Speciale Xbox One Showcase

Microsoft prende una piccola rivincita alla Gamescom

Speciale Xbox One Showcase
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La Gamescom non è ancora ufficialmente iniziata, qui a Colonia, eppure il giorno zero riserva già qualche interessante sorpresa, pronto a darci una prima infarinatura, invero piuttosto abbondante, di quelle che saranno le linee guida delle due principali contendenti alla Next Gen: Microsoft e Sony. Questa mattina è stata la volta del colosso di Redmond che, nel corso di un evento piuttosto atipico per le nostre abitudini, ha svelato buona parte delle sue "linee di pensiero Xbox One".
Microsoft non si è tirata indietro di fronte alla politica aggressiva che ha permesso a Sony, soprattutto dopo l'E3, di lanciare Playstation 4 attraverso innumerevoli pre-order. Siamo anzi rimasti sorpresi dall'aggressività dell'azienda statunitense che, tra dietrofront ed investimenti commerciali sulla carta azzeccatissimi, ha chiaramente voluto rispondere a muso duro, colpo su colpo. Il panorama che si prospetta, anche se stiamo ancora attendendo la contro-risposta Sony, appare già oggi elettrizzante: ricco non solo di grosse IP a contendersi il mercato, ma capace di aprire nuovi spazi ai creativi e talentuosi sviluppatori indipendenti, ponendo l'intrattenimento del giocatore al centro di tutto.

Duoble Phil e lo sviluppo indipendente

Per la Gamescom Microsoft ha preso una decisione che ci ha lasciati prima interdetti, poi piacevolmente stupiti. Invece di indire il solito speech, per quanto alternato a filmati di gameplay o demo giocate, ha preferito riservare una ventina di minuti alle presentazioni ed agli annunci formali, dando poi a tutti la possibilità di provare, per il resto della giornata, le svariate demo giocabili presenti. Uno showcase più che una conference, durante il quale Microsoft ha ben saputo sottolineare le peculiarità ed i punti di forza della sua strategia.
A calcare il palcoscenico prima delle demo sono Phil Harrison e Phil Spencer, due che, in questo senso, di esperienza ne hanno davvero da vendere. I ritmi e i modi dello speech, piuttosto informale, lo dimostrano chiaramente: pochissimo lo spazio all'auto-esaltazione o alle liste di dati, numeri e buoni propositi di sorta; si passa subito alla concretezza. Il primo punto d'attacco nella corta ma efficace lista Microsoft interessa lo sviluppo indipendente, inizialmente castrato su Xbox One. In questi mesi molti nomi talentuosi dello sviluppo indie hanno indirizzato i loro interessi esclusivamente verso Sony: una deriva inaccettabile per Microsoft, che per sua fortuna se ne ravvede cambiando repentinamente le carte in tavola. Una decisione ancora una volta non molto popolare (per quanto con modalità diverse rispetto alla questione DRM), ma, dal nostro punto di vista, assolutamente necessaria.
Ai team di sviluppo indipendenti selezionati da Microsoft (le iscrizioni sono già aperte e sono gratuite) verranno in primis garantiti due dev kit in forma gratuita, comprensivi di tutti i tool per sfruttarne a pieno le potenzialità tecniche e di connettività con Smartglass, Kinect e chi più ne ha più ne metta. Microsoft permetterà poi l'auto-pubblicazione, senza alcun costo di certificazione o altro. Sarà possibile rilasciare aggiornamenti in maniera completamente libera e decidere senza costrizione il modello di buisness da adottare (ad esempio free-to-play), anche se Microsoft, in merito ai titoli a pagamento, prevede di mantenere il controllo sul prezzo di pubblicazione. Per quanto sulle prime il colosso statunitense intenda dare spazio a "sviluppatori con esperienza già comprovata in ambito indipendente" in seguito permetterà inoltre di trasformare ogni Xbox One in un dev kit, dando libero accesso a tutti, anche se non sappiamo in quale forma, ai tool di sviluppo. In sostanza il colosso di Redmond non solo ha omologato la sua offerta a quella della concorrenza ma ha voluto far sapere di non voler restare indietro, rendendo potenzialmente Xbox One forse l'ambiente più aperto di tutti, grazie alla facoltà di trasformare in content creator ogni acquirente. E' ancora molto presto per gli entusiasmi (bisognerà valutare con calma tempi e modi), o per decretare l'effettiva pace tra Microsoft e la scena indipendente; tuttavia il passo avanti è significativo. Microsoft si è decisa ad investire, facendo al contempo interessanti promesse agli sviluppatori indipendenti. Conscia del problema della "visibilità" di questo genere di contenuti, l'azienda ha promesso di "coccolare" i suoi indipendent developers, rivedendo posizionamenti ed algoritmi in maniera da aprire spazi ben precisi e di prim'ordine all'interno dello store. Phil Spencer, da questo punto di vista, ha inoltre aggiunto che avranno grande importanza le componenti sociali, che consentiranno a ciascuno di condividere le proprie preferenze sponsorizzando i giochi preferiti. La speranza è che l'esempio dell'App Store sia di lezione per tutti e che Microsoft riesca a mantenere fede a tutte le promesse. Dal nostro punto di vista quest'apertura è già una buona notizia, che potrà senza dubbio garantire ancor più spazio ai tanti giovani talentuosi (e disoccupati) al momento in circolazione. E, proprio in questo senso, la forte concorrenza che si sta già creando e si creerà proprio in ambito indie tra Sony e Microsoft, non potrà che fare bene.

