X018 di Microsoft parte con una "conferenza" che non esitiamo a definire onesta, diretta e tagliata in maniera molto efficace sul tipo di evento che in questo weekend si terrà a Città del Messico. Al suo interno un bel po' titoli di terze parti, supporto continuo sulle ultime esclusive, e ancora una volta il focus sui servizi, vero fiore all'occhiello del brand Xbox. E poi quell'aria di festa, quel chiasso divertito e quella vibrante cornice umana che sono serviti a far digerire anche i momenti meno interessanti. Due ore che in fin dei conti, anche quando è mancata la sostanza, sono passate piacevolmente, in un clima di vivace celebrazione. Non è stato uno show al livelli del Media Briefing dell'E3, ma è davvero difficile giustificare le aspettative di chi credeva altrimenti. La Fan Fest è anzitutto un momento di incontro con la community, e solo successivamente un'occasione comunicativa in cui additare il futuro del gaming. Un evento, insomma, che non può e non deve sostituirsi a quelli tenuti sui grandi palcoscenici internazionali. Qualche voce di corridoio suggeriva addirittura che potesse arrivare un accenno a Xbox Scarlett, "nome in codice" di quella che sarà la prossima console Microsoft, ma era impossibile dar credito a dicerie del genere.
Uno sguardo al futuro
Forse questa sorta di "impazienza" che pervade la platea di fan Xbox è legata al fatto che tutti avvertono un grande fermento, dalle parti di Redmond. Dopo gli annunci di Los Angeles e le ottime performance del Game Pass (che da Sea of Thieves a Forza Horizon 4 ha avuto il merito di mettere le esclusive nelle mani dei videogiocatori), è chiaro che Microsoft si stia preparando al futuro, costruendo le fondamenta su cui erigere il successo della generazione che verrà. E in effetti le novità del'X018 lo ribadiscono a chiare lettere: l'annuncio delle acquisizioni di Inxile e Obsidian sembra quasi un'appendice della conferenza losangelina, dove fu annunciato un potente allargamento del parterre di team interni.
Una decisione in parte sorprendente, visto che i due studi di sviluppo hanno visioni creative e interessi molto simili, ma che accogliamo con molto entusiasmo. Un po' perché è importante valorizzare e dare spazio a chi ancora crede nel potere della scrittura, nella narrazione, nell'efficacia dei cRPG e della visuale isometrica; un po' perché grazie a queste due nuove acquisizioni l'offerta di esclusive Microsoft potrebbe diventare sempre più variegata, diversificata e massiccia. Torniamo a ribadire che i frutti di questa politica di espansione non si vedranno nel corso di questa generazione: Playground Games ha appena finito di lavorare su Forza Horizon 4 e avrà bisogno di un po' di tempo prima di presentare il suo novo progetto, e lo stesso vale per Compulsion Games (We Happy Few), Undead Labs e Ninja Theory (ricordiamo che per sviluppare Hellblade ci sono voluti quattro anni). Il gioco di The Initiative è ancora in fase embrionale, e inXile deve comunque vedersela con Wasteland 3, che dovrà rimanere multipiattaforma perché è nato su Kickstarter.
Gi investimenti del colosso di Redmond, avrete capito, sono pensati per rendere radioso il futuro di Xbox, piuttosto che per smuovere le acque nel suo presente. Grazie alle ultime due aggiunte il numero di team interni arriva a 13, avvicinandosi a quello sfoggiato dal rivale. Ed è innegabile che il peso specifico di certi studi PlayStation (da Santa Monica a Naughty Dog) sia ancora superiore, ma adesso - finalmente - c'è il potenziale per crescere, valorizzare creatività e know how di sviluppatori talentuosi e determinati.
Immaginate una generazione in cui oltre ad una "favola" targata PlayGround Games arrivi un grosso gioco di ruolo made in Obsidian, un'esperienza intima e narrativa come quella di Senua's Sacrifice ed uno zombie game d'ampio respiro firmato Undead Labs, assieme ad un adventure nato dalle menti di The Initiative (che ha assunto membri di Rockstar, Santa Monica e Crystal Dynamics).
Non sarebbe una cosa meravigliosa, per Xbox, per la varietà del mercato, e per tutti i videogiocatori? É chiaro che per ora tutto rimane una dolce ipotesi e non una certezza (anche perché, dopo Lionhead e Rare, Microsoft ha ancora qualcosa da farsi perdonare a livello di gestione dei propri talenti), ma ci sembra rilevante il fatto che l'azienda abbia ora il potenziale per mettere insieme una line-up di tutto rispetto, fatta non solo di solide conferme (Gears, Forza e Halo) ma anche di nuove IP, esperimenti e produzioni che puntino sul valore del racconto.
