Speciale Xbox One - La console

Ossierviamo Xbox One dall'esterno e dall'interno

Speciale Xbox One - La console
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Dopo le aspettative dal post-Playstation Meeting e l'ultimo mese di continuo vociare, Microsoft ha finalmente svelato la sua personale visione della Next Generation, nel corso dell'agognato Xbox Reveal (che abbiamo seguito con voi).
Xbox One, più che una "semplice" console per videogiochi, vuole essere un sistema d'intrattenimento a tutto tondo - il centro di un salotto multimediale nel quale le apparecchiature potranno essere ridotte ad una sola, quella progettata nei cantieri di Redmond appunto.
Ricapitolata la conference (trovate a questo indirizzo il nostro articolo dedicato) e discusso delle -quantomeno "strane"- strategie comunicative di Microsoft, è il momento di analizzare quanto troveremo tra qualche mese sotto la scocca di questo gigante (in tutti i sensi, purtroppo) dell'elettronica di consumo.

Heart of the Machine

Partendo con una parentesi squisitamente legata al design possiamo tranquillamente affermare di essere rimasti straniati dall'estetica di Xbox One. Si tratta, in buona sostanza, di un parallelepipedo di abbondanti dimensioni del tutto associabile ai più comuni decoder che i produttori di Flat TV associano da anni ai loro schermi. Linee rigide e squadrate, preponderanza di neri e dimensioni a dir poco ragguardevoli. Al di là della scomodità di portare a casa un apparecchio che pare uscito direttamente dai primi anni '80 e che contrasta tutti i progressi fatti, in termini di dimensioni, con versioni Slim varie (ma magari avrà un trasformatore interno!), Xbox One sembra mancare di quella personalità che distingue una console. Un aspetto con tutta probabilità voluto e ricercato per ottenere un oggetto che possa adattarsi in qualsiasi salotto senza sembrare, come molti sostengono, "giocattoloso". In effetti, dal punto di vista della solidità e delle finiture, non si può certo dire di essere di fronte ad un oggetto di cattivo gusto. Gli inserti cromati sui lati e a sottolineare i contorni del lettore Blue Ray ("a risucchio", a quanto pare), il logo Xbox minimale e le finiture lucide frontali caratterizzano un oggetto al passo con la recente elettronica di consumo. Certo non un capolavoro di design o un oggetto particolarmente ricercato: diciamo un elettrodomestico di qualità. D'altronde Microsoft non è Apple - non ama il rischio e preferisce rimanere con i piedi per terra sfruttando (almeno in termini di design e materiali) idee già consolidate e sicure.

"Per quanto l’Xbox Reveal si sia dimostrato un evento sottotono a livello ludico e comunicativo, Microsoft propone esattamente le evoluzioni hardware che ci aspettavamo, lasciandoci dunque, almeno in questo senso, ottimisti"

