadra nella modalità pvp Arena e sono stati accontentati. Come ci è stato confessato, tuttavia, poco dopo si sono resi conto loro stessi che creava confusione sulle valutazioni individuali e su chi avrebbe ricevuto le ricompense di fine stagione. In sostanza? Sono stati proprio gli utenti a chiederne l'eliminazione.
Il futuro di Classic
Parlando ancora di community, sorge poi un'altra domanda finale: quanto potrà andare avanti la versione Classic? Vanilla, Burning Crusade, oggi Wrath of the Lich King: si proseguirà? La prossima sarà Cataclysm, ossia quella successiva in ordine temporale? Non necessariamente. Il game producer Josh Greenfield ha comunicato, un po' a sorpresa, che il futuro del Classic dipenderà dalla community: "In questo momento il nostro focus è il lancio di Wrath ma posso tranquillamente confermare che l'intero progetto Classic è un risultato diretto di una richiesta dei giocatori a cui noi abbiamo risposto con altrettanto entusiasmo. Sotto questo profilo qualsiasi cosa facciamo non è determinata ma è certamente influenzata dal feedback della community."
Gli stessi sviluppatori hanno incoraggiato i giocatori a far sentire la propria voce, sia tramite sondaggi, sia attraverso i social. Al di là di questi spunti positivi, la paura è che Cataclysm non abbia lasciato un ottimo ricordo, non come Burning Crusade o Wrath almeno.
La terza espansione di World Warcraft all'epoca modificò totalmente il mondo di Azeroth, introdusse due nuove razze, Goblin e Worgen, e portò una grande ventata di novità a livello di gameplay. Forse i più nostalgici non sono pronti a ricominciare un'espansione così diversa da quelle che avevano apprezzato in passato e così simile alla loro esperienza attuale. Motivo per cui Wrath of the Lich King Classic potrebbe forse durare un po' di più, con i contenuti dilazionati nel tempo. Conferme in merito, tuttavia, non ne abbiamo avute: "È ancora troppo presto per dire se e quando arriverà Cataclysm", ha concluso Greenfield, "ma di certo non è un no."
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Alcuni anni fa Blizzard ha avviato quella che potrebbe apparire come una banale operazione nostalgia, mirata sia ad attirare gli appassionati di lungo corso, che nel tempo avevano magari abbandonato del tutto o in parte World of Warcraft, sia per offrire agli utenti attuali l'esperienza di giocare con le vecchie espansioni che in tutto e per tutto rappresentano il passato del titolo della casa di Irvine. Eppure ciò che Blizzard ha presentato a partire dal 2019 con la pubblicazione della storica "vanilla" in versione Classic (ecco la recensione di World of Warcraft Classic) deve essere interpretato in modo differente: è di fatto una seconda possibilità non solo per i giocatori ma per gli sviluppatori stessi e adesso vedremo il perché.
Ritorno al futuro
World of Warcraft in versione originale è uscito nel 2004, e solo tre anni dopo, nel 2007, arrivò la prima espansione: The Burning Crusade. Un'esperienza aggiuntiva che, rispetto ad altre successive, durò appena un anno lasciando presto il passo a quella che è forse la più iconica e storicamente apprezzata dai giocatori: Wrath of the Lich King. Che sia la storia affascinante del ritorno di Arthas Menethil come signore dei lich e dei ghiacci alla guida di un esercito di non morti, o le grandi novità e migliorie che portò con sé ai giocatori del 2008, l'espansione ebbe un successo che è stato difficilmente replicato negli anni a venire.
Pensiamo anche solo ai video animati atti a presentare la trama, che hanno spinto i giocatori a battagliare senza sosta per sconfiggere Arthas e fermare l'orda di non morti in quello che è stato uno dei raid più difficili di sempre. Quest'ultimo, tra l'altro, è anche uno dei motivi per cui molti non vedevano l'ora di ripercorrere strade, regioni, dungeon e missioni ma in chiave moderna e migliorata: perché non tutto è rimasto propriamente uguale.
Cosa porta con sé Wrath of the Lich King?
Appena raggiunto il giusto livello di esperienza, il 68, si ripartirà ovviamente da una delle due zone iniziali delle Northend, l'area fredda e glaciale più a nord di Azeroth, nell'emisfero boreale: la Borean Tundra o Howling Fjord, da dove partirà l'avventura per giungere infine ad Icecrown, la cittadella del Lich King. Con l'espansione arriva anche una nuova classe giocabile, quella dei Cavalieri della Morte (i Death Knight) ma con una piccola novità rispetto al passato: questa volta i giocatori potranno crearne uno senza dover soddisfare alcun requisito pregresso.