Il momento è adesso
Al di là di quello che succederà fra qualche anno, è bene concentrarsi su quello che possiamo stringere fra le mani oggi. L'entusiasmo nei confronti della strategia di Microsoft sta crescendo sempre di più tra le fila dei giocatori, ed in tanti suggeriscono che non ci sia momento migliore per unirsi alla famiglia Xbox. Ebbene, bisogna ammettere che è esattamente così. La chiave di volta su cui si regge tutto l'impianto commerciale della "nuova Microsoft" (la chiamiamo così per distanziarla quanto più possibile da quella di Don Mattrick) è sicuramente Xbox Game Pass: un servizio in abbonamento che diventa sempre più ricco e più appetibile. Sony ha chiamato Instant Game Collection l'elenco di titoli gratuiti inseriti mensilmente nel Plus, ma la verità è che la "collezione istantanea" è un'altra cosa: un parco titoli immediatamente accessibile, fin dal giorno d'acquisto della console, pieno di prodotti interessanti e di esclusive accessibili a partire dal dayone. Qualcuno si preoccupava che questo servizio in abbonamento potesse avere effetti negativi sulle vendite, ma il mercato ha dimostrato che è vero il contrario.
Il Game Pass fa esattamente quello di cui Microsoft ha bisogno: stimola il contatto fra il pubblico e le esclusive, offre alla platea di giocatori un'ottima "scusa" per acquistare la console senza preoccuparsi di altri investimenti per approntare una "softeca" di tutto rispetto, e in qualche maniera incentiva la condivisione. Se di Forza Horizon 4 si è parlato così tanto, se il racing game di PlayGround Games ha raggiunto posizioni insperate nella classifica di Twitch, il merito è senza ombra di dubbio del Game Pass, e gli effetti sulla diffusione del prodotto si possono valutare soppesandone la posizione nelle chart di vendita.
Giorno dopo giorno il Game Pass diventa sempre più irrinunciabile, e sebbene fra i sedici titoli aggiunti ci siano un paio di prodotti sconosciuti, l'arrivo di PUBG, Ori, Agents of Mayhem, MXGP 3, Hellbalde, Kingdom, Thomas Was Alone, e degli inediti Thief of Thieves e Void Bastards rende ancora più golosa l'offerta. È vero d'altro canto che gli ultimi due prodotti citati rappresentano le uniche vere novità software annunciate durante la conferenza, e bisogna ammettere che su questo fronte Microsoft è stata troppo trattenuta: sarebbe bastato un "ritaglio" di Gears 5, un nuovo livello di Ori and the Will of the Wisps, per rendere l'evento ben più interessante.
Invece, al di là dei DLC di Forza Horizon 4, State of Decay 2 e Sea of Thieves, a tenere in piedi la parte dedicata ai giochi ha dovuto pensarci Crackdown 3, un prodotto che non si è mai mostrato proprio in forma. Ad onor del vero la nuova modalità competitiva, valorizzata dalla ritrovata distruttibilità ambientale, sembra interessante, ma la data d'uscita (fissata per il 15 febbraio, a poca distanza da altre produzioni di rilievo) ci fa intuire che neppure per Microsoft si tratti di un prodotto così fondamentale nelle strategie dell'azienda.
Poco male: per tornare sul software potrebbe esserci tempo, magari, durante i The Game Awards, e come abbiamo già detto in apertura l'X018 è pensato per essere un momento di incontro con il pubblico, una grande festa per i fan e per la community. A tutti loro, Microsoft ha offerto due cose: un ritrovato senso di sicurezza per la prossima generazione, una consapevole e decisa strategia per valorizzare quello che oggi Xbox ha a disposizione.
Mentre One X si distingue (e continuerà a farlo) per le prestazioni dei titoli multipiattaforma e la sottoscrizione all'abbonamento mensile diventa sempre più conveniente, pensiamo davvero di assistere a quella che possiamo definire una decisa ripartenza per il brand e per l'hardware. La strada da fare è ancora lunga, ma Microsoft l'ha imboccata con grande decisione. Ne vedremo delle belle.
Xbox Avanti Tutta: il momento d'oro di Microsoft
Microsoft continua a investire sul futuro con l'acquisizione di nuovi studi e il potenziamento dell'offerta Xbox Game Pass...