Oltre al design, tolte le dimensioni (che ci sembrano veramente eccessive soprattuto se pensate in accoppiata con Kinect 2.0), non si può tuttavia criticare o elogiare molto altro per adesso: l'analisi qualitativa e costruttiva è rimandata ad uno sguardo molto più ravvicinato o, magari, al contatto con mano vero e proprio.
Tolto l'aspetto puramente estetico, assolutamente da non trascurare in era moderna, quel che rimane è un potente cuore pulsante, che Microsoft non ha tardato a svelare nel corso del Reveal Event. Xbox One è alimentata da una potente CPU ad otto core, opportunamente customizzata per ottenere performance ottimizzate e durature nel tempo. L'architettura, ovviamente, è di tipo AMD x86 - tale da permettere, come già indicato in sede di discussione PS4, un ambiente di sviluppo omogeneo, duttile ed assolutamente accessibile agli sviluppatori, che non dovranno più scervellarsi in conversioni impossibili. D'altro canto il passaggio dalla vecchia alla nuova architettura, proprio come per Sony, renderà nativamente impossibile la retrocompatibilità - o almeno sino alla futura introduzione di emulatori software di sorta, per ora assolutamente estranei ai piani di Microsoft. Integrata alla CPU, come si conviene in una console per videogiochi, anche la GPU, sulla quale Microsoft mantiene ancora il più stretto riserbo. Stando alle informazioni pizzicate in rete, tuttavia, è possibile pensare ad una via di mezzo tra la Radeon HD 7770 e la Radeon HD 7790, entrambe di AMD. Lo fa supporre un dato in particolare, ovvero la disponibilità per la GPU di 768 steam processors - che andrebbe dunque a collocare la componente Xbox One tra i 640 della 7770 e gli 896 della 7790. Si tratta, tuttavia, solo di ipotesi, opportunamente da verificare nei giorni a venire. Non sono un'ipotesi, invece, gli 8 GB di RAM DDR3 che Xbox One monterà al suo interno, confermati durante l'Xbox Reveal. La differenza rispetto a Playstation 4, che ne annovera altrettanti, si riduce perciò alla qualità di tale memoria. La futura ammiraglia Sony incorpora le nuove GDDR5, mentre Xbox One le DDR 3. A livello puramente prestazionale le GDDR 5 dovrebbero essere in grado di gestire più facilmente gli elementi più pesanti, mentre le DDR 3 sono pensate per l'esecuzione simultanea e snella di diverse azioni contemporanee. Appare ben chiara dunque la differente immagine che le compagnie vogliono dare, nonché il taglio delle loro politiche: da una parte Sony non intende cedere minimamente il passo in ambito gaming, proponendosi come potenziale dominatrice a livello tecnico; dall'altra Microsoft, forse cedendo un minimo dal punto di vista della pura potenza, si concentra sulle attività multimediali (come vedremo) da svolgere in multitasking e senza latenza. E' piuttosto evidente, in ogni caso, come le differenze sulla carta siano marginali e le console -come si sospettava- si somiglino moltissimo.

Rimanendo in tema di specifiche, ma spostandoci decisamente più a margine, notiamo una dotazione oramai piuttosto standard, composta da Hard Disk da 500Gb (si suppone ancora di tipo magnetico) e lettore Blue-Ray, tanto per non farsi mancare nulla. Il parco connessioni, già visibile in svariate immagini, ci mostra -oltre ad una presa di alimentazione finalmente conforme allo standard degli elettrodomestici- due porte USB 3.0, due HDMI (IN e OUT per interfacciarsi ad un decoder esterno, come vedremo), una S/PDIF e l'immancabile Ethernet - oltre, natrualmente, al connettore Kinect.
Per quanto ancora non sia chiaro il possibile supporto di periferiche di memorizzazione USB tramite le porte 3.0 sul retro, il pacchetto hardware/connessioni di Xbox One non appare inferiore a quello PS4 o ad un PC di fascia medio-alta. Una console da questo punto di vista completa e ben accessoriata, capace di incontrare le esigenze di molti.

Pad e Kinect One

A margine della presentazione di Xbox One e dello sneak peak sulle sue specifiche hardware, Microsoft ha pensato di dare alcune informazioni anche sulle periferiche disponibili al lancio. Il Joypad e l'indispensabile Kinect One.
Partendo da quest'ultimo, a livello costruttivo, non si conoscono moltissimi dettagli. A occhio nudo si può scorgere un design totalmente in linea con la console: finiture lucide e linee molto squadrate per un accessorio di dimensioni apparentemente più che doppie rispetto al suo predecessore. E le motivazioni sono presto ovvie. Kinect One è un'apparecchiatura estremamente più evoluta -almeno sulla carta- rispetto alla sua "sorellastra": volendo essere maliziosi potremmo definirla "tutto quello che Kinect avrebbe dovuto essere". Grazie ad un'ottica nuova e molto più raffinata (e potente) Kinect One sarà in grado di catturare immagini a 1080p a trenta frame per secondo. Sarà in grado inoltre di leggere contemporaneamente i movimenti di sei persone contemporaneamente e anche al buio. A queste funzionalità se ne aggiungono delle altre, che hanno sinceramente dell'impressionante. Grazie a tecnologie come Time of Light, Kinect One sarà in grado di leggere la forza dei movimenti, determinare la potenza degli appoggi, valutare lo stato di equilibrio degli astanti e persino lo stato umorale dalle espressioni facciali. Una serie di passi avanti incredibili che, tuttavia, non hanno trovato nel corso della conferenza applicazioni concrete. Ci è stato mostrato come la nuova periferica riesca ad individuare anche le pieghe dei vestiti, la rotazione dei polsi. Come sia in grado di valutare in maniera molto più precisa ogni minimo movimento e ci è stato anticipato che sarà in grado di rilevare senza problemi anche il joypad, esplorando dunque nuove interazioni.
Purtroppo, almeno per il momento, bisogna accontentarsi delle parole e del risicato footage mostrato, consci tuttavia che l'applicazione funzionale di tali caratteristiche al gaming potrebbe finalmente rendere hardcore il bistrattato gaming in motion. Al momento sono solo ipotesi ma, almeno da questo punto di vista, ci sentiamo moderatamente ottimisti. Considerando poi che la periferica verrà venduta assieme alla console e dovrà essere accesa per far funzionare Xbox One, chissà che qualche sviluppatore in più non prenda del tempo extra per applicarvisi con dedizione e continuità. E chissà che, spronati dall'obbligo e da qualche prodotto finalmente interessante, anche giocatori strenuamente legati al pad (come chi vi scrive) non diano a Kinect una seconda chance.

