Yakuza Like A Dragon: le ambientazioni tra Sotenbori, Kamurocho e Ijincho

Andiamo alla scoperta delle ambientazioni di Yakuza Like A Dragon, il nuovo gioco SEGA ora disponibile in anteprima next-gen su Xbox Series X e Series S.

Yakuza Like A Dragon: a spasso per il Giappone
Speciale: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Se i grandi action adventure alla occidentale puntano tutto sui loro giganteschi open world, da sempre Yakuza procede in direzione opposta, perché preferisce la densità alla vastità. Le manciate di blocchi urbani che formano le ambientazioni principali della serie sono piene di vita, locali e attività tipiche del posto, caratteristiche queste che ne fanno degli spaccati incredibilmente realistici del Giappone moderno. A rendere ancor più credibili Kamurocho e Sotenbori, che si trovano rispettivamente a Tokyo e a Osaka, ci pensano alcuni dei loro "luoghi simbolo", che sono riproduzioni fedeli di quartieri, ristoranti e monumenti realmente esistenti. Oltre a consentire di andare a zonzo per i distretti di cui sopra, Yakuza Like a Dragon vanta un setting completamente inedito, che non è soltanto un distretto, bensì una generosa porzione di Yokohama.

    Basata su location reali e profondamente diversa dall'affollata Kamurocho, Isezaki Ijincho è di gran lunga l'ambientazione più estesa della saga ma non ha tradito l'attenzione alla densità dei capitoli precedenti. Da qui l'idea di organizzare un piccolo tour con la cricca di Ichiban, per scoprire i luoghi più iconici e i tratti distintivi delle tre macroaree che costituiscono il mondo di gioco. Per saperne di più vi rimandiamo alla recensione di Yakuza Like A Dragon, il nuovo episodio della serie SEGA è disponibile ora su tutte le principali piattaforme, prima su next-gen fino a marzo 2021 solo su Xbox Series X e Xbox Series S.

    Sotenbori

    Passeggiare per Sotenbori Street è una sensazione difficile da descrivere a parole e dimostra ancora una volta l'efficacia di un engine che non punta al singolo dettaglio, bensì alla presentazione scenica nel suo complesso. Affollata, piena di colori dalle tonalità calde e di immensi pupazzoni che arricchiscono le insegne dei suoi tanti negozi, quest'arteria di Sotenbori deve moltissimo alla controparte reale della città.

    Considerata una delle località turistiche più famose del paese, Dotonbori (Osaka) si sviluppa similmente alla mappa di gioco ed è rinomata sia per la vita notturna che per il cibo. Pensiamo al Kani Douraku, il ristorante di specialità giapponesi la cui insegna è un gigantesco granchio col dorso rosso.

    Le esatte fattezze del locale, incluso il grosso crostaceo, sono state riprese per il suo omonimo in Sotenbori Street, che in un certo senso funge da apripista a una lunga fila di paradisi del mangiar bene. Dalla steak house Hungry Tom a Kukuru, una piccola attività a tema specialità di polpo, la strada principale sa soddisfare i gusti di tutti i palati e non solo.

    Al suo interno infatti troviamo anche un Golf Center, un ampio Club SEGA pieno di classici da giocare e perfino una farmacia, in cui è possibile rifornirsi prima di tornare in battaglia. All'altro campo di Sotenbori Street sorge fiero, oggi come allora, uno dei luoghi simbolo di Yakuza. Parliamo del Grand, il cabaret che negli anni '80 è stato gestito da Goro Majima in persona.

    L'ascesa del Cane Pazzo di Shimano in Yakuza 0 (per maggiori dettagli vi rimandiamo alla recensione di Yakuza Zero) ha avuto inizio proprio tra le mura di questo club, che definiremmo lussuoso e pacchiano al tempo stesso. L'insegna dorata del Grand è al centro di due cuori illuminati di un rosa acceso ma questo è niente in confronto alle sei colonnine di marmo poste a sostegno della struttura. Per lasciare Sotenbori Street e raggiungere Shofukucho invece bisogna imboccare il ponte di Bishamon, dal quale è possibile ammirare la versione virtuale del vero canale Dotonbori. A tal proposito, prendere le scale laterali del ponte consente di scendere al livello del canale e ammirare le piccole imbarcazioni turistiche che lo attraversano.