X018 di Microsoft parte con una "conferenza" che non esitiamo a definire onesta, diretta e tagliata in maniera molto efficace sul tipo di evento che in questo weekend si terrà a Città del Messico. Al suo interno un bel po' titoli di terze parti, supporto continuo sulle ultime esclusive, e ancora una volta il focus sui servizi, vero fiore all'occhiello del brand Xbox. E poi quell'aria di festa, quel chiasso divertito e quella vibrante cornice umana che sono serviti a far digerire anche i momenti meno interessanti. Due ore che in fin dei conti, anche quando è mancata la sostanza, sono passate piacevolmente, in un clima di vivace celebrazione.
Non è stato uno show al livelli del Media Briefing dell'E3, ma è davvero difficile giustificare le aspettative di chi credeva altrimenti. La Fan Fest è anzitutto un momento di incontro con la community, e solo successivamente un'occasione comunicativa in cui additare il futuro del gaming. Un evento, insomma, che non può e non deve sostituirsi a quelli tenuti sui grandi palcoscenici internazionali. Qualche voce di corridoio suggeriva addirittura che potesse arrivare un accenno a Xbox Scarlett, "nome in codice" di quella che sarà la prossima console Microsoft, ma era impossibile dar credito a dicerie del genere.
Uno sguardo al futuro
Forse questa sorta di "impazienza" che pervade la platea di fan Xbox è legata al fatto che tutti avvertono un grande fermento, dalle parti di Redmond. Dopo gli annunci di Los Angeles e le ottime performance del Game Pass (che da Sea of Thieves a Forza Horizon 4 ha avuto il merito di mettere le esclusive nelle mani dei videogiocatori), è chiaro che Microsoft si stia preparando al futuro, costruendo le fondamenta su cui erigere il successo della generazione che verrà. E in effetti le novità del'X018 lo ribadiscono a chiare lettere: l'annuncio delle acquisizioni di Inxile e Obsidian sembra quasi un'appendice della conferenza losangelina, dove fu annunciato un potente allargamento del parterre di team interni.
Una decisione in parte sorprendente, visto che i due studi di sviluppo hanno visioni creative e interessi molto simili, ma che accogliamo con molto entusiasmo. Un po' perché è importante valorizzare e dare spazio a chi ancora crede nel potere della scrittura, nella narrazione, nell'efficacia dei cRPG e della visuale isometrica; un po' perché grazie a queste due nuove acquisizioni l'offerta di esclusive Microsoft potrebbe diventare sempre più variegata, diversificata e massiccia.
Torniamo a ribadire che i frutti di questa politica di espansione non si vedranno nel corso di questa generazione: Playground Games ha appena finito di lavorare su Forza Horizon 4 e avrà bisogno di un po' di tempo prima di presentare il suo novo progetto, e lo stesso vale per Compulsion Games (We Happy Few), Undead Labs e Ninja Theory (ricordiamo che per sviluppare Hellblade ci sono voluti quattro anni). Il gioco di The Initiative è ancora in fase embrionale, e inXile deve comunque vedersela con Wasteland 3, che dovrà rimanere multipiattaforma perché è nato su Kickstarter.
Gi investimenti del colosso di Redmond, avrete capito, sono pensati per rendere radioso il futuro di Xbox, piuttosto che per smuovere le acque nel suo presente.
Grazie alle ultime due aggiunte il numero di team interni arriva a 13, avvicinandosi a quello sfoggiato dal rivale. Ed è innegabile che il peso specifico di certi studi PlayStation (da Santa Monica a Naughty Dog) sia ancora superiore, ma adesso - finalmente - c'è il potenziale per crescere, valorizzare creatività e know how di sviluppatori talentuosi e determinati.
Immaginate una generazione in cui oltre ad una "favola" targata PlayGround Games arrivi un grosso gioco di ruolo made in Obsidian, un'esperienza intima e narrativa come quella di Senua's Sacrifice ed uno zombie game d'ampio respiro firmato Undead Labs, assieme ad un adventure nato dalle menti di The Initiative (che ha assunto membri di Rockstar, Santa Monica e Crystal Dynamics).
