Xbox One X: impressioni e considerazioni sulla nuova console Microsoft

Impressioni e considerazioni su Xbox One X (ex Project Scorpio), la nuova console Microsoft in arrivo il 7 novembre al prezzo di 499 euro.

Xbox One X: data di uscita e prezzo
Speciale: Xbox One
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Addio Porject Scorpio, benvenuta Xbox One X. È proprio questo, infatti, il nome ufficiale del nuovo hardware griffato Microsoft, ultima aggiunta a quella che il colosso di Redmond definisce Famiglia Xbox. "Un mostro di potenza", lo chiama Phil Spencer sul palco della conference, ribadendo che si tratta della console più potente mai creata (una situazione un po' scontata, a dirla tutta, dal momento che è anche l'ultima console uscita).
Ad essere veramente stupefacente, invece, è il design della macchina, frutto di un lavoro di ingegnerizzazione davvero senza pari, almeno in ambito console. I pregi di un'architettura fortemente personalizzata, sebbene ancora basata su un chipset Jaguar, hanno permesso a Microsoft di ridurre le dimensioni. Xbox One X è addirittura più piccola della "candida" sorellina S, miracolo di tecnica e progettazione. Il form factor, tuttavia, è proprio quello della "slim", anche se mancano le forature della parte superiore (e del resto la dissipazione sfrutta una tecnologia ben diversa rispetto alle ventole della "vecchia" console, presentandosi con raffreddamento a liquido e a camera di vapore). Le superfici nere, leggermente satinate, sono piacevolissime alla vista, e la compattezza dell'assemblaggio rende la macchina un piccolo gioiello da "esporre" in salotto.

Nuova Xbox One X

Ci piace molto anche il nome, con queste sonorità che sembrano quasi palindrome. Quello che invece ha convinto di meno è tutta la strategia comunicativa che Microsoft ha imbastito, concentrata su quello che si conferma essere il principale selling point della macchina: il 4K nativo. Allo stato attuale dei fatti, del resto, il colosso di Redmond ha martellato soprattutto sulle risoluzioni, evitando accuratamente di parlare di altre possibili ottimizzazioni, se non di migliorie piuttosto standardizzate legate alla riduzione dei tempi di caricamento ed all'introduzione del filtro anisotropico. Nel caso in cui i Xbox One X sia collegata ad un pannello tradizionale, spinto fino alla classica risoluzione dei 1080p, i benefici del supersampling permetteranno di godere di un'immagine più nitida e meglio definita.
Si tratta, in ogni caso, di ottimizzazioni piuttosto standard, paragonabili a quelle che è possibile ottenere su PS4 PRO (soprattutto dopo l'arrivo del Boost Mode). Chi si aspettava, insomma, dei miglioramenti più sostanziosi, magari con un raddoppio del framerate o con evidenti scatti qualitativi relativi a mole poligonale, effetti speciali e simulazione della fisica, dovrà insomma rivedere le proprie stime. Come era già stato abbondantemente pronosticato, sembra proprio che il framerate dei titoli spinti alla massima risoluzione sia equivalente su Xbox One e Xbox One X: il neo-annunciato Forza Motorsport 7 girerà a 60 su entrambe le piattaforme, mentre Assassin's Creed Origins, che abbiamo potuto provare sulla piattaforma Microsoft, resterà ancorati ai "canonici" 30 fps.

Se davvero arriveranno delle migliorie più consistenti, queste dovranno essere integrate tramite patch: ciò significa insomma che i team di sviluppo dovranno mettere in produzione questi update, ed investire fondi e risorse umane per la loro realizzazione. Sono già i produzione delle patch per le principali esclusive Microsoft (Gears of War 4, Forza Horizon 3, Killer Instinct, Halo Wars 2 e - udite, udite! - Minecraft), così come anche per qualche multipiattaforma, da Resident Evil 7 a The Witcher 3. Importante comunque sottolineare che neppure il supporto per il 4K nativo sarà "automatico": sia CD Project che i tweet ufficiali dell'account Xbox sembrano confermare che i vecchi titoli abbiano bisogno di una patch specifica anche per sbloccare questa feature.
Stando così le cose, insomma, è difficile sbilanciarsi a quest'altezza di tempo. Bisognerà vedere infatti come reagirà la community degli sviluppatori, che deciderà di supportare attivamente la console e chi invece preferirà glissare. Sarebbe veramente un paradosso avere un hardware pensato per il 4K nativo, e vedere poi tutta la line-up "storica" lasciata nelle mani dell'upscaler.
Ovviamente siamo fiduciosi che tutti i prodotti che arriveranno sul mercato dopo il lancio di Xbox One X non avranno questo problema, ma anche in quel caso, per il momento non è automatico pensare ad ottimizzazioni grafiche più incisive.
Sarebbe bello avere la certezza che la potenza extra del "mostro" di Microsoft verrà utilizzata per la simulazione della fisica, per gli effetti particellari e volumetrici, o addirittura per l'Intelligenza Artificiale. Proprio il video gameplay di Anthem, l'eccezionale nuova IP di Bioware, sembra suggerire che qualcosa del genere possa succedere, in futuro: al di là del dettaglio visivo, è davvero improbabile pensare che sulla Xbox attuale (così come su PS4 "liscia", s'intenda) si possa vedere una tale meraviglia. È idealmente possibile, quindi, che Bioware stia lavorando a delle ottimizzazioni specifiche pensate per sfruttare l'architettura custom della console. Ma insomma, lo ribadiamo, è davvero troppo presto per prendere posizione. Ed è proprio questo alone di indeterminatezza a farsi opprimente nel momento in cui si considera il costo di lancio. Xbox One X arriverà sul mercato, il prossimo 7 novembre, al prezzo di 499 dollari. Sul mercato italiano, addirittura, la macchina potrebbe superare la soglia psicologica dei 500 euro.

Oltre ad essere un valore leggermente fuori mercato, tutte le considerazioni che abbiamo fatto fino ad adesso rendono la price policy di Microsoft davvero difficile da giustificare. È chiaro che, più che le meraviglie del 4K nativo, qui si paga il lavoro di design, la qualità costruttiva, l'impegno della divisione ricerca e sviluppo. Ma insomma, agli occhi degli utenti ha davvero senso un approccio del genere? Soprattutto in un mercato in cui lo scarto qualitativo fra il 4K upscalato di PS4 PRO e quello nativo del fu Project Scorpio si nota soprattutto "a giochi fermi" e su pannelli dall'ampia diagonale. Phil Spencer aveva ribadito più volte che ci saremmo trovati di fronte ad una macchina "premium", ma forse non sarebbe stato meglio inseguire gli stessi risultati sacrificando qualcosa sul fronte della compattezza e della qualità costruttiva, per tenere il prezzo almeno un po' più basso?
Di fronte al reveal definitivo di Xbox One X, insomma, i dubbi non sono pochi, e francamente non crediamo che una macchina del genere possa avere vita facile sul mercato. Soprattutto se i potenziali acquirenti devono mettersi nelle mani degli sviluppatori, sperare nella pubblicazione di patch che ne sblocchino le funzionalità, e accontentarsi di un bollino sui trailer delle esclusive (che ci ha ricordato, concettualmente, il "Better with Kinect" con cui Microsoft sperava, anni fa, di spingere la sua sfortunata periferica). Vedremo questo autunno se le vendite riusciranno a smentire questo alone di incertezza. Per il momento restiamo convinti che Xbox One X avrebbe avuto bisogno di una strategia comunicativa molto più decisa, e di un "selling point" più incisivo rispetto a quello del 4K nativo.