Console “videogame-centrica”

Al di là dell'importante "discorso indie", la conference di Microsoft è stata al solito incentrata sui videogames, o meglio sul fornire, soprattutto ai futuri utenti Xbox One, la migliore esperienza di gioco possibile. L'azienda statunitense non intende farlo solamente tramite le esclusive, come Fable Legends o Ryse: Son of Rome (mostrate sul palco e successivamente nel dettaglio), ma puntando fortissimo anche sulle terze parti: offrendo ottime motivazioni per acquistare i tanti e interessanti titoli multipiattaforma di quest'autunno su Xbox One. Uno di questi, forse il più importante, è Tom Clancy's The Division, che arriverà su Xbox One con caratteristiche esclusive. In questo caso non si tratta di semplici DLC o amenità simili ma di possibilità di gameplay uniche, nel caso specifico tramite Smartglass. Sfruttando la connettività tra tablet e console i giocatori potranno inserirsi nelle partite degli amici ed aiutarli impersonando un support charachter non direttamente presente sul campo. Una visuale isometrica e possibilità uniche (curare i compagni, abbassare gli scudi nemici e molto altro ancora) renderanno ancor più interessante ed interattiva la progressione, aumentando enormemente la varietà e l'appeal della produzione.
Ad un caso tanto interessante come quello di The Division se ne uniscono diversi altri, forse meno eclatanti ma comunque degni di nota. Si parte dai map pack in esclusiva temporale per Call of Duty Ghosts e si arriva fino alla modalità Ultimate Team Legends di FIFA 14, che unirà al già immenso roster di Ultimate Team le leggende del passato come Gullit e Ljungberg, presenti sullo stage a presentare come testimonial la novità (esclusivamente su Xbox One). Tra il serio ed il faceto si inserisce anche la modalità "Boss" di Garden Warfare e tanto altro, a testimoniare gli sforzi di Microsoft a sponsorizzare concretamente e con successo la prossima ammiraglia.
E' importante, al di là dell'analisi del singolo prodotto, sottolineare come Microsoft sia stata veramente intraprendente senza badare a spese, portando "dalla sua parte" produzioni di grandissima importanza grazie al consolidamento di vecchi accordi ed alla stipula di nuovi ed ampliando l'appeal verso tutti i videogiocatori. Un'intraprendenza ed una vitalità che gioveranno senza alcun dubbio nell'immediato futuro, venendo premiate -noi crediamo- sin dal day one. Anche perché la "bomba finale" Microsoft l'ha riservata proprio per il day one, tanto per rispondere alla politica di prezzo aggressiva e riuscitissima di Sony. Tanto per iniziare a chiunque abbia pre-ordinato o pre-ordini Xbox One verrà garantita una copia digitale gratuita di FIFA 14, da scaricare una volta tornati a casa. In secondo luogo, a partire dal primo giorno, Xbox One uscirà in bundle con Call of Duty Ghost (attorno ai 550€ supponiamo). Due vere e proprie atomiche sulla concorrenza, pensando sia agli Stati Uniti (dove COD è di gran lunga il più venduto da anni) sia all'Europa, dove FIFA, per uno sportivo, fa numeri da capogiro.
Queste in chiusura sono state senz'altro le ciliegine sulla torta di una strategia questa volta veramente ben studiata, alla quale non occorreranno correzioni o aggiunte di sorta. Microsoft ha voluto dapprima dimostrare che la sua forza non è assolutamente da sottovalutare, facendo la voce grossa in termini di investimenti ed accordi. Poi ha pensato bene di mettere in chiaro (per quanto alcuni aspetti vadano ancora valutati) che anche una multinazionale economicamente così potente è in grado di valorizzare il talento, aprendosi (anche se con colpevole ritardo) agli sviluppatori indipendenti ed, anzi, preannunciando la possibilità di trasformare ogni Xbox One in un dev kit. In poco più di venti minuti, insomma, Microsoft ha saputo trasformare l'incertezza di molti in assoluta certezza, vendendosi -in tutti i sensi- in maniera strepitosa.
Dal nostro punto di vista quella di questa mattina è stata una conferenza di successo, dove l'intraprendenza e l'aggressività dell'azienda statunitense si sono finalmente concretizzate in una visione d'insieme interessante ed assolutamente appetibile. Thumbs up, in questo caso, per Microsoft, in attesa di quella che -ne siamo certi- sarà la pronta risposta di Sony.