Insomma, Blizzard si è resa conto che alcune scelte operate al tempo non fossero così efficienti oppure semplicemente ha voluto modificare degli elementi per permettere loro di funzionare al meglio in un'esperienza moderna. Con Wrath of the Lick King torna su Classic anche la professione Inscription, così come gli Achievements che permettono ai giocatori di ottenere ricompense e titoli svolgendo determinate azioni o un certo numero di missioni. Da citare è anche la possibilità di rivivere i raid e le spedizioni più iconiche dell'espansione: una su tutte Naxxramas.
Che cosa è cambiato?
Come anticipato, tuttavia, non tutto è rimasto esattamente identico a come era stato presentato ormai 14 anni fa. Per comprendere meglio cosa sia effettivamente cambiato, e in che modo, abbiamo avuto la possibilità di parlarne con Kris Zierhut e Josh Greenfield, rispettivamente Principal Technical Designer e Game Producer di World of Warcraft. Una delle prime modifiche che saltano all'occhio riguarda certamente i cambi al loot, ossia a ciò che si ottiene dai boss sconfitti durante raid e spedizioni.
Gli sviluppatori hanno raccontato in particolare della necessità di presentare dei dungeon in heroic mode che incrementassero la difficoltà, se richiesto, così da fornire un'esperienza differente ai veterani che li hanno già affrontati in passato e al contempo consentire ai neofiti di iniziare con una certa difficoltà per poi salire a poco a poco.
Kris Zierhut a tal proposito ha motivato l'introduzione del Ritual Object all'inizio di ogni spedizione: "Se tutti e cinque i giocatori cliccano sulla pietra rituale, allora tutti i mostri e i boss del dungeon saranno potenziati. Nulla di troppo complicato sia chiaro ma è una soluzione che rende le sfide più impegnative." Più alta la difficoltà, più alta la ricompensa, ovviamente: "A partire dal lancio di Ulduar (uno dei raid più attesi che arriverà tra qualche tempo) i dungeon lasceranno anche i drop delle spedizioni da dieci, ovvero di Naxxramas, Malygos e Sartharion."
Bilanciamento raid
A proposito di raid da dieci, questi avranno un supplemento perché sarà possibile trovare gli stessi oggetti presenti anche nei raid da 25. Per spingere l'utenza ad affrontare questi ultimi, gli sviluppatori aumenteranno di uno il numero di loot conferiti da ogni boss nella modalità da 25 di Naxxramas nel momento in cui lanceranno Ulduar con la Fase di Wrath Classic.
La filosofia dietro questa decisione è quella di fornire da un lato ai giocatori la possibilità di equipaggiarsi meglio e più velocemente, proprio perché questi raid sono solo un obiettivo intermedio, oltre a una questione di velocità: le patch successive non arriveranno con le stesse tempistiche della versione originale ma in modo più rapido, con i nuovi contenuti che si affacceranno prima tra le disponibilità dei giocatori.
Inoltre, ha spiegato Josh Greenfield, "è anche un modo per fornire all'utenza un pretesto per continuare a entrare nei dungeon e nei raid, per equipaggiarsi meglio e in un tempo ragionevole, così da non rendere ripetitiva l'esperienza."
Cambiano anche gli item
Uno dei temi portanti della discussione è stata non tanto l'apertura in sé di Wrath of the Lich King ma cosa aspettarsi dalla Fase 2, con l'arrivo di Ulduar. Non solo perché è uno dei raid più apprezzati nella storia di World of Warcraft, che strizza l'occhio in modo prorompente alla mitologia norrena, ma anche perché permette di trovare gli item e l'equipaggiamento necessario per affrontare i primi boss di Icecrown Citadel, la "casa" del Lich King. Questa volta, però, gli oggetti riceveranno un leggero bilanciamento per fare da contrappeso alle statistiche di alcune classi, che verso la conclusione dell'espansione saranno invece leggermente più forti delle altre.
"Inizialmente avevamo pensato di modificare le classi, come forse sarebbe stato più razionale fare. Tuttavia confrontandoci con la community ci siamo resi conto che a molti piaceva l'idea di avere delle classi migliori di altre o addirittura fuori di testa in quanto a statistiche.
Per questo motivo abbiamo preferito non modificare troppo ciò che i giocatori ricordavano." In particolare nella versione originale i raid precedenti lasciavano ai guerrieri degli item con un livello di 226 (e relative statistiche), lo stesso item level che si ritrovava poi a Ulduar.
