Xbox Series X: la strategia vincente di Microsoft per la next gen

Microsoft pensa in grande per il futuro, la casa di Redmond sta progettando una strategia importante per lanciare nel migliore dei modi Xbox Series X.

Xbox Series X: la strategia vincente di Microsoft per la next gen
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Nella partita per la conquista della next gen, non si può certo negare che Microsoft stia compiendo tutte le mosse giuste. Non solo ha agito d'anticipo rispetto alla concorrenza a marchio Sony, calamitando su di sé le attenzioni di un pubblico affamato di nuova generazione, ma nel tempo ha anche scelto accuratamente le proprie strategie comunicative, senza svelare di colpo tutti i suoi assi nella manica e incuriosendo poco alla volta i giocatori riguardo le meraviglie che li attendono sulla "console più potente del mondo". L'evento che si terrà nel mese di luglio mostrerà inoltre alla platea i frutti della line up di Microsoft per Xbox Series X, tra giochi di terze parti ed esclusive che, stando alle manovre commerciali dell'azienda, potrebbero comporre il catalogo videoludico più ampio che la casa di Redmond abbia mai conosciuto.

Una famiglia scarlatta

Il primo vagito della nuova generazione lo abbiamo ascoltato durante l'E3 del 2019, al termine di una conferenza non certo entusiasmante ma neppure avara di emozioni. Un anno fa ancora non conoscevamo il nome definitivo della console, e neppure il suo form factor: il video che annunciava ufficialmente l'esistenza di Project Scarlett, in ogni caso, si focalizzava principalmente su quello che sarebbe stato l'elemento centrale della comunicazione di Microsoft, ossia la potenza bruta del suo hardware.

Il team di Redmond si diceva profondamente entusiasta del salto generazionale, delle capacità dell'SSD, del ray tracing e di tutte quelle piccole, grandi rivoluzioni che avrebbero permesso alla next gen di Xbox di settare ancora più in alto l'asticella del gaming moderno. "L'esperienza console più immersiva di sempre": è questa la definizione con cui l'azienda americana ha introdotto la sua nuova piattaforma al pubblico dell'E3 di Los Angeles.

Fin da subito, in sostanza, il team ha puntato sulle capacità della macchina da gioco e, a dimostrazione di quanto dichiarato in maniera così accorata, ha anche svelato un breve trailer di Halo: Infinite, il nuovo capitolo della serie con protagonista Master Chief che - forte del nuovo motore Slipspace Engine - promette di mostrare le potenzialità dell'hardware di Microsoft.

La comparsa sul palco di un E3 privo dell'ombra di Sony è stato inoltre solo il primo passo di un approccio comunicativo decisamente aggressivo, con il quale il colosso di Redmond ha fatto sfoggio di una formazione di team interni mai così ricca di fuoriclasse: perché, in fondo, tanta potenza è inutile senza il supporto di qualcuno in grado di sfruttarla a dovere. E gli Xbox Games Studios sono nati proprio con questo obiettivo.

I membri della famiglia

Phil Spencer è un istrione da palcoscenico: è un mattatore estremamente sicuro di sé, ed anche arguto quanto basta per non incappare negli stessi errori di chi lo ha preceduto. È stato proprio lui a farsi promotore di una rinascita che ha saputo ricondurre Microsoft sulla cresta dell'onda nell'oceano videoludico, merito anche di alcune intelligentissime manovre di mercato che hanno dato forma all'enorme ventaglio di team interni.

Come vi abbiamo già descritto ampiamente nel nostro speciale sugli Xbox Games Studios, il colosso di Redmond può vantare una formazione d'altissimo prestigio, così da permettere a Xbox di comporre la squadra più ampia che l'azienda abbia mai avuto.

Ed ecco che, se da una parte ritroviamo i grandi team solitamente legati al marchio Microsoft, come 343 Industries a cui dobbiamo il ritorno di Halo, dall'altra inedite schiere di nomi più o meno altisonanti lasciano presagire l'arrivo di tantissime esperienze videoludiche assai diversificate. Xbox, questa volta, punta insomma su due fronti complementari: potenza hardware e quantità di software. Pezzi da novanta come Ninja Theory (che col suo Hellblade 2 promette faville), Obsidian, InXile Entertainment e The Initiative suggeriscono apertamente l'avvento di titoli in esclusiva caratterizzati da una forte diversità concettuale e ludica - dagli action adventure ai giochi di ruolo - senza contare il ritorno di gloriose IP come il brand Forza di Turn10 e il già citato Halo: Infinite, dai quali è lecito aspettarsi, oltre a un altissimo livello qualitativo, anche una componente grafica da capogiro.

In sostanza, Microsoft non ha certo voglia di giocare al risparmio: mentre con l'attuale generazione è stata un po' avara in termini di produzioni in esclusiva, con Xbox Series X decide di andare "all-in", proponendo una valanga di opere sia tripla A, sia indipendenti, molte delle quali ancora tutte da scoprire. Ne abbiamo avuto un primo assaggio durante l'ultimo evento Inside Xbox, nel corso del quale sono stati mostrati alcuni titoli che comporranno la line up della next gen di Microsoft.

