Xenoblade Chronicles 3: cosa possiamo aspettarci dal nuovo DLC?

Continua il supporto post lancio di Xenoblade Chronicles 3 e una nuova espansione è in arrivo nei prossimi mesi. Che cosa vedremo nell'attesissimo DLC?

Xenoblade Chronicles 3: cosa possiamo aspettarci dal nuovo DLC?
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  • Switch
  • Recentemente premiato ai Famitsu Dengeki Game Awards 2022 come miglior RPG, lo scorso anno Xenoblade Chronicles 3 ci ha sorpresi oltre le nostre più rosee previsioni, proponendoci una storia toccante e assai più coinvolgente di quelle offerte dalle precedenti iterazioni del brand (per tutti i dettagli fiondatevi sulla recensione di Xenoblade Chronicles 3). Allo stesso tempo, però, chi vi scrive sperava sinceramente che il terzo capitolo numerato della saga presentasse maggiori legami coi primi due Xenoblade Chronicles, che al contrario gli sceneggiatori hanno preferito ridurre al minimo.

    Come scoperto durante il Nintendo Direct di febbraio, dove abbiamo potuto ammirare un breve teaser trailer del DLC di Xenoblade Chronicles 3, il Volume 4 dell'Expansion Pass includerà un arco narrativo originale che dovrebbe coinvolgere persino alcuni dei personaggi principali dei primi due episodi di Xenoblade Chronicles. In attesa che Nintendo e Monolith Soft ne svelino la data di lancio, abbiamo riordinato le informazioni finora in nostro possesso e cercato di unire i punti, al fine di capire cosa dovremmo aspettarci dal contenuto scaricabile che promette faville.

    L'Eterno Presente

    Sono davvero tante le domande che i fan del franchise si sono posti dopo aver posato gli occhi sullo sconvolgente teaser trailer menzionato poc'anzi, che appunto ha trascinato in scena le versioni adulte di Shulk (protagonista di Xenoblade Chronicles), Rex (eroe di Xenoblade Chronicles 2) e soprattutto Alvis, che durante il filmato impugna addirittura un'arma che non dovrebbe più esistere. Il dubbio più grande riguarda comunque la precisa collocazione temporale del DLC, in quanto questo potrebbe essere sia un prequel che un sequel delle vicende raccontate nel terzo episodio.

    Prima di proseguire e valutare ambedue le ipotesi, dobbiamo necessariamente fare un passo indietro e riassumere alcuni eventi chiave di Xenoblade Chronicles 3, incluso il suo struggente finale. Poiché da qui in avanti lo speciale potrebbe includere fastidiosi spoiler sulla trama del gioco, ne consigliamo la lettura soltanto a chiunque conosca nella sua totalità la strepitosa epopea con protagonisti Noah, Miyo e compagni.

    Come rivelato nelle battute conclusive di Xenoblade Chronicles 2 (qui trovate la recensione di Xenoblade Chronicles 2), il mondo di Alrest e quello dell'originale Xenoblade Chronicles erano un tempo un'unica realtà, che disgraziatamente venne scissa in due in seguito al disastroso fallimento dell'esperimento condotto da Klaus e dagli altri scienziati impiegati presso la Stazione Orbitale Rhadamanthus.

    Avendo perso fiducia nel genere umano, che tra le altre cose aveva seminato morte e rovina per tutto il pianeta Terra, il geniale Klaus vedeva il "Condotto" - una misteriosa fonte di energia capace di aprire varchi verso altri mondi - come una porta che avrebbe potuto oltrepassare per condurre l'umanità intera in una realtà diversa, dove questa avrebbe potuto ricominciare ed esprimere finalmente il suo vero potenziale. Approfittando della prima occasione propizia, Klaus mise quindi in atto il proprio piano e attivò il Condotto, che tuttavia finì soltanto per scindere il suo stesso corpo e la Terra in due metà separate e ben distinte: le realtà che abbiamo appunto esplorato nel corso di Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles 2. Due mondi paralleli che non si sono incontrati per migliaia di anni, prima di cominciare improvvisamente a fondersi in un unico universo attraverso un processo che in realtà li avrebbe distrutti entrambi.

    Avendo preso contatto l'una con l'altra, le regine Melia e Nia sfruttarono dunque il poco tempo rimasto prima della fusione per escogitare un piano che avrebbe permesso ai loro rispettivi popoli di sopravvivere e ricostruire. Ognuna delle due parti costruì in seguito una metà di Origin, ovvero un'arca contenente tutta la conoscenza delle loro società e addirittura le anime dei loro cittadini, affinché questi potessero rinascere nel nuovo mondo riunificato. Sfortunatamente, però, le anime digitalizzate all'interno di Origin finirono per influenzare l'intelligenza artificiale dell'arca, trasformandola nel malvagio Z.

    Essendo nato dalla paura provata dalla gente nei confronti di un futuro incerto e dal loro radicato desiderio di stabilità, Z dirottò l'intersezione delle realtà gemelle e si servì di Origin non per preservarle entrambe, bensì per fonderle e dar vita ad Aionios: un mondo che avrebbe continuato a modellare per dar vita all'Eterno Presente, vale a dire un infinito ciclo di morte e rinascita. In assenza di Melia e Nia, Z creò quindi dei duplicati meccanici delle regine delle nazioni di Keves e Agnus, così che queste potessero guidare i rispettivi sudditi in una guerra senza fine. Le anime della popolazione iniziarono per giunta a "trovare dimora" in corpi generati in laboratorio e che vivevano dieci anni al massimo, per poi tornare alla fonte e insediarsi nel clone successivo a cadenza ciclica.