"Adesso invece gli oggetti di Ulduar avranno un valore di sei punti più alto, 13 nel caso della modalità hardmode, in modo da risultare più appetibili", ha raccontato Josh Greenfield. Il creativo ha spiegato anche come funzionerà la crescita degli item: "Si tratta all'incirca di una crescita del 13% sulle statistiche base dell'oggetto. Se originariamente aveva 100 stamina, ad esempio, in hard mode salirà a 113, basandosi su una semplice formula matematica."
E gli oggetti leggendari?
Uno degli obiettivi di Ulduar era riuscire a mettere le mani su uno degli oggetti leggendari più ricercati. Parliamo di Val'anyr, the Hammer of Ancient Kings. E la domanda sorge spontanea: anche un elemento già di suo così potente avrà statistiche aumentate incluso il potente effetto curativo?
"Il piano attuale è quello di aumentare l'item level anche di Val'anyr, lasciando però l'effetto con gli stessi identici valori", ha specificato Kris. "Credo che questo aiuterà Val'anyr, perché pensando alle esperienze mie e dei miei amici ad Icecrown Citadel, ricordo che alcuni dei nostri guaritori affermavano che avrebbero potuto sostituirla con alcuni item dell'hard mode, perché migliori."
Decisamente pochi interventi, quindi, per un oggetto leggendario che richiede enormi sforzi, tempo e risorse per essere acquisito, e che di conseguenza dovrebbe risultare quasi indispensabile o comunque non facilmente sostituibile.
L'importanza della community
Per applicare modifiche alla versione Classic di Wrath of the Lich King, è stato già detto, il feedback della community si è rivelato fondamentale ma gli sviluppatori se ne sono giustamente serviti con cautela, ha raccontato Zierhut: "Quando si guarda al feedback della community non bisogna cadere nella trappola di realizzare un semplice fan service, che magari non soddisferebbe i giocatori.
Bisogna guardare un po' più in profondità e chiedersi perché vogliono una determinata cosa, quale motivazione li spinge a proporre una modifica o un approccio diverso. Motivo per cui non bisogna semplicemente accontentare le richieste ma accompagnare i giocatori e aiutarli nel comprendere come si possono modificare determinati contenuti per avere un'esperienza diversa senza però, come nel caso di Classic, cambiarne l'essenza."
Un esempio è stata l'espansione Classic precedente: The Burning Crusade. I giocatori chiedevano le classifiche per squadra nella modalità pvp Arena e sono stati accontentati. Come ci è stato confessato, tuttavia, poco dopo si sono resi conto loro stessi che creava confusione sulle valutazioni individuali e su chi avrebbe ricevuto le ricompense di fine stagione. In sostanza? Sono stati proprio gli utenti a chiederne l'eliminazione.
Il futuro di Classic
Parlando ancora di community, sorge poi un'altra domanda finale: quanto potrà andare avanti la versione Classic? Vanilla, Burning Crusade, oggi Wrath of the Lich King: si proseguirà? La prossima sarà Cataclysm, ossia quella successiva in ordine temporale? Non necessariamente. Il game producer Josh Greenfield ha comunicato, un po' a sorpresa, che il futuro del Classic dipenderà dalla community: "In questo momento il nostro focus è il lancio di Wrath ma posso tranquillamente confermare che l'intero progetto Classic è un risultato diretto di una richiesta dei giocatori a cui noi abbiamo risposto con altrettanto entusiasmo. Sotto questo profilo qualsiasi cosa facciamo non è determinata ma è certamente influenzata dal feedback della community."
Gli stessi sviluppatori hanno incoraggiato i giocatori a far sentire la propria voce, sia tramite sondaggi, sia attraverso i social. Al di là di questi spunti positivi, la paura è che Cataclysm non abbia lasciato un ottimo ricordo, non come Burning Crusade o Wrath almeno.
La terza espansione di World Warcraft all'epoca modificò totalmente il mondo di Azeroth, introdusse due nuove razze, Goblin e Worgen, e portò una grande ventata di novità a livello di gameplay. Forse i più nostalgici non sono pronti a ricominciare un'espansione così diversa da quelle che avevano apprezzato in passato e così simile alla loro esperienza attuale. Motivo per cui Wrath of the Lich King Classic potrebbe forse durare un po' di più, con i contenuti dilazionati nel tempo. Conferme in merito, tuttavia, non ne abbiamo avute: "È ancora troppo presto per dire se e quando arriverà Cataclysm", ha concluso Greenfield, "ma di certo non è un no."
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