Ovviamente diverso il discorso Joypad - la parte meno revisionata (e a ben vedere) di tutto il progetto Xbox One. A livello ergonomico cambia davvero pochissimo. Forse una minor inclinazione delle impugnature, l'integrazione dei dorsali alla plastica superiore e la probabile scomparsa del tasto Xbox (ora semplice logo) a favore di due pulsanti sostitutivi di START e BACK. Per il resto il pad rimane identico, almeno esternamente. E' all'interno, infatti, che si annoverano le maggiori "novità". Microsoft ha prima di tutto deciso di abbandonare i Battery Pack e sostituirli con una batteria ricaricabile integrata che, con tutta probabilità, si collegherà ad una delle porte USB. Considerando la loro ubicazione sul retro (salvo sorprese e sportelli extra sul davanti) speriamo ci venga fatto dono di un cavo dalle giuste dimensioni, per non dover restare incollati alla console qualora decidessimo di caricare e giocare. Al di là di quest'aspetto "marginale" troviamo un sistema di motori per la vibrazione completamente differente rispetto al passato. Gli ingegneri hanno studiato un sistema di trasmissione eterogeneo della vibrazione, che permetterebbe di far sussultare i motorini interni a seconda di quanto accade a schermo e, per di più, di trasferire la vibrazione da una mano all'altra. Alcune prime prove, tramite tech demo giunte a riviste di settore statunitensi, affermano come la sensazione sia piuttosto coinvolgente e inaspettatamente funzionale rispetto a quanto si potrebbe pensare, facendo sentire ad esempio le palpitazioni di un cuore umano propagarsi oppure le vibrazioni create dal passaggio di un elicottero.
Come vera e propria ciliegina sulla torta, Microsoft ha ri-progettato la croce direzionale, rendendola una croce anziché un disco. Le pressioni nelle varie direzioni ora provocano quel "click" che da l'ineguagliabile sensazione di aver effettivamente premuto come volevamo. Bisognerà vedere se anche il feeling alla mano sarà altrettanto convincente. Si chiude con alcune piccolezze come il leggero irrigidimento degli stick analogici e l'inserimento di sensori magnetici a livello dei trigger - per migliorare la modulabilità della pressione.

Scheda Xbox One Per quanto l’Xbox Reveal si sia dimostrato un evento sottotono a livello ludico e comunicativo, Microsoft propone esattamente le evoluzioni hardware che ci aspettavamo, lasciandoci dunque, almeno in questo senso, ottimisti. Al di là della differenza tra DDR 3 e GDDR 5 (tutta da verificare sul campo) e di un design sicuramente un po’ indigesto, si tratta di una macchina versatile e potente che, almeno a livello hardware, non sembra inferiore alle altre. Non sembra però nemmeno offrire qualcosa di incredibile che spinga ad un acquisto incondizionato - e questo potrebbe alla lunga risultare problematico. Dal punto di vista della macchina (escludendo momentanemente i giochi, dunque) tutto si giocherà probabilmente sull’integrazione di Kinect One e nuove funzioni da una parte e Playstation Eye e feature di condivisione sociale dall’altra.