    Con la sconfitta di Z e dei suoi altrettanto malvagi Consoli per mano di Noah, Miyo e gli altri Uroboros, Origin è stato riattivato e il gruppo, assieme alle vere sovrane di Keves e Agnus, ha infine riattivato il processo di ricostruzione di entrambi i mondi. Come risultato, Aionios è stato nuovamente diviso i due parti, costringendo i membri della banda a dirsi addio, seppur solo provvisoriamente. In una scena collocata dopo i titoli di coda, un Noah reincarnato in un bambino della città di Alcamoth - ossia la forma che il futuro eroe aveva quando i mondi gemelli si fusero in Aionios - sente infatti il suono del flauto di Miyo e decide di seguire la musica, lasciando intendere al giocatore che i due protagonisti principali di Xenoblade Chronicles 3 si riuniranno molto prima del previsto.

    Prequel o sequel?

    Giunti a questo punto vi starete probabilmente domandando cosa abbia a che fare tutto questo con la collocazione temporale del DLC di Xenoblade Chronicles 3, che in realtà potrebbe essere ambientato mille anni prima dell'avventura vissuta da Noah e compagni o in alternativa dopo la riattivazione di Origin cui abbiamo assistito nella lunga sequenza finale del JRPG. Quella che al momento riteniamo possa essere la risposta al quesito è poco più avanti, ma per arrivarci dobbiamo prima esaminare i contenuti del primo e finora unico teaser trailer del contenuto scaricabile che vedrà la luce nel corso del 2023.

    Il criptico filmato della durata di appena venti secondi si apre con Shulk e Rex, invecchiati entrambi di una ventina d'anni circa rispetto a come li ricordavamo. Osservandoli con attenzione abbiamo notato che il primo brandisce la Monade Replica EX già utilizzata in Futuri Connessi (per maggiori dettagli consultate la recensione di Xenoblade Chronicles: Definitive Edition), mentre il secondo impugna le spade di Pyra e Mythra, che nel criptico finale di Xenoblade Chronicles 2 si erano infatti scisse in due entità distinte.

    L'elemento più interessante del teaser è però rappresentato dalla presenza di Alvis, storico personaggio di supporto e figura chiave del primo Xenoblade Chronicles, che oltre a ergersi con fare minaccioso dinanzi ai nostri eroi stringe nella propria mano destra la Monade originale: arma dotata di sorprendenti poteri divinatori, che in seguito alla decisione di Shulk di creare una realtà senza divinità aveva tuttavia cessato di esistere. La scena si sposta poi in una zona del mondo non meglio specificata, dove un Noah di nuovo adulto (o una delle sue tante versioni) sembra incolpare il nemico di aver ammazzato suo nonno e non esserne comunque soddisfatto.

    Come anticipato poc'anzi, la sequenza con protagonisti Shulk, Rex e un Alvis inspiegabilmente malvagio potrebbe essere ambientata prima o immediatamente dopo la nascita di Aionios, se non fosse per la presenza della Monade. Un'arma portentosa che, come dicevamo, a quel tempo non esisteva già più, ma che potrebbe essere tornata come effetto collaterale dell'attivazione di Origin.

    Del resto, se gli eventi conclusivi di Xenoblade Chronicles 3 avessero davvero portato alla creazione di una nuova linea temporale e di un vero mondo unificato - da non confondere con Aionios, a questo punto considerabile alla stregua di un'aberrazione di quel che le due metà potevano diventare - si spiegherebbero finalmente le parole proferite dalla regina Nia durante il finale, che osservando una vecchia fotografia scattata alla banda di Xenoblade Chronicles 2 asseriva che molto presto avrebbe rivisto il suo amato Rex e tutti gli altri amici. Personaggi che quantomeno nel presente erano presumibilmente deceduti da secoli o comunque "bloccati" nel loop di morte e rinascita provocato dall'Eterno Presente.

    Se da parte nostra non abbiamo dubbi sul fatto che Alvis possa essere il nuovo antagonista di turno, cosa che tra l'altro darebbe un senso all'assenza di un Console A in Xenoblade Chronicles 3 (tra i sottoposti di Z vi erano infatti tanti Consoli quante sono le lettere dell'alfabeto, ad eccezione della prima!), al momento fatichiamo a spiegarci il motivo per cui il Noah adulto intravisto negli ultimi secondi del teaser trailer sia circondato dall'Uroboros di Miyo anziché dal proprio.

    Mescolando i rispettivi pensieri e desideri, i due protagonisti del terzo capitolo della saga potevano invero entrare in sintonia e dar vita a colossi quasi inarrestabili, il cui aspetto e addirittura le abilità dipendevano unicamente dal personaggio "al comando". In nessuna occasione, però, i due partner avevano potuto controllare l'uno l'Uroboros dell'altra. Tornando al Noah intravisto nel teaser, il colosso che lo circonda non solo è sprovvisto del corno a forma di spada che caratterizzava il suo Uroboros d'ebano, ma al contrario sembra sfoggiare le orecchie feline che invece contraddistinguevano quello di Miyo.

    Nonostante la maggior parte dei dettagli emersi dal filmato lasci pensare che il DLC sia un sequel della campagna principale, al momento non ce la sentiamo di escludere a priori l'eventualità che Tetsuya Takahashi e il suo team abbiano escogitato qualche trovata per ambientare la vicenda nel periodo antecedente la genesi di Aionios o subito dopo la sua creazione, anche perché le versioni adulte di Shulk e Rex sono pressoché identiche alle statue che immortalano i fondatori della Città visitata dalla banda di Noah nel corso di Xenoblade Chronicles 3.

    Le possibilità sono insomma parecchie e a prima vista si direbbero ugualmente valide, ragion per cui non vediamo l'ora di poter scoprire maggiori dettagli su quello che si preannuncia sin da ora come il più importante tassello dell'intera trilogia.

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