    Come dicevamo, Shofukucho si trova alla fine del collegamento pedonale ed è un'area dalle mille sorprese. Nella parte più ricca della zona si trovano Celebrity Town - che è un insieme di palazzine lussuose - e il famoso Four Shine Club, che ai tempi di Yakuza Kiwami 2 è stato portato al successo da un certo Dragone di Dojima. All'opulenza di questi locali si oppongono alcuni edifici decisamente più umili, che è possibile esplorare fino al tetto. Su uno di questi addirittura c'è un campetto da calcio improvvisato, con tanto di panchine e un piccolo albero di natale.

    Tra i vari ristoranti e l'immancabile negozio dei pegni, Shofukucho ha perfino un circolo di Shogi all'aperto, supervisionato da un piccolo gruppo di arzilli anziani. Dopo un'abbondante porzione di Buffalo Wings al Wild Jackson e un saluto veloce al robot dell'arena sotterranea di Sotenbori, Ichi può risalire il canale per raggiungere il ponte di Iwao, che all'ora di punta è pieno di persone alle prese con una quotidianità decisamente meno folle della sua.

    Kamurocho

    Visitando le strade, i vicoli e i luoghi di potere di quella che continua a essere un'ambientazione sorprendente, il fan di lunga data non faticherà ad avvertire gli echi del Dragone di Dojima, che in questo quartiere ha trascorso gran parte della propria vita. Ad ogni modo, anche Kamurocho deve molto a Kabukicho, il vero distretto a luci rosse di Tokyo, perché quest'ultimo è gremito di salaryman ubriachi, locali dove tutto è concesso e - almeno agli inizi del 2000 - perfino di sgherri della yakuza.

    A onor del vero, quando il capostipite della serie ha fatto il suo debutto sul mercato la polizia giapponese aveva già risolto il problema ma ciò non toglie che il team abbia svolto un lavoro certosino nel ricreare fedelmente i vicoli, le insegne, i negozi e addirittura le scale che conducono alla stazione della metropolitana. La magia ha inizio sin dall'arrivo in taxi a Tenkaichi Street (controparte di Ichibangai), quando Kasuga e i suoi si ritrovano dinanzi a quel "Red Gate" che accoglie individui d'ogni sorta in questa patria degli eccessi.

    Basta percorrere pochi metri per raggiungere il vicolo che porta al retro di un certo palazzo, che in passato ha ospitato la Sky Finance di Shun Akiyama, uno dei prodi eroi di Yakuza 4. A una rampa di scale di distanza c'è l'ingresso secondario del New Serena, un bar sempre pronto ad accogliere coloro che stanno dalla parte dei buoni... o gli amanti degli alcolici di qualità. Dinanzi all'entrata principale del bar c'è lo Stardust, il cabaret club fondato da due vecchi amici di Kiryu in cui hanno avuto luogo numerosi scontri all'ultimo sangue.

    Grande attrazione della vicina Nakamichi Street, il Karaokekan è un'istituzione per i patiti del karaoke (uno dei tanti minigiochi di Yakuza Like A Dragon), così come il Café Alps lo è per gli estimatori del caffè.

    L'atmosfera all'italiana che si respira in questo locale ben arredato viene immediatamente tradita dal menù, in cui capeggiano degli spaghetti "Naporitan" che non potremmo mai definire di matrice nostrana. Seguendo la rete di vicoli e viuzze che è Nakamichi Alley si sbocca all'angolo tra Pink Street e Taihei Boulevard, dove sorge un gigantesco edificio ormai in rovina.

    Parliamo dei resti di Shangri-La, la soapland dove Ichiban è venuto al mondo, che tra l'altro durante gli eventi del primo capitolo ha "subito" una visitina di Majima alla guida del suo camion. In zona c'è anche l'ingresso a un'altra iconica location di Kamurocho e cioè il Champion District, che è quasi l'esatta copia virtuale dello Shinjuku Golden Gai.

    Al pari del labirintico agglomerato urbano di Kabukicho, composto da stradine che si intersecano le une con le altre, il Champion District è pieno di bar come l'Earth Angel o lo Shellac, un localetto immerso nella penombra in cui è possibile bersi una Carlsberg in santa pace... il più delle volte almeno.