Non sarebbe una cosa meravigliosa, per Xbox, per la varietà del mercato, e per tutti i videogiocatori? É chiaro che per ora tutto rimane una dolce ipotesi e non una certezza (anche perché, dopo Lionhead e Rare, Microsoft ha ancora qualcosa da farsi perdonare a livello di gestione dei propri talenti), ma ci sembra rilevante il fatto che l'azienda abbia ora il potenziale per mettere insieme una line-up di tutto rispetto, fatta non solo di solide conferme (Gears, Forza e Halo) ma anche di nuove IP, esperimenti e produzioni che puntino sul valore del racconto.
Il momento è adesso
Al di là di quello che succederà fra qualche anno, è bene concentrarsi su quello che possiamo stringere fra le mani oggi. L'entusiasmo nei confronti della strategia di Microsoft sta crescendo sempre di più tra le fila dei giocatori, ed in tanti suggeriscono che non ci sia momento migliore per unirsi alla famiglia Xbox. Ebbene, bisogna ammettere che è esattamente così. La chiave di volta su cui si regge tutto l'impianto commerciale della "nuova Microsoft" (la chiamiamo così per distanziarla quanto più possibile da quella di Don Mattrick) è sicuramente Xbox Game Pass: un servizio in abbonamento che diventa sempre più ricco e più appetibile. Sony ha chiamato Instant Game Collection l'elenco di titoli gratuiti inseriti mensilmente nel Plus, ma la verità è che la "collezione istantanea" è un'altra cosa: un parco titoli immediatamente accessibile, fin dal giorno d'acquisto della console, pieno di prodotti interessanti e di esclusive accessibili a partire dal dayone. Qualcuno si preoccupava che questo servizio in abbonamento potesse avere effetti negativi sulle vendite, ma il mercato ha dimostrato che è vero il contrario.
Il Game Pass fa esattamente quello di cui Microsoft ha bisogno: stimola il contatto fra il pubblico e le esclusive, offre alla platea di giocatori un'ottima "scusa" per acquistare la console senza preoccuparsi di altri investimenti per approntare una "softeca" di tutto rispetto, e in qualche maniera incentiva la condivisione. Se di Forza Horizon 4 si è parlato così tanto, se il racing game di PlayGround Games ha raggiunto posizioni insperate nella classifica di Twitch, il merito è senza ombra di dubbio del Game Pass, e gli effetti sulla diffusione del prodotto si possono valutare soppesandone la posizione nelle chart di vendita.
Giorno dopo giorno il Game Pass diventa sempre più irrinunciabile, e sebbene fra i sedici titoli aggiunti ci siano un paio di prodotti sconosciuti, l'arrivo di PUBG, Ori, Agents of Mayhem, MXGP 3, Hellbalde, Kingdom, Thomas Was Alone, e degli inediti Thief of Thieves e Void Bastards rende ancora più golosa l'offerta. È vero d'altro canto che gli ultimi due prodotti citati rappresentano le uniche vere novità software annunciate durante la conferenza, e bisogna ammettere che su questo fronte Microsoft è stata troppo trattenuta: sarebbe bastato un "ritaglio" di Gears 5, un nuovo livello di Ori and the Will of the Wisps, per rendere l'evento ben più interessante.
Invece, al di là dei DLC di Forza Horizon 4, State of Decay 2 e Sea of Thieves, a tenere in piedi la parte dedicata ai giochi ha dovuto pensarci Crackdown 3, un prodotto che non si è mai mostrato proprio in forma. Ad onor del vero la nuova modalità competitiva, valorizzata dalla ritrovata distruttibilità ambientale, sembra interessante, ma la data d'uscita (fissata per il 15 febbraio, a poca distanza da altre produzioni di rilievo) ci fa intuire che neppure per Microsoft si tratti di un prodotto così fondamentale nelle strategie dell'azienda.
Poco male: per tornare sul software potrebbe esserci tempo, magari, durante i The Game Awards, e come abbiamo già detto in apertura l'X018 è pensato per essere un momento di incontro con il pubblico, una grande festa per i fan e per la community. A tutti loro, Microsoft ha offerto due cose: un ritrovato senso di sicurezza per la prossima generazione, una consapevole e decisa strategia per valorizzare quello che oggi Xbox ha a disposizione.
Mentre One X si distingue (e continuerà a farlo) per le prestazioni dei titoli multipiattaforma e la sottoscrizione all'abbonamento mensile diventa sempre più conveniente, pensiamo davvero di assistere a quella che possiamo definire una decisa ripartenza per il brand e per l'hardware. La strada da fare è ancora lunga, ma Microsoft l'ha imboccata con grande decisione. Ne vedremo delle belle.
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