Benché fosse alquanto povero di gameplay effettivi, lo spettacolo ha messo ulteriormente in luce l'intenzione del colosso americano di puntare tantissimo sull'ampliamento del proprio catalogo, affacciandosi anche al mercato giapponese. Accanto a horror come The Medium e Scorn, non sono infatti mancati prodotti quali Scarlet Nexus e Yakuza 7, opere di matrice squisitamente nipponica che solo di rado hanno fatto capolino, nell'attuale generazione, tra le fila delle librerie Microsoft. In sostanza, con Xbox Series X Phil Spencer cerca di abbracciare un pubblico mai così ampio: conscio degli inciampi della precedente gestione, il capo della divisione gaming sa cosa vuol dire "videogiocare", e ha allestito una squadra tanto numerosa quanto talentuosa allo scopo di vincere la partita della next gen.

Una famiglia di nuova generazione

Inaspettata e travolgente: così si è presentata Xbox Series X durante l'ultima edizione dei The Game Awards. Un'altra mossa a sorpresa da parte di Phil Spencer, che con intelligenza e voglia di sorprendere ha sfruttato un palcoscenico generalmente meno avvezzo ad annunci così tanto importanti per scuotere l'industria dei videogiochi, mettendo in mostra la sua visione della next gen.

Ancora una volta, Microsoft ha battuto la concorrenza sul tempo, e ha dato al pubblico la concretezza che tanto desiderava, mostrando il design e il nome della nuova piattaforma da gaming. La campagna di comunicazione da parte della casa di Redmond è stata dunque puntuale, precisa e martellante: dopo il reveal, d'altronde, l'azienda ha continuato a fornire ulteriori dettagli sulla console, e sulle feature che la contraddistinguono.

Come ormai ben sappiamo, uno dei punti cardine delle strategie comunicative di Microsoft risiede nell'idea di "famiglia", al centro di una visione inedita, potentissima e potenzialmente rivoluzionaria. Un ecosistema ludico che mette in simbiosi le generazioni, permettendo un passaggio armonico, graduale, dettato perlopiù dalle disponibilità e dalle volontà dei giocatori.

Mentre attendiamo ancora conferme sull'esistenza del vociferato modello Lockhart, sappiamo per certo che Xbox Series X vanterà una retrocompatibilità quasi totale con il catalogo delle passate generazioni, e inoltre sfrutterà l'opzione Smart Delivery per garantire un upgrade gratuito alle versioni next gen dei titoli acquistati su Xbox One. Sono tratti distintivi della strategia di Microsoft, elementi sui cui l'azienda ha puntato con estremo vigore nel corso della sua campagna di comunicazione, per ribadire ancora una volta quanto importante sia il concetto di "famiglia Xbox". Se a ciò aggiungiamo sia le ambizioni di Project XCloud e la sua corsa al dominio dello streaming, sia l'incredibile concept alla base del Game Pass, la vera arma segreta di Microsoft, nelle cui librerie campeggiano esclusive giocabili sin dal D1, sia ancora i risultati numerici raggiunti dagli abbonamenti, ci rendiamo conto di come l'approccio adottato da Spencer sia vincente e virtuoso, perfettamente bilanciato tra le esigenze dell'azienda e quelle del consumatore, in un equilibrio che - ci auguriamo - possa divenire ancora più stabile con l'esordio di Series X, quella che attualmente è la console più potente mai realizzata.

La più potente al mondo

Sin dal reveal di Xbox One X, Microsoft ha ribadito a più riprese quanto la piattaforma facesse profondamente leva sulla potenza bruta: un concentrato di mostruose caratteristiche hardware tali da segnare un distacco avvertibile con i rivali di Sony. Con Series X, la storia si ripete: il colosso statunitense reitera ad ogni occasione quanto la sua nuova console non conosca eguali in termini di "forza muscolare", dotata com'è di una CPU Zen 2, di una GPU Navi con architettura RDNA 2, e dei suoi 12 Tflops.

Più volte Microsoft ha sottolineato quanto fosse importante la fluidità e il frame rate garantiti da Series X per permettere un'immersività senza paragoni, e di come il ray tracing rappresentasse il "Santo Graal" della grafica next gen. Persino dopo la presentazione di PlayStation 5, Aaron Greenberg non ha perso tempo per congratularsi con Sony con un Tweet, non dimenticando però di evidenziare come la console di Redmond sia "la più potente del mondo", e confermando che giochi di terze party quali GTA V, Resident Evil 8 Village e Pragmata gireranno alla perfezione su Xbox Series X.

Insomma, come più volte ricordato, la strategia comunicativa di Microsoft sembra vertere su tre fronti specifici. Da una parte troviamo la pura e semplice potenza di calcolo: SSD, Ray Tracing e Teraflops sono solo alcune delle caratteristiche hardware su cui l'azienda si è concentrata nella sua campagna marketing, per far comprendere al pubblico come, in fatto di evoluzione tecnologica, la casa di Redmond intenda settare nuovi standard.

Il secondo pilastro è invece rappresentato dall'espansione dei team interni dell'azienda: una grande forza computazionale sarebbe nulla senza un ventaglio sufficientemente ampio di giochi capaci di sfruttare le risorse della console, e per questo Spencer ha ampliato a dovere gli Xbox Games Studios allo scopo di offrire alla platea videoludica quanta più varietà (e qualità) possibile. Infine, la terza e ultima colonna - a nostro avviso una delle più solide - è rappresentata dalla "famiglia Xbox": la retrocompatibilità, lo Smart Delivery e il Game Pass concorrono a delineare un ecosistema che travalica il concetto di generazione per "preservare la memoria del passato" e, al tempo stesso, guardare in direzione di un futuro mai così tanto promettente.