    Giunti all'area di Park Boulevard, che una volta ospitava un campo di senzatetto e una peccaminosa città sotterranea, non si può far altro che restare ammaliati dalla bellezza di Kamurocho Hills, un lussuoso centro dello shopping costruito dall'affidabile la compagnia edilizia di Majima.

    Nell'area di Hills Garden, che in realtà di verde ha ben poco, è possibile ammirare in tutta la sua magnificenza l'enorme Millennium Tower, la location che solitamente ospita le boss fight conclusive di Yakuza. Sulla stradina omonima, che porta alla piazza del grattacielo, ci si può fermare per una partita a freccette al Bantam per poi proseguire alla volta del Kamuro Theater. Qui ci si può rilassare nello splendido bar del complesso o raggiungere l'ultimo piano per godersi un'area relax dove i lavoratori si riposano e gli amori sbocciano.

    Basta prendere l'ascensore per raggiungere Theater Square (la Cinecity Square di Kabukicho), in cui è possibile ammirare il Club SEGA più grande di tutti e il Tokyo Popuri, che è il bowling center preferito di Kiryu Kazuma. Impossibile a tal proposito non citare il centro baseball di Yoshida, in cui il quarto patriarca del Tojo Clan ha speso diverse ore di svago.

    Isezaki Ijincho: dalla nettezza urbana, alle bevute in compagnia

    Isezaki Ijincho è un'ambientazione totalmente inedita e assieme al suo "protettore" Ichiban Kasuga simboleggia la rinascita della serie. Oltre a essere piuttosto differente da Kamurocho e Sotenbori, questa generosa porzione di Yokohama presenta un'impareggiabile varietà d'ambienti, culture e potenti organizzazioni. In questo contesto ludico-narrativo così eterogeneo, le contraddizioni del Giappone emergono ancor più chiaramente, a riprova dell'ottimo lavoro svolto dal team nel ricreare non soltanto le strade e gli edifici ma il clima che si "respira" quando si passeggia per Ijincho. Il nostro viaggio non potrebbe che cominciare dal Distretto Commerciale e più nello specifico da Sakura River Street, perché è proprio qui che ha inizio l'ascesa di Ichiban.

    Nella parte più bassa dello stradone c'è la sede di PedaLatta, la particolare attività di nettezza urbana messa in piedi da Kan-san che si trova al piano terra di un grande parcheggio. Poco più avanti c'è il grande campo dei senzatetto, abitato di persone a loro modo gentili ma anche pesantemente bastonate dalla vita. Pur essendo una zona umile, il Distretto Commerciale non è avaro di occasioni lavorative, grazie all'importante attività svolta da Hello Work, un piccolo ufficio di collocamento che si trova all'angolo di Central Street.

    A due passi da qui, in un angolo più defilato del distretto, si trova il Laboratorio Romance, e cioè una sorta di magazzino logoro in cui Kasuga può farsi costruire i migliori strumenti di morte. Il Distretto a Luci Rosse di Ijincho non è caratterizzato dai fiumi di luce al neon che rendono Kamurocho così appariscente e non a caso: le attività di questo luogo, come il Rose Blossom Cabaret e i vari bordelli, vogliono evitare di attirare le attenzioni di gruppi come Bleach Japan, perché protetti da potentati politici intoccabili.

    Tra l'altro è in questa zona che il clan Seiryu ha eretto il proprio quartier generale, le cui mura spesse e inscalfibili ne simboleggiano il potere. Al confine nord del Distretto a Luci Rosse troviamo una delle vie principali di Ijincho, Isezaki Road, che con le sue fonti di svago e i ristoranti per tutti i gusti, non è poi così diversa da Sotenbori Street. La Isezaki viene tagliata a metà dalla Tsurukame Highway, che separa i territori della yakuza da quelli della Liumang e della Geomijul. Procedendo a sinistra si torna ai confini di Sakura River Street, dove si può ammirare il lento scorrere di un fiume piuttosto inquinato.

    Da qui è molto facile raggiungere il Distretto dei Bar, che però si sviluppa in modo molto diverso da Champion District. È infatti costituito da viuzze parallele e caratterizzate da una peculiare forma leggermente ricurva, che rende il quartiere ancor più suggestivo. In tal senso il merito va anche al Survive Bar, che con le sue decorazioni floreali e i rivestimenti in mattoncini rossi e neri, si mostra in tutta la sua eleganza. Parliamo del luogo di ritrovo preferito della cricca di Ichiban e non solo perché ha il karaoke o una vasta collezione di vinili: basta varcarne l'ingresso per sentire l'aria di casa ed è una cosa che in tempi difficili risolleverebbe lo spirito di chiunque.

    Nei pressi del Bar Rodriguez c'è un palazzo con un grande terrazzo al piano terra che affaccia direttamente sul fiume. Ebbene, i pali della luce di questa zona sono avvolti da una quantità innumerevole di cavi neri, installati dalla Geomijul per succhiare l'energia elettrica ai cittadini. Per scoprire i motivi dietro questa pratica abusiva bisogna varcare i confini di Koreatown, il cuore della Geomijul, in cui non c'è posto per gli estranei o i ficcanaso.

    Isezaki Ijincho: dalla povertà di Koreatown allo sfarzo del Parco Hamakita

    Le strade piene di rifiuti e i palazzi cadenti o in stato di abbandono sono i segni della dura vita vissuta dai superstiti della mafia Jingweon, che nella rete di informazioni della Geomijul - il cui funzionamento richiede enormi quantità d'energia - hanno trovato non solo una fonte di potere ma un'ancora di salvezza. Dirigendosi verso Restaurant Row, un territorio governato dal pugno di ferro della Liumang, è imperativo fare una sosta al cinema Seagull, che proietta dei vecchi classici d'autore in grado di far addormentare Ichiban e far ridere i giocatori al tempo stesso.

    Differentemente da Koreatown, la parte più interna di Restaurant Row si sviluppa in verticale, perché nasconde un segreto. I palazzetti logori e il degrado che sembra regnare incontrastato celano in realtà lo scintillante palazzo di Zhao, una sfarzosa opera architettonica in profonda dissonanza con le condizioni di indigenza della popolazione locale. La bevuta al Lin Lin Hostess Bar è un'opzione da non sottovalutare, soprattutto per i più marpioni come Adachi, anche perché una volta superata la stazione di Jinnai questo tipo di attività non si trovano più.

    Oltre a essere uno dei luoghi più importanti della città, la stazione è il muro divisorio di Ijincho, perché separa i suoi quartieri più poveri dal lusso delle zone più ricche ed esclusive. Quasi ironico, a tal proposito, che in un passaggio fognario nascosto al di sotto di questa linea di demarcazione sorga una sorta di piccola bisca gestita da senzatetto, che si fa beffe di queste regole sociali "non scritte". Ad est della stazione di Jinnai si trova l'istituto Ounabara, coi suoi costosissimi esami in grado di aprire le porte del mondo del lavoro, mentre più a nord sorgono una moltitudine di palazzi dirigenziali come la Jinnai Bank o la sede di Part Time Hero.

    Anche i ristoranti come il Nouveau Hama si distanziano pesantemente dai modesti localini di periferia, con alcuni di essi che accettano solo una clientela con un determinato status. In compenso vicino allo splendido lungomare da cui è possibile osservare la grande ruota panoramica - che nel mondo reale risponde al nome di Cosmo Clock 21 - c'è Parco Hamakita, un enorme piazza ricolma di verde che ospita dei carretti di prodotti tipici e perfino la sede del Dragon Kart.

    A chiudere questo viaggio alla scoperta di un lato del Giappone decisamente meno trattato dalla serie Yakuza c'è la Chinatown per i turisti, la cui opulenza si oppone alla dura realtà di Restaurant Row. Piena di statue tradizionali cinesi, fiumi di lanterne capeggiate da teste di drago e architetture tipiche del paese, è una vera gioia per gli occhi ma che al contempo apre a delle ben meno felici riflessioni di carattere sociale. Il Ryu Ga Gotoku Studio ha affiancato a due setting già iconici un'ambientazione tutta nuova, che con le sue contraddizioni e la gran varietà di distretti si è guadagnata un posto tra le migliori della serie. Per questo motivo non vediamo l'ora di riscoprirla in versione restaurata nel prossimo titolo, che con un po' di fortuna vanterà una presentazione visiva di nuova generazione.

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